Ricordando Padre Slavko
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“Fra Slavko si è staccato dalla nostra realtà umana e non appartiene a nessuno in modo esclusivo. Solo nella misura in cui seguiamo il suo esempio, nella misura in cui perseveriamo sulla sua via, nella misura in cui partecipiamo alle sue opere, nella misura in cui lo abbiamo donato agli altri, siamo in comunione con lui.
Noi oggi non cerchiamo in lui qualche santo astratto, lontano, perfetto. Non lo mettiamo davanti ai nostri occhi come una luce con la quale abbagliare i nostri occhi e quelli degli altri. Lui è il viaggiatore con coloro che viaggiano, con i pellegrini è pellegrino, con l’affamato è un affamato, è solo con chi è solo, è esule con chi è esiliato.Quando le persone erano in sua compagnia si sentivano bene, erano senza paura, anche se sapevano di non essere intelligenti come lui, santi come lui e grandi come lui.
Egli riceveva con la stessa attenzione persone di sangue reale e modesti e poveri sofferenti. Qui devo riconoscere che il suo punto debole erano coloro che avevano dipendenze, che erano schiavi, coloro che erano caduti nei lacci del peccato.
Osservandolo da vicino, vedendo come pensava e reagiva, come lavorava e prendeva decisioni, come organizzava la sua vita quotidiana, ne concludo che era un uomo pronto ogni giorno a una nuova avventura di bene. Non aveva paura di nulla cercando di fare il bene. Non aveva paura neppure della propria sofferenza facendo il bene”.
fra Svetozar Kraljevic
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