Regina Coeli di Papa Francesco, di Domenica 26 aprile 2015
Questo articolo è stato già letto1073 volte!
In questa quarta Domenina del Tempo di Pasqua, moltissimi fedeli, attirati anche dal tempo primaverile, si sono riversati in piazza San Pietro per ascoltare la Parola di Papa Bergoglio, pregare con lui il Regina Coeli e ricevere “la benedizione del Papa” . Francesco non si è fatto attendere e si affacciato alla finestra del palazzo Apostolico, accolto da un festoso battimani. Queste le parole del Papa:
Cari fratelli e sorelle, buongiorno! La Quarta Domenica di Pasqua – questa -, detta “Domenica del Buon Pastore”, ogni anno ci invita a riscoprire, con stupore sempre nuovo, questa definizione che Gesù ha dato di sé stesso, rileggendola alla luce della sua passione, morte e risurrezione. «Il buon pastore offre la vita per le pecore» (Gv 10,11): queste parole si sono realizzate pienamente quando Cristo, obbedendo liberamente alla volontà del Padre, si è immolato sulla Croce. Allora diventa completamente chiaro che cosa significa che Egli è “il buon pastore”: dà la vita, ha offerto la sua vita in sacrificio per tutti noi: per te, per te, per te, per me, per tutti! E per questo è il buon pastore!
Cristo è il pastore vero, che realizza il modello più alto di amore per il gregge: Egli dispone liberamente della propria vita, nessuno gliela toglie (cfr v. 18), ma la dona a favore delle pecore (v. 17). In aperta opposizione ai falsi pastori, Gesù si presenta come il vero e unico pastore del popolo: il cattivo pastore pensa a sé stesso e sfrutta le pecore; il pastore buono pensa alle pecore e dona sé stesso. A differenza del mercenario, Cristo pastore è una guida premurosa che partecipa alla vita del suo gregge, non ricerca altro interesse, non ha altra ambizione che quella di guidare, nutrire e proteggere le sue pecore. E tutto questo al prezzo più alto, quello del sacrificio della propria vita.
Nella figura di Gesù, pastore buono, noi contempliamo la Provvidenza di Dio, la sua sollecitudine paterna per ciascuno di noi. Non ci lascia da soli! La conseguenza di questa contemplazione di Gesù Pastore vero e buono, è l’esclamazione di commosso stupore che troviamo nella seconda Lettura dell’odierna liturgia: «Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre…» (1 Gv 3,1). È davvero un amore sorprendente e misterioso, perché donandoci Gesù come Pastore che dà la vita per noi, il Padre ci ha dato tutto ciò che di più grande e prezioso poteva darci! È l’amore più alto e più puro, perché non è motivato da alcuna necessità, non è condizionato da alcun calcolo, non è attratto da alcun interessato desiderio di scambio. Di fronte a questo amore di Dio, noi sperimentiamo una gioia immensa e ci apriamo alla riconoscenza per quanto abbiamo ricevuto gratuitamente.
Ma contemplare e ringraziare non basta. Occorre anche seguire il Buon Pastore. In particolare, quanti hanno la missione di guide nella Chiesa – sacerdoti, Vescovi, Papi – sono chiamati ad assumere non la mentalità del manager ma quella del servo, a imitazione di Gesù che, spogliando sé stesso, ci ha salvati con la sua misericordia. A questo stile di vita pastorale, di buon pastore, sono chiamati anche i nuovi sacerdoti della diocesi di Roma, che ho avuto la gioia di ordinare questa mattina nella Basilica di San Pietro.
E due di loro si affacceranno per ringraziarvi per le vostre preghiere e per salutarvi… [due sacerdoti neo-ordinati si affacciano accanto al Santo Padre]. Maria Santissima ottenga per me, per i Vescovi e per i sacerdoti di tutto il mondo la grazia di servire il popolo santo di Dio mediante la gioiosa predicazione del Vangelo, la sentita celebrazione dei Sacramenti e la paziente e mite guida pastorale.
Dopo il Regina Coeli, il Santo Padre ha rivolto il suo pensiero alle popolazioni del Nepal, colpite da un terribile terremoto. Ha poi ricordato Maria Elisa Turgeon, fondatrice della Suore di Nostra Signora del Santo Rosario di San Germano, che oggi viene proclamata Beata, in Canada ed ha rivolto un particolare pensiero ai pellgrini polacchi venuti a Roma in occasione del primo anniversario della canonizzazione di Giovanni Paolo II. Carissimi, risuoni sempre nei vostri cuori il suo richiamo: “Aprite le porte a Cristo!”, che diceva con quella voce forte e santa che lui aveva. Il Signore benedica voi e le vostre famiglie e la Madonna vi protegga!.
Ha poi concluso:” Saluto con affetto tutti i pellegrini provenienti da Roma, dall’Italia e da vari Paesi, in particolare quelli venuti numerosi dalla Polonia A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.