R.C.S.C.V. – I corsi di vita nello Spirito
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Signora che dà la testimonianza della sua guarigione
miracolosa, avvenuta durante un ritiro del Rinnovamento
Incontrare lo Spirito Santo
I corsi di vita nello Spirito si tengono ormai da molti anni sia nella Casa di Preghiera San Michele, che in tutta Italia, ai tanti membri appartenenti ai gruppi di preghiera del Rinnovamento carismatico Servi di cristo Vivo. I livelli tenuti fino a questo momento sono cinque, per un totale di sette, che corrispondono ad un grado di crescita nella fede.
Ma la bellezza dei corsi, oltre all’aiuto che danno nella “corsa” verso lo Spirito Santo, sta nella fraternità che si crea fra i vari partecipanti dei diversi gruppi di preghiera, che incontrandosi periodicamente per meditare sulla Parola di Dio all’interno degli stessi corsi, hanno l’opportunità di scambiare le loro esperienze sia di fede che di impegno pastorale, incoraggiandosi e sostenendosi vicendevolmente anche attraverso la preghiera.
Sì, perché il clima spirituale che si crea all’interno dei gruppi dei Servi di Cristo Vivo, è tale da indurre tutti i partecipanti a pregare gli uni per gli altri, dovunque si trovino, e non solo singolarmente, ma anche nel momento degli incontri settimanali di preghiera che si svolgono su tutto il territorio nazionale. Così si instaura un clima che ricorda le prime comunità cristiane, che perseguitate su tutti i fronti, restavano unite grazie alle preghiere che venivano fatte in gruppo.
Pensiamo ad esempio all’arresto di Pietro, che durante la prigionia a Gerusalemme veniva sostenuto dalle richieste fatte a Gesù Risorto dalle persone che pregavano tutte insieme, in comunità, per la sua liberazione, che avvenne miracolosamente (cfr. At 12,1-19). Tante volte quando invitiamo qualcuno a pregare nei nostri gruppi dei Servi di Cristo Vivo, ci sentiamo dire che la preghiera di gruppo non ha nessuna importanza, perché si prega bene anche da soli e soprattutto senza l’aiuto dello Spirito Santo.
Eppure Gesù avrebbe potuto fare tutto da solo, Egli è Dio, e di conseguenza non avrebbe avuto bisogno di nessuno. Nonostante ciò ha chiamato gli apostoli, così “umani”, così imperfetti, e con loro ha fondato la prima comunità cristiana. Oppure, l’altra risposta molto frequente, dopo l’invito alla preghiera, è il completo disinteresse ai problemi degli altri, per i quali non è necessario pregare, perchè per chiedere l’aiuto di Dio bastano e avanzano i problemi personali.
Ma Gesù non ragiona in questi termini, no, perchè non ha pensato ai suoi problemi, ma. è finito su una croce per salvare ognuno di noi. Ma come è difficile farlo capire alle persone! Come difficile entrare in un cammino diverso da quello che prevede la preghiera solo per se stessi. Viviamo in un mondo troppo individualista, per cui il solo pensiero do mettere da parte almeno per qualche attimo i propri problemi, per essere capaci di guardarsi intorno e vedere anche la realtà dell’altro, è quasi impossibile.
Ma per chi scatta il desiderio di partecipare alle riunioni di preghiera, le cose cambiano, perché in questo modo si assapora il gusto per la preghiera e si gioisce del nuovo rapporto che si instaura con il Signore, soprattutto nel momento dell’ Adorazione Eucaristica. Non solo, ma il buon Dio è contento quando vede che le persone, attraverso questa preghiera comune mettono in pratica il primo dei Suoi insegnamenti: “Amatevi gli i altri” (Gv 15,17).
G. Susi
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