Quelli che non credono
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Quando un uomo ed una donna concepiscono un nuovo essere, “simul” (contemporaneamente) Dio crea l’anima spirituale di questo nuovo essere. In quest’anima Dio pone anche il dono della fede per cui l’uomo, appena è in grado di comprendere, sente in sè da chi è stato originato.
L’Apostolo, però, ci mette in guardia: “Fratelli, custodite il dono della fede!”. Ciò vuol dire che questo dono preziosissimo può anche essere perduto. S. Pietro, infatti, ammonisce: “fratelli, vigilate, perché il demonio, come leone ruggente, va in giro, cercando chi divorare…!” Dio, pur rivelandosi alle creature umane (“Io porrò la mia legge nel cuore di ogni uomo…”) non si impone ma lascia l’uomo, creatura intelligente, libero di accettare o meno il Suo amore ed il Suo progetto di salvezza.
Così la persona che decide di volersi autodeterminare e rifiuta la comunione con Dio, i suoi comandamenti ed il suo progetto di salvezza, rimane solo, come il tralcio staccato dalla vite che, non più alimentato, finisce con il seccarsi, ovvero, perde il canale di grazia che nutriva il suo spirito e resta un semplice essere materiale, intelligente ma non più sanamente spirituale e, poiché senza il “mezzo di comunicazione” con il mondo dello Spirito è impossibile tale comunione (Viene da pensare ad un bellissimo televisore, al quale sia stata strappata l’antenna), quell’uomo può cadere nell’ateismo (cioè vivere come se Dio non esistesse).
Noi sappiamo, infatti, che i nostri sensi, la vita pratica che conduciamo, l’evoluzione della tecnica, portano l’uomo ad immergersi sempre più nel mondo materiale mentre Dio va cercato dentro di noi, in un cuore pieno di amore puro.Ricordiamo sempre che Dio è spirito ed è infinito, trascende l’uomo, è Mistero e, quindi, richiede sforzo e sacrificio cercarlo. Inoltre, credere in Dio comporta necessariamente un cambiamento del proprio modo di vivere: abbandonare le illusioni mondane, imparare a perdonare, aprirsi agli altri; questo impegno non è facile, almeno inizialmente.
Inoltre se molti hanno una idea falsata di Dio, un’idea percepita in “modo negativo”, è anche perché tanti credenti non danno una buona testimonianza della loro fede, non riescono a “mostrare” il Dio-amore, vera fonte di pace e gioia per i suoi figli. Non va dimenticato, poi, che l’uomo tende sempre all’orgoglio ed alla superbia e questo diventa un grosso ostacolo per incontrare Dio.
Per altro, come afferma la “Dei Filius”, l’ onesto cercatore di Dio può certamente riuscire a riconoscerLo con l’uso della sua ragione, attraverso la visione delle cose create; la perfezione e l’armonia dell’universo mostra chiaramente la mano dell’Altissimo. L’apostolo Paolo così scrive: “…infatti, dopo la creazione del mondo Dio manifestò ad essi le sue proprietà invisibili, come la sua eterna potenza e la sua divinità, che si rendono visibili all’intelligenza mediante le opere da lui fatte” (Rm 1, 20).
E noi sappiamo che ogni uomo, creatura di Dio, conserva sempre, nel suo intimo, l’anelito verso il suo creatore e se decide di aprire la mente e il cuore al silenzio, se prova a scendere nel suo intimo, se si pone in ascolto della sua Parola rivelata e, specialmente, se si apre all’Amore (per sé, per il prossimo, per il creato e per l’Autore), Dio si farà trovare perché Dio è vita, è amore, non è il frutto di un ragionamento: “… L’amore è da Dio. Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è Amore.
Don Manlio
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