Quando un Sacerdote benedice, è il Signore che benedice!”
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Un sacerdote anziano disse un giorno: “Per me è una grande consolazione pensare che ho benedetto molto nella mia vita, non solo i miei cari, ma tutti gli uomini, specialmente i malati, i sofferenti, i morenti, gli atei, tutti i peccatori e carcerati, tutte le persone consacrate a Dio, le anime vittime e anche i defunti in purgatorio. Ho benedetto giorno e notte, alle volte anche da infermo a letto, stremato di forze, e indebolito del tutto. Quando benedicevo, sentivo la forza della benedizione anche in me stesso, e ne ero veramente grato a Dio. Chi ha visto Papa Pio XII benedire i pellegrini, non lo potrà mai più dimenticare: quelle braccia stese, quelle mani alzate verso il cielo come se avesse voluto far scendere tutte le grazie sulla terra: quelle benedizioni fatte in tutte le direzioni, erano attimi che commuovevano i cuori! Papa Paolo VI benediceva con la stessa interiorità e commozione.
Fratelli, sorelle! La benedizione di un Papa, di un Vescovo o quella di ogni Sacerdote, è qualcosa di grande e di santo. Le mani di tutti i Sacerdoti sono mani benedicenti, quelle di un semplice Sacerdote non sono meno di quelle del S. Padre. Esse sono state consacrate dalle mani del Vescovo ed unte dallo Spirito Santo: ma esse danno anche la forza dello Spirito Santo e comunicano le grazie e l’aiuto di Dio alle anime. La benedizione libera uomini e cose dal potere di Satana. “Tutta la creazione geme ancora sotto la maledizione del peccato originale”. (Lettera ai Romani). Le mani dei Sacerdoti irradiano benedizione sugli uomini, sugli animali e su tutto il creato, in nome di Nostro Signore Gesù Cristo.
“Lo stato sacerdotale è l’amore del Cuore di Gesù”
Questa è la frase meravigliosa che disse il S. Curato d’Ars. Il Sacerdozio è nato dal Cuore amorosissimo di Gesù, e continuerà sempre a nascere dal suo Cuore Amorosissimo. Gesù vive, agisce, prega, provvede, benedice ed ama nel Sacerdote. Il Sacerdote è un secondo Cristo.
Un’anima ebbe la fortuna di sentire queste parole stupende:
“Quando un Sacerdote benedice, sono IO che benedico. In questo momento scorrono su di te grazie in grande abbondanza dal mio Divin Cuore. IO ho dato un grande potere alla mia benedizione… “.
“Pensa che succede qualcosa di grande quando tu ricevi la benedizione di un Sacerdote. La benedizione è un’irradiazione della mia Santità divina… Con la mia benedizione tu ricevi amore per amare, forza per soffrire, aiuto per l’anima e il corpo. La mia benedizione contiene tutto ciò che serve ai bisogni degli uomini. E questo deriva dall’amore infinito del mio Cuore. Se essa viene impartita e se viene ricevuta con grande devozione, potente è il suo effetto! La benedizione è più grande, è infinitamente più grande di mille mondi… essa è maggiore di ogni tua aspettativa. Ogni volta che vieni benedetto, vieni di nuovo in contatto con Me, vieni santificato di nuovo, e vieni avvolto nella grazia del mio Cuore, nell’amore, della protezione…
Cerca di essere un figlio della benedizione, e così anche tu potrai essere ovunque una benedizione per gli altri ! “.
“A questo siete chiamati, affinchè abbiate in eredità la benedizione ! ” (Pietro 3,9).
II Signore ha donato la sua benedizione come un ultimo atto del Suo Amore.
Cristo vuole essere sempre operante nei suoi apostoli benedicenti. Certo: vogliamo distinguere bene i Sacramenti dai Sacramentali. I Sacramentali non sono stati istituiti da Cristo e non comunicano la grazia santificante, ma predispongono a riceverla, in virtù della nostra fede, nei meriti infiniti di Gesù Cristo. La benedizione del Sacerdote attinge dalle ricchezze infinite del Cuore di Gesù, e perciò ha una forza salvifica e santificante, una potenza esorcizzante e protettiva. Il Sacerdote celebra la S. Messa ogni giorno, amministra i Sacramenti, quando è necessario, ma può benedire continuamente e ovunque. Così pure lo può un Sacerdote malato, perseguitato o incarcerato.
Un Sacerdote incarcerato in un campo di concentramento ha fatto questo racconto commovente. Egli ha lavorato tanto tempo a Dachau in una fabbrica delle SS. Un giorno fu pregato da un contabile di andare subito in un’abitazione, costruita in una soffitta, e di benedire la sua famiglia: “Io ero vestito come un povero detenuto di un campo di concentramento. Non mi era forse mai capitato di stendere le mie braccia benedicenti con una commozione tale come in quel momento. Malgrado fossi stato marchiato da vari anni come elemento indesiderato, reietto, di rifiuto, ero tuttavia ancora un Sacerdote. Mi avevano pregato di dar loro la benedizione, l’unica ed ultima cosa che potevo dare ancora “.
Una contadina molto credente racconta:
“In casa mia si ha una grande fede. Quando un Sacerdote entra da noi, è come se entrasse il Signore: la sua visita ci rende felici.
Non lasciamo mai che un Sacerdote esca dalla nostra casa, senza chiedergli la benedizione. Nella nostra famiglia di 12 figli la benedizione è qualcosa di tangibile “.
Un Sacerdote: “È vero: nelle mie mani è stato messo un preziosissimo tesoro immenso. Cristo stesso vuole operare con grande forza mediante la benedizione fatta da me uomo debole. Come un tempo, Egli andava benedicendo attraverso la Palestina, così vuole che il Sacerdote continui a benedire. Sl, noi Sacerdoti siamo dei milionari non in denaro, ma nella grazia che comunichiamo agli altri. Noi possiamo e dobbiamo essere delle trasmittenti di benedizioni. In tutto il mondo ci sono antenne che captano onde di benedizioni: malati, carcerati, emarginati, ecc. Inoltre con ogni benedizione che diamo, aumenta la nostra forza benedicente, e cresce il nostro zelo nel benedire. Tutto ciò riempie i Sacerdoti di ottimismo e di gioia! E questi sentimenti crescono con ogni benedizione che diamo con fede”. Anche nei nostri tempi difficili.
Caterina Emmerich parla molto seriamente su questo argomento: “È molto triste vedere come ai nostri giorni i Sacerdoti siano trascurati quando si tratta di benedire. Pare che essi non conoscano più il valore della benedizione sacerdotale. Molti non credono più si vergognano della benedizione, come se essa fosse una cerimonia antiquata e superstiziosa. Molti infine si servono di questa forza e grazia che Gesù Cristo diede loro, senza pensarci e superficialmente. Così perdo spesso benedizioni, ma le ricevo di quando in quando da Dio. Però, dal momento che il Signore ha istituito il Sacerdozio e gli ha conferito la potenza di benedire, spesso mi pare di morire dal desiderio di riceverla! Tutti siam un solo corpo con la Chiesa, e se ne risente la mancanza “.
Un’anima amante di Dio scrive: “Ogni benedizione sacerdotale che io posso ricevere è come una nuova forza vitale che mi viene donata. Noi non possiamo misurare l’effetto di una benedizione sacerdotale. Con la benedizione di Cristo cresce l’amore Suo nei nostri cuori, specialmente l’amore per la purezza… Io me ne sono convinto già da giovane. La benedizione di un Sacerdote risplende di luce come i raggi cocenti del sole di mezzogiorno. La benedizione sacerdotale è una grande grazia”. (Maria T. Meyer – Bernhold – fi 29.3.1952).
La benedizione sacerdotale frequente è una necessità dei tempi in cui viviamo. La benedizione sacerdotale non è mai stata così preziosa come oggi. Un famoso predicatore ha definito il nostro tempo “un’era di demoniocrazia”: effettivamente quanti demoni stanno lavorando ai nostri giorni !
Pensiamo solo a quante disgrazie capitano oggi: essi hanno origine nella potenza di Satana. Il peccato gli dà forza; e così pure le bestemmie e le imprecazioni. Quindi, prima di tutto, è necessario allontanarsi dal Maligno, e, in secondo luogo; proteggersi con la benedizione! – Come le onde della radio incrociano l’atmosfera, così le benedizioni devono attraversare il mondo. Esse avranno un influsso benefico, ed allontaneranno l’azione malefica dei demoni. I Sacerdoti che benedicono molto, scacciano moltissimi spiriti maligni.
Un Sacerdote dei nostri giorni scrive in questo modo convinceste:
“La benedizione è l’arma del mio cuore. Io benedico tutti coloro che mi evitano e scansano, tutti coloro che mi calunniano e che mi odiano. Benedico tutti gli agitatori della mia Parrocchia.
– “Insultati, benediciamo” (1 Corinti 4,12). – Ogni giorno recito l’esorcismo, ed ogni sera benedico la mia Parrocchia. Il segno della Croce spazia lontano e raggiunge ogni lembo della terra. Le sue braccia danno amplesso al mondo intero in tutta la sua ampiezza”.
Ci sono Sacerdoti che benedicono ad ogni ora: è un continuo atto d’amore, dell’amore infinito di Cristo. È sempre una nuova vittoria sul Maligno. In questo modo i Sacerdoti benedicenti possono essere continuamente delle stazioni spirituali trasmittenti. Al mondo ci sono ovunque delle antenne, cioè dei cuori che hanno bisogno di benedizioni, che desiderano ricevere delle benedizioni, e che sono fortificati dalla forza della benedizione.
Don Alfonso Maria Weigl
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