Purtroppo, così va il mondo
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Forse non è inutile ricordare che sono stati sempre i singoli ad arricchire culturalmente l’umanità. E che poi sono stati onorati e magari glorificati solo dopo la morte mentre, quando erano in vita quasi sempre sono stati ostacolati nei loro intenti, e si sono visti sottrarre ciò che avevano procurato da se stessi e non avevano ricevuto da altri.
Un eclatante esempio di questo è avvenuto nell’isola dì Capri nel Seicento. Prudenza Pisa, diventata poi suor Serafina, e della quale il 17 marzo ricorre il trecentotredicesimo anniversario della morte, spese vent’annì delta sua esistenza nell’attesa dì fondare una comunità religiosa femminile e di costruirle il relativo monastero. Finalmente riuscì a fondare la comunità ed a costruire il monastero, usando la casa che le aveva lasciata in eredità per questo uso lo zio parroco dì Capri, e chiedendo ed ottenendo sostegni ed aiuti.
Era una comunità dì preghiera. Ed il monastero fu costruito per ospitare questa comunità di preghiera. In seguito nell’isola e fuori suor Serafìna fondò altre comunità e costruì per queste altri monasteri, con la stessa finalità. Le comunità ed i monasteri erano a sé, ed avevano una propria superiora, anche se tutti guardavano alla comunità ed al monastero del Santìssimo Salvatore come punto dì riferimento. Nel costruire la sua prima comunità, Prudenza Pisa aveva previsto (o era stata costretta a prevedere) che l’incarico dì superiora dovesse essere triennale. Fu rieletta periodicamente priora per quasi trent’anni.
Il vescovo di Capri impedì che fosse eletta superiora a vita. Accusata di essere ambiziosa e di brigare per conservare la sua carica fu lottata. La carica le fu poi tolta e dal Santo Uffizio e condannata a non poter più essere candidata a dirigere nessuno dei monasteri che aveva fondato. Fu costretta a vìvere, “nel nascondimento e nel silenzio”, come semplice suora nel suo monastero, gli ultimi anni della vita terrena, sopportando con rassegnazione l’avversione dì alcune consorelle.
Ora quasi nessuno le è riconoscente per quello che pensò, progettò, costruì, e per quello che, con questo, ha indicato alle generazioni future. Solo Dio, che è giusto giudice, ha dato la giusta mercede alla sua serva fedele.
Raffaele Vacca
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