Prodigiosa Guarigione a Medjugorje
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A fine giornata, nonostante la fatica e lo sfinimento, Pascale Gryson e suo marito si sono recati davanti a Gesù Eucarestia. La signora prosegue: Sono partita senza il respiratore, perchè il peso di diversi kg di quell’apparecchio appoggiato sulle mie gambe, mi era diventato insopportabile. Siamo arrivati in ritardo…oso a malapena dirlo… alla proclamazione del Vangelo…. Al nostro arrivo, ho iniziato ad implorare lo Spirito Santo con una gioia inesprimibile. Gli ho chiesto di prendere possesso di tutto il mio essere.
Gli ho espresso nuovamente il mio desiderio di appartenergli completamente nel corpo, nell’anima e nello spirito (…). La celebrazione è proseguita fino al momento della Comunione, che attendevo intensamente. Mio marito mi ha portata nella fila che si era creata sul retro della Chiesa. Il sacerdote ha attraversato la navata con il Corpo di Cristo, superando tutte le altre persone in attesa in fila, dirigendosi direttamente verso di noi.
Abbiamo fatto la Comunione entrambi, gli unici della fila in quel momento. Ci siamo allontanati per lasciare il posto agli altri e perchè potessimo iniziare la nostra azione di grazia. Ho sentito un profumo potente e dolce. Ho sentito allora una forza attraversarmi da una parte all’altra, non un calore ma una forza. I muscoli inutilizzati fino a quel momento sono stati investiti da una corrente di vita.
Ho detto quindi a Dio: „Padre, Figlio e Spirito Santo, se pensi di fare quello che io credo, e cioè di realizzare questo miracolo impensabile, ti chiedo un segno e una grazia: fai in modo che io possa comunicare con il mio sposo“. Mi sono girata verso mio marito e ho cercato di dirgli „senti questo profumo?“ mi ha risposto nel modo più normale del mondo „no, ho il naso un pò tappato“! allora gli ho risposto „ovvio“, perchè non sentiva la mia voce da un anno oramai!
E per svegliarlo gli ho aggiunto „hey, sto parlando, mi senti?“. In quel momento avevo capito che Dio aveva compiuto la sua opera ed in un atto di fede, ho tirato fuori i miei piedi dalla poltrona e mi sono messa in piedi. Tutte le persone che mi erano intorno in quel momento, hanno realizzato quello che stava succedendo. I giorni seguenti, il mio stato è migliorato di ora in ora. Non ho più voglia di dormire continuamente e i dolori legati alla mia malattia hanno lasciato il posto a incurvature dovute allo sforzo fisico che non riuscivo più a compiere oramai da 7 anni…
„I suoi figli come hanno accolto la notizia?“, chiede Patrick d’Ursel. Risposta di Pascal Gryson: Credo che i ragazzi siano molto felici ma bisogna però specificare che mi hanno conosciuta quasi solo in veste di malata e che ci vorrà un tempo di adattamento anche per loro.
Che cosa desidera fare ora nella sua vita? E‘ una domanda molto difficile perchè quando Dio offre una grazia, è una grazia enorme (…). Il mio desiderio più grande, che è quello anche del mio sposo, è di mostrarci riconoscenti e fedeli al Signore, alla sua grazia, e per quanto ne siamo capaci, di non deluderlo. Quindi per essere veramente concreta, quello che mi sembra chiaro in questo momento, è che potrò finalmente prendermi la responsabilità di essere madre e sposa. E‘ prioritaria questa cosa.
La mia speranza profonda è quella di poter vivere allo stesso modo una vita di preghiera parallellamente a quella di vita incarnata, terrestre; una vita di contemplazione. Vorrei inoltre essere in grado di rispondere a tutte quelle persone che mi chiederanno aiuto, chiunque esse siano. E di testimoniare l’Amore di Dio nella nostra vita. E‘ probabile che altre attività mi si presenteranno davanti ma, ora come ora, non voglio prendere decisioni alcune senza un profondo e chiaro discernimento, aiutata da una guida spirituale e sotto lo sguardo di Dio.
Patrick d’Ursel ringrazia Pascale Gryson per la sua testimonianza, ma chiede che le foto che possono essere state scattate durante il pellegrinaggio, non vengano diffuse specialmente su Internet per salvaguardare la vita privata di questa mamma. E precisa: „Pascale potrebbe avere anche una ricaduta, perchè si sono già verificati eventi del genere. Occorre che siamo prudenti così come lo chiede la Chiesa stessa“.
Patrick d’Ursel
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