Preparazione alla consacrazione al C.I. di Maria
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Giacobbe figura degli eletti
Giacobbe il fratello minore era debole di costituzione, dolce e quieto e restava ordinariamente in casa per meritare i favori della madre Rebecca che lo prediligeva affettuosamente; se usciva, non lo faceva per volontà propria né per la fiducia che riponeva nel proprio ingegno, ma soltanto per ubbidire alla madre.
Amava ed onorava la madre; per questo ci teneva a stare vicino a lei non era maggiormente felice se non quando la vedeva; evitava tutto ciò che poteva dispiacerle, e faceva tutto ciò che pensava potesse piacerle: di modo che in Rebecca s’accresceva l’amore che già gli portava.
Era sottomesso in tutto alla cara mamma, le obbediva in tutte le cose, prontamente senza indugio, ed amorosamente senza lagna; al minimo cenno della di lei volontà, il giovane Giacobbe correva e si dava da fare. Credeva a tutto quello ch’ella gli diceva, senza ragionarci su: per esempio, quando gli disse di andare a prendere due capretti e di portarglieli perché si potesse preparare il pranzo per Isacco, il padre, Giacobbe non insinuò che poteva benissimo bastarne uno per un solo pranzo di una sola persona… ma senza ragionarci, fece quanto gli aveva ordinato.
Ayeva un’immensa confidenza nella cara mamma; appunto perché non fondato sulle proprie capacità, si basava unicamente sulle sollecitudini e sulla protezione della madre: la desiderava per ogni bisogno e la consultava in ogni dubbio. Le chiese spiegazione, per esempio, per il caso in cui, invece della benedizione paterna avesse raccolto una maledizione… le credette e si fidò di lei sentendola rispondere che tale maledizione l’avrebbe presa lei su di sé…
Infine, imitava, per quanto poteva, le virtù che notava nella madre. E pare che uno dei motivi per cui restava sedentario dentro casa, fosse quello di copiare la cara madre tanto virtuosa, fuggendo così le compagnie cattive corruttrici dei costumi. Fu così che si rese degno della duplice benedizione del padre.
S. Luigi Grignon de Montfort
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