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Pregare – Pregate con il cuore

22 Luglio 2011 | Filed under: Biblioteca
     

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Pregate con il cuore

Meditazioni di P. Tomislav Vlasic 

e P. Slavko Barbaric 



A MARIA REGINA DELLA PACE con amore dai figli dei gruppi di Milano e Lecco
“Il momento della preghiera è il momento della trasfigurazione dell’anima, perciò dobbiamo essere pronti a mettere tutto sulla croce, perché soltanto se l’uomo vecchio muore saremo trasformati. Dobbiamo permettere a Gesù di fare questa trasformazione, questa trasfigurazione della nostra anima. Ecco, il mio desiderio è che voi seguiate questi messaggi in modo particolare attraverso una preghiera continua, quotidiana,. silenziosa, profonda, per essere trasfigurati.
E sarebbe bello, bellissimo, se la gente potesse dire di voi: “La cosa più bella sono gli occhi di quell’uomo che ho incontrato oggi sulla strada”. Se noi fossimo così testimoni davanti alla gente, presto il mondo sarebbe…

cambiato, trasfigurato. Cercate di farlo per essere testimoni della trasfigurazione di Gesù nei vostri cuori ».

(P. Tomislav Vlasic, 6 agosto 1985) Milano, 10 marzo 1986

Indice

INTRODUZIONE
MEDITAZIONI DI P. TOMISLAV VLASIC E P. SLAVKO BARBARIC
« Pregate, digiunate, abbiate fede.» (1° luglio)
« Non posso parlarvi, non posso darvi delle grazie, finché siete chiusi » (13 luglio)
« Pregate ed amate tutti gli uomini » (29 luglio)
Io devo desiderare di essere come Gesù (2 agosto)
« Apritevi a Dio e Dio potrà agire tramite voi » (4 agosto)
« Tante volte vi ho dato la mia benedizione e l’avete persa » (5 agosto)
Il momento della preghiera è il momento della trasfigurazione del­l’anima (6 agosto)
Continuate a crescere nella pace, nella riconciliazione, nell’amore (6 agosto)
« Al Signore di tutti i cuori » (7 agosto)
« Vi proteggo col mio mantello » (8 agosto)
« Sconfiggete Satana con il Rosario in mano » (9 agosto)
« Sono quattro anni che vi invito alla conversione » (22 agosto)
« Entrate in lotta contro Satana » (25 agosto)
La Madonna ci fa responsabili per la pace in questo mondo (4 set­tembre)
Qui parla il cielo (5 settembre)
La lotta tra la Madonna e Satana è una lotta soprannaturale e ci vo­gliono i mezzi soprannaturali (6 settembre)
« Pregate per la realizzazione di tutto ciò che Dio sta programmando in questa Parrocchia » (6 settembre)
Siamo tutti invitati alla pace e alla riconciliazione (7 settembre)
La fede che la Madonna vuole che impariamo è un abbandono al Signore (8 settembre)
È Dio che vince Satana (9 settembre)
Accogliete l’annuncio della Madonna e tutto il resto sarà cambiato (10 settembre)
Consacrarsi alla Croce (16 settembre)
Fate le domande a Dio (24 settembre)
Dio ha deciso di purificare il mondo (29 settembre)
« Io ti dò il mio amore, perché tu lo dia agli altri » (7 ottobre)
C’è da convertirsi subito (8 ottobre)
« Confessatevi anche dei più piccoli peccati, perché quando andrete all’incontro con Dio soffrirete di aver dentro di voi un peccato » (14 ottobre)
L’unico atteggiamento del cristiano verso il futuro è la speranza (15 ottobre)
In questo periodo Dio e la Madonna vogliono delle persone pronte ad offrire tutto (16 ottobre)
« Tutto ha il suo tempo » (18 ottobre)
Se ci mettiamo a disposizione di Dio, è Dio che ci guida (18 ottobre)
La Madonna fa nuovi passi da per tutto (19 ottobre)
« Se voi voleste accettare il mio amore, non pecchereste mai » (19 ottobre)
« Voi ancora non capite il mio grande amore, affrettatevi a capirlo » (24 ottobre)
Il compito di noi cristiani è quello di vivere la speranza e la pace (25 ottobre)
Non potete pregare profondamente fino al momento quando sarete offerti a Dio (26 ottobre)
La Madonna vuole vestirci di santità, di obbedienza e di bontà perla venuta del Signore (2 novembre)
Credo, significa decidersi per Dio (2 novembre)
« Io sono vostra Madre, vi amo e desidero incitarvi continuamente alla preghiera » (15 novembre)
Tutti coloro che ascoltano i messaggi della Madonna appartengono alla sua Parrocchia (16 novembre)
« Avete dimenticato che state nella mia mano » (16 novembre)
« Preparatevi per il Natale con la preghiera, la penitenza ed opere di amore » (7 dicembre)
La conversione dura tutta la vita (8 dicembre)
La Madonna vuole che cominciamo a vivere radicalmente la nostra vocazione (27 dicembre)­
« Abbandonate i vostri cuori a me » (30 dicembre)
I MESSAGGI DELLA MADONNA ALLA PARROCCHIA DI MEDJUGORJE
Anno 1984
Anno 1985
PREGHIERE

INTRODUZIONE

La Madonna, Regina della Pace, continua a guidare la Parrocchia di Medjugorje.
Attraverso le meditazioni di P. Tomislav Vlasic e P. Slavko Bar­baric vi diamo una traccia del cammino spirituale del secondo semestre del 1985.
Come nella precedente pubblicazione, i lettori potranno trarre al­tresì brevi notizie sull’evolversi degli avvenimenti, così come rac­contano i Padri.
I testi sono stati trascritti da registrazioni, omettendo solo quelle parti che costituivano mere ripetizioni di notizie o di messaggi. Dopo le meditazioni abbiamo riportato i messaggi che la Madonna ha dato alla Parrocchia di Medjugorje ogni giovedì o in particolari ricorrenze o solennità, dall’inizio (1° marzo 1984) a tutto il di­cembre 1985.
Mario Brughera
Nei testi potranno rilevarsi imprecisioni imputabili sia alla difficoltà dei Padri di esprimersi in italiano, sia al fatto che gli stessi non hanno avuto modo di correggere le bozze.
I redattori di questo libro, pertanto, si assumono la piena responsabilità delle trascrizioni di cui garantiscono, in ogni caso, l’autenticità.
MEDITAZIONI DI P. TOMISLAV VLASIC E P. SLAVKO BARBARIC
« Pregate, digiunate, abbiate fede »
Gli ultimi avvenimenti a Medjugorje: ci sono avvenimenti a Medjugorje e ci sono avvenimenti sulla stampa. Quando si parla di Medjugorje con articoli di stampa contrari, la strada è quella indicata nella 1° lettura della festa di S. Pietro: « S. Pietro, pian­tonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta di ferro le sentinelle custodivano il carcere… ».
Allora succede qualche cosa:  « Svegliati, alzati, vestiti! » e un angelo lo conduce attraverso la porta sulla strada.
Quello che colgo lì è la presenza del Padre, il quale si occupa dei figli, quando tutto è impossibile. S. Pietro dorme incatenato e le forze di opposizione sono in guardia, tutte pronte: da parte umana è impossibile salvarlo, però da parte divina tutto è possibile, tutto si muove ed è salvato. Dio risveglia e fa i passi che fanno di solito la mamma ed il papà verso il figlio: « Svegliati – gli dice – alzati, ve­stiti, cammina ». E quando è sulla strada dice: « Adesso sei capace di camminare: vai! ».
Ma tutto è successo, secondo me, per due ragioni: perché la Chiesa non ha preso la spada contro Erode, ma si è messa incessantemente a pregare; e perché S. Pietro si è -messo totalmente a disposizione di Dio, era pronto ad essere crocifisso.
E S. Paolo dice: « Tutti mi hanno abbandonato, ma il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza ».
Lo stesso succede per Medjugorje e per tutti coloro che vogliono camminare sulla strada di Dio. Spesso Medjugorje è nella prova, ma non nella crisi, perché la crisi è una cosa interiore, le prove sono fatti esteriori. Tutti coloro che vogliono avanzare nella fede saranno provati; chi avanza di più sarà provato di più. Chi vuole salire una montagna più alta dovrà vincere ostacoli più grandi; e così anche nella fede.
Per me Medjugorje è una grazia divina per tutto il mondo, perciò non c’è da stupirsi se siamo e saremo provati; però, guardando fin dall’inizio, noi abbiamo subìto prove per tutto il tempo delle appa­rizioni e in nessuna prova eravamo forti per vincerla.
Dio che ha portato avanti tutto; noi non eravamo in grado di superare le prove, ma Dio ha portato avanti tutto.
Posso dire in questo momento che Dio guida tutto e che ci saranno delle prove più dure, perché la salvezza deve andare fino alla ra­dice. Noi non possiamo essere guariti con delle teorie, ma noi sa­remo guariti, salvati, per mezzo dell’opera di Dio: l’amore, il quale incarnato nella Chiesa, per tutti coloro che vogliono seguire radicalmente. Dio, va fino a dare la vita per Dio, fino a soffrire per Lui, fino a dare il proprio sangue per Dio.
Questo è il massimo che Gesù fece per noi e se noi vogliamo ap­partenere a Dio fino alla fine, allora dobbiamo attraversare questa strada sulla quale si realizza la salvezza di Dio.
Quando parliamo della conversione, non possiamo parlarne a li­vello teorico, ma dobbiamo praticarla in modo che il nostro uomo si distrugga veramente. Perciò dobbiamo aspettare anche la distru­zione di un mondo falso intorno a noi.
Abbiamo quindi nel Vangelo due possibilità: la prima – « conver­titevi per non essere distrutti »; la seconda – « se voi non vi conver­tirete tutti insieme perirete ».
Quando poi parlo della conversione dobbiamo capire che la con­versione non è una cosa teorica. Ecco, io faccio un programma e mi muovo piano piano, ma anzitutto permetto a Dio che mi guidi per strade diverse, che mi faccia anche soffrire, mi faccia distrug­gere il mio mondo falso dentro di me; anche il mondo falso, se vogliamo, che c’è nella Chiesa e in tutti. Se noi siamo capaci di affrontare tutto questo allora potremo aspettarci dei frutti.
Succede lo stesso in una casa che vogliamo riparare: dobbiamo di­struggere tanti muri, buttare tante cose, a volte dobbiamo anche dormire fuori casa per mettere a posto tutto, perché tutto sia rinnovato. Noi non siamo capaci di vedere tutte le cose. Dio vede anche le cose false in noi e nel mondo. Dobbiamo permettere a Dio che ci porti attraverso queste prove. lo vi dico: cercate di non andare in crisi; perciò sottolineo l’aspetto della Chiesa primitiva che pregava mentre i capi erano nella prova. Pregava, non discu­teva. Non temeva, non faceva degli articoli, non si preoccupava, ma pregava abbandonandosi al Signore.
Allora è Dio che può guidare i capi, gli avvenimenti, anche se tutto sembra incatenato, perché per Dio tutte le cose sono possi­bili, cominciando dal seno della Vergine, dove è iniziata l’impos­sibile logica umana, che dobbiamo seguire anche noi, come l’hanno seguita i Santi Pietro e Paolo.
È inutile guardare solo ai messaggi dati dalla Madonna, perché ci sono molti pellegrini che imparano i messaggi a memoria: è inutile! Anche i farisei sapevano la Scrittura a memoria.
La Madonna per noi è un segno, ma chi, dopo aver capito il segno, non va avanti, quella persona non ha capito il segno, perché il segno non è per se stesso, ma per andare oltre. Perciò la Madon­na non risponde alle domande, non dà delle ricette, ma dice « Pregate, digiunate, abbiate fede ». E questo vuol dire andare oltre il segno. Apritevi allo Spirito Santo, perché vi illumini per capire i tempi, la vostra malattia, le vostre difficoltà. Perciò anche nei momenti di prova, come adesso, tutti voi pellegrini dovete portare gli altri ad un atteggiamento positivo di speranza.
L’atteggiamento che propone Medjugorje è la pace, che è la radice della speranza e il frutto della speranza è la pace.
Perciò nei momenti della prova non perdete la testa e non siate presi dalle agitazioni, dalle paure. La Madonna disse: « Queste vengono da Satana ». Noi invece dobbiamo essere pieni di pace, usando le armi che la Madonna ci ha indicato: la preghiera, il di­giuno, l’amore fraterno e l’umiltà: con queste vinceremo tutti gli ostacoli e saremo più forti in tutte le avversità.
Questo è molto importante per i Sacerdoti, per i capigruppo: por­tare questa speranza. Le prove sono una grazia, perché solo nelle prove e dopo le prove possiamo vedere di più, capire di più, possia­mo andare oltre. Senza le prove non si va avanti, non si approfondisce la fede. Allora guardate alle prove con la pace, con la gioia, continuando a pregare, ad amare, ad offrire tutto per il Signore. I messaggi che la Madonna dà, pian piano diventano per le per­sone simili l’uno all’altro. Per quelli che accettano col cuore questi messaggi, ogni messaggio è l’altro, perché spinge di nuovo, richia­ma, illumina; ma illumina solo chi va avanti.
A coloro che si sono messi a sedere e non si muovono, nessun mes­saggio nuovo porta la luce, ma anzi li disturba. Disturba perché il messaggio vuole che la gente cammini e invece la gente vuole rimanere seduta e dice: « Siamo disturbati da questa logica, da questi messaggi ».
Quello che voglio dirvi è : forza, andate avanti, non preoccupa­tevi! Se qualcuno mette in dubbio i messaggi non permettetelo. Se un cristiano mette in dubbio la pace, l’amore, la penitenza, la preghiera, allora abbiamo buttato le nostre parole davanti ai porci. Abbiamo buttato fuori dalla Chiesa anche i nostri santi, infatti sono diventati santi perché hanno seguito questa strada. Perciò non c’è tanto da discutere con le persone a livello delle cose ecce­zionali di Medjugorje, ma c’è da parlare su un livello fondamen­tale, spirituale e dire alla gente: « Se credi, questa è la strada che porta a Dio, al Vangelo ». Chi non ci crede fa delle scappatoie. lo devo credere.
La Madonna ci invita a questo, e, dato che non vogliamo accettare il cammino verso Dio, allora siamo disturbati dalla Madonna, la quale ci dice: « Convertitevi, pregate ».
Non c’è bisogno di andare oltre questo: bisogna capire le cose fondamentali e allora la Madonna ci sarà chiara.
Questo volevo dirvi: rafforzatevi, non litigate; neanche discutete tanto, ma pregate.
Le prove ci sono perché possiamo diventare più forti e gli altri possano crescere. Però cresceranno nel modo in cui voi sarete portavoce della speranza e la speranza porta sempre la sicurezza, la gioia e la pace. E succederà a tutti quello che è successo a S. Pietro. Dio guiderà la Chiesa alla salvezza del mondo.
(P. Tomislav Vlasic – 1° luglio 1985)
« Non posso parlarvi, non posso darvi delle grazie, finché siete chiusi »
L’ultima volta abbiamo ascoltato come Gesù è stato cacciato dal suo paese, Dio è stato cacciato dal suo paese e non ha potuto fare dei miracoli, Dio che è onnipotente. Vedete la resistenza nelle anime. Anche domani voi sentirete questa lettura e vedrete la resi­stenza nelle anime. Dall’altra parte nel Vangelo, voi ascolterete « Andate, predicate, testimoniate » e Gesù manda gli Apostoli senza mezzi umani, senza potenza, dice: « Andate… ».
Se oggi avete ascoltato bene il Vangelo, Gesù dice « non preoccu­patevi ma andate: anche i capelli, i vostri capelli sono contati, non abbiate paura ».
Vorrei chiamarvi ad una apertura totale al Signore.
Oltre questi sei veggenti, ci sono altri due veggenti, in modo parti­colare la veggente Jelena, attraverso la quale la Madonna dà dei messaggi sulla vita mistica ad un gruppo di preghiera. Una volta quando eravamo riuniti, la Madonna voleva avere una sera per un programma particolare, per un messaggio particolare, ma ci disse « Non posso parlarvi, i vostri cuori sono chiusi… ».
Due settimane fa, una sera, ci disse: « Tutti non avete esercitato quello che vi ho detto, non posso parlarvi, non posso darvi delle grazie finché siete chiusi… ». Perciò vi dico, convertitevi. Anche la Madonna ci ha invitati verso la conversione, la preghiera, il di­giuno e ad un abbandono totale a Dio.
Vi invito alla confessione e che ciascuno di voi sia veramente più pellegrino e nessuno di voi sia turista. Confessatevi, pregate, così aprirete, i vostri cuori e sarete liberati per accogliere i messaggi della Madonna.
D’altra parte, invito tutti quanti a testimoniare. Ma chi può testi­moniare? Può testimoniare soltanto la persona che ha ricevuto la forza interiore e la luce interiore.
E come potete voi essere sicuri della presenza di Dio qua, della presenza della Madonna qua?
In un messaggio attraverso Jelena, la Madonna disse: « Ciascuno di voi ha un dono particolare proprio e può capirlo soltanto da solo, dentro ». La luce della fede è qualche cosa di interiore non esteriore. Ecco proprio domani ascolterete il profeta Amos, un pastore che dice: « Il Signore mi prese dietro il bestiame e il Si­gnore mi disse: “Va e profetizza al mio popolo, Israele” » ; questa è la luce interiore. E voi ed io dobbiamo essere pronti ad accogliere questa luce interiore; quando c’è una luce interiore, allora siamo in grado di comprendere la presenza della Madonna.
Le cose della verità, della fede, non possono essere mostrate con argomenti esteriori sufficienti: voi dovete partire da questa luce interiore. Ricordate: quando l’Angelo è venuto a salutare la Ma­donna ed invitarla ad accogliere il Figlio di Dio? Se la Madonna avesse aspettato una commissione che cosa sarebbe successo? È partita proprio da una sicurezza interiore. E quando l’Angelo è apparso a San Giuseppe nel sonno? Se San Giuseppe avesse aspettato una commissione che cosa sarebbe successo? È partito da una sicurezza interiore, la sicurezza della fede. San Francesco ha sentito una voce interiore: « Va a riparare la mia Chiesa… ». Se avesse aspettato una commissione? Nulla sarebbe mai stato fatto, perché tutti si opponevano a quella convinzione interiore. Questo dico perché noi dobbiamo sviluppare la luce della fede dentro di noi ed essere mossi dalla forza dello Spirito Santo. Se noi non siamo certi nei nostri cuori, se non c’è la luce della fede, cominceremo anche a dubitare del nostro nome e del nostro cognome. Almeno dobbiamo essere sicuri che l’unica strada per salvare il mondo deve essere la strada della pace alla quale si arriva attraverso la con­versione, attraverso il cambiamento, attraverso la preghiera.
Perciò vi invito ad aprire i vostri cuori per accogliere i messaggi della Madonna, e, con l’apertura dei vostri cuori, vi sarà data la luce, la sicurezza interiore, con la quale potrete andare avanti a testimoniare. Quando poi voi sentirete questa forza interiore, que­sta luce interiore, allora non aspetterete (aiuto esteriore, perché il Signore ha detto agli Apostoli di lasciare tutto, di non portare con sé le armi, ma di partire con sicurezza perché Egli ha dato il potere e noi dobbiamo chiedergli, oggi, domani, questo potere, questa forza e questa luce interiore, per essere in grado di partire, di annunciare.
Come annunciare?
Non andate nelle città, Milano, Roma, Torino a gridare: « la Ma­donna è apparsa ».
In un messaggio al gruppo di preghiera la Madonna disse: « Quan­do portate i miei messaggi state attenti di non essere derubati. Por­tate i miei messaggi con umiltà, così che quando le persone vedran­no la felicità in voi, siano desiderose di essere come voi. Non portate il mio messaggio per buttarlo agli altri ». E questo è im­portante: se voi volete portare il messaggio della Madonna, co­minciate a vivere ed essere pieni della forza divina e portare agli altri la felicità, la salvezza, la propria salvezza. Gli altri vedranno che siete salvati e vi domanderanno: « Come mai tu ti senti così felice? ». Ed allora comincerete ad annunciare, ad indicare la stra­da della salvezza.
Ecco desidero che voi accogliate queste profezie, attraverso i veg­genti, per diventare le persone, i messaggeri della salvezza.
Già Padre Slavko vi ha detto che alle sei comincia di Rosario.
In un messaggio, la Madonna si è rivolta ai sacerdoti dicendo di pregare il Rosario, perché il Rosario proteggerà la Chiesa catto­lica dal male che Satana vuole portare in questo tempo. Sacerdoti pregate il Rosario, dedicate il tempo al Rosario! Con questo io finisco e vi darò la benedizione.
(P. Tomislav Vlasic – 13 luglio 1985)
« Pregate ed amate tutti gli uomini »
I quattro veggenti Vicka, Marija, Ivan e Jakov, continuano con le apparizioni quotidiane. Gli altri due hanno finito con le appari­zioni quotidiane: Mirjana il 25 dicembre 1982, quando la Ma­donna le promise di apparirle per ogni suo compleanno, cioè il 18 marzo, e quando avesse avuto delle difficoltà.
A Mirjana la Madonna è apparsa ancora qualche altra volta quest’anno: il 18 marzo e il 19 marzo, poi ha annunciato un in­contro il primo giugno, poi per il 12 luglio. La Madonna ha pro­messo di incontrarla ancora alla fine di agosto.
Mirjana interpreta questi incontri più frequenti dicendo che lei ha ricevuto l’incarico di annunciare i primi tre segreti che saranno tre ammonizioni al mondo e saranno dati prima del segno pro­messo.
La veggente dice: « La Madonna vuole che tutto vada avanti re­golarmente, che io non sbagli ». E da quello che la veggente espri­me, si vede che le cose vanno verso la loro fine.
La caratteristica che ci dice molto, è proprio l’atteggiamento della veggente. Quando le abbiamo fatto una domanda:  « Come ti senti oggi tra i giovani nella città? » ha detto:       « Se Dio non mi aiutasse in modo particolare diventerei pazza ». « Ma perché? ». Ha risposto: « Perché so quello che avverrà nel mondo e gli uomini si comportano come se Dio non esistesse. Lo offendono ».
Ecco, vediamo nell’anima una tensione tra quello che la veg­gente conosce e l’infedeltà del mondo, anche dei cristiani, i quali si comportano come se Dio non esistesse.
Con Ivanka la Madonna ha finito gli incontri quotidiani il 7 mag­gio. Il 6 maggio Ivanka ha ricevuto l’ultimo segreto e con l’ul­timo segreto la Madonna ha concluso il racconto sull’avvenire di una regione. Questa sarà una testimonianza delle apparizioni. La stessa sera la Madonna le disse: « Domani vieni da sola ».
È rimasta da sola nella casa. La Madonna è apparsa e quell’in­contro è stato di un’ora. Durante quell’incontro la Madonna ha dato alla veggente dei consigli, poi le ha fatto ricordare i momenti più importanti, ha spiegato di nuovo i segreti.
Poi ha domandato alla veggente: « Hai qualche desiderio partico­lare? ». La veggente disse: « Vorrei vedere la mia mamma ». La sua mamma è morta quattro anni fa. Allora la mamma si è presen­tata, l’ha abbracciata dicendo: « Sono orgogliosa di te. Continua a servire Dio e la Madonna ». Dopo la Madonna ha domandato: « Hai qualche altro desiderio? ». Ivanka ha risposto: « Vorrei ab­bracciarti ».
Si sono abbracciate e la Madonna si è allontanata pian piano. Gli altri quattro veggenti continuano a vedere la Madonna quoti­dianamente e portano i messaggi. Attraverso la veggente Marija, ogni giovedì, la Madonna dà un messaggio per la Parrocchia e per tutti coloro che seguono la preghiera e tutto quello che dice la Madonna.
La caratteristica del messaggio di questo mese è l’annuncio delle tentazioni. La Madonna nel primo messaggio, all’inizio del mese, ha invitato i parrocchiani affinché Satana sia allontanato dalla Parrocchia e da ogni pellegrino. La Madonna ha promesso di proteggere tutti col suo mantello.
Poco dopo attraverso Jelena è venuto un altro messaggio.
La veggente ha visto Satana in una posa di riflessione e Satana pensava così: « Sì, adesso allontanerò alcuni membri del gruppo di preghiera. Altri li farò tiepidi, ad altri metterò nella testa diversi film, così che dopo la Messa dovranno correre a casa a guardare la televisione ».
Dopo è apparsa la Madonna dicendo: « Sì, Satana ha lasciato molti luoghi e molte persone per venire qui a tentare il nostro Medjugorje. Saranno tentati in modo particolare i veggenti, i sa­cerdoti e il gruppo di preghiera ».
Poi è seguito un altro messaggio attraverso Marija, il penultimo giovedì, quando la Madonna ha indicato la protezione da Satana ha detto di benedire gli oggetti sacri, di portarli con sé, di metterli nelle case, affinché siano la protezione da Satana.
L’ultimo giovedì la Madonna ha detto: « Io voglio guidarvi e voi non volete seguirmi » ed ha invitato la gente ad accettare i messag­gi, che sono i messaggi di Dio attraverso la Madonna.
Ecco, questa è la caratteristica dei messaggi di questo mese.
Poi la caratteristica di questo mese è un’altra, non so se voi l’avete notata; anche l’anno scorso questi giorni erano molto interessanti. Erano pieni di tentazioni ed erano pieni di grazie.
Come sapete attraverso Jelena e attraverso gli altri la Madonna ha detto che il suo duemillesimo compleanno era il 5 agosto 1984 e in quel periodo, prima della festa, le grazie erano palpabili; vera­mente le conversioni erano così forti che non si potevano spiegare. Diverse persone che andavano verso il mare per ragioni turistiche, si sentivano bloccati da qualche cosa e andavano verso Medju­gorje; dopo tanti anni, 15 anni, 30 anni da quando non si avvicina­vano alla confessione dentro di loro si cambiava qualche cosa.
Perciò vi dico che questi giorni sono i giorni delle grazie; saranno i giorni delle grazie se noi apriamo i nostri cuori attraverso la preghiera, attraverso il digiuno, attraverso un abbandono totale. Io vi ho spiegato quello che sta succedendo. Ma adesso una rifles­sione su questo e su quello che sento dentro il mio cuore.
Sono due gli atteggiamenti che vivo dentro di me in questo mo­mento: da una parte sono triste, veramente sono triste, perché nella Chiesa molti responsabili non capiscono i messaggi del Cielo, perché molti non si mettono sul serio a guardare, a interrogare e a vedere. Dico.: sono triste, perché sono quattro anni che la Ma­donna è presente e la presenza della Madonna può anche essere fotografata sul viso dei veggenti. Può essere fotografata perché il fatto delle estasi è un fatto su cui non c’è da discutere e, se un fatto anche misterioso, davanti a noi ci invita alla preghiera, al digiuno, alla conversione, alla pace e noi cristiani non lo accettiamo… io non posso capirlo. Per me questo è come se una persona dubitasse del proprio nome. Esistono anche leggi scientifiche; se davanti a noi c’è un mistero importante per l’umanità e quel mistero spiega se stesso, ha la propria spiegazione, noi siamo obbligati in coscien­za a seguirlo finché non si trova la spiegazione.
E di fronte alle apparizioni di Medjugorje dobbiamo avere almeno questo atteggiamento scientifico, onesto. Da quel mistero che i veg­genti vivono esce soltanto la chiamata alla conversione, alla pre­ghiera, al digiuno, alla pace e io non so che cosa un cristiano po­trebbe desiderare d’altro, se veramente sul serio noi accettiamo Gesù Cristo. Sono triste perché non si esamina sul serio, non si portano i fatti. Questi sono fatti e dobbiamo regolarci secondo i fatti; chi non crede alle apparizioni dovrebbe credere almeno alla chiamata alla conversione; dovrebbe credere almeno alla chia­mata alla pace. Tutti siamo consapevoli che il mondo se continua così finirà in una rovina totale, per questo non c’è bisogno di sapere un messaggio dal Cielo; basta leggere i giornali, ascoltare i discorsi politici e tutto quello che possiamo guardare e ascoltare per mezzo della televisione, per mezzo della radio.
Veramente sono triste perché non accettiamo sul serio questi fatti, perché non riflettiamo sul serio su questi fatti.
Poi sono triste anche per molti pellegrini che vengono e non si abbandonano totalmente a Dio; mi sembra che alcuni pellegrini vengono a Medjugorje, come tanta gente, a toccare la statua della Madonna e passano oltre. Se avviene qualche cosa, avviene, e se non avviene tornano e continuano la strada come prima. Ma non possiamo vivere i messaggi della Madonna, i messaggi del Van­gelo così.
Così non ci ha insegnato nessun prete nel mondo a vivere la fede cristiana. Veramente dobbiamo prendere sul serio la fede; se noi prendiamo sul serio la nostra fede, allora non avremo difficoltà a capire la Madonna.
Sono triste per molti pellegrini buoni i quali dicono che la Ma­donna provvederà da sé, se Dio è Onnipotente. Questa può essere un’illusione.
Mi è piaciuto quello che ha detto un padre, quando ha presentato un dramma tedesco dove si parla di un handicappato uscito dal campo di concentramento; ha trovato la casa distrutta, sua moglie l’ha abbandonato, si è trovato sulla strada, poi ha deciso di ucci­dersi. Si è buttato nel fiume, però neanche il fiume l’ha voluto, l’ha buttato fuori sulla spiaggia. Sdraiato davanti al cielo ha incomin­ciato a protestare: « Dio anche tu mi hai abbandonato. Dove sei? ».
Allora sul palcoscenico, nel dramma, esce la figura del Padre Cele­ste il quale dice: « Sì, io veramente non posso aiutare nel mondo chi non ha posto per me ».
Se noi nella nostra vita non facciamo posto per Dio, Dio non può aiutarci. Possiamo riflettere sulla storia della salvezza. Dio ha due possibilità per noi entro il quadro della nostra libertà. Ci chiama « Convertitevi per essere salvati anche qui sulla terra ». Però se il mondo non si convertiva, se Gerusalemme o le altre città non si convertivano, venivano distrutte. Dio realizza il suo programma, però il programma può essere realizzato così: « Tutti gli uomini sono salvati », ma può essere realizzato come un programma dove si vedrà che « Dio ha ragione, però noi siamo persi, noi siamo deportati in esilio ».
La nostra conversione, la nostra collaborazione con Dio diventa la speranza attiva, non un’illusione, non un’utopia. Perciò ho detto che sono triste per molti pellegrini buoni che aspettano che succeda per se stessi qualche cosa senza di loro, senza i loro digiuni, senza le loro preghiere, senza il loro impegno.
Noi dobbiamo fare, realizzare questa speranza nel modo in cui l’ha realizzata la Madonna: ha concepito, ha accettato tutto, ha fatto crescere quel Bambino nel suo seno, l’ha portato al mondo, l’ha osservato, l’ha offerto sulla Croce. E noi dobbiamo fare questo passaggio nella vita se vogliamo essere veri pellegrini che venerano la Madonna. Veramente per queste cose sono triste.
Dall’altra parte vi dico anche la mia gioia e la strada che voi po­tete fare, secondo me, affinché voi e il mondo possiate migliorare. Ho preso. uno dei messaggi che la Madonna ha detto alla piccola Jelena – questo è un messaggio da un colloquio che io ho avuto l’anno scorso con i veggenti, il 2 gennaio ’84 – quando la Madonna disse: « Pregate e amate tutti gli uomini. Se voi amate tutti gli uomini, lì sarà anche la pace. Se voi sarete in pace con tutti gli uomini, lì sarà anche l’amore ».
La Madonna mette sempre insieme la pace e l’amore.
Attraverso Jelena, nelle ultime due settimane la Madonna ha sotto­lineato diverse volte il messaggio dell’amore. Mi ha toccato un messaggio una settimana fa, il penultimo sabato, quando la Ma­donna ci ha esercitati a « come meditare sull’amore ». Il primo passo: « Riconciliatevi con tutti gli uomini ». E ciascuno di noi doveva passare nel pensiero, vedere tutte le persone con le quali aveva difficoltà e perdonare; poi davanti al gruppo doveva rico­noscere questo bisogno di perdono e chiederne a Dio la grazia. La Madonna ha detto: « Ecco adesso se avete i cuori aperti, tutto quello che chiederete a Gesù vi sarà dato ». Allora tutti hanno pre­gato e dopo un periodo di silenzio la Madonna ci ha messo a ri­flettere sui doni da chiedere al Signore, affinché il nostro amore fosse completo.
Allora di nuovo ciascuno doveva esprimersi, cercare il dono affin­ché il suo amore fosse completo. Alla fine ci sentivamo molto, molto bene; ciascuno si sentiva ben disposto e sentiva la gioia e la pace interiore e volevamo continuare a pregare. La Madonna disse: « Per questa sera basta. Quando voi avete l’amore allora non dovete neanche chiedere a Gesù, tutto vi sarà dato ».
Vedete: quando si arriva ad un atteggiamento di amore e quando si comincia ad amare, quando il nostro cuore trabocca di amore, allora non dobbiamo neanche chiedere; e questa è la base della pace. Allora non siamo più preoccupati, perché è Dio che muove il mondo. Se noi siamo pieni di questo amore, allora non siamo preoccupati per nulla.
Ma nello stesso tempo siamo sicuri che Dio guiderà tutto.
Io sono stato toccato in modo particolare ieri dall’episodio del Vangelo. Per me non è il miracolo della moltiplicazione dei pani un segno. Per me il segno, il segno vero è la cura di Gesù.
Nessuno aspettava da Gesù il pane – perché non sono andati in un ristorante – e nessuno aspettava da Gesù proprio quello. Sono an­dati nel deserto, chiedevano, desideravano la guarigione, volevano sentire delle parole e sono convintissimo che nessuno pregava per 6+9avere del pane. Gesù l’ha procurato, perché Gesù va incontro ai nostri bisogni, è l’amore che nutre gli uomini. E perché la gente è corsa dietro a Gesù? Si dice cinquemila uomini. Anche oggi cin­quemila uomini, con tanti mezzi di comunicazione, è difficile rac­coglierli.
Allora cinquemila uomini sono corsi dietro a Gesù nel deserto, ma perché? Perché Dio amava la gente, perché andava incontro alle persone, aveva l’amore.
E io ricordo bene all’inizio della Quaresima quando ho chiesto un consiglio alla Madonna: « Cosa devo fare nella Parrocchia? » mi rispose: « Amare tutti ». Poi io insistevo per ricevere qualche ri­sposta concreta, ma non me l’ha data. Insisteva sempre « amare » e alla fine disse: «Ma guarda io sto qua adesso, sto in ogni fami­glia, in ogni casa, sto da per tutto. Sembra incredibile, ma è possi­bile perché amo. Fatelo anche voi».
Allora ho riflettuto e ho visto che, se amo, posso influire da qua su tutto il mondo. E tutto diventa possibile se amo e tutti i doni cominciano ad essere realizzati soltanto quando amo le persone. Veramente non si può arrivare a questo amore senza un gran desi­derio di Dio. Perché al fondo della preghiera – e la Madonna lo sottolinea – sta sempre un gran desiderio di Dio.
Anche nell’ultimo incontro che abbiamo avuto, l’ultimo sabato, la Madonna ci ha detto: « Fate degli sbagli, non perché voi non fate delle grandi opere, ma perché voi dimenticate le piccole cose. Per­ché voi di mattina non pregate in modo sufficiente per entrare nella giornata e vivere così come dice Gesù. Di sera voi non pregate abbastanza. Voi non sapete entrare nella preghiera. Voi non fate neanche le decisioni, dopo non le realizzate e diventate scoraggiati. Voi dovete reagire per il bisogno ».
E guardate noi andiamo a mangiare per il bisogno, andiamo a dor­mire perché ne abbiamo bisogno e sembra che andiamo a pregare perché abbiamo ricevuto l’ordine. E questo è male, questo è il male che ci distrugge. Per esempio, noi religiosi dovremmo essere nella preghiera giorno e notte; i conventi dovrebbero pregare giorno e notte. E se noi veramente preghiamo secondo le regole, soltanto secondo l’ordine, guai a noi. E’ troppo poco. Ecco riguardo a questo momento, sentire il bisogno di Dio. Veramente io mi trovo bene quando sono con Dio e posso svolgere i miei programmi soltanto con Dio, in Dio, allora io mi muovo ogni giorno per il bisogno di incontrare Dio.
Perché io ho bisogno di pregare ore e ore, come la gente ha bi­sogno di stare sdraiata sulla spiaggia, oppure stare sdraiata davanti ad un televisore. Io non ho quel bisogno, anzi sono consapevole che quello mi rovina; i programmi televisivi di due ore mi rovi­nano di sicuro.
Ma io ho bisogno di stare nella mia casa col Papà, col Padre Ce­leste e proprio sentire la sua presenza. Questo è il mio desiderio. Vi ho detto all’inizio che sono triste e vi ho detto perché sono triste; adesso vi dico che sono pieno di speranza, se noi continuiamo a fare quello che la Madonna fa. E vi prego in modo particolare, voi che siete in diversi movimenti di preghiera, voi che siete venuti di­verse volte a Medjugorje: mettetevi sul serio. Non chiedete che cosa avviene a Medjugorje. Spesso chiediamo delle notizie, ma quello che voi riceverete per la vostra vita è proprio nella preghiera. In questi giorni abbiamo avuto dei problemi a Medjugorje ed ho fatto una domanda attraverso la veggente Marija : « Che cosa devo fare? ». La Madonna mi ha indicato soltanto la strada da seguire dicendo: « Io vi aiuterò a capire quello che voglio ».
È importante questo messaggio che voi porterete a casa. La Ma­donna e Gesù vi dicono: « Io vi aiuterò a capire quello che voi dovete fare ». Però voi dovete essere aperti allo Spirito Santo, dovete pregare e – guidati dalla pace e dall’amore nelle vostre anime – sarete illuminati su tutto quello che voi dovrete fare.
Io vi prego di incamminarvi sulla strada dell’amore.
Vi porterò un esempio che vi aiuterà a fare i primi passi. Ho letto ieri in un libro di un convertito americano il quale raccontava agli altri compagni di aver trovato la felicità in Gesù Cristo e loro lo deridevano. Finalmente è riuscito a portare un gruppo davanti ad un predicatore per ascoltarlo, però nessuno lo ascoltava, lo de­ridevano. Finalmente un tipo si è alzato, si è avvicinato al predica­tore e disse: « Vattene. Basta. Io con la mia famiglia ho vissuto in una galleria, poverissimo, e non posso sopportare la gente con le scarpe nuove ». Il predicatore ha preso le proprie scarpe, gliele ha consegnate e ha detto: « Prendile ». È uscito fuori a New York, senza scarpe; la strada era bagnata e la gente si girava, guardava e diceva: « E pazzo ». Ma anche quel giovanotto l’ha guardato e quando non l’ha più visto dietro a una casa ha detto: « Per la prima volta credo in Gesù Cristo ».
Vediamo qui come l’amore apre la strada verso Dio e io posso soltanto dirvi: cercate di prendere le vostre scarpe e offrirle agli altri. Ma non soltanto le scarpe, c’è tanto e tanto addosso che noi portiamo, che proprio dobbiamo offrire al nostro prossimo. C’è tanta patina sui nostri visi, vi sono tante cose che impediscono agli atei di credere in Gesù Cristo, perché noi non siamo pronti ad of­frire tutto.
Ci sono molti cristiani, però sono pochissimi quelli che sono pronti, se sono schiaffeggiati da una parte del viso, a porgere anche l’altra parte. Dicono che questo non è ragionevole. Non è ragionevole secondo la giustizia umana, ma è ragionevole secondo l’amore divino. E il mondo si converte attraverso le persone che amano così: i Santi.
Finché noi non arriviamo a questo atteggiamento di offrire anche la nostra tunica se ci prendono il mantello, non saremo pronti ad annunciare Gesù Cristo.
Allora dico a voi ed anche a me stesso di fare questa strada d’amore, affinché Gesù Cristo vinca.
Alla fine vi dico: abbiate coraggio di accogliere quello che dice la Madonna e ditelo a tutto il mondo, a tutti.
E dite pure che per annunciare la pace, la preghiera ed il digiuno non c’è bisogno di passaporto, di nessun permesso, anzi, « guai a noi se non lo annunciamo ».
Allora coraggio, e, se volete, alla fine io farò una preghiera per voi. Però mettetevi a sedere tutti quanti.
Vi spiegherò un pochettino: è bene che anche il vostro corpo ri­posi; appoggiatevi sui sedili se volete, per sentirvi proprio come nelle braccia del Padre Celeste. E nei vostri pensieri andate ad incontrare le persone con cui dovete riconciliarvi, andate dalle persone e dite: « perdono », « ti amo ». Nessun inganno nei pen­sieri; se volete verificare il vostro perdono dovete togliere le scarpe nuove, offrire qualche cosa alle persone, dare un segno dell’amore. Fatelo nel vostro cuore, decidete. Io pregherò su di voi, sui vostri bisogni. Voi invocate nel vostro cuore: « Gesù, Gesù, Gesù vieni. Gesù io lo desidero, io decido, dammi questo dono ».
Sia il vostro cuore attivo mentre il sacerdotte prega.
O Madre, Madre buonissima e dolcissima, Regina della Pace, ti consacriamo i nostri cuori, le nostre menti, le nostre anime.
Ti consacriamo i nostri familiari, i nostri ammalati, ti consacriamo la nostra Chiesa in tutto il mondo.
Aiutaci adesso ad ottenere le grazie ché Gesù Cristo vuole darci. O Gesù vieni! Vieni tra di noi e guarda le nostre preghiere.
Ti prego, Signore Gesù Cristo, non guardare soltanto le nostre pre­ghiere, ma guarda anche i bisogni più profondi dei nostri cuori, anche del nostro corpo. Vieni Signore Gesù!
Signore Gesù Cristo, noi siamo lebbrosi e spesso non sappiamo perché. È sicuro perché abbiamo sbagliato strada, perché abbiamo un atteggiamento spirituale falso. Liberaci da questa strada falsa e dacci il cuore buono della Pace. Vieni Signore Gesù!
Siamo pieni di amarezza, perciò siamo infelici e dimentichiamo di chiederti di togliere da noi l’amarezza; adesso ti preghiamo: toglila Signore! E togli ogni preoccupazione e donaci la tua pace.
Vieni Signore Gesù!
Signore Gesù Cristo, noi Ti desideriamo tra di noi. Purtroppo noi desideriamo ogni giorno le cose e i piaceri e spesso Tu sei l’ultimo; adesso desideriamo che Tu sia il primo. Vieni Signore Gesù! Signore molte persone non sono capaci neanche di pregarti, perché sono rimaste deluse, piene di amarezza perché sono state offese; guarisci tutti i cuori offesi, aprili alle tue grazie.
Signore Gesù Cristo, vedi le ragioni per cui sono venute queste persone a chiederti le grazie. Tu lo sai bene. Se la tua volontà è di guarire le persone: guariscile. Se la tua volontà è che le persone portino le loro croci, aiutale.
Signore Gesù Cristo, guarda tutte queste persone con le loro malattie e preoccupazioni, con la tua mano tocca ogni persona, ogni ferita, ogni malattia e guariscila.
Signore Gesù Cristo, Tu hai offerto tutto per noi, Tu puoi tutto apri i nostri cuori ad amarti e ad amare tutti gli uomini affinché tutte le nostre preghiere siano esaudite.
Signore Gesù Cristo, dacci il Tuo Spirito Santo, lo Spirito di gioia, d’amore, di pace, di preghiera, di pazienza, vieni Spirito Santo!
O Gesù Cristo, ti prego in modo particolare che questo gruppo ac­colga il messaggio del Tuo amore e lo porti a tutti. Ti prego per­ché i tuoi messaggi e i messaggi di Tua Madre siano nel cuore di queste persone, ma siano visti anche sul volto di queste persone, nel loro comportamento, così che la gente che incontrano possa essere consapevole di una vita nuova.
Signore Gesù Cristo, ti prego per tutti i familiari, per tutti gli am­malati, ti prego in questo momento per tutta la Chiesa e per tutti i responsabili della Chiesa, ti prego per tutti i responsabili nel mondo, per tutti gli affamati, per tutti i drogati, per tutti gli infelici; ti prego, Signore Gesù Cristo, Tu sei l’amore e puoi influire in que­sto momento su ogni persona: fallo, Signore Gesù Cristo!
E ti prego rimani con noi e aumenta queste grazie affinché i mes­saggi di tua Madre possano crescere e portare i frutti della salvezza. Signore Gesù Cristo, guarisci gli ammalati, rafforza i deboli, conso­la i tristi, dà la tua pace a tutti i preoccupati e la tua benedizione scenda su di noi e su tutto il mondo.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
(P. Tomislav Vlasic – 29 luglio 1985)
Io devo desiderare di essere come Gesù
Una bella notizia: voi siete venuti col desiderio di trovare qualche cosa, ma vi aspetta molto di più di quel che desiderate, però dovete aprire i vostri cuori: Dio ci offre sempre più di quel che aspettiamo. Il problema è che non siamo aperti e veniamo qui preoccupati per qualche cosa, vogliamo ritenere per noi qualche cosa, siamo venuti con i nostri programmi. E Dio, per così dire, non ha spazio per agire dentro di noi. Perciò vi dico oggi: desiderate prima di tutto il regno di Dio. Che cosa vuol dire? Chiedete prima di tutto di to­gliere da voi ogni amarezza, preoccupazione per le cose, le famiglie e ogni cosa che vi assilla. Se siete in grado di togliere tutto, siete pronti a lasciare agire Dio dentro di voi e allora arriverete all’amo­re divino e attraverso quello tutto vi sarà dato.
A questo punto vi dico la mia esperienza. Noi cristiani siamo per­sone che dicono molte preghiere, ma purtroppo non pregano. Di­cono tante preghiere e non sanno che cosa chiedono a Dio o che cosa chiedere. Ma nella preghiera devo sapere quello che desidero. Quel che domando dovrebbe diventare prima di tutto il desiderio di diventare come dice il Vangelo. Io devo desiderare di essere come Gesù. Leggete il Vangelo, mettetevi d’accordo con ogni parola del Vangelo. Quando i vostri desideri diventano i desideri di Gesù Cristo, allora saranno realizzati, allora sarete in grado di ottenere quello che Gesù Cristo ha promesso.
Un’altra cosa ho imparato qua. Noi cristiani chiediamo a Dio « Voglio questo, voglio quello », però non sappiamo prendere. Succede a noi come al figlio maggiore della parabola, rimasto in casa, mentre il prodigo si era allontanato. Quel figlio maggiore era in casa, ma non sapeva prendere quello che era suo, non era capace di vivere quello che possedeva. La cosa più importante nella preghiera è saper prendere, ma, purtroppo, noi non vogliamo pren­dere. Noi diciamo: Padre nostro, venga il Tuo regno… ma non vo­gliamo il suo regno. Diciamo: sia fatta la Tua volontà… invece vogliamo fare la nostra. Diciamo: rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo… e non vogliamo perdonare. Dunque non voglia­mo prendere. Quando pregheremo in maniera da voler fare quello che diciamo con la bocca, allora saremo in grado di ricevere tutte le grazie. Tutte saranno a nostra disposizione. Mentre se non vo­gliamo mettere in pratica le parole del Vangelo, che sono nel Padre Nostro, non siamo in grado di ricevere alcunché. Vedete allora come è semplice arrivare a ottenere. Basta prendere con sempli­cità le parole semplicissime che diciamo nelle preghiere quotidiane o che sentiamo nella Messa.
E se volete sapere come si arriva anche a trasportare le montagne con la preghiera della fede, dovete partire con passi concreti, do­vete vivere sempre di più quelle parole. Perché può succedere una cosa tremenda: la parola può essere portata via dal nostro cuore e allora non può produrre frutto. Ci sono persone, spiega Gesù, che ascoltano la Parola é subito se la lasciano derubare da Satana, come il seme caduto sulla strada e portato via dagli uccelli. Stiamo attenti. Se andiamo in chiesa, ascoltiamo la Parola del Signore e non la viviamo, abbiamo permesso a Satana di derubarci: è una cosa tremenda. Se non accogliamo questa parola, che ci rivolge il sacerdote, il papà, la mamma, come possiamo avere dei frutti quando non abbiamo nemmeno piantato la Parola divina? Ora vi prego di mettervi con semplicità e umiltà ad accogliere. ogni Parola di Dio giorno per giorno e a farla crescere.
Voglio ricordarvi il messaggio dato dalla Madonna il Giovedì Santo del 1984: « Oggi vi svelerò un segreto spirituale. Se volete diventare più forti del male, pregate abbastanza di mattina, leggete un brano del Vangelo e piantate la parola divina nel vostro cuore. Durante la giornata poi ricordatevi spesso di quella parola, deside­ratela, fatela crescere: alla sera sarete più forti che la mattina ». In modo concreto, se voi siete impazienti, trovate una parola che guarisca la vostra impazienza. Siete persone che spesso portano amarezza? Trovate la parola che insegni a perdonare: fatela crescere durante la giornata, così praticherete una risurrezione con­tinua durante la giornata. Se non c’è questo processo continuo di crescita in noi, non possiamo portare avanti il Vangelo. Oggi noi abbiamo visto tanti cristiani, ma quando vediamo un cristiano dopo dieci anni, lo vediamo più cristiano o uguale ad allora? Più santo o uguale? Spesso uguale. Se in dieci anni il cristiano non è cresciuto, non è diventato più santo, questa è una tragedia per il cristianesimo. E il messaggio perde la forza.
Perciò vi prego di accogliere la parola divina questa sera.
Cercate di trovare un po’ di silenzio, mettete tutte queste parole nel vostro cuore e decidete di pregare ogni giorno, come dice la Madonna. Ogni mattina piantate la parola divina che guarisce, du­rante la giornata fatela crescere, allora capirete di aver ricevuto oggi più di quello che avete desiderato. Poi entrerete pian piano in una amicizia con Dio e col prossimo e vivrete nell’amore.
Allora non avrete più bisogno di chiedere tante cose. Vi saranno offerte, le troverete già ottenute. Cristo vi verrà incontro, sarà tutto per voi. Amen.
(P. Tomislav Vlasic – 2 agosto 1985)
« Apritevi a Dio e Dio potrà agire tramite voi »
Il messaggio più importante qui è la presenza della Madonna – sono già cinquanta mesi – ogni sera.
Alcuni si domandano: come mai per un così lungo tempo? Perché? Per me questo tempo diventa un argomento per l’autenticità. Se fossero stati solo quindici giorni, cinquanta giorni, qualcuno forse avrebbe detto: « Non abbiamo potuto fare le ricerche e non sap­piamo cosa succedeva ». Ma sono state fatte tutte le ricerche possi­bili e la scienza, la medicina, ci hanno detto: « È inspiegabile per noi ». I veggenti hanno una spiegazione molto semplice: « Noi ve­diamo la Madonna ». E loro non spiegano, dicono solo: « Noi vediamo ». Tutti quelli che hanno aperto il loro cuore sanno Chi parla.
La Madonna ci dà un messaggio ogni giovedì tramite Marija, ma viene ogni sera. E questo è un messaggio: la Madonna è presente, come la Madre; ci saluta tramite i veggenti, ci benedirà anche stasera. Tramite i veggenti benedice noi, i nostri malati, anche la roba. È con noi.
A motivo di questa presenza si possono spiegare anche le altre cose che succedono: un nuovo spirito di preghiera, di penitenza, di fede, anche di riconciliazione, di pace. In questi giorni, negli ultimi mes­saggi, la Madonna parla molto su Satana. Nell’ultimo messaggio ha detto una frase che noi non capiamo pienamente: ha detto che dobbiamo pregare, perché Satana ha preso una parte del progetto e vuole conquistarlo. Noi dobbiamo pregare perché Satana non ab­bia successo in queste cose.
Questo è un invito anche se non sappiamo come è possibile che Satana agisca così; è molto importante sentire che dobbiamo pregare.
In un altro messaggio ha detto di far benedire molte cose, tenerle nelle case e portarle con sé per avere un’armatura contro Satana. Un messaggio molto importante per vedere l’opera di Satana, è quello di un mese fa quando ha detto: « Io vi amo e proteggo que­sta Parrocchia da ogni opera di Satana. Vi invito a pregare per la Parrocchia perché Satana si allontani; si allontani anche da ogni persona che viene nella Parrocchia ». Tutto questo per poter sentire l’appello.
Secondo me questo è il punto saliente, importante, perché mi sem­bra di poter dire, secondo questo messaggio, che la prima opera di Satana è di non lasciar sentire l’appello. Io vi dico che non è più importante chi parla, non è più importante chi sono i veggenti e come vivono, importante è il messaggio, la realizzazione del messaggio. Il messaggio per tutti noi è : pace e riconciliazione. Allora qui siamo tutti un po’ in pericolo di lasciarci impedire di sentire. Tutti quelli che dicono: « Io aspetto il riconoscimento della Chiesa » fanno bene. Anch’io personalmente l’aspetto. Ma se qual­cuno aspettando il riconoscimento, aspetta anche con la pace, con la riconciliazione, con la preghiera, con il digiuno, con la fede, che cosa fa? Molti forse hanno subito questo pericolo: non hanno seguito. E qui io sono testimone; qui tanta gente, forse tutti si aprono in un modo speciale per la pace. Io ho un po’ meditato il perché. Forse perché i veggenti parlano senza diplomazia della pace, della riconciliazione.
Vedete quando un capo di stato dice « pace », gli altri pensano: questa forse è diplomazia, forse vuole avere qualche cosa da noi. Quando da un’altra parte si dice « pace », gli altri non hanno fiducia.
Qui si parla semplicemente, senza diplomazia e questa parola « pace » la può dire solo il Cielo, tramite i veggenti, tramite i pic­coli, i semplici, che non capiscono niente della diplomazia del mondo. È questa la parola che il cuore dell’uomo aspetta. E vedo che tutti siamo aperti, tutti vogliamo la pace e la riconciliazione. Ma è molto pericoloso se siamo impediti da qualche cosa, se ab­biamo trovato una scusa per non incominciare con la preghiera, col digiuno.
Perché sono importanti la preghiera, il digiuno, come mezzi: sono la strada, la via per arrivare alla fonte.
La Madonna non domanda da noi la preghiera per farci perdere tempo, e non domanda il digiuno perché è piena di gioia se noi abbiamo fame. Non si tratta di questo, si tratta di due mezzi che noi dovremmo usare per avere la pace, per aprirci alla pace. E do­manda ogni giorno il Credo, sette Padre Nostro, il Rosario intero, leggere la Bibbia.
Poi domanda di digiunare due volte alla settimana e la confes­sione ogni mese.
Perché? Sono cose molto semplici, ma sono convintissimo che do­manda questo per aiutarci, perché non troviamo di nuovo le scuse; tutti possiamo cominciare o, se abbiamo cominciato, continuare. E ogni giorno si sviluppa la vostra preghiera. Se vi succede come a S. Francesco di cominciare il Padre Nostro e pregare tutta la notte solo il Padre Nostro e sentite nella bocca dolcezza, nel cuore un po’ caldo, fate bene, fate più di quello che la Madonna domanda. Questa è per noi una scuola della fede. Ma si deve cominciare con le cose molto semplici.
Io dico di nuovo che la Madonna non domanda centocinquanta Ave Maria. Che cosa può succedere se qualcuno ha capito che la Madonna domanda centocinquanta Ave Maria? Prenderà il Ro­sario e in quindici minuti le avrà dette tutte e dirà: « Per oggi ho finito, grazie a Dio ».
Non si tratta di questo, pregando il Rosario si tratta di un avvici­narsi a Gesù, di vivere con Gesù, con la Madonna in ogni situa­zione della giornata: quando lavoro, quando mangio, quando sono nella famiglia, sempre.
Questo non significa che si può sempre pregare, ma si può pregare più spesso di quanto noi pensiamo. Se uno fuma e fuma venti siga­rette, se non trova una camera dove può stare solo a fumare, è pronto a fumare anche in fabbrica dove cento altri devono fumare con lui e fa l’aria impura. Fuma e non si vergogna. Ma noi, quando si tratta di pregare, diciamo che non possiamo. Allora vedete come abbiamo perso il senso di essere vicino a Gesù, di essere vicino alla Madonna. Come ha detto la Madonna, se non puoi trovare il tempo per il Rosario intero nella tua casa, perché devi alzarti pre­sto al mattino e torni tardi alla sera, puoi pregare guidando la mac­china, puoi prendere venti minuti per il Rosario, come li prendi per il caffè o le sigarette. lo vedo che non si tratta del tempo, qualche volta manca soprattutto il senso del valore della pre­ghiera. E la Madonna domanda la preghiera per invitarci ad essere vicini a Gesù.
E adesso la domanda: « È importante essere vicini a Gesù o no? ». La Madonna ha detto: « Pregate e avrete la gioia più profonda, avrete la pace, supererete la vostra stanchezza, diventerete anche belli e belle. Avrete la forza anche per la riconciliazione ».
Allora su questo punto possiamo proprio essere egoisti: se noi vi­viamo vicino a Gesù, vicini alla Madonna, in Dio, avremo la gioia anche quando saremo nella sofferenza, avremo la pace e potremo portare la pace, la riconciliazione dove gli altri fanno solo conflitti. Da chi si può sperare in questo mondo la pace dove gli altri fanno i conflitti se non dai cristiani? Ma guardate come siamo lontani da questa sapienza della Croce e di Gesù.
Ho detto che possiamo essere egoisti: se tu preghi, tu avrai la tua gioia, supererai la tua stanchezza, risolverai i tuoi problemi.
Che cosa significa quando la Madonna dice che supererai la tua stanchezza? Chi è stanco? È stanco chi dice: « non posso ». Una famiglia divorziata è un segno di stanchezza nel mondo odierno. Una famiglia che non può risolvere i suoi problemi ed è nei con­flitti è – una famiglia stanca. Un giovane che prende le pastiglie, o beve, o prende la droga è uno stanco. E ce ne sono molti in questo mondo. La Madonna dice: « Pregate e supererete la vostra stanchezza ».
Quando dico che la preghiera è un mezzo per diventare belli, non lo dico per scherzo.
Jelena ha domandato una volta alla Madonna: « Perché sei così bella? », la risposta era: « Io sono bella perché amo. Se volete di­ventare belli, amate ». Questo è un messaggio profondo teologica­mente: noi tutti siamo creati ad immagine del Signore, belli e belle, pieni di pace.
Questa è l’immagine del Paradiso: essere riconciliati col Signore e con tutti gli altri. Quando è entrato il peccato nella vita dell’uma­nità, nella nostra vita, ha rovinato la nostra anima, il nostro cuore. Pregare, aprirsi, perché con il dono della grazia e dell’amore si di­venta belli, creati ad immagine del Signore. Ma è bene dire che se abbiamo capito che la bellezza esteriore dipende anche un po’ dalla bellezza interiore, forse è più facile deciderci per questa bel­lezza interiore, per l’amore che il Signore ci offre.
Allora la risposta alla mia domanda: « E’ molto importante essere vicino a Gesù o no? » è: « Sì, possiamo ricevere tutto ».
Nel penultimo messaggio la Madonna ha detto: « Apritevi, il Si­gnore vuole agire tramite voi e darvi tutto il necessario ».
Con altre parole: se restiamo senza pace in questi giorni, in questi tempi di grazia, se restiamo senza riconciliazione, perché siamo rimasti chiusi, il Signore non può darsi a noi.
Se restiamo poveri riguardo a questa realtà è per il nostro peccato. Voglio di nuovo fare un parallelo forse molto importante per ve­dere che cosa la Madonna vuole in questi giorni. Un giorno ha detto: « lo sono salvata, ma voglio che anche voi siate salvati ». Cioè si tratta di nuovo di noi.
Ho parlato con un teologo che ha fatto un parallelo tra Medjugorje e Fatima e ha detto: « Diciassette anni dall’inizio di questo secolo un grande invito all’umanità: conversione, penitenza, preghiera. Dopo che cosa è successo? Pensate solo alla seconda guerra mon­diale e tante altre cose terribili. Diciassette o diciotto anni prima della fine dello stesso secolo un grande invito che dura già da cin­quanta mesi: convertitevi, riconciliatevi, pace. Chi sarà responsa­bile se vengono di nuovo cose terribili? Chi potrà dire: io non sapevo? Io posso lavarmi le mani? ».
Per questa ragione ho detto di discernere bene il riconoscimento dell’apparizione e il riconoscimento dell’invito alla preghiera ed alla pace.
Dopo la fine delle apparizioni ho domandato ad Ivanka : « Ivanka cosa devo dire ai pellegrini? Parlare sulla paura o sulla speranza? ». Ha risposto: « Sulla speranza. La Madonna non è venuta a condan­narci, ma a salvarci ». Ma potrà salvarci se noi diamo la nostra mano. Ci ha detto: « lo voglio guidarvi, ma voi non ascoltate ancora. Apritevi, il Signore vuole agire tramite voi e vuole darvi tutto il necessario ».
In questi giorni se volete fare un grande regalo alla Madonna – che non ha bisogno di niente altro che della mia e della vostra mano – lasciatevi guidare. Allora sarà sicuramente piena di gioia se potrà guidarci a Gesù. E passo per passo ci riuscirà, non ci lascerà in pace, io credo, finché non avrà raccolto di nuovo tutti i suoi figli e figlie nella sua casa. È una donna forte, come dice la Bibbia. Allora meglio cominciare subito.
Solo una visione di Jelena per sentire di nuovo cosa vogliono questi messaggi. Un mese e mezzo fa Jelena ha visto una perla splendida. Dopo era divisa in alcune parti e ogni parte splendeva un po’ e dopo si spegneva. La spiegazione della Madonna era questa
« Jelena, ogni cuore dell’uomo che appartiene totalmente al Si­gnore è come la perla splendida; splende anche nelle tenebre. Ma quando si divide un po’ a Satana, un po’ al peccato, un po’ a tutto, si spegne e non vale più niente ».
La Madonna vuole che apparteniamo totalmente al Signore senza diplomazia, senza essere più saggi di Gesù Cristo, della Madonna. Prendere la loro via e viverla. E se facciamo così non perdiamo niente, riceviamo la pace, la riconciliazione, l’amore.
E questa visione è la stessa cosa – con altre parole – di quando ci ha invitato a recitare ogni giorno il Credo. Non per recitare una formula che conosciamo tutti già dal catechismo, ma per « cuor dare ». Credo significa decisione. Questa è la preghiera.
Il digiuno si deve cominciare: potete leggerne le spiegazioni sul libro « Aprite i vostri cuori a Maria Regina della Pace », lì trove­rete anche spiegazioni di altre cose.
Sul digiuno si potrebbe parlare molto, ma la cosa più importante è incominciare a digiunare e vedrete.
(P. Slavko Barbarié – 4 agosto 1985)
« Tante volte vi ho dato la mia benedizione e l’avete persa »
Faccio un riassunto delle notizie.
La caratteristica dei messaggi durante il mese di luglio è che la Madonna ci avvertiva spesso sulla realtà di Satana e ci invitava a pregare molto per allontanarlo da questo luogo e da tutti i pelle­grini che vengono qua. In modo particolare ha consigliato alle per­sone di benedire gli oggetti sacri, di portarli con loro, di metterli nelle case per essere protetti da Satana. Ultimamente ha detto che Satana ha deciso di prendere una parte del suo programma per di­struggerlo e ci ha detto di pregare affinché non ci riesca.
Attraverso altre veggenti, Jelena e Marijana – che hanno le locu­zioni interiori – la Madonna continua a parlare e a dare messaggi. In modo particolare c’è stato un messaggio attraverso Jelena nel quale la Madonna ci ha avvertiti sulla realtà di Satana.
Per tutto questo la Madonna ci invita a prendere le armi spirituali: la preghiera fervida, l’umiltà, la sincerità, l’amore vicendevole, e allora, come disse una volta: « Satana non potrà neanche avvi­cinarvi ».
I veggenti dicono che durante le apparizioni la Madonna ripete sempre con diverse parole gli inviti alla preghiera, al digiuno, alla conversione per raggiungere la pace.
Ora voglio farvi una riflessione che vi aiuterà a vivere questa real­tà. In questi giorni ho letto un episodio, che forse qualcuno di voi conosce, di quel predicatore della Corea. Era ammalato da diciotto anni e i medici l’hanno dimesso dall’ospedale perché non c’era nessuna speranza di salvarlo. Era buddista e durante la sua malat­tia una ragazza cristiana veniva ogni giorno a visitarlo e gli parlava di Gesù Cristo. Quando il ragazzo sentiva questa predicazione pro­vava noia e alla fine ha detto alla ragazza: « Vattene, non voglio più ascoltarti ». La ragazza inginocchiata si mise a piangere e a pregare Gesù per salvare questo uomo. Dopo queste lacrime, il ra­gazzo le disse: « Non piangere, io mi battezzerò, perché tu ami ». Poi il ragazzo ha spiegato che mentre la ragazza piangeva nella sua anima è venuta una chiarezza: Gesù Cristo è veramente il Sal­vatore. Ha deciso di essere battezzato, ha offerto la sua vita a Gesù Cristo, dopo di che è stato guarito improvvisamente.
Adesso è predicatore di una parrocchia di trecentomila persone e avvengono diversi segni nella parrocchia.
State attenti: ad una ragazza, che voleva salvare un uomo, dopo la sua preghiera è rimasto soltanto da piangere davanti a Dio: ha così salvato una persona che adesso ha trecentomila persone da guidare a Gesù Cristo.
lo vi prego di essere così davanti a Dio. Voi questa sera, domani, dopodomani tornerete nelle vostre case; decidete questa sera vera­mente di salvare le persone. Andate a casa con la decisione di an­dare a salvare le persone e mettetevi proprio sulla strada di questa ragazza: annunciate Gesù Cristo, pregate e se non siete capaci di convertire le persone piangete col cuore pieno d’amore e salverete le persone.
Se noi non siamo in grado di andare a salvare le persone non pos­siamo capire neanche la presenza della Madonna che diverse volte lungo la storia della Chiesa ha pianto per salvarci, non possiamo capire le apparizioni di Lourdes, di Fatima e neanche le apparizio­ni di qua se non siamo in grado di cogliere questo messaggio, di essere proprio mossi ad andare a salvare altre persone. Ma non po­tremo salvare gli altri se non facciamo qualche cosa dentro di noi. Una settimana fa, attraverso Jelena, la Madonna ci ha dato un al­tro messaggio: « Per questi giorni io desidero che mettiate davanti a voi questa idea: da tanto e tanto tempo io non ho incontrato il mio amico Gesù, da tanto e tanto tempo io non ho incontrato mia madre Maria; in questi giorni voglio incontrarli ».
Un messaggio semplicissimo, però è un messaggio profondissimo. Quando noi abbiamo un amico, un figlio, una figlia, noi non entriamo in crisi ad amarli. La mamma è capace di stare intere notti presso il letto della figlia ammalata, perché dentro c’è l’amore. Se voi siete in grado di amare Gesù Cristo, di amare sua Madre, avre­te coraggio, avrete la luce, avrete tutto dentro il vostro cuore per seguire la Madonna, ed anche per capirla. Avrete il coraggio per affrontare tutti i problemi. Nello stesso tempo se voi avrete questa amicizia con Gesù Cristo, voi sentirete dentro di voi la salvezza. Purtroppo molti di noi cristiani non abbiamo mai incontrato l’ami­co Gesù Cristo, abbiamo incontrato qualche Dio che impone l’or­dine e noi facciamo i nostri doveri cristiani per obbligo. Finché il nostro cuore non è mosso dall’amicizia, dall’amore, noi non siamo capaci di essere apostoli, non siamo capaci di testimoniare agli altri. Vi prego di fare amicizia con Gesù Cristo. Non si può fare amicizia con Gesù Cristo se il cuore non si apre totalmente. Voi sapete bene come ci sentiamo con un amico: passano ore ed ore e non è noioso stare con lui. E dall’altra parte noi non siamo ca­paci di stare con Gesù Cristo neanche cinque minuti; abbiamo fretta e sembra lungo stare con Gesù Cristo. Questo è soltanto un esempio da cui possiamo vedere che noi non siamo ancora amici di Gesù Cristo. Ma se noi siamo amici di Gesù Cristo, amici della Madonna, allora possiamo stare a lungo e riposare con Gesù Cristo.
A questo proposito voglio dirvi: prendete la Madonna, S. Giusep­pe e andate con loro; è simbolico, ma anche reale. La vostra matti­nata sia come quella della Madonna – come la Madonna stava tan­to aperta di fronte all’angelo – così voi di mattina, in una preghie­ra abbastanza lunga, apritevi totalmente a Dio. Quando dico: « apritevi totalmente a Dio », cercate di incontrare Dio, proprio di incontrarLo, come diverse volte la Madonna ci disse nei messaggi
« In ogni preghiera bisogna sentire la voce di Dio, incontrare Dio, e veramente di mattina cercate di offrire a Dio, abbandonare a Dio tutte le difficoltà, tutte le persone, tutta la giornata così che sarete liberi da ogni preoccupazione e voi sentirete un appoggio in Dio, essere leggeri come un bambino ».
Se comincerete così la giornata con la Madonna, vedrete i risulta­ti durante la giornata. E di sera finite con S. Giuseppe. È bellissimo, perché come leggiamo nella Scrittura, a S. Giuseppe i messaggi venivano durante il sonno, non soltanto durante il sonno, ma anche nel sonno.
Ma l’umanità di oggi nel sonno pensa ad altre cose, nel sonno ven­gono le paure, vengono le difficoltà, viene il peccato. S. Giuseppe ha ricevuto dei messaggi anche durante il sonno e se voi di sera abbandonate i vostri cuori totalmente a Dio, se – scaricati da ogni peccato – entrerete nel sonno liberi, allora c’è spazio per Dio, per parlarvi anche nel sonno, per preparare la vostra giornata seguen­te. Perciò seguite la Madonna e S. Giuseppe. Senza questo ritmo di preghiera almeno di mattina e di sera, voi non riuscirete a vivere le giornate con Dio. Le persone che si dedicano alla preghiera han­no bisogno di incontri più frequenti durante la giornata.
Io vi dico: fate almeno questi due passi ogni giorno, affinché di mattina possiate essere abbandonati totalmente a Dio e di sera sca­ricati da tutte le difficoltà e da tutti i peccati. Poi vi prego fate un passo andando da questa chiesa. Voi venite qua spesso per chiedere dei miracoli. È facile arrivare al miracolo, è molto facile arrivare al miracolo, però la strada che di solito si fa è difficile e non si arri­va al miracolo. Molte persone chiedono il miracolo come se fosse saltare la montagna, ma non è così nella vita spirituale.
Per un credente si arriva alle cose impossibili attraverso i pas­si possibili. Se volete incominciare questa sera: aprite la Bibbia e la prima riga che voi leggerete mettetela in pratica. È il primo passo. Cominciate a mettere in pratica le parole che avete sentite mille volte e non le avete accolte.
Se avete saltato queste parole semplicissime non arriverete al mira­colo, ma se voi vi muovete sulla strada di questa semplicità, eser­citando queste parole semplicissime, quando voi fate un passo Dio vi indicherà un’altro passo e poi un altro. Così arriverete sulla montagna, alle cose che sembrano impossibili. Si arriva alle cose impossibili attraverso la fede.
C’è nella parabola del seminatore una cosa terribile: Gesù parla del chicco caduto sulla strada. Sono venuti gli uccelli e l’hanno portato via. Gesù nella spiegazione dice: « Sono i fedeli che hanno accolto la parola e hanno permesso a Satana di portarla via ».
Se voi andate da questa chiesa e non accogliete la parola avete sudato inutilmente, siete derubati da Satana. Vi ha tolto tutto quel­lo che avete guadagnato, per cui avete faticato. State attenti per­ché Satana non tolga ogni giorno tutto quello che voi guadagnate; questa è una cosa semplicissima, però nello stesso tempo eroica e tragica.
Eroica se noi ogni giorno mettiamo in pratica ogni parola anche piccola, ed eroica perché arriveremo una volta alle cose grandi. Invece è tragica se noi perdiamo tutto quello che Dio ci dà nella Messa, nella preghiera, nel momento della nostra fatica.
In un messaggio la Madonna disse più o meno questo: « Quando io sono lontano, voi gridate é chiedete aiuto, quando io vi dò il dono voi lo perdete subito ».
Il lamento che io ho sentito durante questi quattro anni attraverso i veggenti, il lamento più forte, è il lamento che la Madonna ha pro­nunciato sulla sua benedizione: « Tante volte vi ho dato la mia benedizione e l’avete persa ».
Se volete andare nella profondità spirituale, se volete andare avan­ti nella vita spirituale, allora dovete stare attenti a queste piccole cose. Dico piccole, ma sono grandi. Voi non potete arrivare a Mo­star da qua con un passo, e non vedete Roma da qua, dovete fare piccoli passi per arrivare a Roma. Così si arriva anche alle cose per così dire impossibili, perché in Dio non esistono cose impossibili. Però, se noi facciamo questi passi concreti ogni giorno, allora Dio ci spiegherà tutto. È molto importante questo che vi dico: se segui­rete questi passi, tra di voi non ci saranno fanatici, perché i fana­tici sono un problema per Gesù Cristo e anche per la Madonna.
Se seguirete questi passi allora non ci saranno tanti pellegrini i quali dicono: « Chiedi alla Madonna che ci spieghi questo e quel­lo » ; è Dio che ti spiegherà nel tuo cuore, è la Madonna che ti spie­gherà nel tuo cuore. Ma dato che noi non facciamo questi passi concreti per aprire i nostri cuori alla luce dello Spirito Santo, non siamo in grado di capire quello che Dio ci dice.
Ecco perché dobbiamo fare questi passi concreti per arrivare alla luce, ogni giorno alla luce più grande.
Così saremo in grado di annunciare i messaggi agli altri e dentro di noi, cari pellegrini, deve succedere quello che è successo ai sa­maritani, quando la donna samaritana si è messa ad annunciare che ha incontrato il Messia. 1 samaritani venivano e dicevano: « Adesso lo sappiamo, non perché ce l’hai detto tu, ma perché noi lo sappiamo ».
Ecco, attraverso la preghiera, la preghiera profonda, noi arrivere­mo ad una luce e ad una sicurezza come esiste una sicurezza nei veggenti, nei loro cuori. Noi dobbiamo arrivare a una sicurezza interiore palpabile, la sicurezza della fede attraverso la preghiera. Una sicurezza nella quale tutte le cose ci vengono chiarite. Perciò vi dico: incamminatevi sulla strada di questa semplicità. Ogni gior­no dobbiamo entrare in questa luce per arrivare ad una luce com­pleta.
La cosa pratica che voglio sottolineare è questa: nel gruppo di pre­ghiera la Madonna dà dei messaggi. Non dà i messaggi per « dire » i messaggi, ma dice: « Questa settimana dovete esercitare que­sto messaggio, per questa Quaresima dovete esercitare questo mes­saggio ».
Noi nel gruppo di preghiera, la seconda parte della Quaresima ab­biamo esercitato soltanto il Padre Nostro, abbiamo pregato soltan­to il Padre Nostro ore ed ore, per arrivare alla vera preghiera del Padre Nostro, per pregare col cuore, per arrivare alla luce e alla profondità del Padre Nostro.
Ora vedete, la Madonna ci ha dato delle preghiere, ci ha spinti a leggere il Vangelo, a pregare il Rosario. Io vi invito a pregare il Rosario, ma vi invito anche a migliorare il Rosario. Non facciamo più: « nel secondo mistero gaudioso si contempla la visita della Madonna a sua cugina Elisabetta, Padre Nostro che se nei cieli sia santificato… ». Questa non è la riflessione, questa non è la contem­plazione; bisogna fermare la macchina, bisogna riflettere, bisogna entrare. Cercate per una giornata, per tutta la giornata di pregare soltanto l’Ave Maria, ripetere la prima parte. Per una giornata ripetere soltanto la prima parte; la seconda giornata soltanto la se­conda parte, per tutta la giornata, o il Padre Nostro, per entrare nella profondità. Quando voi entrerete nella profondità della pre­ghiera, allora vedrete, come disse la Madonna in un messaggio, che il Padre Nostro diventa una melodia interiore facile e ci porta alla gioia, alla felicità.
Bene, io concludo con la preghiera di benedizione per tutti voi e per gli oggetti sacri, per le cose, per gli ammalati.
Signore Gesù Cristo, ti prego per mezzo della Vergine Maria, Re­gina della pace, manda la tua benedizione su tutti i pellegrini. Signore, tu vedi tutte le loro difficoltà, ma sai che la prima difficoltà di tutti noi è l’impedimento che sentiamo nei nostri cuori per in­contrarti come l’amico.
Signore Gesù Cristo, aiutaci a sperimentare la tua amicizia in que­sta sera, a sperimentare la maternità della Vergine Maria.
Signore Gesù Cristo, apri tutti i cuori alle tue parole, spingi tutti noi ad esercitare ogni tua parola che è scritta nel Vangelo, aiutaci nella vita concreta a realizzare il tuo disegno d’amore.
Signore Gesù Cristo, libera tutte le anime che sono piene di ama­rezza, di angoscia, di preoccupazione, di peccato.
Aprile alla tua presenza.
Signore, guarisci tutte le anime, guarisci anche i corpi malati. Benedici tutti i nostri familiari, tutte le parrocchie, tutte le comu­nità, l’intero paese d’Italia, benedici la Chiesa intera e il mondo intero.
Tu sei l’unico amico che può salvarci. Salvaci, Signore Gesù Cristo!
E ti prego benedici tutti gli oggetti sacri e fa che siano difesa e protezione dagli influssi negativi.
Ed io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
(P. Tomislav Vlasic – 5 agosto 1985)
Il momento della preghiera è il momento della trasfigura­zione dell’anima
Bevenuti.
Ho pochi minuti da dedicarvi. Dirò solo qualche parola, comunque voi siete ricolmi delle grazie. Venite da Medjugorje, avete pregato e io non vorrei ripetere quelle notizie che avete sentite anche ieri sera, ma vorrei dirvi un’altra cosa: voi tutti desiderate conoscere Dio, conoscere la Madonna. Prima di tutto credo che ciascuno di noi desidera vedere la Madonna come la vedono i veggenti: potete vederla in diverse maniere. Uno scrittore austriaco che ha vissuto, molto in America latina, in un suo romanzo dice che la cosa più bella del mondo sono gli occhi di sua madre il venerdì sera. Perché? Perché il venerdì prega e digiuna molto. I mezzi per arrivare ad una limpidezza interiore sono due: la preghiera e il digiuno.
La Madonna ci invita continuamente a pregare e a digiunare per arrivare a questa limpidezza interiore.
Allora possiamo incontrare la Madonna e incontrare Dio. Ma que­sta realtà di cui parlo è la realtà per cui pochi desiderano incontra­re la Madonna così, incontrare Dio così. Tutti vorrebbero vedere i segni esteriori: voi avete sentito, domenica scorsa, che i segni este­riori non ci salvano, perché Gesù ha detto: « Cercatemi non perché avete visto i segni, ma perché avete mangiato il pane che vi ho offerto ».
Questa limpidezza interiore, questa purità interiore, ci conduce proprio alla visione interiore di Dio. È uno stato d’animo nella pre­ghiera. Se le nostre preghiere non finiscono a vedere Dio, a sentire Dio, a incontrare Dio, le preghiere non sono riuscite.
Ed ogni preghiera, ogni digiuno, ogni forma di preghiera e di di­giuno dovrebbero portarci a questo atteggiamento: vedere Dio, in­contrare Dio, trovare, arrivare ad una chiarezza interiore, ad una sicurezza; quando tutto è comprensibile, tutto è chiaro, quando possiamo fare tutto secondo la forza divina.
Arrivare a questa limpidezza vale più che vedere la Madonna nel modo in cui La vedono i veggenti, perché loro devono sforzarsi di arrivare a questa limpidezza come dobbiamo sforzarci anche noi. La realtà più profonda delle visioni sono le virtù: fede, speranza e amore. Arrivare a questa fioritura dell’anima vuol dire arrivare proprio ad ottenere lo scopo della nostra fede: l’unione con Dio. Cercate di praticare la fede e i messaggi che la Madonna ci ha dato.
È inutile che noi andiamo a Medjugorje mille volte se non cerchia­mo di realizzare quei messaggi, in maniera molto semplice, sempli­cissima, per arrivare a questo stato d’animo. L’unica cosa che im­porta nella vita spirituale è entrare in amicizia con Dio; quando siamo vicini, quando tutto è aperto nelle nostre anime, allora Dio costruisce tutto in noi. E allora le piccole cose che ci disturbano ogni giorno, non ci disturbano più; è Dio che ci dà la vita.
Voglio dirvi questo proprio oggi quando la Chiesa festeggia la Tra­sfigurazione di Gesù sul monte. Sapete bene che la Trasfigurazione non è avvenuta nello stadio e neanche sulla strada, ma nel silenzio della montagna dopo una lunga preghiera che Gesù ha avuto con gli amici scelti: gli Apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo. Si è riti­rato nel silenzio della preghiera e allora è avvenuta questa Trasfi­gurazione.
Questo non è soltanto un segno per noi, ma è anche una indicazione di come possiamo arrivare a questa trasfigurazione interiore, spi­rituale, attraverso la preghiera; però attraverso la preghiera nella quale non siamo noi a parlare – soltanto noi a parlare, ad indicare a Dio le strade e ad indicare a Dio i nostri desideri – ma piuttosto la preghiera è il momento nel quale noi lasciamo fare a Dio in noi, cambiare noi stessi.
Mi è piaciuta l’esperienza di uri medico italiano il quale è stato qui un mese fa. Dice che negli ultimi anni si è accorto che è entrato in un ingranaggio della vita: corro, corro, corro, dimentico la fami­glia, dimentico Dio. Non che io sia contrario a Dio, però non riesco a fermarmi, a stare davanti a Dio. E – dice – ho pregato cosi: «O Dio fermami! Mandami qualche prova altrimenti io, che non sono capace di fermarmi, sarò perduto ». Alcuni mesi dopo ha avuto una paralisi e dice: « Quando ho ricevuto questa malattia ed ero nell’ospedale, allora mi sono ricordato di quella preghiera ed ero contento. Così, paralizzato, stavo davanti a Dio e riflettevo e cer­cavo di abbandonarmi completamente a Dio, di cominciare una vita nuova. E come mi abbandonavo interiormente, così anche la mia malattia spariva. Dopo alcuni mesi sono guarito e sono venu­to a Medjugorje per ringraziare Dio, perché mi ha dato la ma­lattia ».
È molto importante che noi ci mettiamo davanti a Dio così pronti, abbandonati, anche con la preghiera: « Dio, se io non sono capace di camminare prendimi per mano. Se non sono capace di fermarmi in questa corsa, fermami tu, aiutami, mandami anche le prove ». Il momento della preghiera è il momento della trasfigurazione del­l’anima, perciò dobbiamo essere pronti a mettere tutto sulla croce, perché soltanto se l’uomo vecchio muore saremo trasformati. Dob­biamo permettere a Gesù di fare questa trasformazione, questa trasfigurazione della nostra anima. Ecco, il mio desiderio è che voi seguiate questi messaggi in modo particolare attraverso una pre­ghiera continua, quotidiana, silenziosa, profonda, per essere tra­sfigurati.
E sarebbe bello, bellissimo, se la gente potesse dire di voi: « La cosa più bella sono gli occhi di quell’uomo che ho incontrato oggi sulla strada ». Se noi fossimo così testimoni davanti alla gente, presto il mondo sarebbe cambiato, trasfigurato. Cercate di farlo per essere testimoni della trasfigurazione di Gesù nei vostri cuori. Per questo vi darò la benedizione.
Vi prego di’ una cosa: di solito dopo la benedizione comunitaria vengono le persone che vogliono una benedizione speciale. Spesso è un segno che contate troppo poco sulla benedizione che si dà in chiesa durante la Messa. Siate pronti ad accogliere la benedizione quando Dio vi dà la benedizione, ve la dà quanta ne volete, non dà la benedizione a misura; è un buon Padre.
Raccoglietevi adesso per essere pronti ad accogliere questa bene­dizione.
Signore Gesù Cristo, tu hai scelto Pietro, Giacomo e Giovanni per pregare con loro e trasfigurarti sul monte Tabor, tu hai chiamato queste persone a Medjugorje, le hai chiamate ad una preghiera più profonda. Ti prego, per mezzo dello Spirito Santo, fa’ che queste persone siano trasfigurate. Togli ogni amarezza dalle loro anime, ogni aggressività, ogni depressione, ogni preoccupazione. Togli Gesù Cristo, Ti prego, ogni corsa nella vita, per guadagnare, per riuscire nella vita.
Cambia le situazioni familiari e personali, ogni malattia dell’ani­ma, ogni peccato, ma anche, se Tu vuoi, ogni malattia del corpo. Fa’, Signore Gesù Cristo, che gli occhi e le anime delle persone qua presenti siano trasfigurati, affinché siano testimoni della Tua pre­senza e della presenza di Tua Madre.
Signore Gesù Cristo, ti prego di trasfigurare i loro familiari, i loro parrocchiani, i loro compagni, i loro amici e anche i loro nemici. Fa’ trasfigurare l’intero paese. Signore Gesù Cristo, Tu sei stato tra­sfigurato tra gli apostoli per essere manifestato dopo a tutto il mon­do, fa’ che la Chiesa intera, insieme col Papa, col nostro Vescovo e tutti i rappresentanti sia trasfigurata, sia un segno per il mondo, come Tua Madre Maria è il segno per la Chiesa, fa’ che tutto il mondo sia salvato.
E io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Vi prego in modo particolare in questi giorni di pregare per Medju­gorje, per l’intenzione della Madonna, come disse nell’ultimo mes­saggio. Satana ha deciso di prendere una parte del suo programma per distruggerlo.
Allora pregate affinché il programma della Madonna non sia di­strutto, ma sia realizzato.
Auguri e buon viaggio.
(P. Tomislav Vlasic – 6 agosto 1985)
Continuate a crescere nella pace, nella riconciliazione, nel­l’amore
Le apparizioni durano adesso tre, quattro, cinque minuti, come vuole la Madonna.
Vicka, Marija, Iva, Jakov, hanno le apparizioni quotidiane e sem­pre pregano per la pace con la Madonna, pregano per tutti i pelle­grini, domandano la benedizione soprattutto per i malati e anche per gli oggetti sacri.
Che cosa vuole la Madonna da noi? Il primo messaggio è la pre­senza della Madonna. Quando io ho domandato a Ivanka: « Che cosa devo dire ai pellegrini? Devo parlare della paura o della spe­ranza? ». « Della speranza perché la Madonna non è venuta a con­dannarci, ma a salvarci ». Allora vedete che la Madonna è presente e dalla sua presenza si può spiegare tutto quello che succede qui da cinquanta mesi. È una cosa stranissima, ma per noi è diventata una cosa ordinaria, quotidiana. La Madonna domanda: pace, conver­sione, fede, preghiera, digiuno, come direttive per la nostra vita e, concretamente, domanda ogni giorno il Credo, sette Padre Nostro, il Rosario intero (tutte le tre parti gaudiosa, dolorosa e gloriosa), di leggere la Bibbia, di digiunare due volte alla settimana e la con­fessione una volta al mese.
Queste sono le cose concrete che la Madonna domanda da noi. Domanda naturalmente che preghiamo col cuore, che prendiamo il tempo per la preghiera, che diventiamo attivi nella preghiera, che la nostra Messa diventi proprio un’esperienza viva di Dio.
Ma in tutto questo domanda che noi possiamo aprirci nella pre­ghiera all’invito del Signore, a questo invito di pace, di riconcilia­zione: vuole salvarci. E tutti gli altri messaggi del giovedì sono gli stimoli per restare sulla via con la Madonna.
In questi giorni io voglio accennare ad una cosa: la pace. Ogni giorno, da cinquanta mesi, la Madonna prega per la pace coi veg­genti e noi siamo tutti invitati alla pace.
I veggenti dicono: « pace, riconciliazione » e ripetono solo le pa­role che la nostra Madre dice di trasmetterci. E io credo di poter dire, secondo la mia esperienza qui a Medjugorje da quasi quaranta mesi, che tanti cuori se non tutti, che sono arrivati qua e hanno in­cominciato a pregare e a digiunare, hanno sentito questo richiamo, questo invito alla pace. Solo il Cielo e nessun altro in questo mon­do può dire la parola della pace, invitarci alla pace, al livello dove possiamo credere che la pace è possibile. Seguendo tutto quello che succede da noi, mi sembra di poter dire che la linea spirituale, la linea della fede, ha accettato i messaggi, perché è messaggio an­che del Vangelo ed ha accettato anche la prassi.
Dopo questo richiamo chi potrà dire: « Io ho aspettato ». Che cosa?
Vedete sono cinquanta mesi e mi sembra di poter dire che quanto dura più a lungo più sono sicuro che è un invito più forte per tutti noi. Secondo quello che noi vediamo da qui, in tutto il mondo si diffonde questo messaggio e la Madonna ha già trovato molti an­che delle altre chiese, anglicani, protestanti, battisti.
Un pastore anglicano è stato qui per tre settimane e ha detto: « Io ho capito una cosa: la Madonna non domanda da me la conversio­ne alla Chiesa Cattolica, ma domanda che io diventi migliore, per­ché anch’io ho il Vangelo ». L’anno scorso è venuto ancora e mi ha detto: « Tornato a casa ho cominciato a parlare con i miei ami­ci e – si è domandato – come mai molta gente ascoltasse ad occhi aperti. Abbiamo fatto quasi trenta gruppi di preghiera, anglicani, battisti, protestanti, pentecostali. Alcuni membri in questi gruppi di preghiera, sono anche buddisti ed atei. Hanno detto che se una Madonna che si chiama Regina della Pace, ci invita a pregare, lo facevano anche loro ».
E questo è un grande miracolo per l’anglicano che mi ha detto: Padre, tu sai che la Madonna nelle nostre chiese non ha un grande posto, è stata quasi scacciata; ora ci invita e questo messaggio si diffonde ».
Guardando i messaggi del giovedì si può dire che la Madonna ci in­vita alla preghiera per avere la gioia più profonda, per risolvere le situazioni difficili, per superare la stanchezza.
Su questo punto possiamo proprio diventare egoisti; se tu preghi avrai la tua gioia, supererai la tua stanchezza, risolverai i tuoi pro­blemi. Allora possiamo proprio diventare egoisti, ma se continuia­mo a crescere nella pace, nella riconciliazione, nella forza spiri­tuale, nell’amore, tutti avranno molto da noi, anche tutto il mondo.
Questo invito alla pace non si può aspettare dagli altri, si deve co­minciare da se stessi e questa è un po’ la via più difficile, perché è più facile invitare gli altri alla pazienza che essere pazienti perso­nalmente, è più facile invitare gli altri al perdono che perdonare. Dobbiamo cominciare da noi. Se noi cristiani cominciamo radical­mente a vivere il messaggio del Vangelo che la Madonna ripete qui, il mondo sarà più vicino alla pace. E questo è molto importante: sentirci un po’ responsabili per tutto quello che succede, anche se non siamo presidenti delle nazioni o degli stati, non importa; da noi tutti dipende la pace: dalla tua preghiera, dal tuo comporta­mento.
Ed ora qualche notizia di ieri:
…Ivanka non era presente all’apparizione, Jakov è a Sarajevo.
A Vicka, Marija e Ivan la Madonna è apparsa tre volte; una volta come di solito prima della Messa. Dopo sono andati alla collina, perché la Madonna appare al lunedì sera, solo per il loro gruppo. Màrija mi ha detto oggi che è apparsa alle undici e mezza e anche a mezzanotte. Tutte e tre le volte ha ripetuto che dobbiamo essere proprio ripieni di gioia. Hanno detto che ha benedetto tutti in modo speciale.
Era piena di gioia a causa di molta gente che è venuta. In questi giorni la Madonna domandava ai veggenti alcune altre preghiere. Ha chiesto di pregare di più « fino al mio compleanno ».
Così vedete allora una presenza molto vicina, molto materna, ami­chevole. Per me non è più strano se vengono i veggenti e dicono:
« La Regina della Pace ha detto così… » è come uno che sta con noi e dice: « fate così o così ».
Tutti quelli che vengono e cominciano a pregare sentono la Sua presenza, la Sua voce.
R. Slavko Barbarié – 6 agosto 1985)
« Al Signore di tutti i cuori »
…Quando si parla con Mirjana si sente che alcune cose si avvici­nano, ma non si può misurare coi nostri giorni o mesi quando un veggente o un profeta dice: « ancora breve tempo ».
Come nel Vangelo quando Gesù dice: « Questa generazione non passerà che tutto sarà avverato », ma quale generazione? Ad ogni modo si può dire che alcune cose si avvereranno presto. Questo non è per la nostra paura: questo è un invito di nuovo, per noi tutti, ad accettare il messaggio, a pregare, a digiunare come vuole la Madonna.
Mi sembra di poter dire, di dover dire, che la prima opera di Sa­tana è quella di impedirci di sentire l’appello del Signore. Io dico sempre di fare attenzione. Discernete bene con cosa si deve aspet­tare e con quale cosa non si deve, non si può aspettare anche ad incominciare.
Allora tutti questi messaggi, tutti questi avvenimenti hanno un solo scopo: la Madonna vuole prenderci per mano e guidarci a Gesù, a Dio.
In un messaggio ha detto: « Al Signore di tutti i cuori », perché noi possiamo avere la pace, la forza per la riconciliazione, la gioia più profonda che il mondo non può dare, possiamo avere la fede, pos­siamo proprio vivere.
Molte volte sento la domanda: « È molto quello che la Madonna ci chiede. Come mai? Come possiamo? Dobbiamo lavorare, come possiamo pregare il Rosario intero? ». È una domanda sicuramente lecita, e io ho una risposta generale: « Quando abbiamo scoperto il valore della preghiera, troveremo anche il tempo ». Per esempio, uno che fuma perde un po’ di tempo; da dove prende il tempo? Forse dite che lui è abituato, ha bisogno di trovare la calma, la pace, con la sigaretta. Vedete noi siamo abituati a vedere fumare, ma dobbiamo di nuovo scoprire la preghiera.
Questo mondo, tutto quello che abbiamo non può darci tutto quel­lo che il Signore dà nella preghiera. E se molti sono stanchi in que­sto mondo, se ci sono molti conflitti, molte guerre, se ci sono molti che non hanno da mangiare (ottocento milioni non hanno da man­giare), se ci sono molti infelici senza senso per la vita, è solo per­ché non preghiamo, perché abbiamo scacciato il Signore.
La Madonna invitandoci alla preghiera vuole che ritroviamo il Si­gnore e anche la possibilità per continuare a vivere.
Il Rosario è un invito per essere insieme alla Madonna e a Gesù per tutto. E se abbiamo capito, allora possiamo approfittare del Rosario, dei misteri. Stando insieme alla Madonna quando dice di sì alla volontà del Signore, quando visita gli altri, quando nasce Gesù, quando lo presenta al Tempio, noi impariamo anche questa vita che Gesù ci ha domandato. Se una mamma dice al figlio: « Tu devi fare duecento passi e noi possiamo stare un’ora insieme » e quel figlio dice: «Mio Dio, chi può fare ogni giorno duecento passi? » ha dimenticato che la mamma lo invita per stare insieme. E così anche il Rosario. Il Rosario è la preghiera biblica meditativa che ci porta passo per passo, che porta anche il nostro cuore e la nostra anima vicino a Gesù, vicino alla Madonna. Io ho parlato ieri con Marija insieme a due sacerdoti e loro hanno domandato
« Ti sembra molto che la Madonna domanda il Rosario intero? ». Marija ha risposto: « No, quando io vedo cosa succede nel mondo, potrei pregare tre volte il Rosario intero ». Allora quando abbiamo scoperto il valore della preghiera e quando abbiamo incominciato a credere che la preghiera può aiutare tutto il mondo, avremo e troveremo il tempo per la preghiera.
Perché il digiuno? Ci sono molte cose da dire. Vi dico come la Madonna domanda il digiuno: a pane e acqua. Questo è il più rigido, la forma ideale. Ma se qualcuno non può, se ha difficoltà con la pressione bassa, può prendere, naturalmente, il caffè.
Se qualcuno è malato troverà il suo modo. Se qualcuno non può due giorni, può incominciare con un giorno. Ad ogni modo questo digiuno non è un invito alla rinuncia a qualche cosa. La Madonna ci invita a vivere col pane un giorno, a scoprire il pane. Se comin­ciate così, scoprirete di nuovo l’Eucaristia e sarete attenti alla grazia della fede; potrete più facilmente pregare, vi distaccherete un po’ dal mondo materiale e diventerete più liberi nel vostro cuore, anche più trasparenti. E questo fa bene per l’anima e per il corpo. Anche la medicina ci consiglia di lasciare riposare lo stomaco per un giorno.
Se fate così, se cominciate, vedrete cosa significa il digiuno: è molto, molto importante. Il digiuno aiuta anche la fede e la pre­ghiera. Dobbiamo sapere che anche Gesù ha digiunato, anche tutti i profeti ed i Santi. Solo noi cristiani in questo mondo non vogliamo digiunare.
La Chiesa ha dato un minimo di due giorni all’anno: il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo, ma questo è il minimo. E noi in questi giorni abbiamo mangiato meglio che negli altri perché si pre­parava del buon pesce.
Qui c’è un invito per scoprire di nuovo il digiuno. Infatti i Padri della Chiesa hanno detto: « Il digiuno è la preghiera del corpo » ; è preghiera, ma serve anche per capire gli altri. Se qualcuno sente per due volte alla settimana un po’ di fame, ascolterà più facilmente e più profondamente le voci dall’Africa e dall’Asia che gridano: « Non abbiamo pane. Non abbiamo di cosa vivere ».
Molte altre cose si possono dire.
Cominciando con la preghiera, col digiuno, diamo la mano alla Madonna e la Madonna ci potrà guidare a Gesù.
(P. Slavko Barbaric – 7 agosto 1985)
« Vi proteggo col mio mantello »
Noi ci dobbiamo sempre domandare perché le apparizioni durano così a lungo. Forse perché noi ci troviamo in un tempo speciale in cui il Signore vuole salvarci.
La Madonna ha detto il suo nome: « Io sono la Regina della Pace ». Allora possiamo capire che cosa vuole; ha domandato a tutti: pace, riconciliazione.
Marija Pavlovié ha raccontato che il terzo giorno delle apparizioni ha avuto un’apparizione speciale, ha visto la Madonna con una grande croce nera e ha ripetuto tre volte: « Riconciliatevi ». Allora il primo messaggio importante per tutti noi è l’invito alla pace e alla riconciliazione.
Una volta la Madonna ha detto: « Convertitevi alla preghiera. Ma voi non potete perché i vostri cuori sono presi dal mondo mate­riale ».
Allora digiunando ci liberiamo e, passo per passo, diventiamo più liberi.
La preghiera aiuta il digiuno e il digiuno aiuta la preghiera.
E questo, se cominciamo o se continuiamo, è un cammino radicale verso la pace.
Vi invito a nome di tutti i veggenti e a nome della Madonna con la quale essi parlano: « Apritevi! ». In questi giorni riceverete nuovi stimoli per la vostra vita cristiana. Sono già tantissimi coloro che hanno cominciato di nuovo a pregare, a vivere la pace, la riconci­liazione. Noi preghiamo per tutti e voi, quando tornate a casa, pre­gate per noi.
Il messaggio di oggi era: « Cari figli, oggi vi invito in modo parti­colare ad aiutarmi nella lotta contro Satana per mezzo della preghiera. Satana ha deciso di agire con più forza adesso che voi siete consapevoli della sua attività. Mettetevi addosso le armi contro Satana e col Rosario in mano sconfiggetelo. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata ».
La Madonna ci invita di nuovo alla lotta contro Satana. Satana non si stanca e la Madonna ci invita di nuovo a mettere addosso le armi e a recitare il Rosario.
Oggi è la festa di S. Domenico, forse è per questa ragione che ci invita ancora alla preghiera del Rosario.
Da un mese, ogni giovedì, ci invita alla lotta contro Satana.
Ci vuole proteggere per poter portare i frutti nella nostra vita che Satana vuole sempre impedire.
Una volta ha detto: « Non abbiate paura di Satana. Non c’è biso­gno, perché con una preghiera umile e con l’amore ardente lo si può disarmare ».
Allora con questa speranza, la Madonna è con noi.
Nel penultimo messaggio ha detto: « Vi proteggo col mio man­tello », non ha detto: «Io provo a proteggervi », ma ha detto « Io vi proteggo ».
Allora noi vogliamo seguirLa e andare avanti con la Madonna nella nostra vita.
Adesso andate in pace, domani ci rivedremo. A tutti quelli che vanno via adesso: « Pace ».
(P. Slavko Barbaric – 8 agosto 1985)
« Sconfiggete Satana con il Rosario in mano »
Ieri erano in tre all’apparizione: Vicka, Marija e Ivan: hanno pregato Padre Nostro, Ave Maria, Gloria. Al secondo Padre No­stro si sono inginocchiati e l’apparizione è durata cinque minuti. Nel messaggio di ieri la Madonna ci invita alla lotta contro Satana con la preghiera. E ha detto: «Satana adesso sa che voi sapete che lui lavora. Pregate e sconfiggetelo con la preghiera, col Rosario in mano ».
Da un mese, quasi in ogni messaggio, la Madonna ripete: « Atten­zione a Satana! » e un teologo ha detto: « La più sicura strategia di Satana è quando la gente dice che non esiste e non lavora. Quando rimane nascosto può fare tutto ».
Ma la Madonna lo ha scoperto e allora si può dire che è arrabbiato e vuole lavorare ancora di più. Ma non c’è bisogno di avere paura di Satana. La Madonna una volta ci ha detto: « Con una preghiera ardente, con l’amore umile lo si può disarmare più facilmente » e ha promesso di proteggerci. Ad ogni modo se noi restiamo su questo cammino della fede, della preghiera e del digiuno, il pro­getto del Signore su di noi vincerà. Il suo progetto è universale e personale.
Se io lascio che il peccato distrugga la mia pace, il mio amore, Satana ha già distrutto un po’ del progetto del Signore, perché il Signore vuole che noi tutti siamo salvati.
Così allora un invito forte a pregare, a digiunare e ad abbando­narci nella fede.
(P. Slavko Barbaric – 9 agosto 1985)
« Sono quattro anni che vi invito alla conversione »
Vi saluto tutti, ben arrivati.
In questi giorni molto caldi so che venire, fare un pellegrinaggio non è molto facile, ma questo è sicuramente anche il segno del vo­stro amore per la Madonna e anche la vostra voglia di capire cosa significa la pace, portarla nel proprio cuore e portarla anche al mondo.
Non vi dirò la situazione coi veggenti; suppongo che abbiate letto molte cose nei libri e nei giornali; vi voglio invece dire un po’ la spiritualità dei messaggi, cioè cosa significa o cosa può significare tutto questo per noi.
Voi sapete che all’inizio erano sei veggenti; dal Natale ’82, cioè un anno e mezzo dall’inizio delle apparizioni, la Madonna ha ter­minato con Mirjana le apparizioni quotidiane e le apparirà per il suo compleanno.
Mirjana adesso ha una locuzione interiore, cioè sente la stessa vo­ce che sentiva durante le apparizioni e dice che la Madonna duran­te queste locuzioni interiori le parla e prega. Di solito le parla sui segreti, dà nuovi dettagli e spiega.
Oggi mi hanno detto che ha avuto una locuzione la settimana scor­sa per la festa dell’Assunzione della Madonna.
Le parlerà anche alla fine di agosto. Dopo la locuzione del 1° giu­gno di quest’anno Mirjana ha scelto Padre Pero, sacerdote di que­sta parrocchia, cappellano, come suo confidente, al quale dirà un giorno i messaggi segreti. Dieci giorni prima della realizzazione di un avvenimento glielo dirà e lui potrà dirlo al mondo tre giorni prima.
Per ora non ha detto ancora niente e lui non sa quando e come glielo dirà.
La situazione con Ivanka è questa: la Madonna non le appare più dal 7 maggio, la Madonna ha promesso di apparirle per l’anniver­sario delle apparizioni, cioè il 25 giugno ’86.
In questa ultima e penultima apparizione ad Ivanka, se qualcuno cerca un argomento per l’autenticità delle apparizioni, può trovare un argomento a livello psicologico. Molti hanno detto o scritto che queste sono allucinazioni o malattia, ma quando si sa questo dettaglio, cioè che nell’apparizione ha detto: « Non vengo più. Verrò l’anno prossimo » e Ivanka è rimasta triste a causa del fatto che non verrà più, questo dettaglio può combattere tutte le teorie che parlano di allucinazioni o altre malattie psichiche.
Chi conosce un’allucinazione che dice: « Non vengo più? ». Allora si vede che si tratta di incontri con una persona che si lascia vedere quando vuole e si ritira quando vuole. 1 veggenti sono espo­sti a questo vedere, loro non possono dire: « Preghiamo, preghia­mo e vedremo la Madonna ». No, cominciano a pregare quando sanno che la Madonna ha promesso di venire.
Allora si vede qui una libertà interiore totale nei cuori dei veggen­ti; non devono sforzarsi per vedere, per avere l’apparizione; resta­no normali, sono normali. Tutte le altre teorie devono proprio ca­dere, non possono sopportare questi dettagli, queste testimonianze dei veggenti.
Dall’altra parte sono già cinquanta mesi da quando questo succede; abbiamo lasciato fare anche molti esperimenti, tutti gli esperimenti possibili e l’ultima conclusione dei medici è stata: « Noi non pos­siamo spiegare cosa succede ». Ma i veggenti spiegano dal primo giorno: « Noi vediamo la Madonna ». Questo è molto importante per sapere, per accettare il messaggio.
Vicka riceve adesso dalla Madonna il racconto dell’avvenire del mondo; scrive tutto, ma tutto resta ancora per noi un segreto.
Da questo fatto si può capire che le apparizioni vanno verso la. fine, ma noi non possiamo misurare coi nostri giorni, coi nostri mesi.
Mirjana mi ha detto: « Alcune cose si avvicinano, per questa ra­gione ho scelto il sacerdote confidente ». Ma quando un veggente o un profeta dice che le cose sono vicine o prossime, questo si deve prendere nel senso biblico, un po’ largamente, non misurare coi nostri mezzi.
Nessuno di noi aspettava, non poteva neanche desiderare che que­ste apparizioni durassero così tanto.
Marija Pavlovié ci trasmette ogni giovedì un messaggio dalla Ma­donna, oggi vedremo quale sarà.
A Jakov la Madonna racconta l’avvenire del mondo, Ivan e Marija non hanno nessun compito speciale, Marija trasmette il messaggio del giovedì. In questo tempo le apparizioni durano da quattro a sette minuti.
I veggenti domandano la benedizione per tutti noi, anche per gli oggetti sacri, soprattutto per gli ammalati. Questo è molto impor­tante per tutti voi che venite qua, sapere che riceviamo la benedi­zione della Madonna.
Nell’ultimo messaggio, era la festa dell’Assunzione, ci ha invitati a vivere i messaggi e ci ha benedetto con una benedizione solenne, permessa dal Signore.
Allora, anche se non dà ogni sera il messaggio per noi, un messag­gio succede: viene la Madonna, ci saluta tramite i veggenti, ci be­nedice, ci conduce.
Questo è il primo messaggio: la sua presenza speciale, con la quale si possono spiegare tutte le altre cose.
Questo avvenimento dura già da cinquanta mesi e sempre di più viene gente, sempre più si fanno libri, filmati.
Questo si può spiegare solo con la presenza della Madonna. Anche le guarigioni, anche il nuovo spirito di preghiera, lo spirito del digiuno, della fede, si possono spiegare solo con la sua speciale presenza dalla quale riceviamo le grazie, si può, dire, in anticipo. Allora adesso è onesto domandare: « Perché viene la Madonna, che cosa vuole da noi? ». Una volta in un messaggio ha detto: « Quando il Signore viene, non viene per scherzo. Viene sul serio ». Anche nel messaggio a Mirjana, di giovedì scorso, ha detto: « Da quattro anni vi invito alla conversione. Questa è una cosa seria, convertitevi, perché non sia tardi ». Che cosa vuole la Madonna? Nel terzo giorno delle apparizioni Marija Pavlovic ha raccontato che ha avuto un’apparizione che è rimasta impressa nel suo cuore ha visto la Madonna con una croce grande e ha detto: « Riconci­liatevi, riconciliatevi, riconciliatevi » ed ha detto il suo nome: « Io sono la Regina della Pace ». Vuole la pace per tutti noi. Ma che cosa significa la pace? La Madonna comincia col nostro cuore: allora la pace nel nostro cuore, la riconciliazione tra noi e Dio, tra noi e gli altri uomini, perdonare. E vuole insegnarci una nuova via per la pace.
Guardate qui, io mi domando: chi oggi, in questo mondo, può in­vitare la gente alla pace? Se lo fa un diplomatico, un presidente, un partito, gli altri si domandano che cosa pensa veramente.
Le parole hanno perso la loro forza; non crediamo più alle parole di tutti quelli che dicono: « vogliamo questo ». Soprattutto quando si tratta della pace.
Allora sulle nostre parole pesa la politica e la diplomazia: qui i veggenti ripetono da cinquanta mesi, senza politica e senza diplo­mazia: « Pace, riconciliazione ». E questi avvenimenti portano proprio a questo.
lo, lavorando qui con i pellegrini, con la gente che viene, credo sempre più alla bontà dell’uomo. Non ho incontrato mai nessuno qui che non vuole la pace, che non vuole la riconciliazione e che non vuole essere amato o amare. Noi portiamo in noi stessi pro­prio questo desiderio di avere la pace, ma vedo anche che siamo molto complicati; il peccato ci ha rovinati. Così la Madonna, tra­mite questi veggenti – che sono diventati semplici testimoni – vuole che noi ci muoviamo.
Ma per avere la pace si deve avere la fede, si deve pregare e digiu­nare. E alla fede occorrono alcuni fatti molto semplici: guardate quando i veggenti dicono: « Noi vediamo la Madonna. Noi la sen­tiamo, parliamo con la Madonna, possiamo darle la mano, pos­siamo toccarla. Abbiamo visto il Paradiso, il Purgatorio, l’Infer­no » e quando Ivanka dice: « Ho visto mia madre », tutti questi fatti sono per noi, per la nostra fede. Noi possiamo di nuovo sen­tire che questo mondo dell’al di là esiste. I veggenti non sanno fare le teorie su queste cose. Loro dicono: « Noi vediamo » e basta, senza molte spiegazioni, come o perché. Dicono: « Noi vediamo; la Madonna ci invita ». E io vi dico che la nostra fede è molto su-
perficiale. Tutti quelli che dicono: « Io credo » forse intendono so­lo questo: « lo so che Dio esiste », ma la fede significa un’altra co­sa, un abbandono totale al Signore. È questo che vuole la Madonna nella fede qua: che ci abbandoniamo, che ci lasciamo guidare.
In un messaggio ha detto:       « Io voglio guidarvi, ma voi non vi lasciate guidare ». Allora ci sono chiesti: la fede come un abban­dono, la preghiera e il digiuno.
Concretamente ogni giorno: il Credo, sette Padre Nostro, Ave Maria, Gloria, il Rosario intero, leggere la Bibbia; due volte alla settimana il digiuno; una volta al mese la confessione.
Quando noi cominciamo a fare questo, tutto l’altro ci sarà dato. Nel messaggio di due o tre settimane fa, la Madonna ha detto « Il Signore vuole agire tramite voi. Apritevi. Il Signore vuole darvi il necessario ». Allora se noi continuiamo a pregare, a digiunare e a credere, naturalmente anche con la grazia dell’amore, ricevia­mo tutto il resto. La pace e tutto sarà dato come una grazia, per­ché di questa pace ha parlato molto Gesù quando ha detto: « La pace che io darò non la può dare il mondo ». Non la possono dare i soldi, niente e nessuno in questo mondo.
Il Rosario: forse qualcuno si domanda perché centocinquanta Ave Maria. Io vi dico che è molto semplice. Questo è un invito ad una forma di preghiera molto adatta a questo tempo, ripetitiva, medi­tativa, biblica e quando si comincia a pregare il Rosario col cuore, si comincia ad imparare dalla Madonna come ci si comporta nella nostra vita, accettando la volontà del Signore – come la Madonna nell’annunciazione o quando visita sua cugina Elisabetta – pen­sando agli altri. Allora la preghiera è un mezzo per vivere col Signo­re, per vivere con la Madonna e per poter imparare la vita cristia­na. Perché dobbiamo imparare la vita cristiana: noi siamo cristiani e dobbiamo, siamo obbligati. Il mondo aspetta da noi questo aiuto, è alla ricerca della pace,. della riconciliazione. Noi cristiani tante volte viviamo proprio come atei, con nessuna differenza nella no­stra vita da tutti quelli che dicono: « Dio non esiste ». Abbiamo bisogno di una conversione più profonda.
La Madonna vuole che noi ci abbandoniamo totalmente al Signo­re, che il nostro cuore appartenga al Signore, così non si perda niente e si riceva tutto. Questa è la stessa cosa quando la Madon­na ci ha invitato all’inizio a pregare il Credo. Credo significa « cuor dare », affidarsi a Qualcuno, abbandonarsi a Qualcuno. Tutti questi avvenimenti vogliono che noi ci abbandoniamo total­mente, che diamo la nostra mano alla Madonna, la  Madre, che ci invita ogni giorno per la pace.
(P. Slavko Barbaric – 22 agosto 1985)
« Entrate in lotta contro Satana
La caratteristica di questo periodo può essere riassunta in due pa­role: si tratta di un periodo nel quale si chiede, da parte della Ma­donna, la conversione urgente. Dall’altra parte la Madonna ci av­verte sul fatto della presenza di Satana il quale lotta contro di Lei. Per spiegarvi meglio vi leggerò il messaggio che Mirjana ha rice­vuto il 15 agosto per il giorno dell’Assunta e per capire questo messaggio vi farò una introduzione.
Quando Mirjana nel giugno 1985 ha incontrato di nuovo la Ma­donna, ci ha parlato del contenuto ricevuto nell’incontro. In quel­l’incontro ha ricevuto ordine dalla Madonna di avvertire un Sacer­dote di qua sul primo ammonimento al mondo. Il Sacerdote lo co­noscerà dieci giorni prima e dovrà essere preparato spiritualmente per annunciarlo al mondo tre giorni prima che accada.
Abbiamo fatto una domanda alla veggente: « Perché la Madonna si presenta a te adesso più frequentemente di prima? ». La veg­gente ha risposto che la Madonna vuole che tutto proceda in modo regolare, senza sbagli da parte sua, perché – dice la veggente – tutto va verso la fine: le cose, gli avvenimenti futuri si avvicinano. Quando abbiamo posto la domanda: « E tu come ti senti adesso, tra i giovani, nella città? » rispose: « Se Dio non mi aiutasse in modo particolare, diverrei pazza ». « Ma perché? ». Rispose « Per­ché conosco quello che avverrà nel mondo e gli uomini conti­nuano a comportarsi come se Dio non esistesse ».
Adesso capirete meglio il messaggio del 15 agosto: « Angelo mio, prega per gli infedeli, La gente si strapperà i capelli. Il fratello sup­plicherà il fratello, maledirà la vita passata senza Dio, si pentirà, però sarà già tardi. Adesso dopo quattro anni dalle mie ammoni­zioni è il tempo della conversione. Prega per loro ».
Questo messaggio per l’ennesima volta dice che dobbiamo accet­tare sul serio la Madonna, come disse attraverso Jelena nell’estate 1983: « Accettatemi sul serio – quando Dio viene tra di voi non viene per scherzare, ma per dire le cose importanti ».
Questa parola che abbiamo sentito attraverso Mirjana ci mette di fronte alle apparizioni, così che dobbiamo essere veramente seri ed accogliere con serietà i messaggi della Madonna e portarli agli altri.
Dall’altra parte, come vi dicevo, la caratteristica dei messaggi nel periodo luglio-agosto ’85, è una lotta continua tra la Madonna da una parte e Satana dall’altra.
Quando vi parlo di questa realtà, vi parlo perché abbiamo rice­vuto i messaggi attraverso i veggenti e, dall’altra parte, perché noi abbiamo sperimentato quei messaggi; abbiamo proprio sperimen­tato che i messaggi erano veri.
Nell’inizio dei luglio la Madonna ha dato un messaggio alla Parroc­chia di pregare di più per allontanare Satana dalla Parrocchia e da tutti i pellegrini.
Poi è seguito un altro messaggio. Ha chiesto a noi di benedire gli oggetti sacri, di portarli con noi, di metterli nelle nostre famiglie, nelle nostre case, per essere protetti contro Satana.
È caratteristico che la Madonna continua ad invitarci a pregare ed a lottare contro Satana.
Il messaggio dell’8 agosto era molto corto. La Madonna ci ha invi­tati ad entrare in lotta contro Satana: « Adesso, quando voi siete consapevoli della sua azione egli agisce più fortemente. Perciò in­dossate le armi e con il Rosario in mano sconfiggetelo ».
È proprio l’ultimo messaggio prima dell’Assunta, nel quale la Ma­donna ci ha invitati ad entrare in lotta contro Satana. Voi sapete che quando si entra in lotta si dimentica tutto, la moglie e il marito, la famiglia e tutti quanti: bisogna lottare.
Perciò c’è da capire questa urgenza che la Madonna dice nel mes­saggio: « Entrate in lotta contro Satana ».
L’ultimo messaggio è questo: « Oggi desidererei dirvi che il Signore vuole mettervi alla prova che voi potete vincere con la preghiera.
Dio vi mette alla prova tramite i lavori di tutti i giorni. Adesso pre­gate per vincere con calma ognuna di queste prove. Attraverso tutte queste difficoltà che il Signore vi dà voi vi aprite ogni giorno di più a Dio ed andate incontro a Lui con amore. Vi ringrazio per aver risposto alla mia chiamata ».
La caratteristica di una visione che ha avuto Jelena, il 4 agosto, ci spiegherà che cosa dobbiamo fare.
Mentre i veggenti si preparavano per la giornata del 5 agosto – e i veggenti dicono che la Madonna disse che proprio quella giornata è il suo compleanno – Satana è apparso a Jelena piangendo. Diceva alla veggente: « Dì a lei – cioè alla Madonna, perché Satana non pronuncia il nome della Madonna, neanche il nome del Signore – che non benedica il mondo almeno questa sera ». E Satana conti­nuava a piangere.
Subito è apparsa la Madonna che ha benedetto il mondo. Satana si è allontanato subito.
La Madonna disse: « Lo conosco bene, è fuggito, ma verrà di nuovo a tentare ».
Nella benedizione della Madonna data quella sera c’era la garan­zia – come ci disse la veggente – che il giorno dopo, il 5 agosto, Satana non avrebbe potuto tentare la gente.
Ecco, vedete la forza della benedizione. Perciò potrete capire il messaggio del 15 agosto, dato attraverso la veggente Marija, quan­do la Madonna ci ha dato una benedizione solenne, perché Dio l’ha incaricata di dare la benedizione solenne alla gente.
La cosa più grande che la Madonna poteva darci era la benedi­zione solenne. Difatti chi è stato in quelle due giornate (5 agosto e 15 agosto) ha provato una grazia particolare nel cuore.
Ora, da parte nostra non è sufficiente ascoltare i messaggi, ma è importante accogliere i messaggi. E veramente in questo periodo vivere la conversione e invitare tutti quanti alla conversione e an­nunciare a tutti gli uomini il bisogno della conversione.
E dall’altra parte il nostro compito è di pregare molto, affinché la benedizione di Dio e la benedizione della Madonna scendano su di noi, affinché la benedizione allontani Satana da noi.
A mio parere molti pellegrini rimangono sonnolenti dopo queste parole e non fanno nulla oppure fanno troppo poco. Bisognerebbe che ciascuno di noi quando sente queste parole fosse mosso a pre­gare di più, a fare penitenza e a testimoniare i messaggi.
Proprio oggi nella liturgia ci è fatta la domanda se vogliamo se­guire Gesù o essere allontanati da Gesù.
Quando si tratta dell’annuncio del messaggio del Vangelo di oggi veramente dobbiamo stare attenti a quello che è accaduto durante queste quattro domeniche, perché seguiamo lo stesso capitolo del Vangelo di Giovanni (cap. 6).
All’inizio molta, molta gente ha seguito Gesù. Poi, come Gesù vo­leva entrare nella profondità della vita cristiana, della vita dei cre­denti, la gente si allontanava. Si sono allontanati anche alcuni dei discepoli. E finalmente Gesù disse ai Dodici: « Anche voi avete deciso di lasciarmi? ». Allora Pietro disse: « No, tu hai parole di vita eterna ».
Ecco, proprio il momento della nostra risposta è di rispondere in modo pratico alle chiamate di Gesù, entrare sempre più nella pro­fondità della vita cristiana, nella profondità del Vangelo.
Queste parole mandate a noi da parte della Madonna sono un de­siderio di Dio, che ciascuno di noi si converta, che risponda con la vita, in modo pratico a quello che sentiamo nella Chiesa e che sen­tiamo anche qui attraverso la Vergine.
Io penso che i messaggi della Madonna sono abbastanza seri, pro­prio questi che voi avete sentiti questa sera. Metteteli nei vostri cuori e rispondete in modo pratico per fare una confessione pro­fonda.
Ma la confessione sarà un inizio o una continuazione della con­versione. Dopo di che prenderete quei messaggi che la Madonna ci ha dato lungo questi quattro anni.
Ricordatevi: all’inizio la Madonna ci ha invitati a pregare tutti quanti ogni giorno al minimo sette Padre Nostro, Ave Maria, Glo­ria al Padre e un Credo. Poi ci ha invitati a pregare ogni giorno il Rosario intero, a partecipare alla Confessione mensile per poterci accostare alla Comunione, a digiunare almeno al venerdì, ad acqua e pane. Infine ci ha invitati a digiunare ancora una giornata, il mer­coledì, affinché lo Spirito Santo discenda sul mondo.
Mettetevi anche voi sulla strada dei messaggi. Non dite: « Non ho tempo per la preghiera ». Mettete nelle vostre giornate un ordine, un orario nel quale ci siano anche gli incontri con Dio.
In questi giorni mi è piaciuto un esempio di un capofamiglia qui a Medjugorje, perché la sua casa è abbastanza grande e vengono a dormire i pellegrini. Di sera, alle dieci, ha detto a tutti i pellegrini « Voi potete rimanere quanto volete a parlare sottovoce; adesso io mi ritiro con la mia famiglia a pregare. Voi potete rimanere quanto volete, però domani tutti vi alzerete alle sei per cominciare a pregare. Coloro che vogliono abitare nella mia casa cominceran­no la giornata con la preghiera del Rosario e con le altre pre­ghiere ».
Cercate di seguire anche voi questo esempio.
Mettetevi nelle vostre famiglie, nella vostra vita, un orario nel quale vi siano anche gli incontri con Dio.
(P. Tomislav Vlasic – 25 agosto 1985)
La Madonna ci fa responsabili per la pace in questo mondo
La Madonna a Mirjana parla molto sui non credenti e la invita sempre a pregare per loro.
Ogni giorno siamo più vicini alla fine delle apparizioni e agli av­venimenti predetti nei messaggi, ma noi non sappiamo quando e come tutto questo succederà.
La Madonna ci invita tutti alla riconciliazione e alla pace per tutto il mondo. In un messaggio ha detto che con la preghiera e il digiu­no si possono allontanare anche le guerre. Io vi dico che la Ma­donna ci fa responsabili per la pace in questo mondo e noi siamo invitati a lasciarci fare responsabili. Nessuno di noi può dire allo­ra: « Che cosa posso fare io? Non sono un diplomatico, non sono un politico… ».
La Madonna ci fa responsabili e forse possiamo anche dire che se ci sono le guerre nel mondo o se le guerre ci minacciano, siamo già responsabili. Infatti, se esistono ancora le guerre e la Madonna dice: « Si possono allontanare con la preghiera e col digiuno », noi non abbiamo digiunato e non abbiamo pregato.
E guardate un parallelo molto importante anche nel senso della responsabilità per la pace: diciassette anni dopo l’inizio di questo secolo, la Madonna appare a Fatima, oggi, alla fine del secolo, a Medjugorje.
Anche questo parallelo ci dà un po’ da pensare per non cercare scuse facili per non pregare, per non digiunare. E qui si deve di­scernere una cosa: molta gente, anche tra i sacerdoti e i Vescovi, non discernono il riconoscimento delle apparizioni da parte della Chiesa e il messaggio.
Se qualcuno aspetta il riconoscimento della Chiesa, lo aspetta con ce in questo mondo non credenti e la invita e apparizioni e agli av­on sappiamo quando e ne e alla pace per tutto n la preghiera e il digiu­no vi dico che la Ma­esto mondo e noi siamo no di noi può dire allo­diplomatico, non sono iamo anche dire che se ci minacciano, siamo già le guerre e la Madonna eghiera e col digiuno », pregato.
te anche nel senso della i dopo l’inizio di questo i, alla fine del secolo, a
pensare per non cercare unare. E qui si deve di­i sacerdoti e i Vescovi, pparizioni da parte della Chiesa, lo aspetta con noi: anch’io lo aspetto. Ma se qualcuno aspetta il riconoscimento della Chiesa sul messaggio, sulla preghiera per la pace, sul digiuno per la pace, sulla riconciliazione, non fa bene: il messaggio lo conosciamo, è già riconosciuto dalla Bibbia.
Allora in questo momento possiamo guardare al messaggio e ve­dere che abbiamo bisogno della pace. Chi dice che non ne abbiamo bisogno? Vediamo che ce n’è bisogno. Guardate, la Madonna non è apparsa per lottare per il suo riconoscimento nella Chiesa; è già riconosciuta. Quando ha detto il suo nome non ha detto: « Io sono la Madonna che cerca il suo riconoscimento ». Ha detto: « Io sono la Regina della Pace ». « Riconciliatevi ». E qui bisogna proprio mettere il punto e discernere le cose: ognuno di noi che ha inco­minciato a digiunare, a pregare, a riconciliarsi, fa bene, sicuramen­te fa bene, pur aspettando il riconoscimento della Chiesa.
Un’altra cosa è la fede.
Guardate la prima preghiera che ha chiesto è il Credo. Credo significa « cuor dare », abbandonarsi al Signore, credere.
Posso dire che una delle mie più profonde esperienze è questa: la nostra fede è una fede superficiale, totalmente superficiale.
Vedo da molta gente che quando dicono « credo » pensano « io so che esiste un Dio », ma se questo Dio ha una parola da dire, ha diritto di parlare nella mia. vita, allora non basta sapere che esiste un Dio, come non basta a un bambino che piange dire che esiste un padre, che esiste una madre. Il bambino sarà calmo quando si troverà nelle braccia del padre o della madre. Così anche la fe­de significa abbandonarsi, lasciarsi guidare dal Signore. Guarda­te, ogni preoccupazione angosciosa, ogni essere attaccato a questo mondo, ogni egoismo, ogni scusa se non abbiamo perdonato, è un segno per noi che la nostra fede è superficiale. Se la nostra fede è più profonda, se significa per noi un abbandono al Signore, non avremo difficoltà a perdonare, non avremo difficoltà a dividere, a pensare agli altri, ad amare.
Naturalmente tutti coloro che accettano questi fatti hanno inco­minciato a pregare, a digiunare.
Riguardo alla preghiera, la Madonna domanda il Credo e sette Padre Nostro, il Rosario intero ogni giorno.
Così noi preghiamo ogni sera nella chiesa.
La Madonna non domanda la formula del Credo apostolico, do­manda una decisione per il Signore e io credo che per questa ra­gione ha domandato di meditare il brano del Vangelo, Matteo 6, 24/34 dove si dice che non si possono servire due padroni. Chiede decisione. Perché preoccupazioni angosciose? Il Padre sa tutto di voi e vi ama: « Cercate prima di tutto il Regno dei Cieli ».
Questo brano evangelico noi lo meditiamo ogni giovedì durante l’adorazione.
Perché il Rosario? Il Rosario è una preghiera biblica meditativa, ripetitiva, molto semplice, adatta alla preghiera delle famiglie do­ve ci sono anche i bambini. Deve proprio diventare la preghiera del cuore.
Il senso del Rosario è essere insieme, vivere insieme alla Madonna e a Gesù, imparando da loro l’amore per il prossimo, a sopportare la sofferenza, a sopportare le croci.
Si potrebbe pregare nelle famiglie: se non potete le tre parti, pre­gate insieme una parte del Rosario e le altre due da soli.
La Madonna ha domandato la preghiera attiva. Voi capirete cosa significa preghiera attiva se ascoltate bene questa domanda: « Chi è attivo nella vostra famiglia per quanto riguarda la preghiera? ». Mi spiego. Chi dice: « Adesso spegnamo la TV, la radio, il telefono, adesso dobbiamo pregare? ». Chi è nella vostra famiglia che dice: « Oggi ho avuto un conflitto, ci fa bene meditare questo brano del Vangelo »? o se abbiamo avuto una gioia trovare un altro brano del Vangelo che può aiutarci? Ora chi è che fa così? Io co­nosco un capofamiglia che dice ai suoi familiari: « Tu leggi la preghiera domani e tu dopodomani » e così ogni membro diventa attivo. Se la famiglia si riunisce nella preghiera capirà cosa signi­fica pregare.
Un pellegrino mi ha raccontato la sua esperienza: « Io ho inco­minciato a pregare il Rosario in macchina e ho visto che sono distratto. Devo continuare a pregare o no? ». Io ho detto: « Natu­ralmente, meglio un Rosario distratto che bestemmiare o impreca­re contro gli altri quando si guida la macchina ». Pregate in ogni modo!
La Madonna non domanda centocinquanta Ave Maria; se qualcu­no pensa così non potrà pregare per molto tempo o se pregherà dirà: « Oggi ho finito, domani devo pregare di nuovo ».
La Madonna domanda la preghiera come un mezzo per avere la pace, la gioia, per poter superare anche la stanchezza dell’anima, la stanchezza spirituale, per poter anche superare le situazioni difficili.
Domanda anche il digiuno: perché e come? È molto semplice ri­spondere. L’ideale è a pane e acqua due giorni, il mercoledì e il venerdì; se qualcuno non può a pane e acqua, digiuni come può, in ogni modo il cibo deve essere ridotto al minimo.
La Madonna vuole che noi digiuniamo. Digiunare per liberarsi dal mondo materiale, proprio distaccarsi.
Se vi avvicinate al muro della vostra casa, proprio vicino, non ve­dete nessuno della vostra casa, anche se ci sono i migliori amici non li vedete. Non vedete niente. Se vi distaccate qualche passo vedete bene la casa e tutto quello che succede.
E molta gente nel mondo è diventata proprio così: sempre più soldi, avere sempre di più. Così siamo diventati ciechi, e le guerre vengono non perché dividiamo, ma perché vogliamo prendere agli altri.
Per questa ragione la Madonna dice: « Digiunate ». Non per farci morire, ma per mostrarci come si diventa liberi.
Questa libertà interiore è per il Signore e per gli altri.
Questo digiuno ha anche una dimensione Eucaristica: se digiunan­do abbiamo scoperto il pane, scopriremo più facilmente anche il pane Eucaristico.
(P. Slavko Barbaric – 4 settembre 1985)
Qui parla il cielo
Tramite Marija Pavlovic la Madonna dà i messaggi ogni giovedì. Questi messaggi da una parte sono un po’ la descrizione della no­stra situazione, dall’altra parte sono un impulso ad andare sempre avanti nella preghiera, nel digiuno, nell’abbandono al Signore: un lasciarsi guidare dal Signore.
Il messaggio di giovedì scorso è molto semplice, ma anche molto profondo: « Io vi invito di nuovo alla preghiera. Satana vuole servirsi adesso dell’uva delle vostre vigne. Pregate che non riesca ». Che significa questo? Guardate: la vigna è una parola o una para­bola del Vangelo. La Madonna parla biblicamente.
Tante volte nei Salmi si legge come il Signore ha piantato una vi­gna, vuole conservarla… Dall’altra parte la Madonna è un buon pedagogo: prende le immagini e i simboli della vita concreta. Adesso sono le vigne. Usa l’uva delle vigne come un simbolo per ogni materialismo.
La tua vigna o l’uva della tua vigna, anche se vivi in città e la vedi forse solo in televisione, può essere il tuo denaro, qualcosa che ti preoccupa tanto che non poi pregare, riconciliarti o perdonare.
E un terzo livello più concreto è questo: noi parliamo molte volte dall’altare. C’è gente anche qui d’intorno, che vede che vengono i pellegrini, gli stranieri e vende l’uva per un prezzo incredibile, molto alto, molto caro, anche se non vale così tanto.
E questa è una prova, una tentazione ad alcuni che sono attaccati, che vogliono guadagnare. Così anche la Madonna a diversi livelli ci educa e ci dice di « fare attenzione », perché ogni attacco al ma­terialismo di qualsiasi sorta è un pericolo per l’uomo, per la fede, per l’amore, per la riconciliazione, anche per la pace, perché le guerre vengono perché vogliamo prendere agli altri…
… Io posso dire le mie esperienze qui – sono qui da quasi quaranta mesi e non so quanto tempo starò ancora -, io vedo che qui rice­viamo una grazia in anticipo. Cioè molta gente venendo qui è pron­ta a pregare, a digiunare, a riconciliarsi, a confessarsi. Proprio conversioni meravigliose. Questo dura non da un mese o da quin­dici giorni, ma da cinquantun mesi. Per me è ogni giorno un nuovo argomento per vedere che il Signore è qui in un modo speciale e che ci invita tramite la Madonna.
Nel mondo, chi può adesso invitarci alla pace?
Se lo fa un politico l’altro non crede alle sue parole, dice: « Forse è diplomazia ». Se lo dice un altro: si ripete la stessa cosa…
Qui i veggenti trasmettono, trasmettono a noi e dicono: « Riconci­liatevi, pace », e sempre più la gente viene da tutto il mondo.
Io alle quattro ho parlato a un gruppo che viene dall’Egitto. In questi giorni esce un libro in arabo, in Egitto. Ci sono già dei li­bretti anche in cinese.
Mi sembra di poter spiegare così: qui parla il Cielo. Ancora la pa­rola senza politica e senza diplomazia che può trovare la via diretta al nostro cuore. So che tanti venendo una volta, vengono altre volte. Questo è per me inspiegabile, perché tutti hanno visto che non abbiamo buoni posti per posteggiare, non abbiamo ancora i servizi, non abbiamo buone case per accettare, buoni alberghi… Ma vedo che in un momento, quando si tratta di cose essenziali, questo diventa marginale.
Allora il Cielo parla sicuramente e ci invita. Io posso dire che molta gente, milioni, nel mondo, digiunano e pregano per la pace, sono pronti a riconciliarsi…
(P. Slavko Barbarie – 5 settembre 1985)
La lotta tra la Madonna e Satana è una lotta soprannatu­rale e ci vogliono i mezzi soprannaturali
Conoscete già le notizie. Io piuttosto vorrei mettere nei vostri cuori alcune parole e alcuni fatti di Medjugorje affinché possiate vivere la realtà di Medjugorje.
In questi ultimi due mesi, se si guardano tutti i messaggi, è evidente una cosa: si vede la Donna vestita di sole che lotta contro Satana. È molto importante vedere questo per riconoscere la Madonna a Medjugorje. Poi è molto importante capire perché Dio ci parla di queste cose attraverso la Madonna.
Secondo me, dobbiamo capire innanzitutto il nostro dovere in questa opposizione che viviamo adesso e capire i mezzi con i quali possiamo lottare contro Satana.
Il messaggio che ha inciso di più nel mio cuore negli ultimi mesi è quello dell’8 agosto quando la Madonna ci disse: « Entrate in lotta contro Satana ».
Quando si va in guerra si dimentica tutto, si lascia tutto.
Il nostro atteggiamento religioso in questo momento dovrebbe es­sere proprio di entrare in lotta, come dice la Madonna, per scon­figgerlo.
L’altra frase che la Madonna ha detto nello stesso messaggio è: « Quando voi siete più consapevoli dell’azione di Satana, egli agi­sce più fortemente ».
Si tratta dei messaggi della Madonna a Medjugorje, non si tratta delle notizie scritte sui giornali, non si tratta di una teoria. Per noi che abbiamo vissuto e viviamo qua, i messaggi sono una rivela­zione nel senso che noi scopriamo la realtà della fede, perché gli avvertimenti della Madonna erano soltanto le frecce per scoprire la presenza di Satana. Purtroppo tra i sacerdoti e i teologi si è molto discusso sull’esistenza di Satana, anzi oggi vi sono molti che lo negano. Noi a Medjugorje l’abbiamo visto, l’abbiamo incontrato, abbiamo sperimentato la sua presenza, l’abbiamo conosciuto e ab­biamo conosciuto anche i mezzi come sconfiggerlo.
Ogni messaggio della Madonna era un avvertimento su quello che poi succedeva e noi, proprio praticando quello che la Madonna ci diceva, abbiamo scoperto la sua presenza. Ho detto che abbiamo scoperto la sua presenza: la gente, i sacerdoti hanno proprio sen­tito l’agire di Satana in diversa maniera. Per esempio, durante la Messa, quando sono stati attaccati in una maniera incredibile non erano capaci di essere raccolti, avevano dei pensieri bruttissimi contro Gesù, contro l’Eucaristia; poi diversi attacchi sulle famiglie, diversi attacchi ai sacerdoti. Tutto questo l’abbiamo sperimentato. In questi mesi, in modo particolare, abbiamo avuto delle persone ossessionate. Abbiamo sperimentato gli attacchi di Satana, ma nello stesso tempo abbiamo sperimentato i mezzi per sconfiggerlo. Nello stesso messaggio dell’8 agosto la Madonna disse: « Indos­sate le armi e col Rosario in mano sconfiggetelo ».
Abbiamo imparato che contro il male del mondo non si lotta con gli argomenti umani, con gli argomenti scientifici, neanche con gli studi sulla Bibbia, con gli studi teologici, ma con la fede, con l’amore, con la preghiera.
La lotta tra la Madonna e Satana è una lotta soprannaturale e ci vogliono i mezzi soprannaturali.
Se guardo i messaggi, in tutti i messaggi la Madonna fa un invito: « Pregate per sconfiggerlo, per vincerlo ». E in questo momento dobbiamo ricordare tutti i messaggi che la Madonna diceva dal­l’inizio: « La pace del cuore, la preghiera, il digiuno, la con­versione ».
Questa è la strada, la strategia della Madonna e dobbiamo seguirla. Quando si tratta delle tentazioni di Satana io dico anche a voi pellegrini: « State attenti di non accettare il suo veleno ». Satana è un confusionario, è un essere che inganna; non permettete che nei vostri cuori ci sia una confusione. Molti pellegrini vivono una confusione con tante domande interiori: «alcuni dicono questo, altri dicono… la Chiesa non si è pronunciata… non so come muovermi… ».
Non permettete questa confusione. Se avete le vostre domande e i vostri dubbi allora fate quello che ha fatto la Madonna. Anche la Madonna ha avuto dei dubbi quando si è presentato l’Angelo « Come mai? Come posso concepire senza il marito? ».
Ma la Madonna faceva le domande a Dio: « Dio chiariscimi la mente. Come posso? ».
Se voi avete dei dubbi andate a Dio, affinché Dio risolva i vostri dubbi, affinché Dio dia la luce e Dio vi darà la luce.
Vi prego, non vivete la confusione, perché la confusione viene da Satana, la confusione ci trattiene, non ci permette di camminare, di andare avanti.
Andate avanti.
Molti dicono: la Chiesa non ha definito. Ma non importa. Questo non importa. Dobbiamo capire il ruolo della gerarchia: aspetta, aspetta che noi possiamo crescere, aspetta che noi diventiamo santi, affinché un giorno la Chiesa dica che questi veramente sono santi e che questo è veramente da Dio.
Aspetta il nostro cammino, come la mamma aspetta il cammino di suo figlio.
E noi non aspettiamo l’ultima definizione della Chiesa, affinché la Chiesa confermi. Noi dobbiamo crescere spiritualmente. Perciò vi dico: « non vivete la confusione »; ditelo anche agli altri che vi do­mandano, dite la parola di Dio e la parola della Madonna, portate la luce.
Quando vi dico di non vivere la confusione, vi dico di cammi­nare sui fatti.
Mai nella storia della Chiesa sono descritte in modo scientifico le apparizioni come da noi a Medjugorje. Ormai avete anche films, avete anche un libro scientifico su quello che accade nel momento delle estasi.
È un fatto. Gli esperti dicono che è un fatto, che l’estasi è un fatto. Allora siamo davanti a un fatto di cui non si discute e quel fatto noi lo conosciamo soltanto attraverso i veggenti che dicono: « La Madonna è apparsa e appare per l’ultima volta all’umanità. È ve­nuta a dirci le cose importanti e urgenti: la pace, la conversione, il digiuno e la preghiera ».
E questo contenuto che dicono i veggenti è un fatto di cui non si discute, altrimenti se cominciamo a discutere su questo, noi cri­stiani abbiamo cominciato a discutere sul proprio nome, perché l’unica strada che ci porta verso la santificazione è la preghiera, è il digiuno, è la conversione.
E un altro fatto che dobbiamo accogliere: noi a Medjugorje ab­biamo visti altri fatti – forse anche voi – che confermano i co­siddetti segni nel cielo e sulla terra. Noi sacerdoti abbiamo vi­sto altri fatti: la conversione profondissima della gente. Per esempio non posso dimenticare la giornata di S. Giacomo: ho confessato di sera per tre ore, la maggioranza italiani. Un quarto delle persone non si confessavano da decenni. Vengono a cercare Dio.
Questi sono fatti che non si saltano e non si dimenticano, ma dob­biamo accettarli. Se voi avete visto anche i volti della gente: i volti della gente parlano, sono un fatto. La gente lì non pensa tanto alla Madonna, ma pensa a quello che la Madonna ha partorito lì a Medjugorje : una vita nuova e la gente ha sperimentato questa vita nuova.
Quando domandi alla gente: « Credi alle apparizioni? », dice: « No, io lo so », perché la gente lo sa. Non soltanto crede, ma lo sa perché ha sperimentato una vita nuova.
Esiste un altro fatto che dobbiamo notare: soltanto attraverso la preghiera, il digiuno e la conversione noi arriveremo ad una com­prensione soprannaturale delle notizie, perciò vi prego di seguire i messaggi della Madonna attraverso un approfondimento della preghiera.
Vi dico sul serio che quattro anni di apparizioni sono un insegna­mento per approfondire la preghiera. Non sono i libri, ma sono le spinte semplicissime da parte della Madonna che ci spingevano avanti ed ogni spinta era per noi un raggio che ci diceva come approfondire il cammino.
Pregate molto individualmente, pregate molto anche nelle vostre famiglie.
(P. Tomislav Vlasic – 6 settembre 1985)
« Pregate per la realizzazione di tutto ciò che Dio sta pro­grammando in questa Parrocchia »
Il messaggio di ieri, lo leggo e lo spiego un po’.
« Cari figli. Oggi vi ringrazio per tutte le preghiere. Pregate ancora di più così Satana si allontanerà da questo luogo. Cari figli. Il piano di Satana è fallito. Pregate per la realizzazione di tutto ciò che Dio sta programmando in questa Parrocchia. Ringrazio in modo particolare i giovani per i sacrifici che hanno offerto. Vi ringrazio perché avete risposto alla mia chiamata ».
In queste parole si sente la Madre, la Madre la quale ha sempre speranza che i figli faranno bene. Una Madre posso dire che è otti­mista, anche quando ci rimprovera, quando dice: « non avete fatto bene, o avete dimenticato » e alla fine dice: « Vi ringrazio di aver sentito, di aver risposto alla mia chiamata ».
Un teologo che era qui quando ha sentito per la prima volta queste cose ha detto: « Nel testo la Madonna ci rimprovera, dopo dice “Vi ringrazio di aver risposto alla mia chiamata”; è impossibile, Padre, questa è una contraddizione ». lo ho detto: « Fa’ attenzione, nelle parole di una Mamma si possono trovare sempre le con­traddizioni. Allo stesso tempo quando rimprovera, invita e dà ». A livello pedagogico si può dire: non esiste contraddizione. Natu­ralmente si può domandare: come può ringraziare e dire « non avete risposto »? Ma vuole educarci.
E mi sembra una cosa molto importante.
La Madonna si mostra come una Madre, come una amica dei veg­genti. Si incontrano, parlano, la toccano, la vedono in tre dimen­sioni, Lei li guida e tramite loro guida noi.
È vicina. Si perde anche la paura. È qui e ci siamo abituati.
Questa è la struttura dei messaggi dove si mostra la Madonna come Madre, come educatrice, come una che sa parlare e parlando edu­care. In questi messaggi ringrazia per tutte le preghiere. È una bella cosa sentire questo.
Io non so chi ha pregato: in ogni modo la Madonna vede, sente e ringrazia.
E da questo punto di vista noi dobbiamo vedere di nuovo e forse anche domandarci secondo questo messaggio, come con questo « ringraziare » ringrazia i nostri cuori. Ma se c’è ancora rancore, se c’è angoscia, se c’è paura, se ci sono – non so – altre cose nel mio cuore, nel tuo, forse siamo diventati ciechi per tutto questo che abbiamo, che ci è stato regalato, che ci è stato donato…
Allora, se la Madonna ringrazia, noi dobbiamo domandarci pro­prio: il nostro cuore sa ringraziare o no? Se non sa, soprattutto se qualcuno dice: « per che cosa ringraziare? » è un segno proprio che siamo diventati ciechi.
Ma guardate, come la Madre ringrazia e nello stesso momento dice: « Pregate ancora di più ».
Come una. Mamma quando dice a suo figlio: « Sei stato molto buono oggi » e, nello stesso momento, dice: « Ma spero che do­mani sarai meglio », così anche la Madonna. Noi allora dobbiamo pregare ancora di più quando dice: « Così Satana si allontanerà da questo luogo ».
Guardando tutti i messaggi soprattutto di luglio ed agosto quest’an­no mi sembra che in ogni messaggio ha parlato di Satana, come uno che vuole distruggere, che vuole farci del male, prenderci la pace o la riconciliazione.
In un messaggio, mi sembra di agosto, ha detto: « Pregate che pos­siate sentire l’appello ». E fate attenzione: Satana vuole impedirlo. Lo dico e lo ripeto per voi: mi sembra che la prima opera di Satana è di impedire che noi sentiamo l’appello, perché il Signore ha la parola per noi, per la consolazione, per la guarigione, per il con­forto, ma se Satana riesce a impedirci di sentire queste parole, noi rimaniamo dove siamo e non ci muoviamo. Se Satana ci impedisce di sentire questi avvenimenti di Medjugorje, ha impedito a molti orecchi di sentire il messaggio. Per esempio, quanta gente pensava o pensa anche oggi alle allucinazioni? Tutti quelli che sono venuti qui, tutti medici, psicologi, psichiatri: nessuno di loro ha detto che sono allucinazioni. Solo alcuni che sono lontani da noi.
A sentire il messaggio, vi dico di fare attenzione. Se nella tua vita hai dei problemi forse ti domanderai: « Dov’è il Signore, perché mi ha lasciato? » : questo non è dallo Spirito buono, non è dallo Spirito Santo il quale dà il consiglio. È da un altro spirito.
Se portiamo rancore nel nostro cuore, se diciamo: « Non voglio ri­conciliarmi, non voglio perdonare perché sono offeso », vi dico di fare attenzione, perché queste cose non vengono da uno Spirito buono.
Allora la Madonna dice: « Pregate che si allontanerà ».
È molto importante che lui sia lontano da questo luogo, perché qui parla il Signore e vuole trovare il nostro cuore e muoverci.
Ed una cosa che ci dà speranza è quando dice: « Cari figli. Il piano di Satana è fallito ».
Noi speriamo e sappiamo che il Signore ha vinto. Il Regno del Signore è il regno della pace, dell’amore, della riconciliazione. Con la sua Croce il Signore Gesù ha vinto il regno di Satana. E Satana è ancora attivo.
E la stessa cosa è stata detta ieri da Jelena. La Madonna era piena di gioia e ha detto: « Il piana di Satana è fallito » ma, dice Jelena, che alla fine della visione la Madonna è diventata di nuovo seria nel suo volto e ha detto: « Fate attenzione, Satana non lascerà la lotta ». Naturalmente questo è chiaro.
Ma nel gennaio la Madonna ha detto che con una preghiera ar­dente e con l’amore lo si può disarmare senza difficoltà.
Io spiego un po’ l’ultimo messaggio e vedrete quante cose ci sono da dire.
Un nuovo invito: pregate per la realizzazione di tutto ciò che Dio sta programmando in questa Parrocchia. Noi non sappiamo che cosa il Signore sta programmando, ma secondo le espressioni dei veggenti sono grandi cose. Non solo per questa Parrocchia, ma per tutto il mondo. Per esempio, è stato annunciato il segno grande e altre cose che vedremo. Un grande piano, sicuramente.
Ho parlato con Jelena questo pomeriggio, questa ragazza che ha la locuzione interiore, ha visioni diverse e mi ha detto di aver
visto in una visione Satana offrire al Signore tutto il suo regno per poter vincere qui, a Medjugorje.
Avete capito? Allora Satana offre al Signore tutto l’altro regno per poter impedire la realizzazione dei progetti.
Io ho detto: « Jelena, come mai così? ». « Guarda – mi ha rispo­sto – ho capito così: molti hanno ricevuto una nuova speranza a Medjugorje. Se Satana riesce ad annientare questo progetto tutti perdono la speranza, o molti perdono la speranza ».
Per i teologi, per i preti, se qualcuno si domanda: « come mai può fare così il Signore con Satana, o Satana con il Signore? » questo è sicuràmente un racconto biblico. Anche nel libro di Giobbe tro­viamo simili cose, dove Satana sta davanti al trono del Signore e dice: « Dammi il tuo servo Giobbe e io ti mostrerò che non ti sarà fedele ». Il Signore dice allora di provarlo.
In fondo questo è vero: Satana lotta contro la pace, contro l’amore, contro la riconciliazione con tutti i mezzi possibili. E se la Madonna in un messaggio ha detto: « Adesso Satana è diventato più forte e agisce più forte perché lo abbiamo scoperto», questo è anche molto importante da sapere.
Tutti quelli che hanno fatto il militare sanno che la miglior tattica è se il nemico dall’altra parte comincia a pensare che gli altri non vogliono lottare, perché dopo si lasciano andare.
Ha detto: « Lo abbiamo scoperto e adesso diventa molto più forte, si arrabbia… ».
Allora non sappiamo che cosa il Signore sta programmando per questa Parrocchia e per tutto il mondo.
Dopo cinquantun mesi dalla prima apparizione si può vedere l’urgenza della conversione, della fede e anche della pace.
Si vede anche che il Signore ha un programma grande. Noi vedia­mo che, quando ci si trovava nelle difficoltà, Medjugorje ha rice­vuto sempre nuovi impulsi e nuovi aiuti, anche dagli uomini. Così si vede che il Signore guida tramite le difficoltà, tramite le prove. Ma può guidare tutto se ha trovato e se trova la gente la quale lo sente, la quale prega, la quale digiuna. Così è molto im­portante vedere come ognuno di noi che comincia con la preghiera, col digiuno, aiuta il Signore e nello stesso tempo sé. Perché tutto ciò che può programmare il Padre tramite la Madre, può essere solo un bene per noi.
La Madonna ringrazia poi in modo particolare i giovani per i sa­crifici che hanno offerto. Non so in questo momento chi si sente giovane e chi sente questa parola « ringrazio », chi l’accetta, ma in ogni modo posso dire due cose: sicuramente molti giovani an­che di questa Parrocchia e di tutto il mondo pregano molto e fanno sacrifici.
Se la Madonna ringrazia i giovani, penso proprio che parli all’età giovanile…
L una cosa molto importante. Chi è giovane? L un uomo il quale è aperto, il quale si lascia muovere, il quale dice: « posso, provo, vo­glio di nuovo ». Se hai 60, 70 o 90 anni e dici « voglio cominciare di nuovo », sei un giovane. E se un giovane di 20 anni dice: « non posso più, non vedo il senso della mia vita, non voglio studiare… » è un vecchio anche se ha 20 anni.
Così sicuramente, quando la Madonna dice: « Ringrazio i giovani » ringrazia tutti coloro che hanno risposto nella preghiera, nel digiu­no e nella fede, che si sono lasciati fare responsabili per la pace nel mondo.
(P. Slavko Barbaric – 6 settembre 1985)
Siamo tutti invitati alla pace e alla riconciliazione
Benvenuti a tutti. Siete con noi perché credete alla testimonianza dei nostri veggenti.
Noi ci troviamo nel cinquantesimo mese da quando hanno comin­ciato a testimoniare che vedono la Madonna.
Io vengo proprio da un lungo discorso con i medici. Anche a Za­gabria (sono tutti.psichiatri e psicologi) l’ultima parola era questa: « Questo fenomeno è per noi molto complicato. Molto difficile da spiegare. Si devono guardare moltissimi livelli per vedere che cos’è ».
Ma per i veggenti, dal primo giorno a oggi è molto semplice. Di­cono: « Noi vediamo la Madonna. La vediamo in tre dimensioni, come noi vediamo gli uni gli altri. Possiamo parlare con lei, pre­ghiamo con la Madonna, la sentiamo, la vediamo chiaramente, possiamo toccarla ».
La Madonna ci dà i messaggi, ci invita alla preghiera, alla pace, alla riconciliazione, alla fede, al digiuno. E non può essere in un altro modo. La fede e la spiritualità è un’altra cosa che la medicina, la psicologia…
Tutto questo perché succede? Succede per un’unica ragione: siamo tutti invitati alla pace e alla riconciliazione.
E di questa pace abbiamo tutti bisogno: individui, famiglie, Chiesa e tutto il mondo.
Secondo tutti questi messaggi si può dire che la Madonna ci fa re­sponsabili per la pace. E io credo che posso dire che la Madonna sa che cosa fa, che cosa dice: cioè noi dobbiamo lasciarci fare responsabili.
Vi prego di non lavarvi le mani e dire: « Non sono un diplomatico, non sono un politico, da me non dipende la pace ».
La pace dipende da tutti noi.
Questa mi sembra la cosa più importante: vedere con un nuovo cuo­re, con un nuovo occhio la propria responsabilità in questo mondo e tutto quello che succede.
Come possiamo dare la nostra risposta personale a tutto questo cui siamo invitati?
La Madonna ha detto: « Preghiera e digiuno ».
Questo dobbiamo fare per avere la pace nel nostro cuore e per po­terla portare agli altri.
Forse questa è la via più difficile per avere la pace, ma non è forse l’unica via per la pace.
È domandata la conversione: cambiare la propria vita. E questa è la cosa più difficile.
Qualche volta è più facile dare i soldi per i poveri che perdonare a qualcuno una parola o dimenticare una offesa. Ma è su queste cose che si può edificare la pace: riconciliandosi e perdonando.
E ogni uomo riconciliato, ogni famiglia che vive in pace, è sem­pre un nuovo segno che la pace è possibile e con ogni riconciliato si avvicina tutto il mondo alla pace.
(P. Slavko Barbaric – 7 settembre 1985)
La fede che la Madonna vuole che impariamo è un abban­dono al Signore
Noi abbiamo sentito dal dott. Frigerio dell’équipe medica di Mila­no che dove termina la tecnica, la scienza, la medicina, la psicolo­gia e la psichiatria deve continuare la fede…
È vero, ha detto il dott. Frigerio, come già il dott. Joyeux: « Noi ab­biamo trovato i nostri limiti, possiamo dire che non si tratta di una malattia, di una patologia. Sono sani nel corpo e nell’anima ». Esi­stono questi inviti positivi e adesso, per uno che crede, cosa resta? O buttare via tutto e dire non interessa o fare un salto nella fede. E questo è il punto per il quale tutto succede.
I veggenti quando parlano su questo fenomeno parlano molto sem­plicemente: « Cominciamo a pregare, viene un segno della luce, ci inginocchiamo, ci mettiamo a parlare, riceviamo i messaggi, toc­chiamo la Madonna, la sentiamo, la vediamo, ci mostra il Paradiso, l’Inferno, il Purgatorio… ».
Quanto raccontano è molto semplice.
Questi incontri riempiono di gioia e di pace. Quando si comincia a spiegare con i nostri mezzi ci sono molte parole che non capiamo che cosa significano: molti apparecchi, molti specialisti dicono un indizio, altri un altro indizio. Ma mille indizi non fanno un argo­mento.
Guardate: o buttate via tutto o accettate quello che dicono i veg­genti.
E noi siamo moralmente tenuti, obbligati a credere a un uomo che parla la verità, finché non abbiamo trovato che c’è menzogna. Allora a questo punto posso dire: « Io sono obbligato e io credo a quello che dicono i veggenti ». So che questa semplicità dei loro argomenti è data a causa della nostra fede. Il Signore non vuole tramite questi fenomeni mostrare ai medici che non sanno molte cose ancora. No, vuol dirci: guardate argomenti palpabili per cui potete credere, affidarvi a me e lasciarvi guidare. La Madonna at­traverso questi semplici fatti per noi inspiegabili vuole che noi, che viviamo in un mondo razionalistico, possiamo di nuovo aprirci alla realtà dell’al di là.
Quando ho parlato la prima volta con don Gobbi lui mi ha doman­dato che cosa chiede la Madonna ai Sacerdoti. Io gli ho detto che non c’è nessun messaggio speciale. Solo una volta ha detto che i Sa­cerdoti devono essere fedeli e conservare la fede del popolo.
Questo è il punto dove continua Fatima.
La mia esperienza più profonda è questa: noi tutti siamo molto superficiali nella fede.
La fede che la Madonna vuole che impariamo è un abbandono al Signore, un lasciarsi guidare dalla Madonna, la quale viene ancora ogni sera.
A questo punto per prima cosa ha domandato il Credo: « cuor da­re », affidarsi. Si può dare il cuore ad uno che si ama, di cui si ha fiducia.
Domanda, per esempio, che ogni settimana meditiamo il testo del brano evangelico di Matteo 6, 24-34 dove si dice che non si può servire a due padroni. Allora decisione.
E dopo dice: perché preoccupazioni, angoscie? Il Padre sa tutto. Cercate prima il Regno dei cieli. Questo è anche il messaggio della fede.
Anche il digiuno serve molto alla fede: si sente più facilmente la voce del Signore e si vede più facilmente anche il prossimo.
Allora una fede che significa nella mia o nella tua vita un ab­bandono.
Così ogni angoscia, ogni situazione angosciosa, ogni paura, ogni conflitto è un segno che il nostro cuore non conosce ancora il Padre, non conosce ancora la Madre.
Ad un bambino il quale piange non basta dire che esiste un padre, che esiste una madre: si calma, trova la pace, quando si trova nelle braccia del padre, della madre.
Così anche nella fede. Si può lasciarsi guidare se si comincia a pre­gare, se si comincia a digiunare.
Troverete ogni giorno delle scuse per dire che non avete tempo, fino a quando avrete scoperto il valore della preghiera. Quando lo avrete scoperto avrete molto tempo per la preghiera.
Ogni situazione sarà una nuova situazione anche per la preghiera. E io vi dico che siamo diventati specialisti per trovare delle scuse quando si tratta di preghiera e di digiuno, ma la Madonna non vuole più accettare queste scuse.
(P. Slavko Barbarie – 8 settembre 1985)
È Dio che vince Satana
La caratteristica dei messaggi di questo periodo è questa: la Ma­donna ha parlato molto sul fatto della presenza di Satana. Quasi tutti i messaggi hanno un contenuto nel quale la Madonna ci avver­te sulla realtà di Satana. Questi messaggi – per noi che abbia­mo seguito questi messaggi e gli avvenimenti di Medjugorje da vicino – sono avvertimenti su quello che noi dopo abbiamo po­tuto sperimentare, una rivelazione della presenza di Satana. Non rivelazione nel senso di aggiungere qualche cosa di nuovo, ma una nuova scoperta della presenza di Satana.
Perché quello che ci diceva la Madonna ci seguiva e abbiamo im­parato come affrontare la presenza di Satana, come lottare contro Satana.
Per spiegare meglio: a Medjugorje in questo periodo sono venuti diversi posseduti, sono venuti anche coloro che si sono consacrati a Satana, volendo portare del male. Come abbiamo sperimentato, se ne sono andati, perché avevano paura di restare lì, non hanno potuto fare nulla.
Altri posseduti non potevano neanche entrare in chiesa, con tutte le forze rifiutavano di entrare in chiesa.
Poi abbiamo avuto un caso particolare, una donna italiana, venuta all’inizio di agosto, dava i segni di una possessione e quando Padre Slavko ha cominciato a pregare un esorcismo secondo le indicazio­ni della Chiesa, quella donna ha incominciato a dire: « Lasciami. Questa preghiera mi stanca, non pregare. Non pregare mai più questa preghiera, questa mi tormenta, mi stanca ».
Poi, in un momento, si è scatenata ed ha attaccato il Padre. Attraverso la veggente la Madonna ha dato al Padre un messag­gio di non stare da solo presso la posseduta, perché aveva intenzione di ucciderlo. Dopo il Padre ha sperimentato tutto questo e la persona, nel momento in cui era consapevole, lo diceva. La comu­nità ha continuato a pregare per quella persona e dopo due setti­mane quella donna si è confessata: ha raccontato la sua vita e si è liberata.
Un altro caso io l’ho vissuto l’anno scorso con un’altra donna ita­liana; siamo stati una decina di Sacerdoti a pregare e cinque Sacer­doti a tenerla, voleva distruggere tutte le cose sacre, dopo un’ora e mezza la donna ha cominciato a dire – ma non la donna perché non era consapevole -: « Lasciatemi, non pregate più, le vostre preghiere mi bruciano, non posso sopportarvi ». E finalmente si è liberata e ha incominciato ad invocare il nome di Gesù, a lodarlo, ed è diventata piena di gioia, di pace.
Vi ho portato queste due esperienze affinché voi possiate capire che gli avvertimenti che la Madonna ci dava, dopo il abbiamo speri­mentati, li abbiamo vissuti come fatti. Poi abbiamo sperimentato quello che la Madonna ci diceva. Per esempio, il 16 luglio la pic­cola veggente Jelena ha visto Satana agitato e rifletteva: « Devo fare qualche cosa contro Medjugorje. Devo allontanare alcuni membri del gruppo di preghiera. Alcuni li farò tiepidi, ad altri metterò nei pensieri diversi episodi del filmato, così che durante la Messa saranno distratti e poi correranno a casa a guardare la televi­sione. Darò denaro agli uomini degli studi TV per dare dei filmati, per distaccare la gente dalla preghiera ».
Poi è apparsa la Madonna – dice la veggente – e disse: « Sì, Satana ha lasciato molte persone, per venire qua a tentare le persone a Mediugorje. Saranno attaccati in modo particolare i Sacerdoti, i veggenti e i membri del gruppo di preghiera ». Questo l’abbiamo sperimentato dopo. Certe persone durante la Messa hanno avuto una distrazione terribile, proprio un attacco, si sentivano spinte a bestemmiare l’Eucaristia, non potevano riconoscersi e dovevano lottare.
Ecco, vi ho raccontato questo solo per spiegare il messaggio, per­ché i messaggi che abbiamo seguito non sono una teoria, ma li ab­biamo palpati, proprio sperimentati. Poi dall’altra parte abbiamo sperimentato le armi che la Madonna ci ha indicato. Dicevo prima ai pellegrini che nella primavera di quest’anno la Madonna ci ha indicato come essere protetti, difesi da Satana e ci ha detto che l’umiltà, la sincerità, la preghiera forte, l’amore vicendevole non permetteranno a Satana di avvicinarci. Per spiegare meglio, ad un sottogruppo del gruppo di preghiera ha dato una sera un compito, dicendo: «Domani fate tutto con amore, anche quello che non vi piace, accettatelo con l’amore divino ». Quel gruppetto ha seguito questo messaggio e di sera, il giorno dopo, Jelena dice che la Madonna disse: « Cari figli se voi sapeste come Satana è fug­gito da voi ».
Vedete dove c’è la presenza di Dio, dove noi veramente viviamo Dio, dove il Vangelo è dentro di noi, Satana può girare attorno a noi ma non può attaccarci. Lo abbiamo sperimentato. Se voi guar­date i messaggi, in ogni messaggio la Madonna dice: « Pregate. Con la preghiera potete vincerlo ».
In un messaggio ai Sacerdoti disse: « Dedicate il tempo al Rosario, il Rosario pròteggerà la Chiesa Cattolica dal male che Satana vuole infliggerle proprio in questo periodo. Sacerdoti dedicate il tempo al Rosario ».
Vedete: quando ci avverte della presenza di Satana chiede sempre la preghiera. Noi abbiamo sperimentato veramente che non si può lottare contro il male con gli argomenti umani, con una logica umana, ma si può lottare soltanto con la grazia divina che viene attraverso la fede, attraverso un abbandono a Dio, attraverso la preghiera.
Allora è Dio che vince Satana. Ci siamo accorti che veramente dobbiamo essere a disposizione della Madonna, vivendo proprio la realtà cristiana così come Dio vuole.
Che cosa devo fare, che cosa dobbiamo fare quando la Madonna dice: « La conversione, la preghiera »?
In un messaggio dice che la preghiera dovrebbe essere un momento di riflessione, cioè un momento in cui hai tutto chiaro: impari a piangere, impari ad essere felice. Ecco, ti cambi nella preghiera. Mi viene in mente un episodio di un convertito americano il quale descrive il momento in cui ha incominciato a testimoniare agli al­tri. L successo questo: era stato colpito da una coltellata, messo in ospedale e doveva uscire il giorno dopo. « Di sera – dice – hanno portato un vecchio nella mia camera, mi sembrava che dormisse, mi sono messo in ginocchio vicino al mio letto e ho incominciato a parlare col mio Dio ad alta voce, perché ne avevo bisogno ed ho cominciato a dire di perdonare al mio compagno Joe che non mi ha capito, mi ha offeso. Ho pregato affinché egli conosca Gesù Cri­sto, poi ho pregato per la ragazza che era per me una tentazione. Poi ho perdonato alla infermiera con la quale sono stato duro, poi ho detto: Signore sono pronto a morire per Te. Dammi la forza e la vita affinché io possa andare dai miei genitori ad annunciare Gesù Cristo ». E dice quest’uomo: « Sono rimasto a lungo a pre­gare col mio Dio ».
La mattina quando mi sono alzato e volevo lasciare la camera, quel vecchietto mi ha fatto segno che mi avvicinassi a lui; aveva la sonda e diceva sottovoce: « Grazie, la tua preghiera mi ha salvato ». « Ma io non ho pregato per te » dissi io. « No, tu ti inganni – disse il vecchio – tu hai pregato per me e io dopo tanti e tanti anni ieri sera ho pregato. Anch’io ho offerto la mia vita a Gesù Cristo. Quell’episodio per me è stato la partenza della testimonianza ».
Vi ho portato questa esperienza soltanto per vedere che la mia vita diventa salva attraverso la grazia di Gesù Cristo.
Se vivendo posso essere testimone a tutti coloro che sono attorno a me, allora posso portare la voce di Dio, allora posso portare i messaggi. Se io non vivo radicalmente il Vangelo non posso nean­che portare la testimonianza agli altri.
Perciò vorrei dire a voi pellegrini di vivere questa realtà attraverso la preghiera, perché la preghiera è una realtà che ogni giorno di­venta nuova. Ogni giorno l’incontro col Signore porta qualche cosa di nuovo e anche la dimensione della preghiera diventa nuo­va, perciò se io vi dico: « La preghiera », veramente è troppo poco, vorrei dirvi: « Cominciate a pregare, continuate a pregare, appro­fondite la vostra preghiera ».
In questi giorni, un gruppetto del gruppo di preghiera mi ha confi­dato che la Madonna li ha istruiti attraverso la veggente, di andare a letto ogni sera così: inginocchiati davanti alla Croce, pregare cinque misteri del Rosario di Gesù Cristo. Dopo il quinto mistero di mettersi a letto e continuare a pregare gli altri misteri per rima­nere nel Padre, perché lo spirito umano si perde anche durante la notte se non sta in Dio. Così finire la giornata in Dio e domani continuare con Dio.
Ecco, quando voglio parlarvi della preghiera, voglio dirvi i messag­gi che ci portano in questa realtà: entrare in Dio, stare in Dio, vi­vere con Dio. Ricordatevi che negli altri messaggi la Madonna chiedeva non soltanto sette Padre Nostro, Ave Maria, Gloria e il Rosario; la Madonna ci metteva ad esercitare il Padre Nostro, per vivere ogni parola del Padre Nostro. Ci istruiva a me­ditare il Vangelo, come vivere il Vangelo tutta la giornata. Io pos­so dirvi soltanto: « Mettetevi a disposizione di Dio, prendete sul serio il Vangelo e capirete tutto ». La grazia divina seguirà cia­scuno di noi se noi ci mettiamo a disposizione di Dio.
Ed ora vi do la benedizione
Per l’intercessione della Beata Vergine Maria Regina della Pace, il Signore vi illumini, il Signore vi dia la forza dell’anima e del cor­po, il Signore guarisca innanzitutto le vostre anime affinché ciascu­no di voi cerchi prima di tutto il Regno di Dio e abbia fiducia di ricevere tutto l’altro, il Signore trasformi le vostre vite in una vita del Vangelo vissuto.
Il Signore vi dia la forza per vivere il Vangelo quotidianamente e testimoniare agli altri il Vangelo.
Il Signore benedica tutti gli ammalati.
Dio Onnipotente, Tu sei padrone di ogni creatura e Tu sei padro­ne di ogni spirito immondo, libera tutte le persone dall’influsso demoniaco, dall’influsso del peccato e del male.
Signore, schiarisci le nostre menti, dacci la tua luce, salvaci tutti quanti, le nostre famiglie, le nostre parrocchie, benedici l’Italia, benedici la Chiesa, in modo particolare i responsabili della Chiesa, il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti, i religiosi, benedici il mondo intero.
Signore Gesù Cristo, ti preghiamo per questa signora, liberala e dalle la Tua luce, la Tua pace, la libertà del cuore.
Vieni Signore Gesù Cristo! Entra nella sua anima rimani con lei per sempre, Tu sia la sua protezione e Tu sia la sua vita.
Fa’, Signore Gesù Cristo, che questa persona sia testimone della Tua liberazione, liberala da ogni male.
Signore Gesù Cristo, ti preghiamo per questa persona affinché sia liberata da ogni influsso demoniaco, da ogni peccato, da ogni ma­lattia psichica, da tutto quello che disturba la sua vita.
Sii per lei la liberazione e la protezione. Gesù grazie.
(P. Tomislav Vlasic – 9 settembre 1985)
Accogliete l’annuncio della Madonna e tutto il resto sarà cambiato
… Il 15 agosto la Madonna ha detto di aver ricevuto l’incarico di dare la benedizione solenne al mondo. Ma che cosa vuol dire una benedizione solenne? Vuol dire tutto. Quando Dio ci dà la benedi­zione allora tutto cambia. E come la Madonna ha dato la benedi­zione il 4 agosto, Satana non poteva essere presente lì a Medju­gorje. Quando la Madonna dà la sua benedizione particolare, qual­che cosa di fondamentale cambia in noi.
Io personalmente ho sperimentato questa benedizione, la grazia diventa palpabile.
Diverse volte mentre andavo a Medjugorje, distrutto dal lavoro, tornavo cambiato. La Madonna ci dava la benedizione particolare e nel gruppo si sentiva un cambiamento fondamentale.
Perciò quando la Madonna dice: « Pregate, pregate, pregate », se­condo me è invocare questa benedizione divina. Mi sono accorto che noi facciamo troppi sforzi umani e pochi sforzi soprannaturali: chiedere, pregare, supplicare Dio affinché ci dia la grazia. Quando Dio ci dà la sua benedizione allora tutto cambia.
Per spiegare meglio: la gente di solito quando viene a Medjugorje fa delle domande particolari e chiede alla Madonna delle ri­sposte-ricette. E la Madonna non dà questo, ma indirizza verso Dio, verso lo Spirito Santo.
Noi dobbiamo essere aperti a Dio, allora Dio cambia la situazione nel mondo, nelle anime.
Avete sentito l’ultimo messaggio di giovedì?
La Madonna ha detto che il programma di Satana è fallito e ci ha pregato di continuare a pregare, affinché il suo programma divino sia pienamente realizzato.
Durante questo periodo, questi quattro anni, posso dire che la Madonna ci insegnava a pregare. La vita cristiana consiste, da quello che ho capito, in un continuo approfondimento della preghiera, perché la preghiera è un incontro con Dio, unirsi con Dio, diven­tare legati con Dio in un legame di vita.
La Madonna ci porta sempre avanti nell’approfondire questo biso­gno di preghiera. Quando si dice alla gente che la Madonna desi­dera la preghiera, la gente capisce le frasi: sette Padre Nostro, il Rosario…, ma questo non è il messaggio della Madonna. Sì, la Ma­donna ci ha invitato a pregare sette Padre Nostro, Ave e Gloria, a pregare il Rosario, a vivere l’Eucaristia, però la Madonna ci ha insegnato come entrare nella profondità della preghiera.
Noi nel gruppo di preghiera abbiamo esercitato soltanto il Padre Nostro più di metà Quaresima, abbiamo ricevuto il compito di esercitare soltanto il Padre Nostro, proprio di entrare in ogni paro­la del Padre Nostro, affinché il Padre Nostro, come dice la Ma­donna, diventi una melodia continua nei nostri cuori. La Madonna ci ha insegnato a meditare sul Vangelo, a meditare sui misteri del Rosario, ci ha insegnato come prepararci all’Eucaristia, come vi­verla; allora potrete comprendere che la Madonna non ci ha dato soltanto le forme di preghiera, ma vuole che noi entriamo nella profondità della preghiera, e la profondità della preghiera consiste proprio nell’incontro totale con Dio, quando due persone si uni­scono.
La Madonna ha dato una breve preghiera al gruppo di preghiera, una preghiera che dovrebbe essere vissuta in continuo: « La mia anima è piena di amore come il mare, il mio cuore è pieno di pace come il fiume, non sono santo, ma sono invitato ad esserlo ».
Potete comprendere le prime due frasi; la terza frase è molto im­portante: « Non sono un santo, ma sono invitato ad esserlo ». La Madonna parla molto su questo: non sono santo, devo essere umile, riconoscere i miei peccati. Però è molto importante non essere schiacciati dai peccati, non dare troppo peso ai peccati, non trattenersi troppo ad analizzare i propri peccati, ma partire al più presto in avanti. In ogni peccato dovete scoprire che siete invi­tati a diventare santi e correre avanti.
Questo messaggio è stato ripetuto diverse volte dalla Madonna e abbiamo compreso che è Satana che schiaccia con i peccati, giudi­ca, condanna, sempre condanna la persona e le persone che si trat­tengono troppo nel pensare al peccato, lasciano lo spazio al de­monio.
Il demonio agisce attraverso troppe analisi, troppi giudizi. La Ma­donna dice: «Basta che voi sul serio guardate un peccato e che voi subito andate avanti a correggere il peccato ». È molto im­portante. Abbiamo scoperto in questo periodo che molta gente è schiacciata da un senso di colpa, ma non va avanti, non cambia. La Madonna vuole spingerci verso la speranza, affinché possiamo da ogni peccato andare avanti, affinché il peccato commesso ci serva come un gradino verso Dio.
In un messaggio la Madonna ha detto attraverso Jelena una frase della quale io ho detto che è un gioco interessante: « La vostra umiltà deve essere orgogliosa. 11 vostro orgoglio deve essere umile ». Vi dico questo messaggio per completare quello che ho detto po­co fa, per non essere schiacciati dal peccato da una parte e dall’al­tra, perché noi dobbiamo essere orgogliosi dei doni di Dio, Molta gente vive l’umiltà in modo sbagliato: « Ma io non sono ca­pace, io sono così… ».
La gente non esercita l’umiltà con la sincerità; la Madonna dice « Se tu hai ricevuto un dono da Dio devi essere orgoglioso, però non dire che è tuo ma dì che è di Dio ».
Io ho scoperto in questo una pietra fondamentale per la dinamica spirituale, perché vedo che la Madonna vuole che il nostro inte­riore fiorisca. Mai essere in senso negativo, ma sempre in senso positivo. Noi dobbiamo essere ben contenti quando abbiamo dei doni. Ci ha dato il compito di scoprire in noi i doni ricevuti da Dio e di viverli. Secondo me questo è fondamentale per una dinamica positiva della vita spirituale.
Adesso voglio dirvi un’altra cosa a proposito dei pellegrini. Vengono molti pellegrini che hanno sentito la notizia di Medju­gorje, dei miracoli e vengono lì a cercare qualche cosa per loro. Secondo me è molto pericoloso, perché il centro della vita spiri­tuale viene spostato.
Ho sperimentato durante le confessioni, mentre la gente si presentava, che molte persone erano sorde, non erano capaci di ricevere un consiglio perché pensavano soltanto a loro, per ricevere qualche cosa, la guarigione, la consolazione ecc.
Non erano capaci di cambiare la propria vita e questo è uno sba­glio fondamentale, contrario a quello che ha detto Gesù: « Cerca­te prima di tutto il Regno di Dio e l’altro vi sarà dato ». Perciò io insisto molto che la gente accolga sul serio i messaggi della Ma­donna e la sua presenza. Questo dovrebbe essere essenziale. La Madonna è apparsa in questo periodo della storia, è apparsa per dirci cose importanti e urgenti: la pace, la preghiera, il digiuno, la vita sacramentale, la conversione urgente.
La Madonna è apparsa, è diventata palpabile per i veggenti; è un fatto serio, un essere dell’al di là che si presenta su questa terra e, se noi, sul serio, nella fede accogliamo questo avvenimento, allora le malattie, la morte, le difficoltà non hanno alcun peso. Perciò voglio dire ai pellegrini di accogliere l’annuncio della Madonna e tutto il resto sarà cambiato.
Un altro messaggio che vorrei dire ai pellegrini è questo: non siate confusionari. Satana è un confusionario, un essere il quale ingan­na. Molta gente vive una confusione. Quando la Chiesa darà l’ulti­ma definizione? Che cosa ha detto questo vescovo? Che cosa dice quel giornalista, questo teologo?
La gente vive una confusione. Io voglio dire questo: non vivete la confusione. La confusione viene da Satana.
Dio dà a ciascuno di noi la luce affinché possiamo discernere. Se voi avete dei dubbi mettete questi dubbi nelle mani di Dio attraver­so la preghiera. Anche la Madonna nell’incontro con l’Angelo ha avuto dei dubbi però li ha indirizzati a Colui che può risolverli, a Dio, e da Dio è venuta la risposta: « Non aver paura ».
Perciò invito i pellegrini a non discutere sugli avvenimenti, a non polemizzare sulle apparizioni della Madonna, ma a mettere i pro­pri problemi, i propri dubbi nelle mani di Dio, pregando, e Dio darà a ciascuno di noi la luce.
Per risolvere questo problema del dubbio voglio dirvi altre cose come argomenti che vi aiuteranno a essere sicuri. Vi dirò alcune parole: seguite i fatti, le estasi dei veggenti di Medjugorje. Sono descritte sul serio, in modo scientifico. Mai le estasi della Chiesa sono state descritte in modo così scientifico come queste. Potete guardare i film, leggere il libro dell’équipe medica francese e ve­dere che le estasi sono un fatto. l veggenti in quel momento vivono fuori del tempo e fuori dello spazio.
Quando davanti a noi c’è un fatto molto importante, allora dob­biamo prendere un atteggiamento serio. La Scrittura ci insegna che il timor di Dio è l’inizio della sapienza.
Davanti a questo mistero dobbiamo essere inginocchiati, seri e cer­care da Dio la spiegazione. Noi non possiamo entrare nel mistero, nel contenuto di quello che i veggenti sentono, però secondo le leggi morali e scientifiche dobbiamo accettarne la spiegazione.
È l’unica strada attraverso la quale tutti. i santi hanno camminato. Se mettiamo in discussione queste pietre di questo cammino, di questa strada, allora noi abbiamo messo in discussione il nome cristiano.
E finalmente vorrei dirvi che ho osservato le critiche e gli attacchi su Medjugorje. Secondo me, se qualsiasi persona fosse stata ana­lizzata e criticata come Medjugorje già sarebbe stata dichiarata, matta. Se in qualsiasi persona si fossero cercati i lati negativi in quella maniera, se ne sarebbero trovati tanti da distruggere una persona. Secondo la mia esperienza il fatto positivo più profondo è che in questi quattro anni ho incontrato problemi che non pote­vano essere risolti con una logica umana, con le forze umane e ogni volta interveniva Dio in modo meraviglioso: ne sono te­stimone.
Non possiamo dimenticare il Venerdì Santo ’83, quando volevo scrivere una lettera di protesta per certe cose; l’ho scritta e l’ho messa sul tavolo. E aspettavo la correzione da un giurista. Non lo sapeva nessuno tranne il Parroco.
Lunedì si è presentata Jelena, senza sapere nulla, e mi disse: « Non fare ricorso a nessuno. Quando avete difficoltà dovete rimanere sorridenti e con la preghiera. Quando Dio comincia un’opera nes­suno lo ferma più ».
Questo è fondamentale, perciò la Madonna ci dice sempre: « Pre­gate, digiunate, lasciate fare a Dio ».
Per me è molto più facile digiunare ogni giorno ad acqua e pane che lasciare fare a Dio. Lasciare fare a Dio dovrebbe essere un frutto del digiuno e della preghiera. E veramente chi ha sperimentato questo, di lasciar fare a Dio, gode una gioia immensa e una pace infinita.
(P. Tomislav Vlasic – lo settembre 1985)
Consacrarsi alla Croce
Ci sono molte esperienze da raccontare.
Prima di tutto, a livello dei messaggi della Madonna, si vede chia­ro che gli avvenimenti di Medjugorje sono dei fatti. La Madonna è apparsa, la Donna vestita di sole in lotta contro Satana. Dall’inizio di luglio fino alla fine di agosto quasi tutti i messaggi erano un avvertimento della presenza di Satana e noi qui a Medju­gorje abbiamo sperimentato questo.
Non si tratta delle notizie di un giornale, ma si tratta degli avverti­menti: dopo noi abbiamo potuto sperimentare gli attacchi di Sata­na, la sua presenza.
Da una parte la Madonna ci insegna come affrontare questo pro­blema, come lottare e ci indica sempre le armi – la preghiera, la penitenza e la vita spirituale interiore – con le quali possiamo af­frontare il problema della presenza di Satana. Difatti noi abbiamo vissuto una rivelazione di Satana, non nel senso di una rivelazio­ne nuova, ma nel senso che la Madonna attraverso questi messaggi ci ha scoperto la presenza di Satana.
E noi abbiamo aperto gli occhi a vederlo e abbiamo imparato una cosa, molto, molto importante, secondo me, per tutta la Chiesa, perché attraverso questi avvertimenti della Madonna abbiamo sco­perto la presenza di Satana veramente nascosta in una civiltà che ha negato la presenza di Satana, come ha negato anche la presen­za di Dio.
Le altre esperienze sono piuttosto le esperienze di una dinamica spirituale. Io lavoro a Medjugorje, quando posso, in modo partico­lare con i gruppi che la Madonna ha formato: i gruppi di preghiera. Adesso non posso parlare dei messaggi dati ai gruppi di preghiera, però posso dire che si tratta di un piano profondo della Madonna e di Dio, dove le persone crescono in un modo molto sano e si ve­dono già i frutti di questo cammino spirituale e nello stesso tempo viene una rivelazione molto, molto importante.
Per esempio, lungo tutto questo periodo abbiamo sperimentato co­sa succede con le persone che hanno praticato lo yoga quando en­trano nella zona di Medjugorje. Tutte le persone subiscono un crollo, cioè sentono disturbi molto forti. Io, per esempio, seguendo le persone che hanno praticato lo yoga ho scoperto molti limiti. Abbiamo scoperto che cosa vuol dire Gesù Cristo di fronte allo yoga, abbiamo scoperto perché le persone quando entrano in zona, dove è presente una grazia forte, vivono questa situazione di di­sturbo interiore.
Prima di tutto abbiamo scoperto che lo yoga è una tecnica umana, è una saggezza umana e porta gli uomini fino ad un limite umano e le persone si bloccano e rimangono lì, non si muovono in avanti. Un altro problema che abbiamo scoperto è questo: le persone che seguono le tecniche dello yoga si aprono e diventano totalmente aperte, però una apertura totale che lascia possibilità ad altri esseri di entrare dentro. C’è la possibilità anche che entrino degli esseri cattivi, ma di solito avviene che dentro entri il guru, il maestro, il quale dirige la persona.
Il limite dello yoga è il limite umano, dove con una tecnica può essere preparato il mio corpo per arrivare al silenzio, però non va oltre.
Come S. Giovanni ha indicato Gesù Cristo, così un punto di arrivo dello yoga può essere soltanto quel limite umano, dopo di che la persona aperta dovrebbe cedere il posto a Gesù Cristo, soltanto a Gesù Cristo. Questi disturbi vengono proprio perché le persone non hanno incontrato Dio vivo, il quale porta ad una chiarezza e ad una salvezza totale.
In modo particolare in questi giorni abbiamo vissuto questo: da una parte abbiamo scoperto che le persone che vivono una tecnica spirituale cercano di arrivare ad una concentrazione, ad un silen­zio, ad avere un atteggiamento calmo. Ma noi in questi giorni ab­biamo ricevuto un’altra chiarezza: che a noi vengono dati dei di­sturbi, delle tentazioni, perché attraverso i veggenti abbiamo ricevuto le informazioni che Dio permette questi disturbi, queste tenta­zioni per portare ad una purificazione totale.
Allora vedete: un cammino spirituale, quello dello yoga, che segue le orme umane e arriva fino al limite umano, ma noi nell’apertura della fede andiamo oltre i limiti umani.
E’ Dio che permette anche le disgrazie, che permette anche le prove attraverso le quali noi possiamo andare oltre.
Io ho imparato questo: lo yoga ci dà il silenzio. Cristo ci dà la pace. La pace al di là del silenzio. Questo conferma quello che la Madon­na ci disse attraverso Jelena nell’83: che è venuta proprio per puri­ficare tutti i movimenti del mondo e per portare verso Gesù Cristo. È questa una delle esperienze. Io adesso, parlando di Medjugorje, vedo molto importante questo campo: che qualche sacerdote che ha vissuto questa esperienza di Medjugorje possa aiutare le perso­ne che sono andate anche in Oriente per cercare la salvezza, per portare le persone a Gesù Cristo, non negando certi valori dello yoga, della saggezza umana orientale, ma proprio incamminarsi da sacerdote con queste persone, come Gesù Cristo faceva con gli Apostoli per portarli alla chiarezza totale.
Quanto sono triste! Sono triste proprio perché siamo troppo pochi a Medjugorje per aiutare la gente che viene da tutte le parti del mondo per cercare Dio. Sono tante le persone che mi scrivono pro­prio sul livello spirituale dello yoga per cercare l’aiuto, per essere guidate, per essere aiutate e io non posso, perché sono impegnato nella parrocchia…
Soltanto in questo campo spirituale ci vorrebbero degli esperti i quali vivono questi messaggi della Madonna interiormente per po­ter illuminare la gente che, in un certo senso, si è persa, cioè ha perso la strada, non ha trovato completamente Dio.
Un’altra cosa è legata a questa: certe persone sono andate in India a cercare lo yoga però tutto l’occidente vive lo yoga: gli orientali vivono lo yoga secondo le tecniche, i cristiani occidentali vivono lo yoga di godimento: le sigarette, bevono, mangiano, si divertono, vogliono un cristianesimo piacevole. Le persone nell’oriente cer­cano direttamente una strada spirituale, mentre nell’occidente i cristiani che credono in Gesù Cristo, dicono di credere in Gesù Cristo, però nello stesso tempo cercano Gesù Cristo nel godi­mento.
Ho scoperto l’ascesi medioevale: veramente in questi giorni ho ca­pito che nella preghiera posso approfondire la mia relazione con Dio soltanto nella misura in cui mi mortifico, proprio come Gesù ci ha spiegato ieri nel Vangelo. Ha cominciato a dire apertamente agli Apostoli ciò che deve sopportare e ha detto: « Chi vuole per­dere la vita la guadagnerà ».
Il senso della penitenza, il senso del digiuno è proprio questo.
In modo particolare, negli ultimi mesi, la Madonna e anche Gesù, attraverso Jelena chiedono, in particolare ad alcuni membri del gruppo, di consacrarsi alla Croce.
Anche l’ultimo messaggio della Madonna è proprio una chiamata alla consacrazione alla Croce, la consacrazione nella quale Gesù desidera che ci siano le persone disposte a consacrare tutto, pro­prio ad offrire tutto per Dio. Secondo me, attraverso questa strada noi arriveremo di nuovo ad una profondità spirituale.
Secondo me, perché molti monasteri sono rimasti vuoti? Sono ri­masti vuoti perché hanno perso la preghiera mistica. La preghiera mistica è stata persa perché si è perduto il senso del digiuno e della preghiera approfondita.
Adesso con queste esperienze noi siamo incamminati verso una vita mistica spirituale dalla quale verranno molte vocazioni.
… Io so che noi siamo forti quando siamo vicini a Dio e che pos­siamo risolvere i problemi nel grado in cui siamo vicini a Dio, ma dato che molti cristiani sono lontani dalla preghiera, sono lontani da Dio.
Noi abbiamo imparato a vivere, proprio ad avere la vita in Dio, a sentire che quando sono più vicino a Dio, veramente sono più vici­no alla vita, sono più completo.
Dato che non siamo proprio vicini a Dio attraverso la preghiera, allora non siamo neanche in grado di scegliere i mezzi di Dio, sce­gliere le armi di Dio per lottare contro il male.
Cominciamo a pregare, ad imparare la preghiera e ogni giorno sco­priremo dentro di noi una forza maggiore, una luce più chiara. Ogni giorno avremo di più la vita.
Se noi scopriremo proprio quello che ci insegna la Madonna e se quello diventa palpabile per noi, una esperienza di vita, allora sa­remo in grado di portare la salvezza anche al mondo intero. È inutile portare i messaggi della Madonna al mondo come i mes­saggi dei giornali, dei libri, perché esistono da per tutto le Bibbie, gli scritti bellissimi, ma sono morti, senza di noi. Senza una presa di posizione seria, profonda, attraverso la conversione, la parola della Madonna non porta nulla.
Vorrei invitare tutti quanti a vivere questa realtà profonda attra­verso la preghiera quotidiana, attraverso la conversione.
(P. Tomislav Vlasic – 16 settembre 1985)
Fate le domande a Dio
La gente è abituata a fare le domande ai Padri, ai veggenti: sì, an­che questo è necessario, però dovete fare le domande dove ricevete le risposte piene; cercare Dio, fare le domande a Dio, per conoscere Dio, per raggiungere Dio. Ora quando vi dico « fate le domande », vi dico innanzitutto « fate le domande a Dio » per ricevere la risposta.
Cercherò di spiegarvi. C’è gente che non prega Dio, non si rivolge a Dio, perché la gente non è sicura che Dio esista. Ieri ho avuto un incontro di un’ora con una persona che ha finito la teologia, si è impegnata nella vita cristiana, poi ha lasciato tutto e la fede. È nelle tenebre, non conosce Dio, non ha bisogno di pregare Dio. Io dico oggi alle persone che si sentono davanti a Dio come quella persona, di non saper pregare, di non sapere se Dio esiste o non esiste: « Ponete le domande a Dio, cercate Dio ». Nessuno di noi anche non credente può disobbligare se stesso dal fare queste do­mande a Dio.
Nella giornata dell’Assunta, Mirjana ha avuto un colloquio con la Madonna in cui la Madonna esprime il suo dolore e dice come si sentiranno male gli infedeli quando si metteranno davanti al volto di Dio.
Un anno fa io dissi alla stessa veggente: « Perché la Madonna si lamenta tanto sugli infedeli? La gente che non ha conosciuto Dio non è neanche responsabile ». La veggente rispose: « La Madonna dice: “Ogni adulto ha capacità di conoscere Dio, il peccato del mondo consiste in questo: non cerca Dio” ».
Il peccato del mondo è che non si interessa, non cerca Dio. Per questo dico alle persone tra di voi che non si sentono di pre­gare: «Cercate Dio». Voi potete conoscerLo se vi impegnate tanto quanto vi impegnate nelle cose fisiche per conoscerle, entran­do dentro le leggi fisiche. Sé voi vi mettete a disposizione di Dio per conoscere una cosa, un Essere che è per la nostra salvezza, per la vita eterna, allora Lo conoscerete, perché ciascuno di noi ha rice­vuto la capacità da Dio di conoscerLo, perché siamo formati secondo la sua immagine.
Perciò ho detto all’inizio: cercate Dio e ponete domande a Dio. Poi dico a tutti voi: fate le domande a Dio. La gente è occupata quando viene a Medjugorje di incontrare i veggenti, di fare le do­mande per avere le risposte. In quelle risposte che voi potete ricevere dai veggenti non troverete la risposta per voi.
Potete ricevere qualche indicazione, qualche freccia, qualche pa­rola che vi spinga avanti. Ho seguito quello che i veggenti dice­vano quando portavano la risposta della Madonna dopo aver do­mandato. La Madonna a nessuno ha dato una risposta definitiva: « Ti guarisco, ti salvo », oppure « Io risolvo il tuo problema », mai ha dato una risposta definitiva, ma diceva: « Abbiate fiducia in Dio, pregate e digiunate. Abbiate fede ».
La Madonna ci indirizza verso Dio e siamo noi a fare le domande a Dio attraverso il digiuno, attraverso la preghiera, attraverso la ricerca di Dio per essere illuminati nei nostri cuori, per ricevere la risposta vera. Senza questa obbedienza alla Madonna di proseguire questo programma di fiducia, di abbandono a Dio, noi non avre­mo una risposta. Perciò vi dico: « fate le domande a Dio ».
Mi sembra adesso, quando vi dico « fate le domande a Dio » che andiamo oltre la preghiera che di solito facciamo. Spesso noi fac­ciamo la preghiera senza domandare, senza chiedere una chiarezza, facciamo la preghiera, non sappiamo che cosa abbiamo detto e non sappiamo che cosa rispondere a Dio.
Ma noi davvero nella preghiera dobbiamo fare le domande e rice­vere le risposte.
In un messaggio la Madonna disse alla piccola Jelena, per il gruppo di preghiera, che dopo ogni preghiera dobbiamo sentire la risposta di Dio. Ecco perché vi dico di fare le domande, ma fare le doman­de giuste e fare le domande davanti a Colui che può darvi una risposta vera.
Quando vi dico di fare le domande, vi dico di pregare nel modo giusto. Secondo me, almeno quello che ho sperimentato ultima­mente nella preghiera, la cosa più importante è di voler prendere quello che Dio ci dà.
Questo tema per me è molto importante ed è molto profondo.
Vi spiegherò: molti pregano e non vogliono prendere quello che Dio ci offre. Un esempio pratico: preghiamo « Venga il tuo Re­gno » e non vogliamo il suo Regno; preghiamo « Sia fatta la tua vo­lontà » e ci opponiamo alla sua volontà; cerchiamo il perdono « Come noi perdoniamo ai nostri debitori », ma non vogliamo per­donare.
Noi difatti non vogliamo prendere i doni e se noi non vogliamo prendere quello che Dio ci offre, allora la nostra preghiera è chiu­sa. Non ci sono i risultati se non c’è apertura a quello che il Signore ci offre di sicuro. Allora non possiamo di conseguenza ricevere an­che « l’altro ».
Gesù disse diverse parabole e ci ha promesso di darci tutto quello che ci serve alla salvezza. Ci diede anche l’ordine: « Cercate pri­ma di tutto il Regno di Dio, l’altro vi sarà dato ». Se io non voglio il suo Regno, allora non posso neanche raccogliere i frutti.
Secondo me la cosa più importante nella preghiera è quella di vedere che Dio è a nostra disposizione, di voler prendere i doni che il Signore ci dà. E io mi sento, dico per me, come il figlio maggiore del Padre; il figlio prodigo se ne è andato, ma quel figlio maggiore è nella casa e non sa servirsi dei beni che il Padre gli dà. lo mi sento veramente così da sacerdote, da religioso.
Dio mi ha dato tutte le cose, tutte le grazie sono a mia disposizione e non sono capace di prenderle, di goderle.
È una tragedia della nostra vita cristiana di non prendere queste cose.
È venuta una suora a lamentarsi dicendo: « Padre, mi sento schiac­ciata, sento una aridità dentro di me, sono troppo occupata nel­l’ospedale, prego poco, non riesco a trovare il tempo: cosa mi dici?
Io ho detto: « Mi dispiace. Gesù ti ha scelto per darti il suo amore e tu non lo prendi. Sei scelta da Gesù Cristo in modo particolare e tu sei rimasta senza quell’amore; perché vivi povera quando Dio ti ha scelto in modo particolare? ».
Questo non lo dico soltanto per la suora, ma lo dico per me; sono sempre povero quando non sono capace di usare questo amore, di sperimentare questo amore e tutti noi cristiani siamo poveri, miseri quando non siamo in grado di prendere, di accogliere questo amo­re, di viverlo.
E come potete prenderlo? Pensate un po’ a tutto quello che voi dite nelle vostre preghiere, nel vostro Padre Nostro e desiderate quello che voi dite: che non siano parole farisaiche, vuote. Quando dite Ave Maria, pensate un po’ con ammirazione profon­dissima; Santa Maria, piena di grazia, beata te, prega per noi pec­catori. Un desiderio profondo di raggiungere Dio, di stare con Dio, come la Vergine è stata con Dio.
Se volete arrivare al punto in cui scoprire che tutte le cose, tutte le grazie sono a vostra disposizione, allora muovetevi con semplicità, con umiltà verso la parola del Vangelo; ogni giorno leggete un po’ di Vangelo e mettete in pratica le parole del Vangelo.
Lì Dio si mette a nostra disposizione. Se noi mettiamo le parole del Vangelo nella pratica della nostra vita, allora la strada si apre. Voi avete sentito ieri nel Vangelo di Luca di stare attenti: « A chi ha, sarà dato di più ».
Chi pratica la fede, chi si apre attraverso la pratica di ogni giorno, a quell’uomo si apre la strada. E riconosce: sì, i doni di mio Pa­dre sono a mia disposizione e sono capace di prenderli. Questa è la saggezza della Madonna che ci porta alla semplicità, alla umiltà e con la semplicità a cogliere ogni parola del Vangelo, ogni parola di Dio. Vi ripeto di nuovo: fate le domande a Dio.
Voglio sottolineare a questo punto la differenza che c’è tra un fe­dele e un infedele. Anche quando si tratta dei cristiani ci sono infe­deli e ci sono fedeli; anche quando si tratta delle persone che sono venute in pellegrinaggio, anche quando si tratta delle persone che partecipano alla Messa, ci sono fedeli e infedeli.
Penso a coloro che sono aperti alla Parola di Dio e non sono aperti. Faccio questa differenza, perché la gente infedele si mette a discu­tere, a polemizzare sui messaggi, ad attaccare gli altri, a fare lotta contro gli altri per portare la propria convinzione agli altri. Questa è infedeltà. La Madonna è diventata fedele ponendo le domande a Dio. All’inizio non era capace di capire il progetto di Dio « Come avverrà se io non conosco uomo? ». Ha fatto le domande, non si è messa a discutere con le altre persone, ad attaccare gli altri, a discutere col Sommo sacerdote, o con i farisei. Ma davanti a Dio ha cominciato a fare le domande e la chiarezza Le è ve­nuta da Dio.
Quando la Madonna ci insegna durante questo periodo a pregare, a pregare, a pregare, è proprio questo: entrare in intimità con Dio, fare le domande sempre più profonde e cercare le risposte da Dio per essere illuminati. Io vi dico dal punto di vista del sacerdote che segue gli avvenimenti di Medjugorje e anche i pellegrini: se volete essere veri pellegrini, lasciate le discussioni, lasciate le polemiche, lasciate gli attacchi, lasciate l’amarezza del vostro cuore, perché gli altri non accettano le apparizioni, ma ponete le domande e se ci sono dubbi nei vostri cuori, ponete questi dubbi in modo da in­terrogare Dio.
Se sei veramente apparsa, o Vergine, che cosa vuoi?
Ponete nella preghiera queste domande e riceverete le risposte.
A mio parere questo è importante e direi è tutto. Se noi ci mettiamo in cerca di Dio sul livello spirituale e approfondiamo questo cam­mino quotidiano, allora siamo sulla strada di un pellegrinaggio giusto, perché il pellegrinaggio vero è il, pellegrinaggio che in con­tinuo ci porta verso Dio.
Io desidero che voi siate i pellegrini eterni, non per andare a Medjugorje e tornare a casa ed essere gli stessi. Allora avete sba­gliato, vi siete affaticati e non avete fatto nulla. lo desidero che voi torniate a casa e continuiate a fare le domande a Dio, conti­nuiate a pregare, ad approfondire questa intimità con Dio.
Allora scoprirete che le apparizioni sono vere e nessuno dovrà spiegarvelo. Voi sapete bene quell’incontro tra Gesù e la Samari­tana quando ha portato gli altri uomini al pozzo di Giacobbe; la gente in un primo momento ha creduto alla donna, ma dopo la gente diceva: « Noi crediamo perché abbiamo scoperto, non per­ché tu ci hai detto ». E siamo noi tutti quanti a scoprire Dio.
La Madonna ha i suoi messaggi, e quando scopriremo nella nostra vita quotidiana la presenza di Dio che la Madonna ci ha portato, allora saremo senza dubbi e saremo in grado di annunciare agli altri la verità vissuta da noi e saremo testimoni delle apparizioni.
Ma senza questo cammino di domandare e stare davanti a Dio come esseri bisognosi della luce da Dio non arriveremo alla fine. Sul livello spirituale nessuno ci può dare la sicurezza interiore dal­l’esterno; se fosse possibile questo, allora tutti coloro che hanno visto i miracoli di Gesù dovevano essere sicuri, ma invece, voi sapete, volevano lapidare Lazzaro e Gesù.
Hanno visto Lazzaro risorto, ma non hanno creduto.
La sicurezza interiore viene allora attraverso l’esercizio interiore, attraverso l’apertura interiore, l’apertura del cuore.
Voi cercate di aprirvi desiderando proprio di raggiungere Dio e quello che Dio ci dà, e il Signore vi illuminerà.
Un altro tema legato con questo è una risposta a molti i quali ven­gono qua a fare domande: come possiamo organizzare un gruppo di preghiera? Potete organizzare un gruppo di preghiera soltanto sul livello di quello che vi ho detto. Se voi desiderate pregare, se voi desiderate apprendere quello che il Signore vi dice, se voi de­siderate fare di più per Dio, se voi vi impegnate di più nella pre­ghiera, il modo di organizzare la preghiera non è importante; ci sono diversi modi nella Chiesa e voi troverete da soli i modi in una parrocchia, in una comunità, in un convento, in un ospedale; troverete mille modi come organizzare, ma la cosa principale è di aver voglia di pregare, di cercare Dio, di abbandonarsi a Dio e allora Dio interverrà nei gruppi, ne sono sicurissimo, perché ho delle esperienze di diversi gruppi.
Allora il Signore dà anche le grazie speciali affinché il gruppo possa svolgere una missione particolare, ma soltanto se i nostri cuori han­no un ardore veramente di mettersi al servizio di Dio, cercare di essere illuminati, cercare di vivere ogni parola del Vangelo.
E non fate le scappatoie nel Vangelo, perché molte righe nel Van­gelo sono saltate, scartate, interpretate a modo loro per chi voleva un Vangelo secondo il proprio volere; mettetevi totalmente a di­sposizione del Vangelo e il Signore vi guiderà.
Nei messaggi in cui la Madonna ci avvertiva sulla presenza di Sa­tana è caratteristico che in ogni messaggio ci dava le armi per vincerlo. Le armi sono: la preghiera e il digiuno, non le discus­sioni, non le polemiche. Allora camminate anche voi, seguite que­sta strada, affinché sia chiara la presenza di Dio che si manifesta a Medjugorje attraverso la Vergine.
Dico di nuovo: a livello scientifico non sarà mai chiaro perché il soprannaturale non può essere argomentato con la scienza, né dimostrato. Ma vi dico questo: le apparizioni di Medjugorje sono indagate, elaborate in modo scientifico, e non c’è da discutere. È un fatto di estasi che va al di là delle possibilità umane.
Questa è la conclusione scientifica di tutti coloro che hanno lavo­rato lì, anche i medici italiani, francesi, che sono stati nelle ultime settimane a studiare. Tuttti hanno detto che è un fatto che va al di là delle possibilità umane, delle possibilità scientifiche.
Secondo me non è sufficiente dire: « Mi basta credere alla Vergine, non mi interessano le apparizioni ». Secondo me questo non è suf­ficiente, perché quando Dio appare, quando la Madonna appare, si tratta di un dono particolare all’umanità.
È un dono particolare: non accogliere un dono che ti offre la tua mamma, la tua sorella, il tuo fidanzato, respingere quel dono, fa male a tutti e due.
Se viene la Madonna in un momento critico dell’umanità e ci dice le cose urgenti e importanti per l’umanità intera e noi rimaniamo uguali, questo lo sento dentro di me come un grosso peccato: re­spingere la grazia di Dio.
Non un peccato grosso sul livello dei precetti, ma sul livello della resistenza allo Spirito Santo. I farisei conoscevano bene tutte le leggi e le praticavano, ma andavano contro lo Spirito e perciò hanno crocifisso Gesù Cristo.
Stiamo attenti di non stare chiusi, bloccati allo Spirito Santo.
La Mamma celeste non porta altri regali: si è presentata come la mamma che ci risveglia: alzatevi, è ora di lavorare, è il tempo di stare attenti.
Alzatevi, pregate, convertitevi.
Non aggiunge nulla di nuovo, ma ci spinge attraverso la grazia che ha ricevuto da Dio e vuole aiutarci, vuole salvarci.
Pregate, fate domande a Dio, le domande della salvezza, affinché lo Spirito Santo illumini tutti, discenda su tutti come è disceso sulla Vergine Maria.
(P. Tomislav Vlasic – 24 settembre 1985)
Dio ha deciso di purificare il mondo
Se voi date uno sguardo ai Vangeli delle ultime domeniche, Gesù di che cosa ci ha parlato? Gesù ha parlato della sua sofferenza e della nostra sofferenza.
Gesù ha cominciato a dire agli Apostoli apertamente che deve soffrire non per metterli in crisi, per spaventarli, ma perché loro sappiano che devono attraversare la Croce, la sofferenza. Quando noi sentiamo questa parola allora siamo consapevoli che dobbiamo attraversare la Croce, la sofferenza.
Se noi non siamo consapevoli di questa realtà allora non siamo veri cristiani.
Qui si presenta un problema per il pellegrino, un problema che, se non risolto, diventa fonte della paura, ma se risolto diventa spe­ranza verso il futuro.
Ieri ho letto su un mensile Croato della Germania occidentale che l’anno scorso si sono dati quattrocento milioni di marchi tedeschi per l’aborto. Chi pagherà questo davanti a Dio? Chi lo pagherà? Pagheremo noi. Tutti quanti.
Vi ho portato soltanto un esempio. Chi pagherà per i drogati? Chi pagherà per gli uccisi? Chi pagherà per coloro che muoiono di fame? Tutto questo è l’ingiustizia sulla terra che deve essere pagata. Viviamo in una civiltà praticamente senza Dio. Purtroppo anche noi cristiani quando siamo sulle strade delle città non siamo diversi dagli altri, viviamo un complesso dell’ateismo. E noi cri­stiani se non facciamo qualche cosa per portare la gente verso la speranza, allora ci rimane la Croce durissima.
Perciò, guardare a un futuro che sarà bello vuol dire non vedere il peccato del mondo. Se noi in questo momento, quando la Ma­donna ci invita, non vediamo questi peccati e non vediamo il bisogno della conversione, della penitenza, della preghiera, allora non abbiamo capito il momento in cui viviamo.
Non c’è bisogno di pigliar paura del futuro, ma c’è bisogno di guardare il futuro con la luce della fede, della vita soprannaturale e c’è bisogno di impegnarci per il futuro del mondo, affinché gli uomini siano salvati e affinché sulla terra ci sia una vita più bella. Ma sarà difficile se il mondo continua a vivere senza Dio.
Da tutti questi messaggi io so questo di sicuro: Dio ha deciso di purificare il mondo. Se noi ci convertiamo allora questa purifica­zione sarà facile, dolce; se il mondo non si converte, non è pronto ad accettare il programma di Dio, Dio procederà attraverso i sa­crifici, attraverso sacrifici che non saranno volontari. Dovete essere realisti: se voi volete riparare la vostra casa, vedete quali diffi­coltà ci sono e, quando Dio vuole riparare questo mondo che vive l’ateismo, quante difficoltà ci sono davanti a noi. Dobbiamo es­sere realisti e guardare il futuro con realismo, però con pace; se volete ritrovare la vostra pace guardando il futuro, allora dovete diventare « sacrifici volontari ». Tanti con la volontà scelgono i sacrifici, i digiuni, le sofferenze per Dio, affinché Dio salvi il mondo.
Questa è la realtà del Vangelo quando Gesù disse agli Apostoli apertamente che doveva soffrire. Ha preso volontariamente il sacrificio per salvare i fratelli, perché attraverso il sacrificio – nel quale offriamo tutto a Dio – noi facciamo la cosa migliore davanti a Dio. Per questo la Madonna ci invita al digiuno, per questo la Madonna ci invita alla conversione, per indicare una decisione radicale di seguire Dio, di appartenere a Dio.
Parlando della sofferenza, il Vangelo dice che dovete tagliare la mano, dovete tagliare la gamba; i teorici dicono che è troppo. Ma questo non è troppo. Se voi avete un membro distrutto dite al medico: « Taglialo per salvarmi la vita ». « Togli il mio occhio per salvare l’altro, per salvare la vita ». Così dobbiamo compor­tarci anche di fronte alla vita eterna. Se non ci comportiamo così di fronte alla vita eterna, non siamo realisti, non vogliamo salvare la vita; vogliamo salvare centomila lire, vogliamo salvare una cosa, vogliamo salvare una macchina, ma non la nostra vita.
Cominciate a pulire le vostre case delle ricchezze superflue.
Vedrete il bisogno di tagliare di continuo: tagliare le abitudini, ta­gliare il tempo, tagliare le cose, tagliare i piaceri; quante cose ci sono da tagliare!
Se noi saremo in grado di allontanare tante cose, tanti programmi, tanti desideri, allora arriveremo a comprendere la gioia della sof­ferenza su cui dobbiamo riflettere venerdì nella festa di S. Fran­cesco.
Voi sarete in grado di accogliere la parola di Dio soltanto nella misura in cui avrete rinunciato alle cose, in cui avrete fatto peni­tenza; perciò la penitenza con la preghiera vale di più. Sono due vie: senza la preghiera il digiuno zoppica, senza il digiuno la pre­ghiera zoppica, tutti e due ci aiutano e ci portano avanti. Per que­sto la Madonna ha detto in modo particolare di digiunare. Ci sono persone che non riescono a digiunare ad acqua e pane, però nessuno è disobbligato a digiunare. Ci sono mille modi per digiuna­re. Bisogna digiunare, perché il nostro corpo che porta preoccupa­zione per il mangiare, per il denaro, per i piaceri, bisogna svuo­tarlo come quando si fa una cura, bisogna purificarlo, bisogna purificarlo anche per la vita spirituale, così che noi non siamo preoccupati anche se stiamo tutta una giornata senza mangiare, ma siamo come Gesù nel deserto che dopo quaranta giorni non era preoccupato, poteva sopportare, perché viveva della Parola di Dio. Ecco il senso della penitenza, del digiuno, il senso dei sacrifici. Un’altra cosa: se volete andare avanti e seguire la Madonna fate dei sacrifici volontari.
Quei quattrocento milioni di marchi bisogna compensarli, bisogna pagarli, facciamo sacrifici per i peccati del mondo.
Senza di questo non abbiamo capito la Messa, perché la Messa non è soltanto il sacrificio di Gesù Cristo, ma deve essere il mio sacri­ficio unito con Gesù Cristo, il mio sangue, il mio sudore unito col sudore di Gesù Cristo. Allora la Messa diventa quello che Gesù ha voluto.
(P. Tomislav Vlasic – 29 settembre 1985)
« lo ti do il mio amore, perché tu lo dia agli altri »
Vi saluto tutti, benvenuti.
Vi dico un po’ sulla situazione.
Molti domandano cosa ha fatto la Commissione; la Commissione ha avuto una riunione a fine settembre, il 26 e il 27. Adesso sono entrati due nuovi medici, neuropsichiatri, e hanno fatto un comu­nicato non ancora pubblicato. Hanno detto solo: « Si farà una nuova riunione a fine novembre ». I membri della Commissione hanno riferito quello che hanno fatto dopo l’ultima riunione.
Il Vescovo Zanic li ha salutati all’inizio della riunione e li ha la­sciati lavorare.
Questo nuovo Padre che è venuto qui, p. Ivan Dugandzié, è mem­bro della Commissione fin dall’inizio.
È un francescano ed è stato per sei anni maestro dei novizi a Humac, ha studiato molto la Bibbia.
Lui è venuto al mio posto, perché io sono in un’altra parrocchia, però vengo quasi ogni giorno per i pellegrini italiani e francesi, per aiutare.
P. Ivan Dugandzié conosce molto bene la situazione e ha detto che nella Commissione si sente un’altra aria, positiva.
Un mese fa sono stati qua dei medici di Milano e di Torino, una quindicina in tutto, e hanno fatto molti esperimenti.
Questo è molto importante per noi, anche se qualche volta dà un po’ noia ai veggenti che non sono molto felici quando vengono i medici per gli esperimenti.
Gli ultimi risultati saranno pubblicati il più presto possibile. Una cosa si può dire: tutti i medici hanno confermato di nuovo che si tratta di un fenomeno inspiegabile.
Cioè la medicina, la psicologia, la parapsicologia, la neuropsichia­tria, ogni scienza si è incontrata col proprio limite, non può an­dare avanti. In che senso? Hanno visto che i veggenti sono sani per quanto riguarda la mente, anche il corpo.
Vi ho detto che ci sono difficoltà con Vicka e Marija qualche volta, ma questo non c’entra, non sono malate nel senso di una malattia assoluta. Hanno detto: « Durante l’apparizione i veggenti si tro­vano in una situazione contraddittoria, inspiegabile ». Hanno pro­vato col dolore: prima delle apparizioni una reazione normale al dolore, durante l’estasi il dolore è diminuito al quattrocento per cento, quasi narcosi, anestesia, e dall’altra parte una attività nor­male del cervello. Non è un sogno o qualche altra cosa. Io ho do­mandato ai medici se c’è qualche altra cosa che possiamo fare su questo livello. Hanno risposto: « Quasi niente, ci sembra che non ce ne sia bisogno ».
Allora possiamo dire che abbiamo fatto tutti gli esperimenti possi­bili e tutti hanno confermato che si tratta di una cosa inspiegabile; dopo questo limite viene la fede, si può accettare la loro testimo­nianza di cinquantun mesi o buttare via tutto.
In questi giorni è stato qui di nuovo uno parapsicologo italiano. Ha già scritto su alcuni giornali. Una volta in una chiesa ha parlato con una suora.
Quando è andato a casa per sentire la registrazione, tra la sua domanda e la risposta della suora s’è inserita una voce che ha detto: «Io sono venuta a Medjugorje ». Quando ha sentito è ri­masto perplesso: non sapeva niente di Medjugorje. Ha risentito alcune volte ed ha incominciato ad interessarsi. È arrivato il 4 aprile ’84, ha fatto sentire la registrazione ai veggenti; essi non po­tevano dire che hanno conosciuto la voce, ma hanno domandato alla Madonna e hanno avuto una risposta positiva. Lui – mi ha detto molte volte – che è ateo razionalista, e voleva lasciare questa storia inspiegabile, come si fa nella parapsicologia.
Quest’anno ha avuto tre o quattro nuove esperienze: la stessa cosa. Una volta è andato nella chiesa da solo, ha preso un piccolo regi­stratore, ha parlato così vicino e, di nuovo, interferenze che hanno qualche cosa con Medjugorje.
Sabato mattina è venuto e mi ha detto: « Tutta la notte non potevo dormire, ho meditato molto su questa risposta e – ha detto – que­sta è la più logica per me e sono sicuro che non può essere sug­gestione ».
Perché a lui che domanda se è una voce dal Cielo, una risposta suggestionata potrebbe essere: « Sì è una voce dal Cielo », ma la risposta era: « È un dono per lui ».
« È la più logica – dice – perché se la Madonna è la Madre, non critica ». Lui ha detto: « Io potevo aspettarmi:, “devi credere, devi pregare, devi confessarti” ». Una lezione. Niente di tutto questo. Solo: « Questo è un dono per lui ».
È andato via e ha detto: « Adesso mi sento più aperto, ma devo ancora meditare molto».
Ci sarà un congresso dei parapsicologi in Italia e lui riferirà tutte queste cose.
Io racconto questo perché possiate vedere come per noi è molto interessante, come tutto questo dura e come vengono sempre di più i pellegrini, non solo dall’Italia ma da tutto il mondo.
Da noi c’è un proverbio: di ogni miracolo bastano tre giorni. Ma per questo miracolo mi sembra che non bastino, e sempre di più vengono da tutto il mondo. E come spiegare? Solo perché la Madonna parla, come Madre e la gente viene. Io so, quando venite qua, non abbiamo nulla, ma si vede che la gente trova una cosa essenziale. Dopo non importa come sono le altre cose.
Così ogni tanto succedono cose che danno un nuovo stimolo. Per questo parapsicologo c’è stato un grandissimo stimolo e al suo livello lui lo dirà a tutto il mondo.
Adesso ci dobbiamo domandare: perché succede tutto questo? La Madonna in un messaggio a Jelena ha detto: « Quando il Signore viene, non viene per scherzo, viene sul serio ». Tutte queste grazie, le guarigioni, le conversioni, tutto questo succede per farci pensare un po’.
Il messaggio primo è la pace.
La Madonna è venuta e invita tutti noi alla pace, e ha detto il suo nome: « Io sono la Regina della Pace ».
E qui dico sempre con insistenza: noi siamo sicuri, guardando tutte le esperienze, tutti i messaggi, che il Signore tramite la Ma­donna ci ha fatti responsabili per la pace e noi dobbiamo la­sciarci fare responsabili.
La pace. Qui non si tratta soltanto dell’assenza delle guerre, anche questo, ma in un senso più largo, la pace nella Bibbia significa tutti i beni sia fisici che psichici e spirituali, tutto il complesso. Così se noi vogliamo la pace adesso, non possiamo dire: « Noi non possia­mo fare niente se c’è la guerra in Asia ». Non è solo l’assenza delle guerre, è la pace del cuore, la riconciliazione tra me e Dio e dopo tra me e gli altri.
Se noi non accettiamo la pace del Signore non possiamo portarla al mondo e ognuno di noi è responsabile in questo senso.
Se cominciamo a riconciliarci nelle famiglie, dove lavoriamo, por­tiamo sempre il mondo, anche per un centimetro o un millimetro avanti, più vicino alla pace.
E, se cominciamo tutti, verrà la pace.
Anche se non incominciamo tutti, noi cristiani non possiamo tro­vare le scuse per non incominciare.
Marija Pavlovic un mese fa si è ritirata per una settimana a pre­gare e riposarsi un po’. Ha detto che le apparizioni sono state un po’ più lunghe e durante un’apparizione ha domandato alla Ma­donna: « Hai qualche cosa concreta per me? ». La Madonna ha risposto: « Sì, ti do il mio amore perché tu lo dia agli altri ». E que­sta è la logica della Madonna e del Signore, riguardo a noi.
Che cosa vogliamo di più se la Madonna dice non solo a Marija ma a tutti noi: « Io ti do il mio amore perché tu lo dia agli altri »? Ma per poter dare l’amore agli altri si deve accettarlo; io sono si­curo che ognuno di noi, ogni uomo, vuole accettare l’amore.
E adesso un’altra domanda: come? Come devo vivere? Che cosa domanda la Madonna da me perché io possa vivere questo: accet­tare l’amore e portarlo agli altri?
La Madonna domanda la preghiera, il digiuno e la conversione. Io ho parlato con molti pellegrini e sembra che siamo diventati tutti specialisti nel trovare le scuse per non pregare.
Mi sembra che la Madonna non accetterà queste scuse. Ci invita e molti si domandano dove prendere il tempo. Una pellegrina sta­mattina mi ha domandato: « Come mai pregare così? ». Ho visto che cercava la risposta sinceramente. Io so che molti non possono pregare tre ore perché devono lavorare, ma io so un’altra cosa tutti possiamo incominciare come la Madonna ha incominciato qua. Molto semplicemente: Credo, sette Padre Nostro, Ave Maria, Gloria e un giorno di digiuno; dopo ha domandato altre cose. Io conosco molta gente che mi ha detto che adesso trova più facil­mente il tempo per il Rosario intero che all’inizio per il Credo e i sette Padre Nostro.
Che cosa è successo? Non che adesso il giorno ha venticinque ore per queste famiglie, perché abbiamo un’ora di più per la preghiera. No, quando si incomincia a pregare si vede che si ha tempo.
Che cosa è la preghiera? La preghiera è vita con Dio, il Rosario è soprattutto la vita con la Madonna, la nostra Madre.
Ripetendo, meditando i misteri noi ci avviciniamo alla sua vita, alla vita di Gesù. E se qualcuno si domanda: « Perché stare con la mamma? » non avrà il tempo ogni giorno di stare con la mamma mezz’ora al mattino o un’ora alla sera.
Adesso alcune cose degli ultimi messaggi.
Nell’ultimo messaggio la Madonna ha domandato che noi impa­riamo di nuovo a ringraziare e questa richiesta è profondamente collegata con tutti i messaggi. Se noi cominciamo a ringraziare gli uni gli altri, anche per le cose più piccole, avremo la pace nelle famiglie.
Guardate: come si sente una moglie se il marito viene dopo il lavoro e incomincia a gridare: « Che cosa hai fatto? Tu non fai niente. Questi tuoi lavori non valgono niente ». Come si sente? Male. Viene il conflitto. Ma se il marito vede che ha pulito anche la più piccola cosa e dice: « Grazie », la moglie avrà la gioia e la forza di fare anche le grandi cose.
Ma noi siamo specialisti nel vedere che cosa non si fa e vengono i conflitti.
Quanti conflitti sarebbero stati risparmiati nelle famiglie se i giovani avessero potuto vedere che cosa hanno fatto i genitori per loro. Se non vedono vogliono sempre di più.
Così viene la pace, così si può diffonderla. Bisogna anche pregare per avere il dono di ringraziare, per poter dire « grazie » : c’è bi­sogno di umiltà, di riconoscere l’altro, di vederlo.
La Madonna domanda un’altra cosa concreta: vivere i messaggi nell’umiltà. Io spiego questo brevemente. Non importa dire: « Io sono nato a Medjugorje » o « Io sono andato a Medjugorje », im­porta solo una cosa: vivere i messaggi. La Madonna ha doman­dato concretamente una consacrazione alla Croce, ha detto: « Pre­gate davanti alla Croce; lì riceverete molte grazie. Consacratevi alla Croce e promettete di non bestemmiare Gesù nella Croce ». Quando la nostra fede diventa la fede personale, si tratta di mio Padre, di mia Madre, del mio Gesù, della mia Croce, della mia Chiesa, della mia fede: non potrò bestemmiare, non sarà possibile. E se voi vi consacrate alla Croce, io posso dire non solo « non be­stemmiare e non offendere », ma di più; quando senti nella strada o nel pulman o nel treno le bestemmie, potrai anche benedire il Si­gnore, pregare per uno che bestemmia. Allora vedete la Madonna domanda tutte queste cose positive.
L’ultima cosa che voglio dirvi è questa: la Madonna non ha mai domandato che noi chiediamo agli altri la pace, l’amore.
Ma, sempre, come nella risposta a Marija : « lo ti do, perché tu dia. lo ti do la pace, l’amore e tu devi darlo agli altri ».
Se cominciamo noi cristiani a vivere così vedrete tutto il mondo aperto a questa realtà. Molti domandano la pace, l’amore, la ri­conciliazione agli altri, e chi può darla?
Anche questa è conversione: vedere che il Signore ci dà molto per dare molto; quando abbiamo capito questo si cambierà la nostra vita, come desidera anche la Madonna.
(P. Slavko Barbaric – 7 ottobre 1985)
C’è da convertirsi subito
Prima di tutto vorrei sottolineare questo: voi siete venuti a Medju­gorje e io credo che tutti quanti voi credete alle apparizioni.
Devo però esprimere il mio dolore: diverse volte incontrando le persone, in modo particolare individualmente, sono rimasto triste. Le persone dicono: « Sì, crediamo alle apparizioni », ma ho visto che non accettano le apparizioni, non accettano i messaggi e ho trovato delle anime molto, molto dure dentro. Questo soltanto per esprimere la difficoltà del mondo d’oggi, tutti noi siamo un po’ trascinati dall’ateismo, anche se siamo dentro la Chiesa il cuore è rimasto duro e non è capace di accogliere quello che Dio ci dice attraverso la Chiesa, attraverso i Sacerdoti, attraverso la Madonna. Quando Israele camminava verso la Terra Promessa ha visto tanti segni nel cielo, sulla montagna, e tanti volevano tornare in Egitto… Sono rimasti e tutti hanno girato per quaranta anni e sono arrivati in ritardo nella Terra Promessa.
Io desidero da parte mia che tutti noi camminiamo in questo mo­mento così come Dio vuole.
Il Vangelo d’oggi e la prima lettura di Giona ci spiegano tutto quando viene una profezia non c’è da aspettare la distruzione di Ninive, ma c’è da convertirsi subito.
Dalla conversione della gente dipende se Ninive sarà distrutta o no. Come andrà il futuro del mondo dipende dalla conversione del mondo, perciò le profezie bibliche sono sempre condizionate: se Ninive si converte non sarà distrutta.
Perciò non diciamo: « Io credo nelle apparizioni ». È meglio dire « Io faccio quello che la Madonna dice ». Se io faccio quello che la Madonna dice allora io credo alle apparizioni; se parlo delle apparizioni e dico di credere alle apparizioni, ma non mi cambio, allora la mia parola è falsa, io non aiuto gli altri perché dentro di me non c’è la verità.
Su questo punto voglio dirvi: cercate di accogliere le apparizioni e i messaggi sul serio. Voglio sottolineare due punti.
Un punto: davanti a questi avvenimenti, se voi credete alle appari­zioni almeno al dieci per cento, quando la Madonna dice attraverso i veggenti che il mondo è in crisi, che la pace del mondo è in crisi, che dobbiamo convertirci per avere la pace, che dobbiamo incomin­ciare a pregare, a digiunare per evitare le catastrofi, allora dobbia­mo prenderLa sul serio. Ma dobbiamo prenderLa sul serio anche dal punto di vista del cammino della nostra vita perché l’unica stra­da che ci conduce alla salvezza, alla pienezza della vita, è la conver­sione a Dio, la preghiera, il digiuno e la penitenza.
Un altro punto di vista che ci mette nell’atteggiamento di essere seri è il seguente: come possiamo intravvedere da quello che dico­no i veggenti, gli avvenimenti grandi si avvicinano. In modo parti­colare si vede dall’atteggiamento di Mirjana quest’anno: gli in­contri con la Madonna sono più frequenti e la veggente spiega dicendo: « Perché gli avvenimenti grandi che sono davanti a noi si avvicinano ».
Dobbiamo prendere sul serio questi avvenimenti, perché dobbiamo riflettere su quello che sta accadendo nel mondo e su quello che dicono altri profeti nel mondo.
Se guardiamo tutto questo e se lo mettiamo come in un mosaico, al­lora vediamo la realtà del futuro: dobbiamo prendere sul serio le apparizioni della Madonna.
Un altro punto, secondo me importante, per prendere sul serio le apparizioni della Madonna è il seguente: la misura in cui noi ci avviciniamo a Dio è la misura della nostra vita.
Questo è fondamentale. Per me questo attimo della mia vita è l’ultimo, passa, io non potrò averlo mai più, ma se non è vissuto profondamente con. Dio, io ho perso un attimo della mia vita. È peccato perdere la vita. Voi ricordate bene che una settimana fa Gesù nel Vangelo disse che bisogna tagliare il braccio, la gamba, togliere l’occhio per salvare la vita. Ma questo non è per annullare la vita, ma serve per avere di più la vita.
La caratteristica di Medjugorje in questo periodo, di coloro che hanno accettato sul serio le apparizioni è questa: i ragazzi, le ra­gazze, le famiglie, si lamentano anche quando pregano tre o quat­tro ore al giorno. Dicono: « Preghiamo troppo poco. Il tempo ci passa », perché dentro i loro cuori sentono la vita e, come sono più vicini a Dio, si sentono più pieni di Dio e della vita.
Quando noi sperimentiamo questo, che stare con Dio da vicino vuol dire avere la vita in abbondanza, allora possiamo correre die­tro a Dio e non sarà difficile togliere l’occhio; non sarà difficile togliere la gamba, perché quando sono con Dio ricevo di più, vivo di più.
Purtroppo la mentalità d’oggi vive una tensione con Dio. Ecco, abbiamo messo tutte le speranze nel materialismo, nel denaro e perciò siamo in una corsa continua e quando abbiamo bisogno di pregare cinque o dieci minuti diciamo: « Non abbiamo tempo ». Perché abbiamo messo la speranza nelle cose materiali.
Da questo provengono le tensioni. Quando noi scopriamo che in Dio, attraverso la preghiera, attraverso la conversione, abbiamo più vita, un’abbondanza di vita, allora noi possiamo andare avanti con letizia.
Io penso che non possiamo trovare un esempio migliore di quello che abbiamo potuto vedere e considerare nella festa di S. France­sco. Egli ha offerto tutto e ha ricevuto tutto: un’armonia tra Fran­cesco e tutte le creature, con tante sofferenze e gioia abbondante. Anche la morte non è qualche cosa di brutto: è « piccola sorella », abbracciata da S. Francesco.
S. Francesco si è offerto totalmente a Dio e ha ricevuto tutto da Dio.
Vedete, se noi prendiamo sul serio il nostro cristianesimo, se pren­diamo sul serio la Madonna che ci invita, spinge, ammonisce, chiama, per arrivare al Vangelo, a Gesù Cristo, noi troveremo la vita qua sulla terra.
I pellegrini di solito fanno le domande sul futuro, come sarà il futuro, se ci saranno le guerre, se ci saranno le difficoltà.
Io vorrei dirvi: non pensate al futuro, in senso cattivo.
In un messaggio la Madonna disse: « L’atteggiamento del cristiano verso il futuro è la speranza della salvezza ».
Ora, se voi volete avere questa speranza verso il futuro dovete vivere questa speranza oggi, abbandonati totalmente a Dio.
Non è facile, ma nello stesso tempo è facile.
Non è facile, perché noi non abbiamo mai preso sul serio Dio e il Vangelo, non abbiamo preso sul serio il digiuno, la preghiera, per essere vicini a Dio.
È molto facile quando noi dedichiamo il tempo a Dio, quando siamo immersi nella parola di Dio, nella grazia di Dio.
Allora tutto diventa facile: una pace, una gioia sono dentro di noi e la speranza viene come un riflesso di questa realtà vissuta oggi dentro di me, come un riflesso, come un frutto della mia salvezza che vivo oggi.
Proprio il momento d’oggi è importante per vivere, affinché il no­stro futuro sia cambiato. Ecco, perciò: « Convertitevi! ».
Da questo punto di vista devo sottolineare che in egual modo tutti dobbiamo essere seri davanti alle apparizioni di Medjugorje. Colo­ro che dicono: « Io credo alle apparizioni di Medjugorje » e colo­ro che dicono: « Io aspetto quello che la Chiesa dirà ». Anche colo­ro che sono non credenti: perché? Tutti coloro che dicono: « Io sono credente » se credono alle apparizioni o non credono, hanno il compito di convertirsi, hanno il compito di pregare, di vivere i Sacramenti; se non vivono questa realtà, allora si ingannano. La Madonna è venuta soltanto per risvegliarci. Per coloro che di­cono: « Io non credo in Dio » la Madonna si lamenta di loro dicen­do: « Come sarà difficile per loro quando si avvicineranno al trono di Dio e sentiranno la voce: andate all’inferno ».
Ecco, tutti quanti siamo invitati a prendere sul serio le apparizio­ni, almeno che siano per ciascuno di noi un punto di partenza per cercare Dio, per vedere se veramente la Madonna appare, se vera­mente Dio esiste. Se noi ci mettiamo a cercarLo, allora Lo trove­remo di sicuro, perché sappiamo che Dio cerca noi suoi figli e sap­piamo bene che la strada per conoscere Dio è la strada di praticare il digiuno, la preghiera quotidiana, la preghiera comunitaria, per muoverci in avanti.
È inutile studiare il cristianesimo con l’intelletto, se noi non met­tiamo in pratica la nostra fede. Soltanto l’apertura interiore ci permette di arrivare alla luce interiore. Voi sapete bene che molti uomini hanno guardato i miracoli di Gesù Cristo, ma non tutti gli uomini hanno avuto la luce interiore per conoscere la presenza di Dio attraverso le opere di Gesù Cristo. E questa luce interiore manca a ciascuno di noi.
A questa luce interiore si arriva attraverso la preghiera, attraverso una conversione profonda, attraverso un cammino continuo per approfondire le nostre relazioni con Dio. Allora Dio ci manda lo Spirito Santo per illuminarci, per conoscere la presenza di Dio. Senza questo cammino interiore noi non possiamo arrivare alla conoscenza della Madonna. Vedete, quando noi analizziamo quel­lo che hanno fatto gli esperti a proposito delle estasi e delle appa­rizioni di Medjugorje secondo me – e mai durante la storia gli scienziati hanno indagato e studiato le apparizioni e le estasi come a Medjugorje e mai come adesso hanno portato la certezza scienti­fica .a un fatto soprannaturale – quello non è utile se i cuori non si muovono, se i cuori non si aprono.
Noi dobbiamo aprirci e andare oltre gli studi scientifici e oltre le parole della Madonna, perché tutti i messaggi della Madonna sono le frecce del cammino: andate, pregate, leggete il Vangelo, convertitevi, muovetevi. La Madonna si presenta come il segno, affinché noi possiamo essere risvegliati, per andare, per camminare, per scoprire la luce dello Spirito Santo che si dà proprio nel cuore convertito.
Vicka che sta ascoltando un racconto sul futuro del mondo, mi disse l’ultima volta: « Ci sono delle cose brutte, pesanti. Posso dire soltanto questo: che il mondo deve accogliere la Madonna sul serio, convertirsi, pregare, digiunare ».
A voi vorrei dire: continuate il vostro pellegrinaggio, continuate tornando in Italia. Purtroppo molti pellegrini tornando da un pel­legrinaggio si svuotano subito, allora non l’hanno capito sul serio. Tornando in Italia, continuate ad approfondire il pellegrinaggio verso Dio e la Madonna, così il pellegrinaggio sarà utile. Tornan­do nelle vostre parrocchie radunatevi, pregate, scambiate le espe­rienze, portate le testimonianze anzitutto con la vita, non tanto con le parole, portando dentro di voi la pace, la speranza, la gioia, i frutti della redenzione.
Anzitutto vi prego di pregare molto, perché attraverso la preghiera si aprono le porte. Pregate per il Sommo Pontefice, pregate per tutti i responsabili della Chiesa, pregate per tutto il mondo affinché dal Cielo venga una benedizione continua e, vi prego, non preoc­cupatevi domani quando avrete delle prove.
Quando attorno a voi ci saranno delle difficoltà, quando Satana vi metterà nelle prove, ricordatevi: è lui in crisi, non voi.
Da quando è venuta la Madonna, Satana è in crisi, perciò si arrabbia.
Voi continuate con la pace, con la speranza, con la sicurezza interiore; continuate a pregare perché Dio attraverso le prove vi porterà ad una luce più chiara e porterà tutto il mondo ad una luce più chiara.
(P. Tomislav Vlasic – 8 ottobre 1985)
«Confessatevi anche dei più piccoli peccati, perché quando andrete all’incontro con Dio soffrirete di aver dentro di voi un peccato»
… Ci sono molti pellegrini che vengono qui a prendere se stessi sul serio, non la Madonna: le loro malattie, le loro difficoltà, i loro pro­blemi diventano il centro. La Madonna è venuta a portare un pro­gramma di Dio, di salvezza: noi dobbiamo essere disposti ad inse­rirci nel suo programma. Ne conosciamo bene la strada. Gesù dis­se: « Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, il resto vi sarà dato… ». Allora dobbiamo accettare sul serio la Madonna, il Vangelo, e Dio si prenderà cura di noi.
Avete sentito di quel giovane ricco che è tornato triste dopo l’in­contro con Gesù: Gesù diceva che ai ricchi è quasi impossibile en­trare nel Regno di Dio: « È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco si salvi… ». È vero: per un ubria­cone è più difficile lasciare l’alcool che entrare attraverso la cruna di un ago; chi è imbevuto di materialismo non vede altra realtà, anzi, dopo un certo periodo non solo non la vedrà, ma non vorrà più andare in Paradiso.
A Roma, un mio compagno che ha studiato teologia, ora psichia­tra, ha visitato una donna di strada e le ha detto: « Vuoi fare la confessione? ». Rispose: « Come vuoi », ma non era disposta. Al­lora il mio compagno le disse: « Ma tu desideri andare in Paradi­so? ». E lei: « No, perché ci sono soltanto i poveri e i miseri ». « Hai paura di andare all’inferno? ». Rispose: « No, perché lì ci sono i ricchi e si gode ».
Ecco, vedete le conseguenze della vita. La persona non è più capa­ce né di vedere, né di decidere.
Quando Gesù dice: « Quanto è difficile per un ricco entrare nel Regno di Dio », dobbiamo riflettere come noi dell’occidente siamo ricchi di piaceri e quanto troppo poco spazio abbiamo per Dio e per lo spirito.
Riflettiamo anche sull’autore della Sapienza che dice: « L’ho ama­ta più della luce, più della salute, più della potenza, più dei troni dei re ».
Se voi accettate sul serio l’esperienza di Ivanka che ha abbraccia­to sua madre morta quattro anni e mezzo fa, se voi siete consape­voli della vita eterna, tutto cambia nella vostra vita. Allora non è più difficile seguire Dio: anzi non ci interessa più quel che ci di­strugge, ma quello che ci porta al godimento eterno, alla pace, alla unione con Dio.
Guardando alle profezie di Fatima e a quel che dicono i veggenti in questi giorni, possiamo dire che siamo già nel tempo decisivo e che ci aspettano questi avvenimenti molto brutti. Dobbiamo prendere sul serio quello che dice la Madonna.
Prendete allora sul serio anche il vostro cammino interiore. Prima la Madonna diceva: « Confessatevi una volta al mese », poi « una volta alla settimana », soprattutto ai giovani. Ora dice: « Confessa­tevi anche dei più piccoli peccati, perché quando andrete all’in­contro con Dio soffrirete di aver dentro di voi un peccato».
E vi dico, per esperienza, che dobbiamo riflettere molto sul Van­gelo e pregare molto per poter vedere i nostri peccati, perché abbiamo vissuto un periodo praticamente senza Dio, in cui cristia­ni e non credenti erano uguali. Abbiamo assorbito molte idee e molte cose e ci comportiamo come gli atei. Ora, in che cosa sono differenti i cristiani e i non credenti?
Domandate a voi stessi quanto tempo dedicate nella giornata alla preghiera. E nella preghiera riposate in Dio, siete felici, oppure dovete lottare tanto per essere un poco raccolti? Se noi siamo to­talmente distratti e facciamo tanta fatica ad entrare nella preghiera, allora siamo molto lontani da Dio. Forse per i peccati personali, ma di sicuro per quelli collettivi…
Siamo lontani da Dio, ma sapete bene che cosa vi interessa. Quando uno è innamorato è totalmente aperto a quella persona, la desidera sempre. Quando voi scoprirete un guadagno grande, non farete fatica a pensare e a essere raccolti su quel guadagno, sarete sempre con la testa e il cuore lì, in quel denaro, in quella ricchezza, in quella bellezza.
Se noi non accettiamo sul serio Dio e quindi nemmeno la vita eter­na, per noi sarà difficile pregare, digiunare, rinunciare alle piccole cose. Perciò vi dico di accettare sul serio Dio, accettare sul serio la Madonna.
C’è una tentazione tra i pellegrini, una certa titubanza: « Stiamo a vedere… ». Non vedremo nulla così.
Se un ragazzo che frequenta la scuola dice: « Stiamo a vedere, ve­diamo che cosa succederà », prima di cominciare, non finirà mai la scuola.
Poi c’è un’altra tentazione, una confusione nelle teste e nei cuori « Bisogna aspettare la definizione della Chiesa » e si sentono tante voci.
È Satana che preferisce il buio e non vuole idee chiare.
Ma io vi dico di seguire la strada piana della conversione, della preghiera, del digiuno: è la strada sicurissima fin dall’inizio, da quando Gesù ha fondato la Chiesa, fino adesso. I messaggi della Madonna sono la stessa cosa.
Se voi vi mettete sul serio a praticare questi messaggi, la luce au­menterà nei vostri cuori e non permetterete a Satana di portarvi attacchi di titubanza o di confusione e nemmeno di disinforma­zione.
Abbiamo notato anche su diversi giornali italiani delle menzogne; abbiamo scritto per correggere la disinformazione, ma non hanno voluto farlo.
Allora, seguite la strada interiore dei messaggi ed essi vi porteran­no alla luce.
Molti di voi sono venuti qui per chiedere qualche grazia. Vi pre­go: cercate prima di tutto la confessione profonda, la confessione che sia l’inizio o la continuazione della conversione.
Ieri, all’inizio della Messa c’era un grido: « Dal profondo a Te grido, Signore ».
Se noi riconosciamo i peccati dobbiamo continuare a gridare per essere liberati dai peccati. Se noi confessiamo al Sacerdote: « Ho fatto questo, ho fatto quello », ma poi continuiamo a vivere come abbiamo fatto fino adesso, è inutile.
La confessione deve essere l’inizio della conversione o la continua­zione di essa. Senza questo il Sacramento della penitenza non por­terà frutti.
Poi, non andate dai veggenti a chiedere risposte ai vostri problemi. I veggenti non possono darvi queste risposte. È lo Spirito Santo che vi darà le risposte. Voi vedete che anche la Madonna non dà risposte definitive, ma solo indicative. Abbiate fede, digiunate, pre­gate: allora siamo noi ad arrivare alla luce, alla risposta interiore del cuore.
Chi è venuto qui per avere una risposta tornerà a casa, ma senza essere sanato.
Tornando in Italia dovete continuare il vostro pellegrinaggio verso la luce dello Spirito Santo, che vi sarà data attraverso la conversio­ne, attraverso la preghiera.
Allora avrete la risposta sicura.
Poi voglio dirvi: continuate a pregare. Quanto? Fino ad esserne sazi, fino a poter sentire la pace, la gioia, la sicurezza di poter per­correre una giornata con Dio e in Dio. Si mangia diverse volte al giorno per avere le forze, e, così anche si preghi.
Continuate ad approfondire la preghiera.
Spesso le persone dicono: « Come si prega? ». Come si parla con un’altra persona. Si guarda il volto, si ascolta, si racconta, si fan­no domande…
Aprite il Vangelo e guardate il volto di Dio espresso nel Vangelo. L’avete sentito, l’avete guardato mille volte. Cominciate a parlare, a gridare, a lodare, a chiedere, ad ascoltare che cosa dice il Signo­re, continuate ad essere amici di Dio.
Purtroppo, se dobbiamo insegnare a pregare, vuol dire che siamo bambini nella fede, che abbiamo dimenticato lo stare con Gesù, il vivere con Gesù. Allora, mettetevi a pregare, ad approfondire la preghiera. Come voi vi aprirete alla preghiera, vi raggiungeranno le grazie e allora non vi occuperete per le vostre malattie, le vostre difficoltà.
Un’altra cosa che voglio dire: offrite le vostre malattie al Signore,
offrite le vostre croci al Signore in tutti i periodi, ma in questo pe­riodo in modo particolare.
Oltre le preghiere Gesù cerca delle persone che offrano volontaria­mente i loro sacrifici. Offrite i vostri sacrifici e le vostre croci e sa­rete premiati con il centuplo. Se voi vi curate del Signore, Lui si curerà di voi.
(P. Tornislav Vlasic – 14 ottobre 1985)
L’unico atteggiamento del cristiano verso il futuro è la spe­ranza
Vi saluto tutti quanti. Benvenuti. Desidero che veramente possiate accogliere le grazie che Dio vi offre in questo santuario. Per noi Sacerdoti qua è sempre una difficoltà quando vengono i pellegrini, ci sono le persone che vengono per la prima volta, altri vengono da molte volte, ci sono delle persone immerse nella preghiera, ci sono persone che devono cominciare da capo. Perciò per noi è una diffi­coltà parlare alla gente.
Io cercherò di fare il possibile per accontentarvi tutti quanti. La Madonna continua ad invitare la gente alla conversione, alla pre­ghiera, al digiuno, ogni giovedì c’è un messaggio per la Parrocchia e per coloro che vogliono ascoltare questi messaggi.
Nei messaggi dati ogni giovedì non cercate una teologia, una lezio­ne, ma un richiamo. La Madonna invita, ammonisce, richiama, spinge avanti affinché tutti noi possiamo crescere nella conversione. Adesso faccio una riflessione insieme a voi.
Ieri ai pellegrini italiani ho detto: accogliete sul serio la Madonna e tutti questi avvenimenti e non aspettate niente; vivete i messaggi. Questa sera voglio partire da questa affermazione dicendo anche a voi tutti quanti: accettate sul serio la Madonna e le sue apparizio­ni. Non è qualche cosa di privato, è un messaggio dato all’umanità intera. I medici si sono sforzati abbastanza e fino adesso non sap­piamo se durante la storia della Chiesa mai siano state esaminate le estasi come queste; i medici dicono che è un fatto soprannaturale oppure preternaturale, non sanno spiegarlo in modo naturale. Dall’altra parte i messaggi: la pace, la conversione, la preghiera, il digiuno, sono i messaggi chiave senza i quali non potremo vivere il futuro del mondo. Questa sera voglio dire a tutti voi: camminate nella speranza, vivete la speranza. Voglio aiutarvi un pochettino affinché voi possiate scoprire la speranza.
Molte persone che vengono qua si aprono troppo poco alla spe­ranza, invece di essere aperti a Dio sono aperti soltanto a se stessi, invece di essere aperti ai programmi di Dio si chiudono dentro di loro. Molti vengono soltanto con i propri programmi della salute, per risolvere i loro problemi, vengono con le paure e tornano con le paure; non vengono cambiati e allora non possono vivere la spe­ranza. Uno dei problemi che ho incontrato con i pellegrini, in modo particolare nella confessione, è una preoccupazione per il futuro del mondo. Noi dobbiamo essere realisti guardando il futuro, rea­listisulla linea della vita terrestre, ma anche realisti sulla linea della vita soprannaturale.
La Madonna si è rivolta a noi cristiani attraverso la piccola Jelena dicendo: « L’unico atteggiamento del cristiano verso il futuro è la speranza ». Un’altra volta ha detto che quando noi riflettiamo sul male siamo sulla strada di incorrervi e ci ha invitati a vivere la pace, a pensare alla pace.
Adesso è molto importante che noi guardiamo verso il futuro con la speranza, ma avremo speranza nella misura in cui noi rinuncia­mo all’egoismo, all’egocentrismo, a questa vita terrestre, rivolti verso la vita soprannaturale.
Spero che io non debba spiegare a voi questo tema. È abbastanza sottolineato nella liturgia dell’ultima domenica quando quel gio­vane per arrivare alla vita perfetta doveva lasciare tutte le ricchez­ze, proprio tutte le ricchezze per avanzare nella vita perfetta. E la prima lettura ci diceva che dobbiamo amare la sapienza più della salute, più della luce, più del potere.
Ora, se noi vogliamo scoprire la speranza dobbiamo essere total­mente aperti a Dio e potremo essere aperti a Dio quando veramente metteremo la nostra speranza nella vita eterna. Questa è la realtà dell’Eucaristia: la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.
Finché noi siamo gente che si occupa soltanto dei nostri problemi terrestri, fino a quel momento noi saremo le persone con la pau­ra interiore, perché vogliamo conservare qualche cosa per noi stessi.
Quando diventiamo le persone abbandonate a Dio e alla vita cele­ste, siamo le persone della speranza.
Che cosa vuol dire vivere la speranza in questo momento? Ho no­tato questo: noi cristiani analizziamo il mondo come anche gli atei e ogni giorno c’è un lamento continuo; così siamo nutriti con la delusione, qualche cosa che non dà la speranza. Se noi cristiani non possiamo andare oltre, se in questo momento non siamo capaci di trovare la speranza e annunciarla agli altri, allora abbiamo perso il nostro compito, non l’abbiamo fatto. La speranza che Dio ci offre in questo luogo è un’apertura verso la luce celeste, è un’aper­tura attraverso la quale il mondo può essere salvato; con i mezzi umani non sarà salvato né qui sulla terra né in cielo. La Madonna si è fatta segno per aprirci verso la realtà del cielo.
Durante questo periodo ho sperimentato nella mia anima come è difficile vivere la speranza.
Vi porto soltanto una mia esperienza: una sera mi è venuto da piangere quando ho scoperto che ho fallito, quando ho fatto l’esa­me di coscienza non ho trovato nessun peccato mortale, come si dice, ma ho scoperto di avere fallito totalmente. Durante la gior­nata incontravo dei sacerdoti, degli amici, non dicevo nulla con­tro qualcuno e sono stato insieme a loro. Loro analizzavano il mondo, la Chiesa, trovavano tante difficoltà, passavano ore e ore, ma io non avevo la forza per illuminarli, per portarli avanti, non avevo la forza di dire:.. « Cari fratelli sacerdoti, abbiamo parlato inutilmente un’ora, due ore, era meglio mettersi nella preghiera per cercare la luce, per aiutare la Chiesa, per aiutare il mondo ». In quella giornata ho scoperto di avere perso tempo, invece di vivere la speranza, di essere la speranza per i miei confratelli, per la gente che si lamentava e trovava un sacco di difficoltà, di peccati, di pro­blemi. Noi non possiamo arrivare alla speranza senza la preghiera. Per questo la Madonna durante tutto questo periodo guidava la gente nella preghiera, affinché la gente potesse incontrare Dio e la luce dello Spirito Santo dentro il cuore per portare la speranza nel mondo. Penso che noi senza la preghiera non potremo scoprire la speranza. Se noi analizziamo la vita di un santo, la speranza di­ventava la luce, la realtà del santo come il santo avanzava nella
vita spirituale, nella vita di preghiera. Con la preghiera noi andia­mo oltre la speranza umana, ci appoggiamo su Dio.
La mia esperienza profonda è questa: le mie parole di sacerdote sono sempre vuote senza la preghiera, non dicono nulla oppure dicono troppo poco. Dopo una lunga preghiera non ho mai avuto il problema della predica, le parole venivano dal cuore.
La Madonna ci ha invitati alla pace, alla speranza; lungo questa strada continuamente ci invitava: « Pregate, pregate, pregate ». Diverse volte alla piccola Jelena ha detto: « Non ho altro da dirvi che: pregate, pregate, pregate ».
Ieri ho detto ad alcuni che chiedevano come pregare, di insegnar loro a pregare, che è facile pregare, bisogna soltanto decidere. Come noi sappiamo parlare con una persona amica ore e ore, così è naturale parlare con Gesù.
Prendete il Rosario, pregate il Padre Nostro, ma pensate a quello che dite a Dio. Riflettete su quello che dite a Dio: Aprite il Vangelo e ascoltate che cosa dice a voi Dio. Se fate questo, è un colloquio continuo con Gesù Cristo.
Bisogna pregare tanto, bisogna pregare molto.
Perché bisogna pregare molto? Sapete perché? Perché tutti noi ci lamentiamo: sono distratto, non posso essere raccolto?
Noi non siamo distratti quando c’è da guadagnare qualche cosa; quando ci piace una cosa, una persona, siamo dentro. Siamo di­stratti perché siamo lontani da Dio, perché cerchiamo troppo poco Dio, perché abbiamo dedicato troppo tempo al mondo e poco tem­po a Dio.
Perciò vi invito alla preghiera continua, ad approfondire la pre­ghiera in continuo : la luce dello Spirito Santo vi illuminerà e sarete gli uomini della speranza.
Quello che vedete oggi lo vedrete domani con chiarezza più gran­de, quello che non avete visto ieri lo vedrete tra un mese con gli occhi interiori se voi continuate a pregare e a riflettere su quello che Dio vi ha detto, oppure su quello che vi dice la Madonna. Per vivere questa apertura nella preghiera dobbiamo fare, cari fra­telli, un passo avanti, dobbiamo approfondire le nostre confessioni. Ricordatevi, all’inizio la Madonna ha invitato tutti quanti alla conversione e alla confessione. Nell’82 ci ha invitati a fare la con­fessione mensile. Ma ai membri del gruppo di preghiera raccoman­da la confessione settimanale e a coloro che vivono più profonda­mente la fede raccomanda la confessione settimanale, perché la confessione è uno strumento dato da Dio, un Sacramento attraver­so il quale noi andiamo nella profondità. Se noi la pratichiamo una volta all’anno, una volta ogni cinque anni, non andremo nella pro­fondità spirituale.
In un messaggio la Madonna disse: « Confessate anche i più picco­li peccati, nel momento quando avverranno gli avvenimenti, vi farà soffrire anche un piccolo peccato. Purificatevi ».
Io seguo il cammino del gruppo di preghiera e devo dirvi che la Madonna si sforza, per così dire, in continuo di purificare sempre di più il gruppo e i membri del gruppo e, come avviene questa purificazione interiore, così aumenta la speranza di cui vi ho par­lato.
Di nuovo vi raccomando: vivete la speranza, non tornate a casa occupati dei vostri problemi, ma occupati del programma di Dio. Non tornate a casa portando le paure verso il futuro, ma la gioia, la pace e la sicurezza verso il futuro, perché Dio apre le porte del Paradiso se noi siamo pronti a seguirlo.
Soltanto se noi saremo le persone di pace, di speranza, allora po­tremo portare al mondo i messaggi della Madonna.
Legato con questo voglio sottolineare: a Medjugorje mettetevi innanzitutto a pregare, a fare la confessione che sarà un inizio del­la conversione, oppure una continuazione della conversione.
I veggenti non siano per voi l’oggetto principale; non cercate nean­che di andare ad assistere al momento delle apparizioni. Ricorda­tevi che la Madonna disse una volta: « È meglio stare nella chiesa a pregare invece di stare curiosi vicino ai veggenti durante le appa­rizioni ».
È per questo che i sacerdoti non lasciano nessuno nella camera durante le apparizioni. È meglio per tutti noi stare col cuore aper­to, pregando per ricevere la luce interiore invece di guardare ester­namente.
(P. Tomislav Vlasic – 15 ottobre 1985)
In questo periodo Dio e la Madonna vogliono delle persone pronte ad offrire tutto
Benvenuti. Desidero che veramente possiate accogliere tutte le gra­zie che Dio e la Madonna vi offrono qui.         …Quando vedo i pellegrini, una maggioranza di loro preferisce ascoltare con le orecchie invece che col cuore. Ma io vi prego di mettervi ad ascoltare col cuore.
Si ascolta col cuore soltanto se siamo immersi nella preghiera, se c’è veramente un abbandono totale a Dio, se abbiamo tempo per pregare, non per ascoltare i veggenti, ma per ascoltare la voce del­lo Spirito Santo dentro di noi. Quando vi dico questo, è importante sapere che la Madonna non parla soltanto ai veggenti, parla a cia­scuno di noi, ma in maniera diversa.
In un messaggio dell’84 la Madonna disse al gruppo di preghiera, attraverso Jelena, che in ogni preghiera bisogna sentire la voce di Dio, bisogna capirla. Allora se noi preghiamo così e dopo la pre­ghiera non abbiamo visto nessuno, non abbiamo ascoltato nessuno, non ci siamo messi in contatto con nessuno, probabilmente la no­stra preghiera non era valida.
Se la preghiera è, e deve esserlo, il colloquio con Dio, allora dob­biamo guardarlo con la nostra anima, ascoltarlo, dobbiamo met­terci d’accordo con Lui, con la sua parola, con i suoi messaggi.
Vi prego di mettervi in un atteggiamento di ascolto interiore; que­sto vi dico perché altrimenti non capirete Medjugorje.
Voi volete ascoltare i messaggi e le spiegazioni di che cosa sta suc­cedendo a Medjugorje; io non posso dirvi le cose che stanno succe­dendo mentre i cuori sono chiusi.
Adesso, quando si guarda Medjugorje, tutti pensano ai sei veg­genti: è troppo poco vedere i veggenti. Io adesso quando guardo Medjugorje, secondo me, i veggenti sono soltanto un segno della presenza della Madonna a Medjugorje; ma ci sono altri doni di­versi più profondi a Medjugorje, attorno a Medjugorje e legati con Medjugorje in tutto il mondo.
Molti doni sono ancora nascosti, molte persone sono ancora na­scoste, ma stanno crescendo. Dio le prepara per gli avvenimenti futuri.
Questo voi non lo capirete mai se non vi metterete in un ascolto in­teriore, se non pregherete col cuore, se non sarete abbandonati to­talmente a Dio.
Dall’altra parte, tra di voi, nei gruppi che pregano secondo le in­tenzioni della Madonna, voi non scoprirete i doni se non vi mette­rete ad ascoltare col cuore. Diverse persone vengono a chiedermi come possono formare un gruppo di preghiera, ma la formazione del gruppo di preghiera in modo esteriore non è importante; è im­portante un’apertura interiore, è importante un cammino interiore. I gruppi guidati dalla Madonna qui a Medjugorje sono differenti dagli altri soltanto perché si sente la voce della Madonna che guida i gruppi, non perché le ragazze e i ragazzi sono diversi dagli altri. La differenza tra loro e gli altri è soltanto perché si sente la voce della Madonna e la Madonna in modo concreto spiega i passi.
Se voi volete formare i gruppi cercate, prima di tutto, di portare la gente a pregare, a un desiderio di raggiungere Dio e di vivere i messaggi della Madonna; lo Spirito Santo vi darà la parola e sarete illuminati come andare avanti. lo non posso spiegarvi come andare avanti con un gruppo.
Qui ci sono diversi gruppi, ci sono anche sottogruppi. Nel mese scorso e in questo mese mi sono incontrato con diversi gruppetti a pregare e ci siamo accorti che non c’è bisogno di un programma per la preghiera: a volte siamo rimasti per ore a pregare senza pro­gramma, a stare con Dio, perché chi ama Dio, chi crede in Dio con tutto il cuore, quando il cuore si apre c’è sempre da dire, da can­tare, da scambiare con Dio, da ascoltare…
La preghiera e la formazione dei gruppi di preghiera dipende dalla formazione interiore e quando un gruppo avanza nella vita spiri­tuale lo Spirito Santo illumina le persone come possono camminare, andare avanti.
È molto importante dire che i gruppi di preghiera non sono for­mati secondo le tecniche umane, ma secondo la volontà di Dio. Se i gruppi di preghiera sono formati con un attteggiamento di in­contrare Dio, di vivere di Dio, di vivere la Parola di Dio, allora è lo Spirito Santo che li guiderà attraverso i responsabili; la luce sarà data; è Dio che si prenderà cura di loro.
Per raggiungere questo ascolto interiore, nei messaggi dati ai grup­pi di preghiera negli ultimi mesi, oltre la preghiera c’è un messag­gio caratteristico dato anche per la Parrocchia prima della festa dell’Esaltazione della Croce: consacrarsi alla Croce.
In diversi messaggi la Madonna ha cercato delle persone che sono pronte a sacrificare la propria vita per Dio, ha cercato delle perso­ne che sono pronte ad offrire tutto per Dio, affinché attraverso le loro sofferenze il mondo sia salvato e le anime siano salvate.
Non dimenticate: quando voi siete pronti ad offrire la vostra vita, ad offrire tutto, allora siete pronti per pregare, allora avviene l’apertura del cuore.
Ricordate il Vangelo della penultima domenica: quel giovane che si è messo davanti a Gesù ed ha chiesto che cosa doveva fare per avere la vita eterna. Gesù ha risposto che doveva seguire i co­mandamenti. Ma egli voleva la vita perfetta e allora Gesù ha detto che doveva lasciare tutto. La Scrittura dice che era ricco ed è tor­nato triste, ma anche Gesù era triste.
Dobbiamo capire e comprendere che se vogliamo essere completa­mente pronti al servizio di Dio dobbiamo fare dei sacrifici volon­tari.
Quando ho sentito questo messaggio mi sono messo a purificare la mia camera dalle cose superflue e ho impiegato una settimana in­tera. Non sono riuscito a liberarmi da tante cose superflue, ma con­tinuo a svuotare la mia camera dalle cose superflue. Mettetevi anche voi in questo periodo a svuotare voi stessi e vedrete quanto tempo dovrete tagliare, quanto tempo è usato in un modo.super­fluo, quante ore state davanti alla televisione, quante ore impe­gnate inutilmente; quante cose stanno nelle vostre camere, nelle vostre case e la gente muore di fame.
Tutto questo è importante da notare, perché quando noi avremo
svuotato la nostra vita dalle cose superflue, dai nostri bisogni, al­lora potremo andare oltre, come quel giovane chiamato alla vita perfetta.
È importante, direi in modo particolare ai sacerdoti, di ritornare agli esercizi spirituali quando le persone con tutta la volontà cer­cavano la penitenza, cercavano dei sacrifici da offrire a Dio. Mi pare che in questo momento della storia abbiamo dimenticato quei sacrifici, anzi la pedagogia dell’educazione non conosce i sacrifici. Si dice che i sacrifici devono essere risolti, allontanati, invece di essere accettati con la volontà e offerti a Dio con tutta la volontà per salvare gli altri.
In questo periodo Dio e la Madonna vogliono delle persone pronte ad offrire tutto. Ma chi ha deciso di offrire tutto deve stare attento a due cose: prima ripetere l’offerta ogni giorno e durante la vita offrire e cercare quei sacrifici da offrire a Dio e dall’altra parte stare attenti, se veramente ci si è consacrati come vittima, di essere consapevoli che Gesù accetta questa consacrazione sul serio e già comincia a fare i programmi con le persone e dopo stare attenti di non sfuggire le croci che il Signore darà.
Dovete però essere consapevoli che con tutte le croci che il Signore vi darà voi sarete premiati con il centuplo, anche qui sulla terra con la beatitudine del cuore.
Se voi vivrete nel futuro così, non avrete paura dei castighi, delle difficoltà, per voi unico scopo sarà incontrare Gesù, incontrare Dio, unirsi a Lui e vivere per tutta l’eternità.
Per concludere voglio sottolineare: ascoltate col cuore e non con le orecchie; per entrare nella profondità della preghiera dovete sa­crificare voi stessi, dovete sacrificarvi e offrirvi a Dio come vitti­me. Con l’offerta che noi facciamo a Dio noi diventiamo più aperti ad ascoltare i messaggi di Dio e della Madonna.
(P. Tomislav Vlasic – 16 ottobre 1985)
«Tutto ha il suo tempo»
La televisione di Belgrado ha mostrato un filmato, un documen­tario su Medjugorje. Quando si conosce la situazione dall’inizio, questo fatto sembra ancora più grande che a prima vista. È la pri­ma volta che si parla così: un documentario di quasi un’ora, pro­prio buono; dopo c’era la discussione. Ma come possono discutere su queste cose sociologi, psicologi e neuropsichiatri che non cre­dono in Dio? Hanno discusso, c’era un rappresentante della Chiesa ortodossa e questo era il più bravo perché dava delle buone spiega­zioni su quanto riguarda la fede, la mistica, le visioni, le appari­zioni e non risparmiava anche gli altri.
Ha detto ad uno psicologo: « Un daltonico può dare un giudizio sui colori? ». Cioè, in altre parole, uno che non crede come può parlare sulle apparizioni? Deve sempre spiegarle sul livello pato­logico o psicologico o sociologico e mai sul livello spirituale.
C’era anche un rappresentante della Chiesa cattolica, un membro della Commissione ed io ho detto in una parola: quando doveva parlare non ha parlato e quando ha parlato ha parlato male.
Ma in ogni modo, nell’insieme, è stata una cosa molto positiva. Marija Pavlovic ha parlato così ispirata che io ho detto che se tutti dopo avessero parlato contro le apparizioni, Marija avrebbe stupito tutti, perché era così autentica ed ha detto delle cose proprio buone. Allora si vede che questa non è per noi l’ora del trionfo, è per noi solo un nuovo appello, un nuovo grido da accettare, per credere e vivere i messaggi.
Nell’ultimo messaggio la Madonna domanda che facciamo atten­zione al nostro cuore, che dobbiamo pulire ogni angolo del nostro cuore. Ha detto: « Voi avete più tempo adesso che i lavori nelle campagne sono finiti. Voi pulite ogni angolo delle vostre case, ma tralasciate il vostro cuore ».
E ci ha invitati a pulire il nostro cuore.
Qui è molto importante sentire che ogni cosa ha il suo tempo, che siamo invitati a trovare un equilibrio nella nostra giornata l’equilibrio nel nostro tempo, cioè trovare il tempo per la preghiera, per la vita spirituale, come si deve trovare il tempo per il lavoro, per studiare, per riposarsi.
La Madonna ha proposto di pregare: quando si prega bene io credo che in un’ora e mezza si può pregare bene. Se si va anche a Messa qualche volta, forse questo darebbe uri po’ di equilibrio alla nostra giornata.
Guardate, anche quando si va a lavorare o a studiare non si esce senza essersi lavato, si prende il tempo anche per lavare il viso, per fare la barba, soprattutto le donne hanno bisogno di più tempo al mattino. E questo è bene, non sarebbe bene uscire in qualche modo: questo è normale.
Ma dobbiamo domandarci quanto tempo prendiamo per la pre­ghiera, alla mattina.
Se diciamo: « Non ho tempo », come mai abbiamo tempo per la colazione, per altre cose, ma per la preghiera no? Usciamo con l’anima che ha fame, l’anima che non ha mangiato la mattina. Come possiamo allora sopportare la giornata? Come possiamo in­contrare gli altri? Come possiamo dare la pace? Come possiamo perdonare? Riconciliarci? Un’anima vuota, un cuore vuoto non può perdonare, un’anima vuota è nei conflitti; « se non si mangia il pane si devono mangiare le ossa », si dice da noi.
Così vedete se la Madonna dice: « Tutto ha il suo tempo », si do­vrebbe trovare questo tempo alla mattina, per la preghiera, per l’anima.
Anche la sera si dovrebbe trovare il tempo per la preghiera. E la Madonna ha domandato in un messaggio che siamo attivi nella preghiera.
La Madonna dice: « Tutto ha il suo tempo » : questo messaggio è molto importante peri genitori. Voi dovete sapere che tutto ha il suo tempo, ma se voi non lo sapete come possono saperlo i giovani? Come possono saperlo i bambini? Se si comincia subito, se si comincia all’inizio non sarà difficile che anche i giovani, anche i bambini imparino questo tempo.
… Perché la Madonna domanda la preghiera? La preghiera è un mezzo per poter avere la pace, la gioia, per potersi riconciliare. Tutti vogliamo la pace, tutti vogliamo la riconciliazione: essere amati ed amare, ma è un’altra cosa se tutti noi vogliamo i mezzi per ricevere questa grazia.
Io dico un esempio: nella scuola è sicuro che ogni studente vuole alla fine della scuola un buon successo; questo è sicuro, ma non è sicuro che tutti vogliano studiare. Così anche per tutti noi: noi tutti vogliamo la pace, la riconciliazione, l’amore, ma non tutti vogliamo prendere questo mezzo che è la preghiera per riceverla. Due ragazze olandesi mi hanno lasciato una testimonianza: « Noi abbiamo scoperto che la preghiera è la via della pace e della feli­cità, della gioia. E questo significa molto, perché dopo aver sco­perto questo potevamo smettere di fumare hasish, di bere e altre cose ». Questa è la via della pace. Noi non possiamo rinunciare a niente. Sono sicuro che solo quando abbiamo scoperto le cose migliori, quando abbiamo scoperto un valore più grande, possia­mo lasciare le altre cose.
Allora se qualcuno di voi dice ancora: « Non posso resistere alle bestemmie », io credo sia perché non ha ancora scoperto la pre­ghiera, la gioia della preghiera. Se qualcuno dice che non può rinunciare all’alcool o alle altre cose che sa che non sono buone, io credo sia solo perché non ha ancora scoperto quello che dicono queste ragazze: la gioia, la felicità nella preghiera.
Voglio ripetere che la Madonna ha detto: « lo sono salvata, ma voglio che anche voi siate salvati » e, senza cominciare con la pre­ghiera, col digiuno, con questa fede, non si può essere salvati in questo mondo.
In un messaggio la Madonna ci invita a consacrarci alla Croce significa essere con la Croce, sentire la Croce, parlare con la Croce, lasciarla parlare. Su che cosa parla la Croce? « Ecco tuo figlio, ecco tua Madre ». La Croce parla sul perdono, sul sacrificio, sul­l’amore, sulla vita eterna. Se noi, nelle nostre case, continuiamo a bestemmiare, a fare del male davanti alla Croce, se ci compor­tiamo come egoisti davanti alla Croce, possiamo dire che la Croce non parla più, è muta.
Ma la Croce vuole parlarci, là Madonna vuole che ci parli la Croce. Consacratevi, aprite i vostri cuori e vedrete che cosa vi dirà: forse come a S. Francesco dirà: « Va e rinnova la tua vita, la tua fa­miglia, il tuo amore, la tua parrocchia, la tua chiesa, la tua comunità ».
Non dite: « Non posso », perché il Signore sa che cosa dice e quan­do ci invita a qualche cosa ci dà anche le grazie, ci dà anche la forza.
Con le nostre forze non possiamo niente, ma quando ci si apre nella preghiera, nel digiuno, cl sarà data l’esperienza che ha avuto anche S. Paolo quando ha detto: « Io sono un uomo debole, ma proprio nella mia debolezza ho vissuto, ho sperimentato la gloria della Croce, la forza della Grazia ».
(P. Slavko Barbaric – 18 ottobre 1985)
Se ci mettiamo a disposizione di Dio, è Dio che ci guida
Vi saluto: non ho tanto tempo, non posso trattenermi troppo.
In questi giorni vi ho parlato troppo, è vero? Quando le parole oc­cupano troppo spazio nel cuore, allora non lasciano lo spazio per la creatività spirituale, perciò vi dico: ho parlato troppo!
Vorrei soltanto che voi possiate andare avanti, continuare perché ogni parola di Dio, ogni parola della Madonna aumenta le grazie. Non preoccupatevi come formare un gruppo, non preoccupatevi come pregare, ma anzitutto mettetevi a pregare, a dialogare con Dio, con Gesù.
Per esempio, di solito si dice che il Rosario non è una preghiera meditativa, non è una preghiera contemplativa. È troppo razio­nale, non si riesce ad andare a pregare col cuore; ma proprio in questi giorni ho avuto contatto con persone che si occupano della meditazione profonda, dove c’è un silenzio e avevano proprio il problema delle parole, avevano bisogno di un silenzio totale, senza le preghiere, pregare col silenzio.
Durante questi due o tre giorni, quando sono stati a Medjugorje, hanno meditato molto e proprio hanno sentito bisogno di pregare il Rosario. Avevano bisogno di dire mille Ave Maria, in continuo invocare « Ave Maria ».
In quella preghiera non c’era impedimento per entrare nella pro­fondità, anzi si aprivano sempre di più come pregavano. Allora vedete non dipende dalle forme, dipende dal nostro cuore, dalla apertura. In fondo alla preghiera sta sempre il desiderio di rag­giungere Dio, di trovare Dio, di vivere quello che Dio vuole. Allora se noi ci mettiamo a disposizione di Dio è Dio che ci guida attraverso diverse strade.
Anche sul livello spirituale non preoccupiamoci: questo principio
vale a livello materiale, ma anche a livello spirituale. Se noi restia­mo sul livello spirituale come persone preoccupate, allora siamo impediti ad andare avanti.
In questi giorni ho incontrato una persona mistica che ha delle vi­sioni soprannaturali e mi ha detto: « Quello che fa triste Gesù è proprio perché noi portiamo dentro di noi la paura. Egli è giusto, però è misericordioso. Preferirebbe morire di nuovo che perdere un’anima ».
Vedete che dobbiamo allontanare da noi ogni preoccupazione. Dentro il nostro cuore ci dovrebbe essere un canto continuo alla misericordia di Dio, proprio che la misericordia di Dio canti dentro di noi.
E lì troveremo anche l’umiltà e tutto, quando la misericordia di Dio fiorisce dentro di noi.
Ecco, io desidero che voi diventiate sempre di più una lode della misericordia di Dio, una gioia. Cosi potrete portare i messaggi al mondo intero.
(P. Tomislav Vlasic – 18 ottobre 1985)
La Madonna fa nuovi passi da per tutto
… La televisione jugoslava in questi giorni ha trasmesso un servizio su Medjugorje. In esso il prete ortodosso ha parlato così: « Questa è una grande cosa anche per l’ecumenismo, per tutti questi fedeli ortodossi che sono già venuti e che verranno dopo ».
Questo mi sembra anche un passo della Madonna.
Nello stesso tempo a Londra è apparso un articolo su un giornale molto importante e ci hanno chiamato per parlare un po’ alla televisione. La giornalista che era con me nello studio ha dato una testimonianza molto importante. Lo speaker ha domandato: « Al­lora, lei è stata a Medjugorje: che cosa ha visto? ». Ha detto: « Io sono protestante, non praticante; anche mio marito è prote­stante e non pratica. La nostra fotografa è ebrea e l’interprete era una ragazza di Belgrado, ortodossa, psicologa. Noi quattro era­vamo proprio contro tutto questo ». E ha detto davanti a tutta l’Inghilterra: « Io non ho visto la Madonna, ma posso dire che tutti noi quattro siamo cambiati. Abbiamo cambiato il nostro pensiero e sono sicura che i veggenti vedono qualcuno, ma io non so chi è ».
Questa è una testimonianza proprio importante.
La Madonna, tramite questi avvenimenti, fa nuovi passi da per tutto.
Questo sicuramente non è il momento del trionfo di qualche cosa; è per noi di nuovo un obbligo a prendere sul serio quello che succede.
(P. Slavko Barbaric – 19 ottobre 1985)
« Se voi voleste accettare il mio amore, non pecchereste mai »
Vi saluto. Benvenuti.
Invece di cominciare a parlare, vi prego di pregare assieme il primo mistero gaudioso, affinché i nostri cuori siano aperti ai messaggi di Dio così come era aperto il cuore della Vergine e affinché lo Spirito Santo scenda su di noi come è sceso sulla Vergine…
Regina Pacis, ora pro nobis.
Pochi giorni fa la piccola Jelena ci ha detto che per tre sere conse­cutive la Madonna ha ripetuto il messaggio: « Se voi voleste accet­tare il mio amore, non pecchereste mai ».
La quarta sera la veggente domandò:        « Ma perché ripeti lo stesso messaggio? ». La Madonna rispose: « Ma non ho altro da dirvi », e pianse.
Vedete: « Se voi voleste accettare il mio amore, non pecchereste mai » : messaggi simili sono stati dati diverse volte chiamando la gente all’apertura del cuore, ad aprirsi totalmente per accogliere l’amore che la Madonna porta. E se noi siamo in grado di acco­gliere questo amore, allora siamo in grado di accettare anche la luce che viene dal Cielo e siamo in grado di non peccare.
In questo incontro io vorrei portarvi piuttosto nella profondità della apertura del cuore.
Quando si parla di Medjugorje si parla di sei veggenti. A mio parere e secondo la mia esperienza si vede solo un lato che è il più facile da vedere. Ma esiste un’altra realtà.
Dopo questo periodo delle apparizioni, cominciato dal 24 giugno 1981 fino adesso, io devo dirvi che esiste un’altra manifestazione a Medjugorje, attorno a Medjugorje e in tutto il mondo.
Esistono altre persone, ancora nascoste, attraverso le quali la Madonna e Dio stanno realizzando il programma. E quando vi dico che le apparizioni di Medjugorje sono vere, quando vi dico « credo » è troppo poco. Io devo dirvi « io lo so », perché certe cose sono adempiute. Non si tratta più soltanto della fede, si tratta della conoscenza, perché abbiamo visto e vediamo l’opera che avanza.
E l’altro lato rappresenta proprio l’apertura dei cuori di coloro che vogliono aprirsi a Dio.
I sei veggenti sono soltanto, secondo me, un segno visibile all’uma­nità; altre sono le persone che sono invitate ad aprirsi a Dio e a offrirsi a Dio, perché Dio possa approfondire e realizzare il suo programma. Io vedo questa opera perché sento molte persone, gruppi, che hanno ricevuto un compito particolare in questo pe­riodo. Vi dico questo affinché anche voi possiate essere inseriti nel piano di Dio; attraverso le apparizioni ciascuno di voi sia invitato a vivere il Vangelo in modo approfondito, affinché ciascuno di voi sia offerto a Dio e attraverso tutti noi Dio possa portare la salvezza all’umanità intera.
Adesso vorrei dire a ciascuno di voi di entrare più profondamente nel piano divino. Dal punto di vista delle notizie non posso dirvi nulla. Tutto quello che si può dire non può soddisfare; voi sarete soddisfatti soltanto se l’apertura dei vostri cuori sarà grande, se voi sarete totalmente aperti ad accettare l’amore della Vergine, l’amore di Dio.
Voglio sottolineare soltanto un aspetto: una delle persone che vi­vono i doni particolari ancora in modo nascosto, perché Dio vuole che cresca, mi disse pochi giorni fa: « Gesù è molto triste, perché la gente non capisce la sua misericordia. La gente lo accetta come il giudice, come un uomo giusto, il Dio giusto: egli è giusto, però è anche misericordioso. La gente dimentica che Egli è pronto a morire di nuovo per ciascuno di noi. Gesù è triste perché portiamo la paura dentro di noi ».
Allora vedete: se vogliamo vivere questa realtà delle apparizioni dobbiamo entrare tutti quanti nella profondità della nostra vita.
È facile dire: « Io credo a Dio, io credo alle apparizioni, io credo al Vangelo ». Ma è difficile entrare nella profondità del cuore e buttare fuori ogni paura, ogni preoccupazione, ogni tensione. Se noi vogliamo arrivare alla conoscenza del Vangelo, la conoscenza che ci illumina totalmente, che ci dà una vita nuova, dobbiamo en­trare nella profondità del cuore.
Vi leggo quello che abbiamo letto questa mattina per la Messa di S. Pietro di Alcantara, un francescano che ha vissuto una vita di penitenza secondo il Vangelo.
Abbiamo letto due testi, il capitolo terzo della lettera ai Filippesi dove si dice tra l’altro « tutte queste cose erano per me un guada­gno, io le ho stimate invece una perdita per amore di Dio. Anzi considero tutto una perdita di fronte al supremo vantaggio di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale mi sono privato di tutto e ho stimato tutto come immondizie allo scopo di guadagnare Cristo, ritrovandomi in Lui non con la mia giustizia che deriva dalla legge, ma con quella che si ottiene per la fede in Cristo, giustizia che viene da Dio e riposa sulla fede ».
Ecco, S. Paolo ha scelto Cristo e tutto l’altro lo lascia.
Dall’altra parte abbiamo letto il Vangelo di Luca dove si dice « Non vi preoccupate per la vostra vita, di cosa mangerete, di cosa vi vestirete, perché la vita vale più del nutrimento e il corpo più del vestito ».
È molto importante proseguire questa lettura con apertura di cuore: Dio desidera scaricarci dei nostri problemi, delle preoccu­pazioni e va fino al fondo della redenzione.
Dobbiamo togliere da noi ogni paura, ogni preoccupazione.
Devo dirvi che non si tratta soltanto di preoccupazioni per man­giare o bere o vestirsi, ma nelle persone che si sono offerte a Dio la preoccupazione maggiore è quella spirituale: la preoccupazio­ne di salvare gli altri, la preoccupazione di salvare noi stessi; nean­che a livello spirituale, dentro di noi deve esserci preoccupazione. Possiamo essere occupati, ma non preoccupati.
In questo senso Gesù sottolinea che noi dobbiamo essere come un fiore che fiorisce, cresce senza tensione, senza preoccupazioni tutto viene da Dio.
Allora se noi saremo in grado di vivere la realtà di un fiore, di un uccello, saremo in grado di avere una vita come desidera Dio, saremo in grado di annunciare il Vangelo. Questo è importante. Torniamo indietro qualche giorno alla festa di S. Margherita Maria la Coque. Nei suoi scritti dice: « Dal Cuore di Gesù vengono tre correnti di grazia: la prima corrente ci dà la contrizione, il penti­mento profondo, la seconda corrente è quella dell’amore, per co­loro che si mettono a disposizione di Dio per annunciare le sue opere, e la terza corrente porta l’amore, la pace per coloro che vo­gliono essere perfetti in Dio ».
E la mistica sottolinea proprio il dono della pace e dice: « Pregate per la pace, per averla, per conservarla ».
Ecco, se guardate il Vangelo allora vedete che Gesù ci porta a que­sta pace, a non essere preoccupati, non per essere privati dalle oc­cupazioni, ma per essere radicati in Dio. È Dio che procura ogni cosa.
Se noi ci mettiamo a vivere questa realtà, un abbandono totale a Dio, un abbandono totale alla Vergine, allora ci resta soltanto la pace interiore dalla quale nasce la gioia immensa, l’amore e la vita redenta che Dio ci dà.
Se voi volete vivere i messaggi della Madonna vi dico: dovete ogni giorno entrare nella preghiera profonda.
Vi porto la mia esperienza: oggi mi sono alzato alle cinque e mezza. Dopo essermi lavato ho cominciato a ringraziare Dio per la giornata e subito alle sei mi sono messo in un abbandono interiore per prepararmi per la giornata. Alle sette meno un quarto (quaranta minuti: in questo periodo mi preparavo interiormente nella pre­ghiera di abbandono) sono andato a pregare la terza parte del Rosario con la gente. E ho sentito come il Rosario tiene un racco­glimento già nel cuore.
Ho celebrato la Messa e dopo la Messa mi sono pentito, perché non mi ero alzato più presto, perché mi sembrava troppo poco il tempo per entrare nella profondità.
Non possiamo attingere, non possiamo entrare nella profondità del Vangelo se la nostra vita di preghiera è una corsa, una fretta.
Si può pregare in fretta soltanto se si raggiunge la pace attraverso gli spazi di tempo più lunghi, più approfonditi.
Un’altra testimonianza. L’altro ieri ho avuto l’incontro con un gruppetto di italiani: persone che sono dedicate in modo partico­lare a Dio e alla Vergine. Quella gente non poteva pregare. Non capivano il Rosario, sembravano delle parole vuote, non capivano perché ripetere « Ave Maria » : erano portati piuttosto ad una pre­ghiera silenziosa, meditativa nella quale si mettevano in silenzio davanti a Dio.
Dopo aver passato due notti continue in preghiera, l’altro ieri sono venuti a dirmi: « Abbiamo bisogno di ripetere mille Ave Maria, di ripetere in continuo Ave Maria ».
Sembra che i loro cuori si siano trasformati in una dolcezza di ammirazione: « Ave Maria, piena di grazia, tu sei benedetta tra le donne… » : un anelito, un grido interiore, una dolcezza e poi l’in­vito ad aiutare l’umanità, tutti quanti noi.
Allora vedete da questo esempio che il problema della vita spi­rituale non sta nelle forme. È piuttosto l’apertura del nostro cuore. È la dedizione a Dio. Se noi arriviamo ad una apertura totale del cuore allora le forme non sono importanti; noi troveremo le forme. Perciò non fatemi la domanda: come formeremo un gruppo di preghiera? È la stessa domanda di una donna: come partorirò mio figlio? Tutto viene dalla vita, da Dio.
Vi porto un’altra testimonianza. Quando mi trovo con un grup­petto che guido in modo particolare incominciamo a pregare senza programmi. Ci intratteniamo in preghiera diverse ore senza pro­gramma: ci mettiamo a parlare con Dio, a scambiare le espe­rienze, a chiedere, a ascoltare, a cantare come facciamo con gli amici. Il  nostro cuore è il momento decisivo per la vita spirituale, la vita della fede. Voglio tornare all’inizio quando ho detto che a Medjugorje ci sono due aspetti, due lati delle apparizioni: i sei veggenti che rappresentano un momento visibile dell’apparizio­ne e l’apertura dei fedeli attraverso i quali Dio si manifesta sem­pre di più.
E io desidero che ciascuno di voi, insieme a me, siamo le persone che si aprono sempre di più, attraverso cui Dio si manifesta e porta i messaggi della salvezza alla umanità. La Madonna può parlare attraverso la vita di ciascuno di noi, purché ciascuno di noi sia un figlio nato dalle apparizioni, dalla stessa Vergine.
Come aprire i nostri cuori al Signore?
La Madonna ci ha indicato la strada: la preghiera, il digiuno. Noi dobbiamo aprire i nostri cuori – secondo me – dedicando tem­po a Dio, cercando Dio.
Il problema è questo: noi non cerchiamo Dio.
Le persone si lamentano: « Non posso essere raccolto… ». È una conseguenza naturale della nostra incredulità. Se io dedico venti­quattro ore alle cose materiali e forse cinque minuti a Dio, io non posso essere raccolto perché il mio cuore è nella ricchezza umana
io ci penso, ci rifletto, faccio dei programmi a livello materiale.
È la stessa cosa che succede nella vita di un calciatore se non si prepara ogni giorno, se non vive la preparazione continua, non è in grado di giocare.
Anche bravissimi calciatori non possono giocare una partita se non sono preparati, se non sono in continua preparazione.
Nella nostra vita dobbiamo rinunciare a molte cose: le cose che ho a disposizione sono i miei impedimenti, sono la fonte della mia preoccupazione. Io devo togliere tutto ciò che mi impedisce di stare con Dio, in Dio. Dobbiamo allora essere poverissimi: ad imma­gine di S. Francesco togliere anche l’abito e darlo a suo padre
« Adesso sono libero di dire:  Padre Nostro che sei nei cieli ». Quando siamo spogliati di tutto e Dio diventa l’unico desiderio che sta nel mio cuore, è facile entrare nella preghiera ed essere raccolti. … Il silenzio e l’ascolto è già preghiera davanti a Dio?
Esiste il silenzio vuoto ed il silenzio in cui noi possiamo incontrare Dio. Ci sono persone depresse che si mettono in un silenzio e dentro rimane la depressione. Ci sono persone che vanno a stare in silenzio e dentro ci sono le loro preoccupazioni. Il silenzio posi­tivo deve avere lo spogliamento delle preoccupazioni e dei peccati per avere il cuore libero, affinché Dio e la parola divina agiscano in noi. Allora nel silenzio noi vivremo la Redenzione.
Dopo il silenzio verrà la risposta, la luce, la forza, la chiarezza. Diventiamo pieni di Dio.
Questo è molto importante, perché ho sperimentato che in molti gruppi di preghiera ci sono persone che tacciono sempre; riman-
gono in silenzio, Dio non può entrare nella loro vita: sono pieni di paure.
Il loro silenzio è pieno di problemi, dell’egoismo.
La Madonna ci insegnava dicendo: « Entrate in preghiera: ci sono molti i quali finiscono la preghiera e non ci sono neanche entrati ». E diceva due passi da fare: allontanare ogni peccato, riconoscerlo, pentirsi e offrire a Dio tutti i problemi.
Essere scaricati dei problemi: allora il nostro cuore diventa libero per l’azione dello Spirito e lo Spirito Santo agisce in noi.
… Io posso dire dalla mia esperienza personale che il grado del mio profondo riferimento a Dio attraverso la preghiera, la meditazione, la riflessione è il grado della mia offerta quotidiana attraverso il lavoro. Ho sperimentato che quando non prego abbastanza, non sono nutrito dal profondo con la speranza, la pace, l’amore, e la mia giornata di lavoro non è piena. Spesso agisco con le mie forze umane e spesso offro me stesso, non quello che il Signore vuole offrire dentro di me. A mio parere noi dobbiamo seguire Gesù che si ritirava per tutta la notte nella preghiera, dopo faceva.
Questa mattina, prima della Messa, avevo bisogno di entrare nella Messa, di essere uno con Gesù, di offrire al Padre Gesù dentro di me, non me stesso.
E ho ringraziato Gesù: « Grazie perché noi due siamo uno ». E ho detto: « Ti prego, dà una gioia al Padre oggi, che io non sia visi­bile, che Tu sia visibile dentro di me ». Mi pare che questa sia la strada per entrare in Gesù: se anche devo fare altri lavori, che Gesù agisca dentro di me.
Chi si incammina su questa strada avrà bisogno sempre più di entrare nella preghiera profonda, perché scoprirà ogni giorno che manca, che ancora Gesù è lontano da lui, e avrà bisogno di tornare a Lui, di pregarLo perché lo aiuti, lo cambi, lo trasformi.
Molti dicono che ogni lavoro è preghiera: da un certo punto di vista sì, ma da un altro punto è una risposta falsa. Diciamo che ogni parola per noi è nutrimento, senz’altro, ma non possiamo essere nutriti senza il pranzo, senza la cena. Non possiamo vivere dello sguardo dell’amico soltanto e così se non ci nutriamo nella preghiera profonda, nella penitenza e nella conversione, la nostra giornata può diventare vuota e un inganno.
Penso che in questo periodo siamo invitati a scoprire la preghiera e attraverso la preghiera edificare il nostro lavoro.
… É inutile che io continui a parlare a voi in modo più profondo se i cuori non sono aperti. Se Dio guida certe persone ad una spiri­tualità alta, li protegge per un certo periodo affinché maturino e in un momento portino frutti.
E sono fortunati quelli che sono nascosti dai pellegrini italiani, per­ché i veggenti sono quasi distrutti.
Marija una volta disse: « Trovate un sacco, stringetelo e portatemi via affinché abbia un po’ di pace ».
Dio ha i propri programmi, ma noi tutti quanti possiamo arrivare alla luce tramite la nostra apertura. Mi sembra che noi vogliamo ascoltare molto quello che dicono gli uomini e poco quello che dice il Vangelo. Sarebbe molto importante ogni giorno mettersi davanti alla parola divina, proprio come disse la Madonna, per piantarla nel cuore e farla vivere tutta la giornata.
(P. Tornislav Vlasic – 19 ottobre 1985)
« Voi ancora non capite il mio grande amore, affrettatevi a capirlo »
Voglio incamminarmi con voi a riflettere sulle parole del Vangelo di Luca, al capitolo 13 che sentiremo questa sera: « C’è un batte­simo che io devo ricevere e come sono angosciato finché non sia compiuto. Pensate che io sia venuto per portare la pace sulla terra? No, io vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre, padre con­tro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera… ».
In questo periodo liturgico le letture ci fanno riflettere e capire quello che il Signore vuole. Abbiamo sentito la parola del Signore nella quale Gesù dice che non è venuto a portare la pace, ma proprio la divisione. Qui a Medjugorje, cominciando dal primo in­contro si sente il messaggio della pace. Dobbiamo capire la pace di cui parla la Madonna e la pace di cui parla Gesù.
La pace del Signore è una cosa profondissima. Ieri il Padre nella predica ha detto un’esperienza di genitori pellegrini. Essi sono ve­nuti a Medjugorje da un paese lontano per cercare una grazia per il figlio, deciso ad abbandonare la scuola e a camminare sulla strada come tanti giovani. A Medjugorje hanno pregato e hanno trovato una pace profondissima. Tornati a casa hanno trovato il figlio espulso dalla scuola. Essi dicono: « Quando lo abbiamo visto espulso dalla scuola non abbiamo per nulla perso la pace: ci siamo soltanto guardati con una pace profonda nel cuore. L’abbia­mo abbandonato a Dio senza aggressività e noi due abbiamo conti­nuato a pregare e a vivere la pace trovata a Medjugorje. Nostro figlio dopo alcune settimane ha confessato: “La vostra pace mi disturba” e dopo un certo tempo ha accettato la scuola, un’altra scuola e ha lasciato quella sbagliata ».
I genitori hanno scoperto che il loro figlio ha abbandonato la scuola sbagliata scelta da loro, ma non adatta a lui. Ha cambiato strada e ha trovato, come loro, la pace.
Cari fratelli, dobbiamo partire tutti quanti verso la pace così.
La pace può risolvere tutti i problemi; noi viviamo l’aggressività gli uni contro gli altri, la disperazione, e non possiamo vivere i nostri problemi, perché Dio è impedito, non può lavorare in noi.
Dobbiamo arrivare alla pace del Signore; ma che cos’è questa pace? Non è il pacifismo, non è la conseguenza di tecniche di training, né delle tecniche di yoga. Le tecniche di yoga possono portare fino al silenzio, fino alla tranquillità, ma non possono por­tare alla pace di Cristo.
Quando i veggenti descrivono il volto della Madonna e il suo com­portamento, lo descrivono non come una pace di concentrazione, ma come una rosa che si apre.
Nello stesso tempo la pace è la vita, è la dinamica, è la gioia.
Gesù ha portato la pace agli Apostoli dopo la sua morte, la pace che ha vinto tutto. Allora, vi invito a vivere la pace, ma dovete cambiare strada se volete avere la pace. Molti, quasi tutti noi, vogliamo la tranquillità e non la pace.
Veniamo a Medjugorje a dire alla Madonna: « Guarisci mio figlio, perché io sia tranquilla », « Risolvi qualche problema perché io possa vivere meglio su questa terra », « Dammi un posto di lavo­ro », « Allontana queste difficoltà »…
Vogliamo essere tranquilli e spesso siamo simili agli Apostoli che aspettano il Regno di Dio per noi, il Regno qua sulla terra, un messianismo e sappiamo che quel regno che hanno aspettato gli Apostoli è fallito. Dopo la morte,’ Gesù Risorto li ha incontrati, ha mostrato loro la strada verso la pace: « Dovete anche voi mo­rire con me. Dovete anche voi offrire voi stessi per me. Dovete es­sere pronti a morire come anch’io sono morto ».
Vedete che cosa ha detto in conclusione Gesù a S. Pietro: « In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo e andavi dove volevi, rna quando sarai vecchio tenderai le mani e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi ». Questo gli disse per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: « Seguimi ».
Cari fratelli, se voi volete arrivare alla pace di cui parla il Signore, dovete vivere questo Vangelo d’oggi in cui Gesù disse: « Sono ve­nuto a portare il fuoco sulla terra, non la pace, ma la divisione ». Vuol dire questo: oggi voi dovete essere risvegliati; siete chiamati a prendere una decisione per appartenere totalmente a Dio. E sa­pete il desiderio di Gesù: « Amate Dio con tutte le forze, con tutto il cuore e amate il prossimo come voi stessi ».
Non venite a Medjugorje per cercare qualche cosa per voi: di so­lito quello che noi cerchiamo è per la vita terrena. Il Signore disse « Cercate prima di tutto il Regno di Dio e l’altro vi sarà dato ».
La malattia non si guarisce se non si sradica la radice della malat­tia. Voi non potete vivere la gioia, la felicità se non avete ricevuto Gesù Cristo, la sua Parola. E così anche le parole della Madonna. Se voi siete in grado di abbandonarvi totalmente alla Madonna e a Dio, di offrire voi stessi a Dio, allora voi troverete la gioia della pace. Perché vi ho detto: la pace di cui parla la Madonna non è la tranquillità, il pacifismo, la concentrazione. La pace che non può essere ricevuta dal mondo, ma soltanto da Gesù Cristo.
Martedì la Madonna disse in un messaggio al gruppo: « Voi an­cora non capite il mio grande amore che vi dò, affrettatevi a ca­pirlo. Quando finirò con le mie apparizioni può essere tardi per voi capirlo ».
Dobbiamo veramente affrettarci per capire i messaggi della Ma­donna. Se volete affrettarvi seguite il Vangelo di oggi.
Ieri parlando con diversi sacerdoti, suore e persone che dicevano « Noi crediamo alle apparizioni di Medjugorje » li ho visti come gli ebrei dell’Egitto, quando Dio disse a Mosè : « So che non ti ascolte­ranno a ragione delle fatiche che sopportano ». Così io ho capito che la gente che mi diceva: « Credo a Medjugorje », era sorda, op­pressa da diverse difficoltà, nello stesso tempo non aveva fame della speranza. Dice: « Sì, la Madonna ha detto, però… » e da quel « però » sfugge tutto.
Disse una _suora: « Potrei raccogliere in una sera dieci pulmann di giovani da portare a Medjugorje. Però sai com’è difficile: che cosa diranno… ».
La speranza è schiacciata in noi.
Se veramente volete accettare Gesù questa sera, accettate le sue parole: se lo accettiamo volontariamente è come il fuoco dell’amo­re che ci converte. Se passeremo attraverso il fuoco del purgatorio sarà difficile, ma se andremo nell’inferno, come hanno visto i veg­genti, guai a noi!
Accettiamo il fuoco dell’amore e siamo persone decise a seguire Dio, a seguire la Madonna.
Se qualcuno fosse perplesso sulle apparizioni si chieda: « Credo a Dio? Credo a Gesù Cristo? ». Accetti le parole del Signore dette in questa Messa e capirà anche la Madonna.
In modo concreto, cari fratelli, vi invito a pregare ogni giorno prendete questo come vostro programma questa sera.
(P. Tomislav Vlasic – 24 ottobre 1985)
Il compito di noi cristiani è quello di vivere la speranza e la pace
Ieri nel messaggio la Madonna ha detto che di giorno in giorno vuole vestirci di bontà, di amore divino e di giorno in giorno pre­pararci per essere più veri e più pronti per la venuta del Signore e ci invitava ad accettare i messaggi ed a viverli.
Oggi Mirjana ha avuto l’apparizione della Madonna della durata di otto minuti. Non sappiamo il contenuto. P. Pero che era presente mi ha detto soltanto: « Ho visto le lacrime negli occhi di Mirjana ». Questi incontri con la Madonna hanno un contenuto di spiegazione dei segreti, perché questa veggente ha ricevuto l’incarico di avver­tire il sacerdote sui primi segreti e avvertire il mondo.
Vorrei fare una riflessione, alla luce dei messaggi, sul Vangelo di questa sera.
Gesù diceva alle folle:   « Quando vedete una nuvola salire da ponente subito dite che viene la pioggia. E così accade. E quando soffia lo scirocco dite che ci sarà caldo. E così accade. Ipocriti sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai non sapete giudicare questo tempo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al ma­gistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice non si ti consegni all’ese­cutore e questo non ti getti in prigione. Ti assicuro che non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo ».
Ecco, basterebbe riflettere sulle parole che il Signore ci ha detto «Ipocriti: sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai non sapete giudicare questo tempo? ».
Io pongo davanti a voi i messaggi: ieri sera la Madonna diceva che ci guida di giorno in giorno per prepararci alla venuta del Signore. Durante le apparizioni i veggenti diverse volte ci hanno detto che la Madonna dice che queste apparizioni sono le ultime sulla terra. Queste apparizioni sono lunghe come mai nella storia della Chiesa. Dobbiamo scoprire la ragione perché sono cosi lun­ghe. l veggenti dicono perché sono le ultime e sono per tutta l’uma­nità, gli avvenimenti sono molto seri. E noi dobbiamo riflettere e dobbiamo capire il momento in cui viviamo.
Gesù stesso ci ha detto che siamo capaci di conoscere il tempo; quando possiamo capire gli avvenimenti della terra e del cielo, dob­biamo capire anche gli avvenimenti spirituali.
Però dobbiamo fare qualche cosa per capire gli avvenimenti spiri­tuali. Io cercherò di spiegarvi quale atteggiamento dobbiamo pren­dere di fronte agli avvenimenti che sono davanti a noi.
Quando parliamo di questi avvenimenti ci sono delle persone che si spaventano. Vi porto la parola di Giovanni Battista il quale disse: « Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira immi­nente? Fate dunque opere degne della conversione e non incomin­ciate a dire a voi stessi: abbiamo Abramo per padre ».
Non dobbiamo spaventarci, ma dobbiamo convertirci.
La conversione è un atto di speranza, la paura è un atto di dispe­razione e noi dobbiamo avere un atto di speranza.
Se voi vivete un atto di speranza, se voi vivete la conversione, da­vanti a voi ci può essere soltanto la gioia, una attesa del Salvatore, ma se dentro di voi c’è l’egoismo, dentro di voi rimane la paura. Perciò cercherò di aiutarvi a capire quelle parole dure di S. Gio­vanni Battista alla gente. Come dicevo, molta gente quando ascolta questi messaggi si spaventa, ma si spaventa perché è troppo occu­pata per questa terra. « Chi ama non ha paura », dice S. Giovanni, ma, dato che noi siamo legati, vogliamo prima di tutto la salute del corpo, vogliamo il benessere; siamo preoccupati per i nostri posti di lavoro, siamo preoccupati di prolungare di dieci giorni la nostra vita. Allora dentro di noi c’è la paura. Se noi veramente crediamo al Dio vivente, alla vita eterna, se noi abbiamo accettato questa vita sulla terra come un passaggio verso una vita migliore, e se siamo abbandonati totalmente a Dio, dentro di noi può stare sol­tanto la libertà, la pace dalla quale proviene la speranza.
Ho detto che molte persone si spaventano, ma esiste una cosa peg­giore dello spavento: esiste uno spavento inconscio. Ci sono delle persone che non vogliono sentire parlare di questo, hanno nascosto la propria paura.
Pochi giorni fa un sacerdote disse: « Quando ho letto il messaggio della Madonna dato alla gente alla fine di agosto di non guadagnare troppo con l’uva, alcuni miei parrocchiani mi hanno detto: « Ma perché parlare di queste cose: cosa c’entra questo con la fede? Noi non vogliamo che tu parli di questo ».
Secondo me è una paura nascosta; un terzo del mondo muore di fame, un terzo del mondo muore perché mangia troppo e, purtrop­po, tra coloro che muoiono, perché mangiano troppo, siamo noi cristiani, l’occidente.
Vedete: un messaggio deve parlare all’uomo, al cristiano. Perché il cristiano non vuole neanche sentirlo? Perché l’anima è chiusa. Secondo me questo è peggio dello spavento aperto, perché nelle anime .che non vogliono neanche sentire la parola del Signore e la respingono è nascosta una paura maggiore e queste persone con grande difficoltà potranno aprirsi al messaggio del Signore.
Vi invito ad aprirvi ai messaggi del Vangelo: il resto dell’anno liturgico ci parlerà degli ultimi avvenimenti dell’umanità.
Il messaggio della Madonna di ieri è la luce sulle letture liturgiche che noi in queste settimane potremo leggere.
Un’altra cosa che voglio sottolineare: molta gente prende paura e Gesù non ci parla affinché noi ci spaventiamo; neanche la Ma­donna ci parla per spaventarci, ma Gesù e la Madonna vogliono portarci all’attenzione, a discernere le cose, a conoscere i mo­menti della storia per andare avanti con la luce.
Gesù disse: « Quando cominceranno ad accadere queste cose, al­zatevi e levate il capo perché la vostra liberazione è vicina ». Il compito di noi cristiani è quello di vivere la speranza e la pace. Nella primavera dell’83 la Madonna disse a Jelena: «L’unico at­teggiamento dei cristiani verso il futuro è la speranza ». In un altro messaggio disse: « Non bisogna neanche pensare alle cose negative; se voi pensate con la paura alle cose negative, siete sulla strada di entrarvi ».
Noi dobbiamo essere la speranza, dobbiamo essere la luce; se noi andiamo con la speranza e con un abbandono totale, allora dentro di noi sarà la pace e non vi sarà posto per la paura, neanche per il fanatismo, neanche per il profetismo, cioè la gente che vuole fissare il futuro.
Noi dobbiamo essere abbandonati e vivere giorno per giorno col Signore, aperti totalmente a Lui.
Se noi pellegrini ci mettiamo a disposizione di Dio e della Vergine con questo atteggiamento di speranza, allora possiamo cambiare il mondo. Se noi siamo venuti qua per guadagnare qualche cosa per noi stessi: la salute del corpo, qualche grazia per la vita terre­stre, facciamo uno sbaglio. Noi dobbiamo essere abbandonati al Signore, pronti ad incontrarci con Lui, pronti ad offrire la nostra vita per vivere una vita migliore.
La Madonna vuole che ci mettiamo sul serio davanti a Lei, davanti ai messaggi, che accettiamo sul serio i messaggi e che lasciamo il peccato per sempre; così voi potrete vivere il resto della vostra vita con la pace e con la speranza, altrimenti rimarrete con le vostre paure.
Offriamo la nostra vita al Signore, alla Madonna per vivere la libertà del cuore, la pace dalla quale nasce la speranza verso il futuro e verso la vita eterna.
… Dovete essere consapevoli che la Madonna è tra di noi; se voi pregate con fede è tra di noi.
Per spiegarvi. Una volta i pellegrini milanesi han fatto una do­manda attraverso Jelena : « Ecco noi siamo venuti a Te, cara Madre, quando tu verrai a Milano? ». La Madonna rispose tra­mite la veggente: « Quando mi aprirete i cuori ».
E allora la Madonna verrà a ciascuno di noi quando noi apriremo i nostri cuori.
Un altro esempio per spiegarvi questo. Una volta, attraverso la veggente, ho ricevuto un incarico che dovevo fare per la Madonna ed ho cercato la spiegazione come farlo, come precisarlo. Ho fatto una domanda tramite Marija e ho ricevuto la risposta: « Non preoccuparti, io ti aiuterò ».
Io non ho sentito la sua voce, ma ho sentito il suo aiuto. Allora la risposta a voce non è l’unica risposta che noi possiamo ricevere dalla Madonna. Dio e la Madonna ci rispondono anche quando non si sente la voce, ma noi sentiamo la risposta nel nostro cuore e proprio lì viene una risposta completa.
Perciò anche questa sera vi invito a fare una confessione. Quando vi dico di fare una confessione, io vi invito a fare la confessione alla luce di quello che abbiamo riflettuto.
Per spiegarvi meglio: diverse volte mi è capitato che la gente viene da lontano, vuole incontrarmi, vuole fare una confessione particolare e quando la gente comincia a parlare nel confessionale non dice nulla della confessione, non porta i peccati, ma porta sol­tanto i suoi problemi. Cosi non si può andare avanti; non potete raccogliere nulla. Se non esistono le viti, non potete avere la rac­colta dei frutti spirituali, non siete in grado di accogliere Gesù Cristo. Prima di chiedere la soluzione dei vostri problemi, met­tetevi ad essere riconciliati con Dio e col prossimo, cercate la luce di Dio che illumina i vostri problemi e i vostri peccati.
Non cercate una ricetta per la soluzione dei vostri problemi, ma chiedete al sacerdote il consiglio come voi dovete prendere un at­teggiamento spirituale verso i vostri peccati, verso i vostri problemi. Prima di cercare di risolvere i vostri problemi, bisogna cercare un atteggiamento giusto che voi, da cristiani, dovete prendere riguardo ai vostri problemi.
Dicevo alcuni giorni fa ad un gruppo: « Vi sento sordi quando voglio parlare ad un gruppo e parlo per chiarire certe cose ». In­fatti, dopo l’incontro vengono tanti e tanti a fare le stesse do­mande, perché non hanno ascoltato. Non hanno ascoltato perché hanno fissato la loro mente sui loro problemi; allora, chiusi nei problemi, non sono capaci di ascoltare la voce del Signore. E molti sono sordi.
Perciò vi invito ad una confessione buona e giusta, un atteggia­mento in cui cercherete prima di tutto Dio e il suo Regno e allora l’altro vi sarà dato.
(P. Tomislav Vlasic – 25 ottobre 1985)
Non potete pregare profondamente fino al momento quan­do sarete offerti a Dio
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
Da noi si risponde: « Sia lodato Gesù e la Madonna ».
Vi saluto tutti quanti, voglio essere fratello di tutti i movimenti, di tutti i cristiani, di tutti i fedeli e di tutti gli atei. Vorrei proprio essere come S. Francesco: amare tutte le creature.
Questa sera cercherò di darvi le notizie essenziali, che annunciano gli avvenimenti; poi farò una riflessione non tanto lunga, perché sono convinto che è meglio lasciare parlare la Madonna e Dio in­vece di dare dei commenti. Purtroppo le prediche di noi preti spes­so sono commenti alla Parola di Dio; invece di portare la Parola di Dio spesso noi portiamo le nostre parole. Allora non si sente la Parola di Dio e della Madonna.
Voi sapete che le apparizioni sono incominciate il 24 giugno 1981; erano sei veggenti, di quei sei ce ne sono ancora quattro che con­tinuano con le apparizioni quotidiane. Sono: Vicka, Iakov, Ivan e Marija. Ivanka non vede più la Madonna dal 7 maggio 1985. Il 6 maggio ha ricevuto l’ultimo segreto per l’umanità, il decimo; con quel segreto la Madonna ha chiuso un racconto sul futuro di una regione del mondo.
Da quell’incontro Ivanka non vede più la Madonna, però nel suo cuore è aumentato il desiderio di pregare di più per incontrarLa attraverso la preghiera.
Mirjana dal Natale 1982 non vede più la Madonna quotidianamen­te. Quest’anno la Madonna le è apparsa oltre il 18 marzo anche il 19 marzo e le è apparsa anche ieri.
Poi Mirjana ha avuto alcuni incontri con la Madonna durante i quali ha sentito la sua voce; la veggente vive una tensione interiore tra quello che conosce e la realtà peccaminosa del mondo.
Ieri ha avuto un’apparizione della durata di otto minuti. Questa apparizione è stata annunciata un mese fa. Che cosa è stato in quel­l’apparizione? Oltre alle solite cose che i veggenti vivono con la Madonna, cioè: la benedizione, il saluto della Madonna, la gioia immensa, la pace, la veggente ha visto come in un filmato la rea­lizzazione del primo segreto, della prima ammonizione all’umanità. Padre Pero che era lì disse: « Ho visto gli occhi pieni di lacrime ». Mirjana dice di aver fatto una domanda alla Madonna: « Ma dav­vero verrà così presto? Davvero deve essere così duro? ».
La veggente pregava e supplicava la Madonna dicendo: « Ma co­me Dio può avere il cuore così duro? ».
La Madonna rispose: « Dio non ha un cuore duro, ma guarda at­torno a te come vive la gente, come pecca… ». Poi, dice la veggente, la Madonna ha fatto un’altra domanda: « Guarda un po’ i fedeli che vengono nella chiesa: davvero vengono per incontrare Dio oppure per abitudine? ».
Ho parlato con la veggente oggi. Mi ha detto questo: « Puoi dire a tutti quanti: siamo nel tempo delle grazie, siamo nel tempo della chiamata della Madonna, la quale vuole portarci alla salvezza. L’umanità attraversa momenti molto duri attraverso i quali ci sarà una purificazione dura. Dopo il segno sarà tardi ».
La veggente dice che l’umanità arriverà al punto quando ci sarà un incontro con Dio, quando ci sarà una manifestazione di Dio e dice che questo periodo è il periodo della fede, della conversione e per­ciò invita alla conversione.
Ma di solito quando si parla di queste cose, degli annunci dei veg­genti, la gente prende paura.
Vuol dire che non abbiamo scoperto la fede e la veggente dice: « Ma perché avete paura quando sappiamo quello che ci aspetta dopo questa vita terrestre? È importante vivere questa vita, però questo è un passaggio ».
Quello che la veggente sottolinea è una conversione, una purifica­zione del cuore, un’apertura totale a Dio per vivere in Dio. Dalla sua spiegazione si vede che il nostro futuro e il nostro oggi dipende da questa purificazione. Con un’apertura totale, con un cuore pu­rificato noi potremo andare incontro agli avvenimenti con la gioia,
con la pace e con la sicurezza, perché aspettiamo le cose bellissime che Dio ci ha promesso.
Allora quello che la veggente sottolinea è la conversione, la pre­ghiera, un abbandono totale a Dio, affinché possiamo essere in questo tempo purificati e vivere il tempo quando Dio si manife­sterà in modo particolare.
A queste parole vorrei aggiungere quello che la Madonna disse a Jelena nell’estate ’83: «Accettatemi sul serio. Quando Dio viene tra voi non viene per scherzare ma per dire le cose serie ». Spesso le persone dicono: « Perché Dio non cambia la situazione del mondo? ».
Vi rispondo con le parole che i veggenti hanno portato a noi. Dio vuole cambiare il mondo, ma noi non lo vogliamo. Attraverso la Vergine già da più di quattro anni continua a chiamarci per un cambiamento, per la conversione. Ci dà dei mezzi per la conversio­ne: la preghiera, il digiuno, l’abbandono a Dio, ma noi non fac­ciamo sul serio.
Voglio dirvi questo: voi siete venuti qua, cercate questa sera di vivere per Dio, cercate Dio; non cercate la guarigione, non cercate di risolvere qualche problema terrestre, quello verrà dopo il vostro abbandono a Dio.
Noi cristiani dobbiamo essere felicissimi e invece spesso siamo i più poveri. Dio ci offre se stesso e noi dall’altra parte cerchiamo qualche cosa per noi e non Dio da cui provengono tutti i beni e la nostra beatitudine.
Allora questa sera cercate Dio, ma cercate anche la Madonna.
Il pensiero che da ieri sera mi sta nel cuore è questo: noi non siamo consapevoli di quanto Dio ci ha dato attraverso la Vergine. Purtroppo molti saranno consapevoli quando passeranno le cose. Mai come in questa giornata ho scoperto che, attraverso la Vergine, Dio ci ha dato una cura materna; proprio come una mamma si occupa dei figli, così Dio ha mandato la Vergine tra di noi in que­sto periodo per prendersi cura di noi.
E voi sapete bene quanta preoccupazione vi è da parte della mam­ma verso il figlio, quante volte si alza durante la notte per vedere il figlio: anche nel sonno è legata al figlio.
Se noi accettiamo la Madonna, in questo periodo attraverseremo le prove con gran facilità.
Poi vi dico un’altra cosa molta importante: quando voi guardate il futuro, guardate le difficoltà del mondo di oggi, andate verso le difficoltà con gioia, perché Dio attraverso le prove che stanno da­vanti a noi ci porterà ad una purificazione più completa, affinché noi siamo purificati e la Chiesa sia purificata.
Su questo punto invito tutti quanti quelli che mi ascoltano col cuore di offrire se stessi in modo volontario, come sacrificio a Dio. La vostra preghiera sarà completa nel momento in cui voi offrirete tutto, proprio tutto. Non cercare nulla per noi, ma offrire tutto a Dio, affinché attraverso le nostre preghiere Dio realizzi il suo pro­gramma di salvezza.
Vi dico: non potrete pregare profondamente fino al momento quan­do sarete offerti a Dio.
Perché la gente si lamenta: « Non posso essere raccolto? ». È una cosa naturale: perché abbiamo offerto la nostra vita per il denaro, per il guadagno, per la TV, perché abbiamo offerto ventiquattro ore al giorno per la nostra vita terrestre e poco o niente per Dio. E dato che abbiamo lasciato un così piccolo spazio per Dio, è una cosa naturale che nella preghiera siamo forzati. Il cuore non è libe­ro perché non ama. Dio non è il più importante per la nostra vita. Se volete proseguire e scoprire Dio meditate il Vangelo ogni gior­no, fate digiuno, fate le rinunce come disse la Vergine.
Ci ha invitati a digiunare possibilmente ad acqua e pane, ogni ve­nerdì e possibilmente anche il mercoledì. Ci ha invitati a rinunciare ai programmi TV e dedicare il tempo a Dio. Ci ha invitati a pre­gare ogni giorno il Rosario.
Un uomo ha raccontato alcuni giorni fa che di solito prega da 10 fino a 20 corone.
Una volta ho fatto una domanda attraverso Jelena: « Ma quando non riesco a finire il Rosario, è meglio meditare o pregare il Rosa­rio? » e ho trovato questa risposta: « La tua vita intera è un Rosario ». Vuol dire che devo pregare di continuo, devo essere in Dio; devo ridere in Dio, devo piangere in Dio, devo riflettere in Dio, devo programmare in Dio; questa è la preghiera continua.
Allora vi invito: voi italiani avete molti libri su questi avvenimenti, ma tutti sono inutili se non vi mettete a pregare ogni giorno, sia personalmente, sia nelle famiglie, sia nelle parrocchie. Tutto sarà inutile se non vi metterete a digiunare, tutto sarà inutile se non vi metterete a confessare i vostri peccati. La Madonna ci ha invitati a fare la confessione mensile.
Poi, un’altra cosa, per le persone che sono avanzate nella vita spirituale. La Madonna per il gruppo di preghiera sottolinea la confessione settimanale: « Confessate anche i più piccoli peccati, perché anche un minimo peccato nel momento dell’incontro con Cristo, vi farà soffrire ».
Ecco, se volete ascoltare questi messaggi basta che voi facciate tutto quello che avete sentito dall’inizio della Chiesa, che avete sentito da qualsiasi santo: l’unica strada che ci porta ad una preparazione, ad un’apertura totale a Gesù, è la preghiera, la conversione e il digiuno.
Attraverso questa strada voi potrete raggiungere la santità.
Questo vi ho detto potete trovarlo nell’ultimo messaggio dato gio­vedì, quando la Madonna spiega che vuol portarci tutti quanti, giorno per giorno, ad essere più preparati e più belli per il Signore. Io vi invito: confessatevi e che la vostra confessione sia l’inizio della vostra conversione oppure la continuazione della conversio­ne. Che questi avvenimenti possano essere le grazie che vi porteran­no avanti nella vita spirituale.
Poi, l’ultima cosa che voglio dire a voi pellegrini: quando vi mette­te sulla strada per ritornare in Italia, ricordatevi di continuare il vostro pellegrinaggio verso il Cuore Immacolato e verso il Cuore di Gesù. Continuate a vivere quello che avete vissuto qua. Non tornate da Medjugorje con una soddisfazione: «Ho fatto qualche cosa e basta! », ma dite a voi stessi: « Ho cominciato, devo continuare ». Alla fine, vi benedico
Per l’intercessione della Beata Vergine Maria, Dio Onnipotente benedica voi e vi faccia capire tutte le parole del Vangelo e della Madonna.
Il Signore vi aiuti a realizzare il suo piano su di voi.
Il Signore benedica tutti i movimenti spirituali del mondo, bene­dica tutti i capi della Chiesa, delle religioni diverse, delle società diverse.
Il Signore benedica tutti i vostri familiari, tutte le vostre comunità e parrocchie.
Benedica in modo particolare tutti gli ammalati e tutti gli afflitti af­finché possano accettare le loro difficoltà e offrirle al Signore.
Il Signore benedica tutto il mondo ed io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
(P. Tomislav Vlasic – 26 ottobre 1985)
La Madonna vuole vestirci di santità, di obbedienza e di bontà per la venuta del Signore
Ieri era la festa di tutti i Santi e oggi la festa di tutti i morti. Ma prima di fare la riflessione con voi, vi darò alcune notizie. L’ultima apparizione a Mirjana è stata il 25 ottobre, una settimana fa. E’ durata otto minuti. In quella apparizione la Madonna ha annunciato alla veggente un’altra apparizione alla fine di novem­bre. L’ha pregata di venire a Medjugorje, di restare lì alcuni giorni nella preghiera e le ha promesso di apparirle.
La caratteristica di questa apparizione è la seguente: durante l’ap­parizione il sacerdote ha visto la veggente abbassare la testa, era molto triste, con gli occhi pieni di lacrime. Dopo l’apparizione le ha chiesto: « Che cosa è stato? Perché sei stata triste? ». Allora ha spiegato: « La Madonna mi ha fatto vedere per la prima volta, come in un film, lo svolgersi della prima ammonizione. È molto pesante. Per questo sono triste ». La veggente dice di aver fatto due domande alla Madonna: se davvero queste cose verranno cosi presto e se Dio ha il cuore cosi duro. La Madonna ha risposto, secondo la veggente, che gli avvenimenti sono imminenti e che « Dio non ha un cuore duro, ma voi avete un cuore duro: guarda attorno a te quanti peccati ci sono e lo capirai ».
Dopo ho parlato con la veggente che ripete di nuovo: « Questo periodo è il periodo delle grazie, quando si danno molte grazie, è il periodo della conversione. Viene un secondo periodo di una puri­ficazione molto dolorosa per tutta l’umanità e alla fine l’incontro con Gesù Cristo, dopo il segno visibile ».
Ho chiesto alla veggente come si sente. Da una parte si sente triste, dall’altra parte sottolinea che noi dobbiamo essere molto lieti, noi sappiamo che cosa ci aspetta. Questa vita ha un valore, ma di fron­te alla vita eterna, noi qui sulla terra siamo soltanto passeggeri.
La veggente sottolinea questo aspetto della gioia e della speranza che dobbiamo avere guardando il futuro.
Come sapete la Madonna manda i messaggi alla Parrocchia e a tutta la gente ogni giovedì. Il penultimo giovedì la Madonna ha detto proprio che ci prepara ogni giorno, cioè che vuole ogni gior­no vestirci di santità, di obbedienza, di bontà di Dio, per farci più belli e più pronti per la venuta del Signore.
Nell’ultimo messaggio, di giovedì 31 ottobre, la Madonna ci ha inivitati tutti quanti a lavorare nella Chiesa e ha detto di lavorare secondo le possibilità. Poi ha sottolineato che tutti possiamo lavo­rare, però non lo facciamo perché non ci sentiamo in grado di farlo. Allora ci ha detto di avere coraggio, di offrire, ciascuno di noi, piccoli fiori, le nostre vite a Dio e attraverso questi fiori di far felici la Chiesa e Gesù. Ci ha invitati a collaborare per la salvezza del mondo.
Adesso faccio una riflessione proprio legata alla festa di tutti i Santi e di tutti i morti.
Ieri mentre stavo con la gente ho sentito che l’umanità è in crisi e che tutti noi siamo in crisi e si vede che siamo in crisi anche attra­verso i pellegrini che si recano a Medjugorje.
La crisi è che ciascuno parla delle difficoltà: mancano i soldi, ci sono molte malattie. Dicono che ogni sette italiani uno muore di cancro.
Ho sentito questa statistica da un medico, non so se sia vera. Comunque si lamentano delle malattie, dei pochi posti di lavoro. Il mondo cerca attraverso le conferenze di fermare le guerre, però ab­biamo preparato un suicidio collettivo di umanità, perché abbiamo già prodotto tante armi e siamo capaci di distruggere la terra. Si sente da per tutto un lamento e la gente sente la crisi.
Io vorrei sottolineare tre punti i quali dovrebbero essere tre luci per noi cristiani.
Prima di tutto: la fede. Noi non contiamo sulla vita eterna. Nella misura in cui per noi la vita eterna non è una realtà, ma è qualche cosa un « può darsi », noi siamo tristi, non possiamo vivere la festa di tutti i Santi, senza questa fede.
Se qualcuno venisse a dirvi: « Voglio scaricarti da tutti i tuoi pro­blemi e voglio farti felice e beato », che cosa fareste? Vorreste questo? Gesù si è presentato così, ieri. Avete riflettuto che cosa vuol dire beati i poveri, beati i tristi? Per fortuna non ha detto beati i ricchi, beati i potenti, beati coloro che si sentono bene, in salute, ma ha detto beati voi che siete in crisi. È una cosa incredibile: come mai noi cristiani non abbiamo scoperto questo? Come mai non lo pratichiamo? Beati tutti voi che siete in crisi, perché a voi appartiene il Regno di Dio.
Questo momento di crisi in tutta l’umanità è un momento molto favorevole per noi cristiani per scoprire Dio. È proprio una grazia per scoprire Dio. Davvero vi dico: beati voi se avete delle sofferen­ze. Però non beati voi con le sofferenze, ma beati voi se voi nelle vostre sofferenze scoprite Dio e la vita eterna.
Se davvero davanti a noi esiste una luce per la vita eterna, per il Cielo, per il Paradiso, noi siamo consapevoli che le malattie e le difficoltà sono per noi soltanto grazie, grazie per essere purificati, per essere più vicini a Dio attraverso le sofferenze che vengono nel mondo. Ma ho visto molti pellegrini che hanno messo la materia e la vita terrestre al primo posto e poi Dio, che ci aiuti un pochettino su questa terra e dopo la morte. Con questa fede voi non potete essere beati, con questa fede non potete essere felici qui sulla terra e non entrerete nel Regno di Dio.
Dobbiamo. mettere, tutti quanti, davanti a noi questa fede di vita eterna: la morte e la risurrezione. Allora possiamo andare verso il futuro con la gioia, con la beatitudine, perché ci aspettano le cose bellissime.
Se io nella mia vita potessi fare qualche cosa per voi lo farei: darvi questa beatitudine. E sapete, quando arrivate a questa beatitudine, allora né la malattia, né la morte, né la persecuzione – come dice San Paolo – nessuno ci strapperà da Gesù Cristo. Ma non soltanto da Gesù Cristo; nessuno ci separerà dalla gioia, dalla pace, dalla sicurezza, da una vita felice. Ecco noi tutti dobbiamo diventare santi.
Chi non decide di essere santo non avrà neanche su questa terra la felicità nel cuore, non entrerà nel Regno di Dio. È una cosa naturale che la veggente che ha visto il Paradiso, ha incontrato la Madonna, ci dica che dobbiamo andare verso il futuro con gioia. Però vi dico una cosa molto importante se voi volete arrivare a questa beatitudine. In questi giorni Gesù continua a portarci avan­ti verso Gerusalemme. Ogni giorno nella Messa seguiamo il Van­gelo di Luca e Gesù pian piano va verso Gerusalemme. È deciso, però vediamo che vuole che anche noi siamo decisi ad entrare in questa gioia. Quello che mi ha colpito molto l’altro ieri, mentre preparavo la predica per la festa di tutti i Santi, è la parabola di Luca dove Gesù parla del banchetto. Il padrone ha preparato il banchetto per gli invitati e i servi sono andati a chiamare la gente, ma tutti si scusavano. Uno era sposato, uno aveva comperato un campo, l’altro… non so. Ma tutti erano gentili: « Scusami non pos­so venire ». Il padrone si è arrabbiato e non ha permesso a nessu­no di entrare.
Quello che mi ha colpito è proprio questo: tutti si sono scusati, erano molto gentili, però nessuno è entrato nel Regno di Dio.
E Gesù ha raccolto, il padrone ha raccolto la gente sulla strada per portarla al banchetto. Io veramente di fronte a questa parabola ri­conosco che tutti noi cristiani siamo gente che si scusa: « Non ho tempo per pregare, devo andare lì, devo guadagnare di più ». Guardate: mettetevi di fronte a questa parabola, leggete il Vangelo e vedrete quante scuse ci sono dentro di noi. Le scuse arrivano fino ad una convinzione che per Dio non abbiamo neanche un minuto durante la giornata. È una cosa bruttissima, ma tutta la gentilezza di scusarci davanti al Signore è inutile. Se voi siete invitati a Mila­no, a Parma, a Roma per prendere molti soldi e non avete mai tempo di andare a prenderli, li prenderete? Non li prenderete mai. E così siamo anche di fronte a Dio. Noi viviamo una situazione di ateismo pratico in cui diciamo: « Per me Dio non è utile, non ho tempo per Dio ».
Veramente vorrei mettere nei vostri cuori questa parabola.
Seguite il Vangelo di Luca dove vedrete che soltanto le persone decise a lasciare tutto per entrare nel Regno di Dio entreranno nel Regno.
Lasciare anche la moglie, anche il marito, anche il denaro, non per lasciarli, ma per mettere Dio davanti, metterLo al primo posto. Come dice Gesù, non è utile per me se io perdo la vita eterna, avere tutti e due gli occhi. Devo staccare anche il mio braccio e in questo senso dobbiamo essere decisi per cercare il Regno di Dio. Se lo cercheremo lo avremo.
Un altro punto, un’altra luce che io voglio accendere nei vostri cuori: amate. Pochi giorni fa ho parlato con una ragazzina di tre­dici anni. Mi sono avvicinato perché ho sentito che era in difficoltà e appena ho incominciato a chiedere: « Come stai? ». Ha risposto: « Direi male ».
Ho incominciato a parlare un pochettino e la ragazzina si è messa a piangere. Perché? La ragazzina si è trovata in una difficoltà sen­za speranza. Aveva ottimi risultati a scuola, adesso ha tutti voti bassi. Quando viene in chiesa non si comporta bene, è nervosa.
Mi ha spiegato la situazione. Dice: « Ogni anno perdo il tempo, non riesco a studiare, quando vado a scuola mi sgridano, quando vado a casa mi sgridano, quando vengo in chiesa i sacerdoti mi sgridano. Tutti dicono la verità che io faccio degli sbagli, ma nes­suno mi ama ». E davvero ho visto che nessuno l’ama. Allora le ho detto: « Adesso facciamo qualche cosa noi due e cominceremo a risolvere il tuo problema ». Ci siamo messi d’accordo per andare avanti e la ragazzina è rimasta consolata.
Però in quel momento ho visto che nella società d’oggi, in tutto il mondo ed anche nella Chiesa c’è poco amore. Ci sono molti poli­ziotti che guardano se qualcuno sbaglia o non sbaglia. Purtroppo spesso anche i genitori si sono trasformati in poliziotti che sgrida­no e non capiscono, perché l’amore deve capire ogni situazione e promuovere quella positiva.
Nello stesso tempo mentre vi parlo dell’amore e della fede, devo accendere la terza luce: la speranza.
Quella ragazzina si sentiva perduta, non poteva andare né a sini­stra, né a destra, perché non era amata. Ci siamo messi a trovare i punti di uscita per realizzare il suo programma; io spero di por­tarla avanti.
Vi ho detto che la fede, l’amore e la speranza sono la radice della nostra salvezza; noi cristiani dobbiamo vivere questa radice della nostra salvezza: la fede in Dio e nella vita eterna. Non la fede che qualche cosa esista dopo la morte, ma la fede che io devo rag­giungerla; e oggi la cosa è importantissima per me.
Dall’altra parte io potrò portare questa luce della salvezza e i mes­saggi della Madonna soltanto se il mio cuore è in grado di amare. Potrò andare avanti con gioia soltanto se potrò portare la speranza. Allora se voi, con tutte le vostre crisi, con tutte le vostre lamen­tele, con tutte le vostre malattie, offrite la vostra vita e vi incammi­nate sulla strada con queste luci della fede, dell’amore e della spe­ranza, sarete felici appena vi incamminate.
Offrite la vostra vita a Dio se volete sperimentare. Mai sarete felici quando riceverete cento milioni di lire, invece quando darete qual­che cosa del vostro bisogno al prossimo, quando voi offrirete la vostra vita a Dio con tutte le malattie, allora voi raggiungerete la beatitudine, la felicità.
L’ultimo giovedì nel messaggio che la Madonna ha dato al gruppo di preghiera, dice tra l’altro: « Dio vi ama molto, vi ama cento volte di più dei vostri genitori », e la Madonna voleva che le per­sone offrissero, aprissero i cuori a questo amore.
Io vorrei soltanto sottolineare di nuovo queste parole: Dio ci ama mille volte di più dei nostri genitori. Allora apriamo anche noi i nostri cuori, quando in questo momento questo amore di Dio è manifestato anche attraverso la Vergine, la quale ci insegna come arrivare nella casa paterna.
La Madonna in un messaggio ha detto: « Se voi volete essere più forti del male e crescere nel bene, allora fatevi una coscienza at­tiva », cioè pregate molto. Allora quando avete pregato, leggete un brano del Vangelo e prendete la Parola del Vangelo e piantatela nel vostro cuore e coltivatela durante la giornata. Secondo me que­sta è la strada della risurrezione. Molte confessioni diventano qua­si inutili, perché la gente si confessa e il giorno dopo è uguale, con­tinua a comportarsi come prima. Molti pellegrinaggi sono falliti, le persone sono andate ad adorare e pregare in diversi santuari e quando tornano a casa dicono: « L’ho fatto » e basta.
Se voi volete essere sempre più forti bisogna ogni giorno pregare, cercare la Parola del Signore che guarisce l’anima, porta avanti, aumenta la grazia, fa più forti, fa crescere nella fede, nell’amore, nella speranza. Allora voi diventerete sempre più forti, sempre più illuminati. Proprio questo vorrei sottolineare: quando tornate da Medjugorje in Italia, vi pregherei di continuare a fare il vostro pellegrinaggio verso Dio, verso la Parola di Dio.
Signore Gesù Cristo, ti prego per intercessione della Beata Vergine Maria di guardare tutti questi pellegrini, di aprire i loro cuori a vera fede, a vero amore e.a vera speranza.
Gesù Cristo, tu vuoi salvare tutti quanti, tu cerchi tutti gli uomini e sei felice con tua Madre, perché vedi qui questi pellegrini e le loro intenzioni. Ti prego aiutali affinché ciascuno di loro possa aprire il suo cuore.
Gesù, aiutali affinché ciascuno possa vivere la tua beatitudine nelle crisi in cui vivono. Ti prego di benedire tutti gli ammalati, tutti i sofferenti, tutte le persone che soffrono di qualsiasi problema affin­ché tutti sentano la beatitudine.
Gesù Cristo, ti prego per la grazia, affinché ogni pellegrino possa rispondere alla tua chiamata senza scuse e vivere per la vita eterna. Ti prego per la decisione, affinché ciascuno di loro sia deciso ad appartenere totalmente a Te, a lasciare tutto quello che impedisce di arrivare a Te.
Ti prego, Gesù Cristo, di aprire i loro cuori per accettare i doni che Tu dai con Tua Madre a ciascuno qua presente e all’umanità intera. Manda il Tuo Spirito, affinché queste persone capiscano la Tua risposta nei loro cuori.
Manda il Tuo Spirito a benedire le loro famiglie, le loro parroc­chie, le loro comunità, i loro ospedali.
Manda il Tuo Spirito a benedire il loro paese e tutto il mondo. E io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Vi saluto. Auguri e buon viaggio.
(P. Tomislav Vlasic – 2 novembre 1985)
Credo, significa decidersi per Dio
Benvenuti.
Sono ormai cinquantaquattro mesi dall’inizio delle apparizioni, questa è una lunghissima storia, è un fenomeno mondiale. Abbiamo lasciato fare tutti gli esperimenti per assicurarci, per ve­dere che cosa succede e adesso si può dire che la medicina, la psi­cologia, la patologia, non hanno più niente da dire. Adesso è rimasta solo la teologia, la pastorale, la spiritualità, la mistica, per vedere, per continuare a ricercare tutto quello che succede qua. Che cosa vuole la Madonna in tanti mesi di apparizioni? La pace. La Madonna ha affidato la pace nelle nostre mani, ne siamo re­sponsabili. Così mostra una grande confidenza in noi, pregandoci di aiutarla a portare la pace in questo mondo.
La Madonna come Madre ci invita ad aiutarla a portare la pace nel mondo: come si fa? Ha detto molto semplicemente: « Pregate e digiunate ».
Pregare ogni giorno il Credo significa deciderci per Dio: ti dò la mia vita oggi, in ogni momento, in ogni difficoltà, nella sofferenza, nel lavoro, nello studio; so a chi appartengo. Questo è il Credo. La Madonna vuole che noi preghiamo ogni giorno, perché ogni giorno sia un impulso, un cammino verso il Signore.
La Madonna come Madre vuole essere con noi e può esserlo solo se noi Le dedichiamo tempo, meditando la sua vita e avvicinandoci con la nostra vita alla sua vita.
Ho parlato in questi giorni in Irlanda con un Vescovo. Mi ha detto: « Ho sentito parlare di Medjugorje, dei messaggi, ma una cosa mi disturba un po’: queste apparizioni quotidiane. Perché? ».
Io ho risposto: « La Madonna sa l’ultima risposta del perché ogni giorno. Ma io posso dire la mia opinione. La Madonna è Madre e vuole essere ogni giorno in ogni famiglia come la madre, non solo alla domenica quando si va a Messa. Vuole essere ogni giorno e può esserlo solo se noi prendiamo il tempo per il Rosario ». Tutto questo deve essere per noi un mezzo per cambiare la vita, ogni giorno approfondendola di nuovo nella fede, nell’amore, nella pace, nella riconciliazione.
Io sono sicuro che ognuno di voi che ha cominciato a pregare ha delle difficoltà con la preghiera: è distratto e altre cose. Ma non fa niente. Non abbiate paura davanti a queste difficoltà, andate avan­ti. Per quanto riguarda il digiuno, ha detto: due giorni alla setti­mana a pane ed acqua, come ideale.
Il digiuno serve sicuramente alla preghiera. Si prega meglio quan­do si digiuna e si digiuna più facilmente quando si prega.
Il digiuno aiuta anche la fede: si sente meglio la parola del Signore. Digiunare significa uscire da noi stessi; dalla casa rotta del proprio cuore per sentire il Signore. Il digiuno ci purifica e la fede viene anche dall’ascoltare; così siamo più pronti ad ascoltare la Parola e la Parola, in un cuore libero dal materialismo, dall’egoismo, può più facilmente diventare attiva, cambiare la nostra vita.
Il digiuno aiuta anche l’amore, perché digiunando si diventa un po’ più trasparenti, si sente più facilmente l’altro, il prossimo, si vede più facilmente che abbiamo abbastanza, dobbiamo proprio pensare di più agli altri. Quando digiunate, il primo criterio per sapere se digiunate bene o no, è se sentite che la preghiera si ap­profondisce, se pregate più facilmente, se sentite più facilmente il dolore quando avete fatto qualche cosa contro qualcuno. Questo significa che diventiamo più sensibili e solo così si può andare verso la pace.
I messaggi del giovedì ci aiutano ad approfondire i messaggi della pace, della conversione, della fede, della preghiera.
La Madonna ha chiesto di nuovo tre settimane fa di ringraziare, di imparare a ringraziare anche per le più piccole cose. Questa è l’altra parola per la pace. Quando io dico grazie? Quando dovrei dire grazie? Chi può dire grazie? Uno che vede l’altro, uno che riconosce l’altro, uno che è umile. Si legge nel Magnificat che la Madonna ringraziava.
Non dire grazie, non essere grato, non avere gratitudine nel cuore: questo è il più grande ateismo.
Pensate alla storia di Adamo ed Eva: hanno ricevuto tutto dal Si­gnore, ma in un momento hanno dimenticato, sono diventati pro­prio ciechi per quello che il Signore aveva dato; avevano bisogno del peccato, dovevano fare il peccato sperando di ricevere ancora altre cose. Sono diventati ciechi. Questo è l’ateismo più profondo. Chi può dare tutto ad un egoista? Quando deve dire grazie un egoista? Se gli fosse dato tutto il mondo, non sarebbe abbastanza. Quando un superbo può dire grazie? Se si fa tutto per lui non sarà abbastanza. Chi è umile vede gli altri, vede le più piccole cose, co­mincia a ringraziare. Se si fa così viene la pace nelle famiglie, vie­ne la pace nel mondo. Io vi dico che per poter ringraziare, come do­manda la Madonna, si deve pregare, ci si deve confessare, si deve digiunare.
Allora: poter vedere per poter ringraziare.
Quando ricevete questi messaggi del giovedì, provate sempre ad approfondirli, a vedere il collegamento con gli altri messaggi, per­ché c’è sempre una ragione perché la Madonna dà i messaggi.
In questi giorni sapete che ha detto che vuole guidarci, che vuole che noi siamo pieni di pace, di gioia, di conversione: come un nuo­vo vestito.
Questa è ancora un’altra parola per la pace: avere un nuovo vestito di bontà, di amore.
Quando la Madonna dice: un vestito nuovo di amore, di pace, dob­biamo pensare ai vestiti che sono stati rotti per il peccato. È il pec­cato che rompe sempre una persona, una comunità, una Chiesa. Il peccato rompe sempre e il vestito nuovo è l’amore, è la pace. Nell’ultimo messaggio ci ha invitati tutti ad essere attivi nella Chie­sa, a portare i propri fiori alla Chiesa, a Gesù, e ha detto che siano tutti contenti. Quando la Madonna dice che dobbiamo essere attivi, questo significa che possiamo essere attivi. La Madonna sa a chi parla, cioè non c’è nessuno, anche malato che può dire: « Che cosa posso fare? ».
Pensate al paragone di S. Paolo sul corpo e la Chiesa: l’occhio non può dire alla testa « non ho bisogno di te » o la testa non può dire alla gamba « non ho bisogno di te ». Tutti noi abbiamo tanti carismi, abbiamo ricevuto tante grazie e possiamo servire la Chiesa e Gesù.
E quando io mi vedo positivamente, quando riconosco che ho rice­vuto molto, mi sento anche responsabile per andare avanti. Là Ma­donna vuole questo.
Tutta la logica di queste apparizioni si può ripetere in una parola che la Madonna ha detto forse due mesi fa a Marija.
Marija ha domandato durante un’apparizione: « Madonna hai qualche cosa di concreto per me? ». La risposta è stata: « Sì. Io ti do il mio amore perché tu lo dia agli altri ». Questa è la logica: « Io ti do il mio amore, la mia pace, la riconciliazione, tutto, tutte le grazie, perché tu le dia agli altri ». Se restiamo in questi giorni, in questo tempo senza pace, senza amore, senza riconciliazione, que­sto significa che non abbiamo aperto le nostre mani.
(P. Slavko Barbaric – 2 novembre 1985)
«Io sono vostra Madre, vi amo e desidero incitarvi conti­nuamente alla preghiera»
Regina della Pace, prega per noi.
Vi saluto tutti e vi voglio spiegare un po’ adesso come è la situa­zione con i veggenti qui da noi e un po’ la spiritualità dei messaggi. Adesso sono quattro i veggenti che hanno ancora gli incontri con la Madonna ogni sera: Vicka, Marija, Jakov e Ivan.
A Vicka la Madonna racconta l’avvenire del mondo dal 17 aprile di quest’anno. Per la sua salute non c’è niente di speciale. Ha mal di testa.
Qualche volta si dice che ha un cancro, un tumore, ma non è così. Nessuno lo sa. È un po’ una cosa mistica, mi sembra.
In ogni modo, tutto quello che le hanno detto i medici era: « Tu devi riposare ». Forse sono i sintomi della stanchezza. Potete im­maginarvi: tra dieci giorni saranno 54 mesi da quando tutto è co­minciato. È una lunghissima storia per quanto riguarda le appa­rizioni. In questi giorni si trova a Zagabria. Un medico nuovo della Commissione ha domandato che Vicka andasse a Zagabria per la­sciarsi un po’ visitare.
Marija Pavlovic ha le apparizioni come Vicka. E tramite Marija la Madonna dà i messaggi ogni giovedì dal 1°marzo 1984.
Se qualcuno vuole i messaggi, può leggerli sul vetro della chiesa. E se qualcuno vuole tutti i messaggi, un po’ le spiegazioni di P. Tomislav e alcune mie, può scrivere al Comitato di Milano per averle. È stato pubblicato anche un secondo volume.
Oggi mi hanno dato una copia del primo libro: è il centomillesimo esemplare: un grande lavoro sicuramente per la Madonna e per noi tutti.
Nota: i libri: “Aprite i vostri cuori a Maria Regina della Pace” e Abbandonatevi totalmente a me”.
Vi sono anche alcuni che ogni settimana passano i messaggi agli altri: potete prenderne i telefoni all’ingresso della chiesa.
A Jakov la Madonna racconta l’avvenire del mondo e tramite Ivan guida un gruppo di preghiera.
Ivanka non ha più le apparizioni dal 7 maggio di quest’anno. La Madonna le ha promesso l’apparizione per l’anniversario delle apparizioni; il 25 giugno 1986 dovrebbe essere la prima apparizio­ne dopo le apparizioni quotidiane.
A Mirjana non appare dal Natale 1982; le appare per l’anniver­sario del suo compleanno. Adesso Mirjana ha le locuzioni inte­riori. Durante queste locuzioni la Madonna parla molto sui segreti e invita alla preghiera – ha detto Mirjana – soprattutto per i non fedeli.
Mirjana ha scelto il sacerdote al quale confiderà i segreti: è P. Pero, della nostra comunità.
Mirjana ha avuto l’ultima locuzione a Medjugorje: è venuta da Sarajevo apposta.
Mirjana ha detto che ha visto come in un film questo primo segreto e ha detto: « Mio Dio, deve succedere questo? ». La Madonna avrebbe risposto che non è Dio che fa questo, ma è il peccato che lo fa.
Per questa notizia io sento che molti sono stati presi dalla paura, dall’angoscia. E molti si domandano fortemente: perché pregare se devono succedere queste cose, perché digiunare, perché la­vorare?…
Voglio dirvi come io ho capito questi messaggi apocalittici.
Nel Nuovo Testamento abbiamo un libro che porta il nome di Apocalisse. In questo libro potete leggere molte cose brutte che ha visto Giovanni nelle sue visioni e che ha descritto, molti disastri… Ma tutto questo, guardate, non si può spiegare anzitutto nel senso di una catastrofe fisica; questo si deve sempre capire nel senso della conversione.
Il primo livello di questi messaggi, anche se sembrano terribili, è l’invito alla conversione, cioè servono alla nostra fede. La nostra fede deve avere sempre la dimensione dell’aspettare.
Aspettare: per questa ragione anche il digiuno.
Lascio il materiale per due giorni la settimana, proprio lo lascio e aspetto il mio Signore.
Allora se la nostra fede non ha questa dimensione, non è fede cri­stiana nel senso pieno.
Io dico qualche volta che molti con la loro fede restano proprio in questo mondo: mangiano e bevono, coi soldi contano di organiz­zare la propria vita, la vita della propria famiglia, ma non hanno questa dimensione che ti fa dire: devo essere pronto ogni giorno per il mio. Signore.
Forse conoscete quello che ha fatto tante volte S. Agostino. Lui ripeteva: « Non oggi la conversione, domani », ma per noi tutti vale il contrario: « Proprio oggi la conversione ».
Pensate alla parabola di Gesù sulle vergini stolte e sagge: cinque hanno aspettato lo sposo e sono entrate con Lui e le stolte non L’hanno aspettato. Hanno perso la dimensione della fede. E non potevano entrare.
Nel Nuovo Testamento, soprattutto nell’Apocalisse, si trova una parola che la Chiesa ripeteva molte volte: Maranathà! Cioè, Si­gnore Gesù, vieni!
I veggenti hanno vissuto questa dimensione nella fede che si apre al mondo dell’al di là e che aspetta nella speranza.
Non c’è posto per l’angoscia, per la paura. Anche quando sentiamo queste cose, se abbiamo paura, non abbiamo fede o la fede è molto debole.
Ieri sera ho parlato con tutti e tre i veggenti (Marija, Ivan e Jakov) anche di questa visione di Mirjana e ho chiesto: « Voi avete paura? ». Hanno detto: « No ». Badate, questo è un segno della fede: avere sempre confidenza.
E c’è un’altra cosa. Nella lettera ai Tessalonicesi S. Paolo scrive che uno, quando ha sentito che Gesù sarebbe venuto presto, non voleva più lavorare. Allora S. Paolo ha detto: « Bene, se non vuol lavo­rare, non lasciatelo mangiare… ».
Ripeto che tutti questi messaggi non hanno senso se noi rispondiamo con la paura. Dobbiamo rispondere con la confidenza, con l’amore e dire: « Tutto è nelle mani del Signore e io ho bisogno di vivere oggi tutti i miei doveri, amando e sperando ».
Io ho capito così e lo dico a tutti: le apparizioni non portano mai una nuova rivelazione; sono sempre un impulso a pregare, a digiu­nare, ad amare, a riconciliarsi, a fare per la pace.
E allora neanche questi messaggi segreti possono portare qualcosa di nuovo; dicono che la nostra fede di nuovo diventi più viva, che non dormiamo.
Voglio parlarvi ora degli ultimi messaggi
Ieri abbiamo ricevuto un messaggio molto bello, pieno di materni­tà, dell’amore di una madre: « Cari figli, io vostra Madre vi amo e desidero incitarvi continuamente alla preghiera. Io sono, cari figli, instancabile e vi chiamo anche quando siete lontani dal mio cuore. Sento dolore per ognuno che si va perdendo. Ma io sono vostra Madre e perdono facilmente e sono contenta per ogni figlio che ritorna a me. Grazie di aver risposto alla mia chiamata ».
Due volte ripete « io sono vostra Madre » e dice che non sarà mai stanca. Vuole salvarci, vuole incitarci, e naturalmente, come Madre parla anche del suo dolore. Uno che ama può avere anche dolore. La Madonna non è indifferente se qualcuno si perde nel peccato, nel conflitto, nella guerra, nell’odio, nella droga, nel­l’alcool… Allora sente il dolore e dice di nuovo: « Io sono vostra Madre e perdono facilmente, sono contenta, felice, gioiosa, piena di gioia per ognuno che ritorna, che viene di nuovo ». Questa è una chance per noi: c’è il cuore di una Madre che ci ama, che vuole salvarci.
Se io posso aggiungere a questo messaggio una parola è questa voi e noi abbiamo sentito questo messaggio e dobbiamo ogni giorno pregare per tutti coloro che sono nel peccato, sono nei conflitti, odiano, non si riconciliano, perché possano ricevere la grazia della riconciliazione. Aiutiamo la Madonna a salvarci.
Nel penultimo messaggio ha domandato l’amore verso il prossimo. Ha detto soprattutto: « Amate quelli che vi provocano il male ».
L’amore per i nemici, come domandava Gesù. Ma a questo punto comincia l’amore cristiano.
Se non vogliamo perdonare, non possiamo dire che amiamo nel senso di Gesù. E con il perdono comincia la pace. Se non amiamo questi che ci provocano il male, Gesù ci dirà, come ha già detto che cosa fate di strano se amate coloro che vi amano?
Una seconda frase di questo messaggio era: « Amate per poter giu­dicare le intenzioni del cuore ». Guardate: ci dà qui un criterio per poter conoscere il cuore dell’uomo. E questo è vero.
Senza amore non si può vedere l’altro; senza amore si comincia a giudicare, senza amore calunniamo, senza amore odiamo, senza amore bastoniamo gli altri, ma quando c’è amore abbiamo un nuo­vo metro, una nuova misura per l’uomo.
Anche uno che odia, che ci provoca il male, dietro questa provoca­zione, dietro l’odio, dietro il conflitto è un uomo che ha bisogno della pace, di essere amato. E molti che fanno il male, sono già stati giudicati da noi. Cercavano l’amore, cercavano la pace. Non c’era nessuno che poteva darli loro e allora la cosa è diventata un male, un peccato.
La terza cosa dello stesso messaggio è questa: « Amate e pregate, così anche le cose impossibili diventano possibili ». Allora, guarda­te: questo amore, questa preghiera alla quale ci invita la Madonna sono i mezzi forti, fortissimi che possono rendere possibile anche l’impossibile.
Questa è una chance per noi, una grande possibilità, ma anche un dovere, di non lasciare niente come impossibile nella nostra vita. In un messaggio ha domandato l’attività. Ha detto: « Voglio che siate attivi », che coi nostri piccoli fiori aiutiamo la Chiesa e Gesù che tutti siano contenti. Quando la Madonna dice « attività per tutti » questo significa che nessuno di noi può dire: « Non posso far niente ».
E la prima attività è la preghiera. È la preghiera con la quale pos­siamo rendere possibile anche l’impossibile.
Le altre attività sono: visitare i malati, pensare ai poveri, aiutare, consolare, pensare agli altri…
Se facciamo così, forse saremo sorpresi quando Gesù dirà: « Venite, beati nel mio Regno, perché mi avete visitato, mi avete dato da mangiare… ». Forse noi domanderemo: « Come mai? Io ho visi­tato un altro, ho visitato un malato, ho aiutato un povero… ». Gesù dirà: « Sì, ma tutto quello che hai fatto a quello lo hai fatto a me ». Di nuovo dico: questa è la porta dell’amore cristiano; essere attivo e mai lasciarsi stancare.
La stanchezza si supera – dice la Madonna – nella preghiera.
In un messaggio la Madonna ha domandato, tra l’altro, la consa­crazione alla Croce: « Pregate davanti alla Croce. Dalla Croce ven­gono grandi grazie. Consacratevi alla Croce. Promettete di non offendere Gesù nella Croce ».
Questo è un punto importante: consacrarsi alla Croce significa sentire la Croce. E la Croce è una parola sull’amore, sul sacrificio, sulla vita eterna. Dalla Croce si dice: « Ecco tua Madre, ecco tuo figlio ».
E noi come ci comportiamo davanti alla Croce? Forse non perdo­niamo, forse facciamo i conflitti, forse bestemmiamo. Se facciamo così la Croce diventa muta, non ci parla più.
Ma consacrarci significa sentire la Croce, lasciarla parlare. E per il popolo italiano, il popolo slavo e il popolo ungherese, questo mes­saggio è importantsisimo.
Forse qualcuno fra voi non sa che questi tre popoli hanno le più brutte bestemmie del mondo.
Io, facendo un esorcismo su un pellegrino italiano, ho sentito du­rante la preghiera tutte le vostre bestemmie. Sempre, quando nella preghiera dell’esorcismo dicevo: Gesù, Croce, Madonna, Chiesa, Dio: bestemmie…
Questo è anche segno dell’ossessione, se si reagisce così alla pre­ghiera. Io non so come si fa da voi a scusarsi; da noi si dice: « Sono arrabbiato, sono nervoso, il lavoro non andava come volevo… be­stemmio, ma non lo penso col cuore… » .
Io credo che non si pensa còl cuore, ma non so se la Madonna accetta queste scuse.
Promettiamo di non offendere più Gesù e la Croce con le nostre bestemmie. Ma anche di più: noi non siamo cristiani per non of­fendere, siamo cristiani per fare le cose positive. Ogni bestemmia che forse sentirò dopo, nella famiglia, sul pullmann, sul treno, nella strada, nel lavoro sarà per me un impulso per pregare, per lodare, per benedire… Per pregare per questo che bestemmia: allora non giudicare, ma pregare.
Così, questa sera, prima della benedizione, alla fine della preghiera per i malati quando io vi dirò « Consacratevi alla Croce » : dite nei vostri cuori una parola a Gesù, una parola vostra. E io pregherà la Madonna che diventi una realtà per tutti noi, che dalla Croce possano venire grandi grazie per noi.
(P. Slavko Barbaric – 15 novembre 1985)
Tutti coloro che ascoltano i messaggi della Madonna appar­tengono alla sua Parrocchia
La Madonna ci invita alla conversione e se domanda la nostra mano, se ha detto tante volte nei messaggi: « Vi voglio guidare », non vuole guidarci ad una catastrofe, ma vuole salvarci. E nessuna reazione in questo senso: non lavorare, non pregare, perché tutto è già prestabilito.
No, noi se diamo la mano alla Vergine, la Vergine ci guida, non solo noi personalmente, ma tutto il mondo su una strada giusta, la strada della pace. Sappiamo che le catastrofi sono possibili, per­ché vengono dalla natura o dall’uomo che distrugge, che può di­struggere.
Per questa ragione la Madonna ci invita alla preghiera.
E un’altra cosa: la nostra fede deve avere una dimensione apoca­littica, cioè la dimensione dell’aspettare il Signore. Gesù ha detto molte parabole dove ha accentuato questa dimensione: non dor­mire, ma essere svegli. La nostra fede deve essere viva nel senso di un nuovo tono, di un nuovo tenore della nostra vita.
Quante volte Gesù ha detto: « Noi viviamo in questo mondo, ma non siamo di questo mondo ». E noi cristiani abbiamo perso questa dimensione e ci comportiamo nelle nostre famiglie, nei nostri con­flitti come tutti, come se non credessimo. Tanti vivono non ricon­ciliati, tanti non perdonano, tanti tralasciano i malati, i poveri… e nello stesso tempo dicono di essere cristiani. Questa dimensione della fede viva, attiva, deve rientrare nella nostra vita, deve muo­verla e darle di nuovo tenore.
In questi giorni Marija si trova agli esercizi spirituali per giovani che vogliono vivere la spiritualità, vivere i messaggi.
Tramite Marija la Madonna dà i messaggi ogni giovedì: questi messaggi già li conoscete.
A Jakov la Madonna racconta l’avvenire del mondo. Lui va a scuo­la nel pomeriggio ed ha le apparizioni dopo la Messa. Le appari­zioni per gli altri sono prima della Messa.
Tramite Ivan la Madonna guida un gruppo della preghiera e nella preghiera. Ieri Ivan mi ha dato un programma per gli esercizi spi­rituali che la Madonna domanda a questo gruppo.
Voglio parlarvi un po’ su questa cosa. È questo che si deve rite­nere bene, a memoria, non le cose un po’ curiose.
Ivan mi ha detto delle diverse apparizioni e come la Madonna vuo­le che questo gruppo faccia gli esercizi spirituali.
Voi sapete che questo gruppo si incontra a pregare sulla monta­gna due giorni: il lunedì e il venerdì. Durante la preghiera la Madonna appare a Ivan, Marija e Vicka, se sono andati sulla mon­tagna. Ivan è sempre presente e Marija quasi sempre.
La Madonna ha detto che la settimana prossima non ci saranno questi incontri col gruppo: ognuno individualmente dovrà fare questi esercizi. I mezzi più importanti sono la Bibbia e il Rosario. La Madonna ha domandato di pregare tre volte al giorno, di entra­re nel silenzio il più possibile e anche di cantare e di leggere la Bibbia. Così riceveranno la pace, potranno vivere meglio e capire meglio i messaggi.
Ha domandato che in questi giorni degli esercizi spirituali non guardino la televisione, non ascoltino la radio, che si ritirino re­stando però nella loro vita normale. Ritirarsi e pregare il più pos­sibile. A questi giovani ha chiesto anche di non fumare, di non andare nei caffè, di non parlare molto di altre cose, ma di fare « tac » : si dice così anche da voi?, cioè di non parlare sulle cose inutili.
Dovrebbero poi partecipare ogni sera alla Messa; vivere la Messa come la Madonna ha chiesto in un messaggio a tutti noi: prepa­rarsi, perché la Messa diventi proprio una esperienza viva di Dio. La Madonna domanda loro che facciano attenzione, che si prepa­rino, che celebrino la Messa e che dopo la Messa ringrazino il Signore. Saranno allora capaci di capire i messaggi, di viverli, di metterli in pratica nella loro vita quotidiana.
Questo mi sembra molto importante e queste cose dovremmo pro­varle ognuno a nostro modo.
La Madonna ha promesso a questo gruppo, ma sicuramente anche a ciascuno di noi, un aiuto e le grazie speciali.
Quando ritornate, ognuno faccia secondo le proprie possibilità. La Madonna ha domandato nei giorni di digiuno di pregare ancora un po’ di più. A questo gruppo la Madonna domanda la preghiera individuale e la preghiera nel gruppo, dove pregano, cantano e qualche volta pregano a due a due.
Se il gruppo ha per esempio quindici membri, che preghino a due a due il Rosario. La Madonna ha spiegato il perché: è molto im­portante conoscersi in un gruppo dove si prega insieme. Se si prega sempre insieme nel gruppo possiamo diventare un po’ impersonali, gli uni per gli altri. E così ha domandato di dire un Rosario da soli, un Rosario nel gruppo e la terza parte del Rosario a due a due. Qualche volta hanno pregato due parti insieme e per la terza parte ha detto: « Andate nelle vostre case, davanti alla Croce, pregate da soli la terza parte ».
Così, allora, cambiando il metodo o combinando parecchi metodi della preghiera vuole aiutare questi giovani che crescono nella preghiera.
Vi sono altri punti, ma vi ho detto l’essenziale. Lo scopo è questo: capire meglio i messaggi.
La Madonna domanda da noi tutti il Credo e sette Padre Nostro ogni giorno, il Rosario intero, leggere la Bibbia; digiunare due volte la settimana e la confessione una volta al mese. Più spesso possibile la S. Messa e, come vi ho già detto, con una partecipa­zione attiva: prepararsi per la Messa e dopo la Messa ringraziare. Così potete capire anche la liturgia di questa sera: noi cominciamo un’ora prima col Rosario; la Madonna viene prima della Messa, ci benedice, ci conduce – per così dire – a Messa, a Gesù.
Questo è il suo primo dovere: condurci a Gesù. È Lui la fonte della pace, della riconciliazione, dell’amore.
E dopo anche ringraziamo.
Così abbiamo capito questi messaggi e li proviamo a vivere nella Parrocchia, nella nostra comunità e con i pellegrini che vengono. È molto importante questo: vedendo questa esperienza forse un giorno sarà possibile pregare così anche nelle parrocchie.
So che molti fanno i gruppi di preghiera, hanno nelle parrocchie un giorno di preghiera come a Medjugorje.
Questa è la risposta vera e buona. Così se preghiamo siamo sempre uniti. E quando la Madonna dice: « Questa Parrocchia mi è cara », non pensate solo alla Parrocchia di Medjugorje. Tutti coloro che ascol­tano i messaggi della Madonna appartengono alla sua Parrocchia, e se qualcuno qui non ascolta – in questa Parrocchia – non so se appartiene attivamente.
La Madonna domanda la preghiera attiva anche nelle famiglie. Vi domando: chi nelle vostre famiglie è attivo nella preghiera? Chi la organizza? Chi porta un brano del Vangelo? Chi dice: « Adesso basta la televisione, la radio, la musica, il telefono; adesso si prega? ».
Chi accende in un angolino una candela e mette la Croce e la Bibbia dicendo: « Qui preghiamo? ».
Come è normale dire che la mamma prepara la colazione, il pran­zo, la cena, che qualcuno è responsabile della macchina, delle pulizie di casa, sembra un po’ strano chiedere chi è responsabile della preghiera in famiglia.
Diventiamo tutti un po’ responsabili e troveremo molto facilmente anche il tempo per la preghiera. Il primo gruppo di preghiera deve essere la famiglia. Quando la Madonna domanda l’attività da noi è da capire l’attività in famiglia. Conosco alcune famiglie dove i pa­dre dice chi deve preparare la preghiera, il lunedì, martedì, il mer­coledì… Allora si impara a pregare.
La Madonna domanda anche il digiuno; una cosa è chiara: si deve digiunare, come si deve pregare. E quando abbiamo digiunato e quando abbiamo pregato, tutte le altre cose ci saranno date. Tutto questo a causa della pace nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e in tutto il mondo.
La Madonna ci ha fatto responsabili della pace e noi.possiamo fare molto. Tutto ciò che riceviamo dobbiamo darlo agli altri per poter ricevere di più. Noi cristiani se restiamo in questo tempo di grazie speciali, senza pace, senza amore, se restiamo nei nostri con­flitti, è un segno che non abbiamo aperto la nostra mano, non abbiamo aperto il nostro cuore.
La Madonna ha detto in un messaggio: « lo sto alla porta e busso alla porta di molti cuori, ma molti non aprono. Pregate con me ». Ora, qualche cosa sui messaggi.
La Madonna ha detto: « Cari figli, io sono vostra Madre » e lo ha ripetuto due volte.
Ogni messaggio è pieno di maternità: quando dice « Cari figli » e quando ringrazia « di aver risposto » anche se sa che non tutti abbiamo risposto, che non abbiamo risposto bene.
Come la Madre vede anche le piccole cose e ringrazia.
Qui la maternità della Madonna si mostra chiara come il sole, come la Madre ci ama, come la Madre – io dico – non ci lascia tranquilli finché non abbiamo trovato la pace, finché non abbiamo trovato l’amore. Continuamente vuole incitarci alla preghiera, per­ché la preghiera è il mezzo per andare avanti e dice: « Non sono mai stanca: io vi inviterò sempre ». Non accetta le nostre scuse; quando diciamo: « Non ho tempo, non ho… » .
« Vi chiamo anche quando siete lontani », come una madre che non rinuncia a suo figlio anche quando va via, quando non scrive, quando non telefona. Non rinuncia, prega ed è lieta, è piena di gioia se ritorna.
La Madonna, come la Mamma, sente un dolore grande per ognuno che si va perdendo. Di nuovo dice: « Sono vostra Madre, perdono facilmente e sono piena di gioia a causa di ognuno che ritorna ». Io vi invito: anche questa sera preghiamo per tutti noi affinché diventiamo non solo fedeli, ma aiutiamo proprio la Madonna a cercare di salvare tutti coloro che si stanno perdendo.
Negli altri messaggi ci ha invitati a consacrarci alla Croce, ad ama­re il prossimo, a perdonare, ad imparare di nuovo a dire grazie per le cose più piccole, affinché possiamo ringraziare anche per le cose grandi.
Vi ho già detto che domanda l’attività nella Chiesa, cioè la nostra fede deve essere viva.
Bene, vi ringrazio. Molte altre cose le sapete, sapevate forse anche queste, ma si riceve sempre un nuovo impulso per la preghiera, per il digiuno, per la fede, per l’amore, per la riconciliazione, per la conversione.
(P. Slavko Barbaric – 16 novembre 1985)
« Avete dimenticato che state nella mia mano »
Vi saluto tutti quanti, benvenuti.
Prima di tutto voglio dirvi le notizie di Medjugorje, poi faccio una riflessione che sento dentro di me.
La Madonna, attraverso i veggenti che La vedono quotidiana­mente, continua ad invitare il mondo alla conversione, alla pre­ghiera, al digiuno, alla pace.
Attraverso Vicka sta raccontando certi avvenimenti del futuro della Chiesa e del mondo; da un mese ha incominciato a raccontare alcuni episodi anche a Jakov.
Attraverso Marija dà i messaggi alla Parrocchia e alla gente, di solito ogni giovedì sera.
Attraverso Ivan sta guidando un gruppo di preghiera. Ogni giorno, durante le apparizioni, Ivan e Marija raccomandano i malati. Una notizia è legata a Jakov: alcune settimane fa si è presentato nell’ufficio parrocchiale e ha detto: « Io voglio farmi frate e voglio andare subito in seminario ». Abbiamo chiesto: « Ma perché? Per quale ragione? ». Ha risposto: « Ho voglia di diventare frate e ba­sta ». È andato subito dal Provinciale a chiedere il permesso, ma il Provinciale ha risposto: « Aspetta un pochettino per vedere come puoi essere inserito nella scuola, dato che i programmi sono già cominciati ». Però da questo non è stato disturbato, ma subito ha deciso di studiare il latino con P. Slavko e dice: « Se non posso an­dare subito in seminario, finisco quest’anno e l’anno prossimo con­tinuo in seminario per farmi frate ».
Questo atteggiamento di Jakov è caratteristico per tutti i veggenti, perché dentro c’è una crescita, c’è una maturazione per rispondere completamente al programma della Madonna e di Dio.
Poi ci sono i momenti caratteristici per Ivanka che – come già sa­pete – dal 7 maggio non vede più la Madonna quotidianamente, Ivanka sente un gran desiderio di pregare e di stare col cuore in­sieme alla Madonna.
Le notizie più caratteristiche sono legate a Mirjana, quella ragazza che ha ricevuto il compito di avvertire il mondo sui primi tre se­greti, tre ammonizioni all’umanità.
La veggente dice di essere consapevole del peso del peccato che c’è nel mondo e accetta questa realtà sul livello della fede, come una cosa normale; sottolinea che questo periodo è un periodo di grazie per l’umanità, quando si danno molte grazie e quando il Cielo invita il mondo alla salvezza; il secondo periodo sarà un periodo di una dura purificazione dell’umanità e poi il terzo perio­do sarà la manifestazione di Dio.
Quando si guardano e ascoltano tutti questi messaggi vediamo una linea di invito, di chiamata continua della gente alla preghiera, proprio come la Madonna ha detto nell’ultimo messaggio: « Io sono instancabile nell’invitarvi alla preghiera ». La Madonna è triste quando qualcuno dei suoi figli si è smarrito, mentre è felice di invitarlo di nuovo a venire da Lei. Proprio tutti i messaggi del giovedì sono un invito continuo affinché tutti si avvicinino a Dio. Ora io vorrei fare con voi una riflessione. Voi siete tutti cristiani? Ricordate il Vangelo dell’ultima domenica?
Sapete perché faccio questa domanda? Perché molti cristiani non lo ricordano più. Io ho un’esperienza mia, quest’anno in modo particolare: nella settimana mi sento come un ragazzino il quale deve fare una classe, deve finire una classe. Se durante la settimana non finisco il materiale che il Signore mi ha dato sono bocciato, mi sento bocciato. Vi dico questo perché sento un ritmo nella liturgia: ogni domenica col suo messaggio è un passo avanti per progredire e ho scoperto che io non l’ho praticato, non l’ho vissuto ogni giorno passo per passo. E vedo che molti cristiani non lo seguono, non lo conoscono.
L’ultima domenica davanti a noi c’era quella vedova che ha dato gli spiccioli, però ha dato più di tutti gli altri, perché ha dato tutto quello che aveva. Nella prima lettura c’era quella vedova che ha dato l’ultimo pugno di farina, l’ultimo, per il profeta Elia, però il recipiente non si è svuotato, perché ha dato tutto. Mi sono messo a seguire questo messaggio per svuotarmi, non svuotarmi soltanto per dare qualche cosa di me, ma rinunciare anche a me stesso. E seguendo questo ritmo sono arrivato proprio a riflettere sul Van­gelo di oggi e sul Vangelo e sulle letture di domani.
Sapete qual’è il messaggio di oggi e di domani per noi? Il messaggio è questo: domani sentiremo parole sui futuri avvenimenti, anche disastrosi. Parla il profeta Daniele sulle cose ultime, parla Gesù di cose tremende che avverranno sulla terra, però dentro c’è il mes­saggio per noi: pace, sicurezza, gioia, una vita profondissima. Io vi parlo oggi, perché vorrei che tutti voi foste preparati ad ac­cogliere questo messaggio. Guardate, domani nel salmo è detto: « Il Signore è mia porzione ereditaria e mio calice; Tu hai in pugno la mia sorte ».
Dio ti ha preso per mano, ti tiene nella sua mano.
Basterebbe meditare questo, sentirti nella mano di Dio; è bellis­simo. Voi non potete comprendere i messaggi dei veggenti quando parlano del futuro del mondo, anche delle cose dure, se non siete in grado di capire che siete nella mano di Dio.
Se non capite questo, voi sarete gente piena di paura aspettando il futuro. Ma voi siete nella mano di Dio.
A questo atteggiamento, a questa liturgia di domani, quando do­vete sentirvi con tutti i vostri problemi nella mano di Dio, potrete arrivare solamente attraverso il Vangelo di oggi.
Gesù ci invita a pregare di continuo, non lasciar stare Dio, per così dire, proprio annoiarlo con la nostra preghiera e Lui ci esau­dirà. E conclude il Vangelo: « Ma quando il Figlio di Dio verrà troverà ancora la fede sulla terra? ». Io faccio questo interroga­tivo a me e a voi: che cosa significa questo?
Il Signore ci invita alla preghiera continua: molti pellegrini ven­gono, pregano, pregano, pregano e il Signore dice: « Troverò la fede quando arriverà? ».
A mio parere è molto importante sapere questo: se davvero noi siamo persistenti nella preghiera o no. Quando si tratta di persistere nella preghiera non si tratta del tempo soltanto, prego tutto il giorno, ma si tratta anche della qualità della preghiera, arrivare alla profondità di Dio, arrivare a capire la volontà di Dio.
Ieri ho letto un messaggio di una mistica la quale dice di avere ricevuto questo messaggio: « Gesù mi dice: “Ci sono due preghiere, una quando voi parlate ed io ascolto e la seconda quando voi ascol­tate ed io parlo”, e la mistica disse: “Quale di queste due preghiere ti piace di più?”. Rispose: “La seconda. Quando io parlo e voi ascoltate” ». Devo dire che pochissimi sono capaci di ascoltare Dio che parla. Per darvi un esempio: mentre stavo in un grup­petto che la Madonna ha scelto, abbiamo pregato un’ora e alla fine con la veggente ci siamo messi ad ascoltare il messaggio che Gesù ha dato attraverso di lei: « Avete dimenticato che state nella mia mano ». Allora ho visto che l’intero processo della nostra preghie­ra, un’ora e più, era stato quasi una lamentela: dacci, dacci, dacci, e abbiamo tutto. Difatti abbiamo tutto, ma dato che non abbiamo dato ascolto al Signore col cuore, noi in continuo chiedevamo di darci questo, di darci quello. Ma egli opera per noi, perché ci tiene nella mano, Egli lavora per noi più di quanto noi non lo preghia­mo; è con noi, si prende cura di noi.
Ma noi possiamo sentire questa cura del Signore soltanto se noi abbiamo svuotato tutto come quella vedova, quando abbiamo aper­to tutto. E devo dirvi una cosa dura, durissima e su questo campo dovete fare gli esami: dovete offrire al Signore i vostri peccati, le vostre preoccupazioni. Ma tutti voi volete dare le preoccupazioni e tutti quanti volete ritenerle per voi. Non abbiamo imparato ad essere abbandonati, ad offrire al Signore le nostre preoccupazioni. , Ecco, ho capito perché Gesù disse: « Quando verrò sulla terra tro­verò la fede? ». Difatti spesso le nostre preghiere seguono fino alla nostra utilità, fino alla nostra visione che è logica per noi, ma quan­do si avvicinano le prove, le difficoltà, noi ci ritiriamo. Non possia­mo pregare fino in fondo se non siamo in grado di abbandonarci al Signore nelle prove, accettare dalla mano di Dio le cose contrarie alla nostra vita, come qualche cosa di più positivo.
Quando si tratta della malattia, quando si tratta delle calunnie, quando si tratta delle ingiustizie, quando si tratta della mancanza di denaro, quando si tratta di qualsiasi difficoltà nella vostra vita, siete in grado in quel momento di gioire, e dire: « Questa è pro­prio l’occasione perché io scopra di più Dio, perché io possa avan­zare? ». Finché non siamo in questo atteggiamento, la nostra pre­ghiera non è persistente, noi non preghiamo, ma noi vogliamo qual­che cosa di nostro; noi non cerchiamo Dio fino in fondo. Questa è mancanza di fede, perché la fede è dare ascolto completo a Gesù Cristo e a Dio. La fede non è: « Io credo in Dio ». Allora tutta l’umanità crede in Dio. Infatti io penso che non ci può essere in fondo un ateo teorico, perché non può trovare le ragioni sufficienti a respingere Dio; ma siamo, in un certo senso, tutti fedeli, tutti abbiamo fede, ma non quella fede che il Signore vuole, la fede co­me ascolto totale del Signore. Allora vedete, un ascolto totale, un ascolto fino in fondo, vuol dire la persistenza della preghiera e vuol dire la fede, la fede che il Signore cerca in questo momento.
Se volete esaminare se la vostra fede è vera, allora esaminatevi nei momenti delle prove. Vi dico: i periodi più belli col Signore sono i periodi delle prove. Se voi non siete pronti ad attraversare le vostre prove con il Signore, ad accettare la sua spiegazione nelle vostre difficoltà, allora non potete fare gli esami, siete bocciati.
Noi ci avviciniamo alla festa, siamo nella novena di quale festa?… di Cristo Re. Purtroppo sono pochissimi che si preparano con la novena a questa festa, ma è una cosa importantissima, vuol dire proprio finire la specializzazione non soltanto la facoltà, ed aprirci totalmente affinché Gesù regni nei nostri cuori.
Se volete andare avanti vi resta soltanto quella strada che vi ha indicato la Madonna: pregare, sempre di più, pregare col cuore. Il Vangelo di oggi, proprio l’ultima frase, vi indica la strada: pre­gare, ma pregare per persistere nella preghiera, nelle prove, per­ché voi sapete tutti quanti che nelle strade della città i più malvagi accetterebbero Dio se fosse secondo i loro desideri. Ma se noi che siamo nella Chiesa, che preghiamo, ci comportiamo nella stessa maniera, che differenza c’è tra noi e loro? Pochissima. Perciò non arriviamo a questi frutti della pace, della gioia, e non siamo in gra­do di guardare il futuro con la gioia e con la pace, anche se il no­stro futuro sarà difficile.
Desidero che ciascuno di noi abbia questo atteggiamento pro­fondo di abbandono a Dio per vivere il messaggio di domani. Guardate, domani c’è una cosa bellissima, quando S. Paolo parla del sommo sacerdote Gesù che non ha bisogno di offrire mille sa­crifici: una volta per sempre ha offerto tutto per noi.
lo desidero che tutti noi siamo in grado di godere questo: Dio ha offerto tutto per noi. Finire gli esami dell’anno liturgico è proprio trovarci salvati in Gesù, pieni di gioia. Aspettare con gioia la no­stra morte, aspettare con gioia l’incontro col Signore, aspettare il Cielo, aspettare la vita eterna, andare avanti con gioia.
Se siete con questo atteggiamento profondo, cristiano, allora ve­drete, tutti voi che siete venuti qui a Medjugorje con le preoccupa­zioni, sarete scaricati dalle vostre preoccupazioni, dalle vostre dif­ficoltà.
A proposito del futuro, molte persone fanno domande sul futuro, sui segreti, sui messaggi. Domani avrete una spiegazione bellissima. Gesù dice nel Vangelo di Marco cap. 15. « Dall’albero del fico imparate questa similitudine, quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose sapete che Egli è alle porte ». E il secondo passo: « In verità vi dico, non passerà questa genera­zione prima che tutte queste cose siano avvenute. Il Cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Riguardo poi a quel giorno e l’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel Cielo, neanche il Figlio, ma solo il Padre ». Avete capito? Dio nascosto e Dio svelato. Dio che nasconde il futuro; neanche il Figlio cono­sce le date, però Dio parla ai nostri cuori e siamo in grado di ca­pire questo momento.
Ai veggenti sono date certe cose, certi segreti, non come molti pensano una precisione matematica sul futuro. È stato dato loro affinché noi, riflettendo nei nostri cuori, possiamo capire il mo­mento attuale del mondo. Se le nostre teste sul livello razionale non conoscono le date del futuro, i nostri cuori sono in grado di capire la strada da fare. Che cosa dobbiamo fare? Sapete bene che cosa dobbiamo fare. Dobbiamo fare i passi del figlio prodigo. Av­vicinarci alla casa del Padre e quando saremo vicini allora vedremo e saremo nelle sue braccia. Purtroppo molti stanno lontano dal Padre, nei propri peccati e dicono: « Vedremo se le apparizioni sa­ranno vere ». Molti aspettano che il Padre venga nella solitudine del Figliol prodigo e si manifesti lì, ma questo non può accadere mai. Dio aspetta, Dio chiama e noi dobbiamo fare la strada. Come un figlio, un ragazzo bocciato deve essere impegnato a studiare per fare gli esami e così sarà promosso, così l’umanità in questo mo­mento deve capire nel cuore la strada che deve fare per arrivare al Padre. Ma voi conoscete la strada di sicuro, soltanto non dobbiamo filosofare troppo. La pace: l’umanità non sarà salvata senza la pace, lo sanno tutti, gli atei e i credenti. Dobbiamo impegnarci. Dobbiamo cambiarci, cambiare la vita, lo dicono gli atei, lo dicono anche i credenti. Tutti e due dicono: l’umanità deve essere cambia­ta. Gli uni fanno le rivoluzioni con le armi, gli altri fanno la rivo­luzione spirituale, ma tutti e due sono d’accordo: l’umanità deve essere cambiata, devono venire nel mondo: la giustizia, l’amore, l’uguaglianza.
Se siamo credenti allora sappiamo che cosa vuol dire per noi la preghiera e il digiuno: sono i mezzi per essere capaci di promuove­re un cambiamento nel mondo, un cambiamento positivo, senza offendere nessuno, senza colpire nessuno.
Bisogna promuovere l’amore, promuovere la pace, promuovere la dignità umana con i mezzi di Gesù Cristo; non una rivoluzione con la spada, ma una rivoluzione.per mezzo dell’amore, per mezzo della pace.
Ecco volevo condividere questo con voi.
(P. Tomislav Vlasic – 16 novembre 1985)
« Preparatevi per il Natale con la preghiera, la penitenza ed opere di amore »
Quando Mirjana ha detto il contenuto della penultima locuzione molti hanno telefonato e hanno domandato: « Ha già detto quan­do, come?… » e molti erano anche presi dalla paura. Io ho sentito anche delle voci: « Se deve succedere qualche cosa, se non pos­siamo impedirlo, allora perché lavorare, perché pregare, perché digiunare? ». Tuttte le reazioni come queste sono false.
Questi messaggi sono apocalittici e per poterli capire bisogna forse leggere di nuovo l’Apocalisse di Giovanni o i discorsi di Gesù nel Vangelo quando ammoniva i suoi ascoltatori.
In queste ultime due domeniche avete sentito parlare dei segni nelle stelle e molte altre cose: quando succederà questo? Gesù ha detto: « Presto ». Ma questo « presto » non è da misurare con i nostri giorni o con i nostri mesi.
Questi messaggi apocalittici hanno un compito: la nostra fede deve essere sveglia, non dormire.
Ricordate alcune parabole di Gesù quando ha parlato delle dieci vergini, cinque sagge e cinque stolte: in che cosa consisteva la stoltezza delle stolte? Hanno pensato: « Lo sposo non verrà così presto », non erano preparate e non potevano entrare alla cena con lo sposo.
La nostra fede deve avere sempre questa dimensione.
Pensate all’altra parabola di Gesù quando ha detto: « Anima mia adesso rallegrati, hai abbastanza da mangiare e da bere » e il Si­gnore dice: « Stolto, che cosa farai stanotte se sarà domandata la tua anima? A chi lascerai tutto quello che hai raccolto? ».
Una dimensione della fede è la dimensione dell’aspettare, del ve­gliare. I messaggi apocalittici vogliono che noi siamo svegli, che non dormiamo per quanto riguarda la nostra fede, la nostra pace con Dio, con gli altri, la conversione… Non c’è bisogno di aver paura, non c’è bisogno di dire: « Così presto? non si deve lavorare, non si deve pregare… ».
La reazione in questo senso è falsa.
Questi messaggi sono, per noi, per poter arrivare. L’ultima sta­zione del nostro viaggio è il Cielo e, se ascoltando, sentendo questi messaggi cominciamo a pregare meglio, a digiunare, a credere, a riconciliarci, a perdonare, a pensare agli altri, ad aiutarli, faccia­mo bene: questa è la reazione di un cristiano.
La fonte della pace è il Signore e il nostro cuore deve diventare la fonte della pace; aprirsi alla pace che il Signore dà.
In un messaggio, forse di un mese fa, la Madonna ha domandato di nuovo l’amore per il prossimo e ha detto: « Soprattutto per co­loro che vi provocano ». Qui comincia l’amore cristiano, cioè la pace.
Gesù ha detto: « Cosa fate di speciale se amate quelli che vi ama­no? Se perdonate a quelli che vi perdonano? ». Noi dobbiamo fare di più: amare anche l’altro che ci provoca il male. La Madonna vuole questo: in questo punto comincia la pace, quando comincia­mo a perdonare, a riconciliarci, senza condizione da parte nostra. In un altro messaggio ha detto: « Pregate ed amate: anche le cose che vi sembrano impossibili diventano possibili ».
Se qualcuno di noi dice: « Come posso perdonare? Come posso riconciliarmi? » forse non ha ancora domandato la forza. Dove cer­carla? Dal Signore, nella preghiera. Se noi abbiamo deciso di vi­vere la pace, riconciliati col Signore e con gli altri, comincia la pace e tutto il mondo è per un millimetro forse più vicino alla pace. Ognuno di noi che decide radicalmente di vivere la pace, ricon­ciliato, porta una nuova speranza al mondo; così verrà la pace, se ognuno di noi non domanda la pace dagli altri, non domanda l’amore dagli altri, ma li dà.
Cosa significa conversione? Significa non lasciarsi stancare. Tutti conosciamo le nostre debolezze e le debolezze degli altri.
Pensate alle parole di Gesù quando S. Pietro ha domandato
« Quante volte dobbiamo perdonare? Sette volte? ». Pietro ha pen­sato sette volte, ma Gesù ha detto: « Settanta volte sette ». In ogni modo non stancarsi, continuare il proprio cammino con la Ma­donna.
Nell’ultimo messaggio del giovedì la Madonna ha detto: « Vi in­vito, preparatevi per il Natale », ma dovete prepararvi nella pre­ghiera, nella penitenza, nelle opere di amore. « Non guardate alle cose materiali perché vi impediranno, non potrete vivere l’espe­rienza del Natale ». Ha ripetuto così, per dire tutti i messaggi: preghiera, penitenza e opere di amore.
Noi abbiamo capito così i messaggi e proviamo a viverli così nella comunità, nella Parrocchia: un’ora di preparazione, un’ora per la Messa e dopo la Messa ringraziare.
Molto importante è pregare nella famiglia, pregare nei gruppi, pregare nella parrocchia; pregare ed amare come ha detto la Ma­donna e, tutte le cose, anche quelle che sembrano impossibili, di­ventano possibili.
E con questo desidero che voi, quando ritornate alle vostre case, dovete fare questa esperienza. Tutto si può cambiare in meglio se cominciamo a pregare, ad amare radicalmente, senza condizioni. Per poter amare così e pregare si deve anche pregare per la grazia dell’amore.
La Madonna ha detto molte volte che il Signore è contento se può darci la sua misericordia, il suo amore.
Anche stasera è a disposizione: se ci apriamo, se preghiamo, il Signore ce li darà.
(P. Slavko Barbaric – 7 dicembre 1985)
La conversione dura tutta la vita
Una cosa per me molto importante per tutti noi è quello che la Ma­donna ha domandato al gruppo di Ivan alcune settimane fa: fare una settimana di esercizi spirituali, farli dove si trovano, non anda­re in cerca di un chiostro o di un ritiro, ma farli nella vita quo­tidiana.
Ognuno di noi, soprattutto adesso prima del Natale, dovrebbe fare una settimana così, dedicarsi di più alla preghiera, un po’ di più al silenzio, essere di più in contatto col Signore; questo programma è molto bello e semplice, adatto a noi tutti. Non importa dove ci troviamo o che cosa facciamo. Possiamo fare questo: pregare di più all’inizio del giorno, pregare lo Spirito Santo, leggere la Bibbia, pregare il Rosario, partecipare alla Messa. Ritirarci e vivere così una settimana.
Mirjana ha avuto una nuova apparizione il 30 novembre: questi messaggi, queste parole, queste cose che ha visto e udito sono un invito per noia Se pensiamo alle parabole di Gesù, quando diceva che dobbiamo essere svegli, non dormire, abbiamo già la risposta anche alle parole di Mirjana.
La situazione. qui da noi: vedete ogni giorno molta gente, molte conversioni, molte guarigioni, un nuovo spirito di preghiera; ab­biamo moltissime testimonianze, da tutte le parti del mondo. Na­scono molti gruppi di preghiera, molti sacerdoti che sono stati qui hanno deciso un giorno o una sera di pregare così nella loro par­rocchia, con la propria gente come hanno visto qui, tre ore di preghiera. E questa è la cosa più importante. Tutti quelli che han­no cominciato a pregare, a radunarsi a pregare nei gruppi, nelle famiglie, fanno bene.
La preghiera, il digiuno, la fede portano avanti questi avvenimenti nonostante tutte le difficoltà.
La settimana scorsa la Commissione del Vescovo ha avuto una nuova riunione: non hanno deciso niente. La prossima riunione sarà in maggio; lasciano del tempo e questo è bene.
Padre Ivan, che adesso lavora qui nella Parrocchia, come cap­pellano ed è anche membro della Commissione, è tornato più contento delle altre volte: sembra che alcuni hanno visto anche le cose positive. Un membro della Commissione ha detto una parola per noi qui: « Molti dicono che gli avvenimenti di Medjugorje di­pendono dai francescani. Se la liturgia di Medjugorje è dei france­scani, di chi sono i francescani? ». Voleva dire: se questa liturgia, se la preghiera e tutto questo che succede è opera loro, sappiamo chi sono.
È molto importante pregare, aprirci all’amore, alla pace: tutto il resto ci sarà dato.
La conversione nei messaggi di Medjugorje significa cambiare vita, lasciare il peccato, l’egoismo, la superbia, l’orgoglio e aprirsi al­l’umiltà, all’amore e non essere mai stanchi. La conversione ha due dimensioni: una nella quale siamo invitati a lasciare il peccato e l’altra nella quale siamo invitati ad aprirci, ad amare. Nessuno di noi potrà dire che ama abbastanza, che non può amare di più. Questa è la conversione: cercare di amare di più, di conoscere il peccato, pregare lo Spirito dell’amore e andare avanti.
Questo lo dico per tutti coloro che hanno cominciato con entu­siasmo dopo aver sentito delle apparizioni e qualcuno ha visto che non è facile cambiare, che si deve fare fatica. Non lasciatevi stan­care, la conversione dura tutta la vita. Il Signore capisce questo, la Madonna capisce questo: per questa ragione ci ha invitati a confessarci ogni mese. Se ci invita alla confessione, possiamo dire che ci sa peccatori, sa che resteremo peccatori, ma questo non importa. Importa cercare di nuovo la riconciliazione e la forza che ci viene data dal Signore. Questa è la speranza e la forza per noi.
(P. Slavko Barbaric – 8 dicembre 1985)
La Madonna vuole che cominciamo a vivere radicalmente la nostra vocazione
Questi ammonimenti e questi messaggi hanno un semplice signifi­cato, non dicono niente di nuovo, ma riportano ai Vangeli prima di Natale, alle parole di Gesù su quello che deve succedere: segni nel cielo, nelle stelle, nel sole, terremoti… La Madonna non può dire altre cose, ma se dice questo dovrebbe servire alla nostra fede, non alla paura, all’angoscia, alle nuove preoccupazioni…
In che senso? Molti cristiani vivono dicendo: « Io credo, io sono cristiano, vado in chiesa, mi confesso », ma il loro cuore e la loro vita sono solo sulla terra. Molti dicono: « lo credo », ma dipendono solo dai soldi, dal successo, dal progresso, dalle cose materiali e non si aprono alle altre cose.
Una fede vera, più profonda ha questa dimensione – io dico – apocalittica: cioè, io vivo la mia fede nella fiducia al Signore, io so che ogni giorno il Signore può chiamarmi.
Noi non facciamo bene se diciamo: mi convertirò domani, per­donerò domani, mi riconcilierò domani; la  confessione è doman­data oggi, non domani.
Allora i messaggi hanno questo significato: risvegliarci nella fede, lavorare, pregare, credere, abbandonarsi e nello stesso tempo essere aperti, pronti ogni giorno ad essere chiamati e incontrare il Signore nell’amore.
La situazione: vedete che molta gente viene sempre nonostan­te l’inverno. Il messaggio è diffuso in tutto il mondo; io posso dire che la Madonna ha trovato i suoi agenti da per tutto.
Una cosa mi sembra importante: l’anno prossimo è stato dichia­rato dall’Unesco « l’anno della pace ».
Io non so, ma mi sembra di poter dire che Medjugorje e tutti quelli che hanno cominciato a pregare e a digiunare per la pace, sicura­mente hanno aiutato se l’anno prossimo sarà dichiarato l’anno della pace, e tutti quelli che sono venuti a Medjugorje, che hanno letto su Medjugorje, collegheranno subito Medjugorje e il messaggio della pace, e molti saranno più aperti se si parlerà di più sulla pace a tutti i livelli; forse per tutto il mondo è una nuova chance. Così noi tutti siamo responsabili per la pace, soprattutto quelli che hanno accettato il messaggio della Regina della Pace. Pregare per la pace, digiunare per la pace e riconciliarsi con tutti coloro con i quali si vive, così verrà la pace. La pace non viene dai concordati, non viene dalla carta, la pace viene dal cuore dell’uomo che vive la pace e diffonde la pace, non solo le parole…
Questa pace ha come contenuto la giustizia, la verità, l’amore. Da dove vengono le guerre? Perché? Perché molti fanno le ingiustizie e gli altri non perdonano: cosi vengono i conflitti nelle famiglie, tra le persone, nella Chiesa e in tutto il mondo.
Con altre parole: tutti quelli che cominciano a vivere l’amore verso il prossimo e verso Dio, tutti quelli che provano ad essere giusti anche aiutando i più poveri, i bisognosi, preparano la via alla pace.
Molti domandano come si comporta il governo: io posso dire che possiamo lavorare; voi potete venire e basta. Una cosa che per me è un miracolo è stato quando alla televisione di Belgrado il 17 otto­bre hanno mostrato un documentario su Medjugorje; era molto buono, ha dato nuovi impulsi alla nostra gente. È molto impor­tante.
Dico una sola cosa: nella Chiesa, nei giornali della Chiesa è an­cora proibito scrivere su tutto quello che succede qua, ma in questa situazione potete vedere come Dio si comporta verso tutti noi. Dio ci lascia liberi e se noi non vogliamo la Madonna trova gli altri; trova gli altri che non credono in Dio; non credono alla Madonna, ma sono arrivati. Sono cose bellissime che servono alla diffusione dei messaggi.
Mi sembra di poter dire che qui si è verificata un po’ la parola del Signore quando ha detto: « Se voi date la lode al Signore, il Si­gnore può creare dalle pietre una nuova stirpe di Abramo ».
È un segno che la Madonna – come ha detto una volta in un mes­saggio – è instancabile, non ci lascerà in pace finché non avremo trovato la pace.
Un sacerdote mi ha detto: « Ho guidato due pullmann a Medju­gorje : ho sentito più impulso per la preghiera, per la fede che non per tutto il lavoro che ho fatto ». E adesso porta molto spesso la sua gente e il numero – dice – cresce meravigliosamente.
Un altro sacerdote mi ha detto: « Io ho domandato ai miei di pre­gare, ma io non ho pregato. Ma quando ho cominciato a pregare, a confessarmi ogni mese, vengono anche i miei parrocchiani ».
La Madonna vuole questo: che cominciamo a vivere radicalmente la nostra vocazione. Tutti siamo, dobbiamo essere apostoli, dobbia­mo diffondere la pace, tutti siamo ugualmente  invitati all’amore. Desidero che in questi giorni proprio sentiate la mano del Signore sopra di voi e anche l’amore della Madonna e così, benedetti, an­diate nell’anno nuovo vivendo abbandonati nella preghiera, per vivere la vita amando il prossimo e amando Dio sopra ogni cosa.
(P. Slavko Barbaric – 27 dicembre 1985)
« Abbandonate i vostri cuori a me »
Voglio dire solo una breve cosa sui veggenti.
Sono ancora quattro che hanno le apparizioni quotidiane: sono Vicka, Marija, Jakov e Ivan.
Ivanka non ha più le apparizioni dal 7 maggio, la prossima dovreb­be essere all’anniversario delle apparizioni, cioè il 25 giugno ’86. Mirjana non ha più le apparizioni quotidiane dal Natale ’82, ma le ha per il suo compleanno il 18 marzo e adesso negli ultimi mesi ha le locuzioni interiori, sente la stessa voce che sentiva durante le apparizioni, dice che la Madonna le parla soprattutto sui segreti, dà nuovi dettagli.
In due locuzioni del 25 ottobre e del 30 novembre, la Madonna le ha mostrato – dice – la prima ammonizione, il primo segreto come in un film.
Queste ammonizioni, tutto quello che racconta Mirjana si deve capire nel contesto delle apparizioni, cioè questi messaggi un po’ apocalittici che parlano delle catastrofi sono possibili, una guer­ra nucleare è possibile. Ma noi sappiamo questo anche senza le apparizioni: la Madonna venendo vuole dirci che è possibile trovare di nuovo una via per la pace. Per questo le apparizioni sono sempre un fatto che dà nuova speranza, mai vogliono darci ango­scia e paura, ma sempre speranza.
Così si devono capire anche questi ammonimenti; non vengono perché la Madonna appare, ma la Madonna appare perché siano evitate le cose brutte che noi abbiamo preparato gli uni per gli altri. Mirjana ha detto che darà ad un sacerdote confidente i segreti die­ci giorni prima della loro realizzazione e tre giorni prima lui potrà dirli nella Parrocchia e anche a tutti gli altri che vogliono sentire o sono collegati con Medjugorje.
Voi sapete che la preghiera e il digiuno sono due cose molto im­portanti per queste apparizioni.
La Madonna ha detto: « Sono la Regina della Pace, voglio darvi la pace. Riconciliatevi, fate pace ». Ma tutto questo può venire se noi facciamo la nostra opera e la nostra opera è pregare e digiunare, perché nella preghiera e nel digiuno può crescere anche la nostra pace. Il Signore vuole darci la pace se preghiamo, se digiuniamo. Anche la conversione è un’altra parola di queste apparizioni, ma anche la conversione ci viene data se preghiamo, se digiuniamo. Nell’ultimo messaggio di giovedì dopo la festa del Natale, la Ma­donna ha ringraziato tutti quelli che hanno vissuto i messaggi nel giorno di Natale. Nei due o tre messaggi prima del Natale voleva anche prepararci. In un messaggio ha detto: « Preparatevi per il Natale nella preghiera, nella penitenza e nelle opere di amore ». Questa è una conseguenza della nostra conversione, perché la con­versione deve sempre essere guardata o anche misurata ai coman­damenti dell’amore verso Dio e verso il prossimo.
In un altro messaggio, prima del Natale, ha detto: « Amate il vo­stro prossimo », come condizione per poter sentire Gesù e « Se vi abbandonate al Signore, il Padre vi darà molte grazie ». Ha pro­messo alle mamme la sua benedizione materna.
Allora che cosa domandava la Madonna prima del Natale per poter glorificare e lodare Gesù e la sua nascita nel giorno di Na­tale? Di nuovo domandava la preghiera, il digiuno e le opere di carità. Noi non sappiamo molto sulla vita della Madonna, ma è sicuro che la Madonna si preparava per la sua missione anche così, nella preghiera, nella penitenza, nelle opere di carità.
Prima di Natale ha detto: « Se vi abbandonate al Signore, Lui vi darà molte grazie » e il giovedì dopo Natale ha ringraziato tutti quelli che hanno vissuto i messaggi e ha domandato di nuovo « Abbandonate i vostri cuori a me ».
Prima di incominciare questa spiegazione qualcuno mi ha doman­dato: « Cosa significa abbandonarsi? ». Io direi che abbandonarsi significa credere. Voi sapete che « credere » viene da due parole « cuor dare ».
Cuor dare a qualcuno significa avere fiducia in qualcuno, aver fiVoi sapete che la preghiera e il digiuno sono due cose molto im­portanti per queste apparizioni.
La Madonna ha detto: « Sono la Regina della Pace, voglio darvi la pace. Riconciliatevi, fate pace ». Ma tutto questo può venire se noi facciamo la nostra opera e la nostra opera è pregare e digiunare, perché nella preghiera e nel digiuno può crescere anche la nostra pace. Il Signore vuole darci la pace se preghiamo, se digiuniamo. Anche la conversione è un’altra parola di queste apparizioni, ma anche la conversione ci viene data se preghiamo, se digiuniamo. Nell’ultimo messaggio di giovedì dopo la festa del Natale, la Ma­donna ha ringraziato tutti quelli che hanno vissuto i messaggi nel giorno di Natale. Nei due o tre messaggi prima del Natale voleva anche prepararci. In un messaggio ha detto: « Preparatevi per il Natale nella preghiera, nella penitenza e nelle opere di amore ». Questa è una conseguenza della nostra conversione, perché la con­versione deve sempre essere guardata o anche misurata ai coman­damenti dell’amore verso Dio e verso il prossimo.
In un altro messaggio, prima del Natale, ha detto: « Amate il vo­stro prossimo », come condizione per poter sentire Gesù e « Se vi abbandonate al Signore, il Padre vi darà molte grazie ». Ha pro­messo alle mamme la sua benedizione materna.
Allora che cosa domandava la Madonna prima del Natale per poter glorificare e lodare Gesù e la sua nascita nel giorno di Na­tale? Di nuovo domandava la preghiera, il digiuno e le opere di carità. Noi non sappiamo molto sulla vita della Madonna, ma è sicuro che la Madonna si preparava per la sua missione anche così, nella preghiera, nella penitenza, nelle opere di carità.
Prima di Natale ha detto: «Se vi abbandonate al Signore, Lui vi darà molte grazie » e il giovedì dopo Natale ha ringraziato tutti quelli che hanno vissuto i messaggi e ha domandato di nuovo « Abbandonate i vostri cuori a me ».
Prima di incominciare questa spiegazione qualcuno mi ha doman­dato: « Cosa significa abbandonarsi? ». Io direi che abbandonarsi significa credere. Voi sapete che « credere » viene da due parole « cuor dare ».
Cuor dare a qualcuno significa avere fiducia in qualcuno, aver fi-
ducia in questo senso: affidare a lui la vita passata, la vita presente, adesso, il momento presente e anche la vita futura, con tutte le cose buone e con tutte le cose brutte, con tutti i peccati, con tutti i con­flitti, dare tutto al Signore. Se facciamo così possiamo essere guariti dai nostri peccati, dalle ferite che portiamo in noi, nei nostri cuori. Abbandonarsi significa una vita con il Signore che amiamo e l’amo­re è la condizione per poterci abbandonare.
Guardate, anche nelle nostre relazioni umane, se non amiamo qual­cuno, non possiamo affidarci, non possiamo aprire il nostro cuore, ci teniamo un po’ lontani da lui, a distanza.
Quando si dà il cuore significa: tutto quello che ho, tutto quello che so, tutto quello che sono, te lo do e tu puoi disporre di tutto questo.
È la stessa cosa quando i fidanzati vengono nella chiesa e si sposa­no; dandosi la mano dicono: guarda, io voglio essere con te sempre anche nei giorni difficili, nella malattia, sempre con te per tutta la mia vita. E anche l’altro dice: io ti prendo per mia moglie, per mio marito e sono per te. E se questa è proprio l’espressione vera del­l’amore, la vita diventa bella, diventa piena di gioia e anche quan­do vengono le difficoltà si portano più facilmente.
Se la Madonna dice: « Abbandonate i vostri cuori a me » signifi­ca: date tutto a me, tutte le vostre sofferenze, tutte le vostre debo­lezze. Non tenere niente per sé, non chiudersi nelle proprie an­gosce, nelle proprie paure, ma uscire e affidarsi al Signore. Que­sto abbandono può crescere se preghiamo, se digiuniamo, per­ché pregando e digiunando ci saranno date le esperienze che ci aiutano a fare nuovi passi verso il Signore. Così dico di nuovo cresce l’abbandono, cresce questo « cuor dare », ma senza la pre­ghiera non si può fare esperienza dell’abbandono.
Io ho detto già alcune volte: digiuno, digiuno.
Sapete che la Madonna domanda due volte alla settimana il di­giuno: vivere con pane e acqua. Se qualcuno non può, può aiutarsi con un po’ di caffè e thè, in ogni modo si deve ridurre il nutrimento materiale al minimo. Si può mangiare pane quanto ne volete, non c’è una misura, ma solo pane.
Questo digiuno è molto importante. Se leggete tutti i messaggi ve-
dete quante volte la Madonna ha domandato di non dimenticare il digiuno.
Il digiuno come la preghiera è domandato a noi nella Bibbia. Il digiuno con la preghiera serve alla fede, all’amore. Come? Digiunando passo per passo ci distacchiamo un po’ dal mondo ma­teriale e se ci distacchiamo ci viene data una grazia interiore, una libertà interiore. Vivendo in questo modo non siamo più attaccati a nessuna cosa di questo mondo e se non siamo attaccati possiamo sentire più facilmente cosa dice il Signore, cosa vuole da noi.
E anche nell’amore, se si è più aperti al Signore, il Signore ci gui­derà subito agli altri, a quelli che noi possiamo aiutare.
Per questa ragione la Madonna domanda anche l’amore per il prossimo, ma non dice le cose concrete, perché ognuno di noi se vuole vivere l’amore per il prossimo troverà le opere della carità secondo le sue possibilità, secondo la sua situazione.
Io dico che un ricco deve digiunare, ma anche un povero deve di­giunare. Forse il primo passo che dovrà fare un ricco è quello di dare di più agli altri. Da un povero non si aspetta che dia l’ele­mosina agli altri, ma si aspetta che accetti la sua povertà e che dalla sua povertà, nella sua povertà, faccia il bene quanto può.
Questo digiuno è anche molto importante per l’Eucaristia, per la Messa. Noi abbiamo dimenticato cosa significa avere il pane quo­tidiano, perché abbiamo troppe cose e avendo sempre di più diven­tiamo ancora più scontenti, ma se viviamo due giorni con il pane possiamo vedere che abbiamo già molte cose.
Ho avuto alcune esperienze negli ultimi giorni, una ragazza mi ha raccontato: « Io ho avuto molti vestiti e avevo bisogno di molti vestiti. Una volta non so come, dopo aver cominciato a digiunare, ho aperto il mio armadio e ho visto, ma col mio cuore, che ho troppe cose: tanti vestiti stanno tutto l’anno nell’armadio, forse li prendo una volta. In quel momento ho capito che dovevo darli agli altri e ho trovato anche la possibilità. Dopo aver visto che avevo troppe cose – prima pensavo di averne bisogno, che dovevo aver­le – ha capito un’altra cosa: che non avevo bisogno di tutte quel­le cose che mettevo sulla mia faccia. Il Signore mi ha dato una bella faccia perché allora perdere tanti soldi e tanto tempo? E da quel momento non ho più preso niente ».
E la terza esperienza: « Dopo aver rinunciato a queste cose este­riori, andare a Messa per me diventa una cosa meravigliosa, io sento qualche volta che Gesù non è una piccola Ostia, ma Gesù entra nel mio cuore, mi sento tante volte tanto piccola e mi doman­do come Dio immenso può entrare nel mio cuore ». E vive, io cre­do, proprio la fede e dice: « Adesso sento, adesso vedo, adesso capisco cosa significa avere abbastanza, cosa significa avere il su­perfluo esosa significa essere cieco delle cose che abbiamo ». Guardate, questa ragazza io la conosco bene, ha cominciato radi­calmente a pregare, radicalmente a digiunare; conosce le sue diffi­coltà e le sue crisi, ma conosce anche un proprio cammino meravi­glioso in avanti.
Questo è quello che vuole il Signore da noi: non che noi restiamo senza pane, senza vestiti, non che noi non dobbiamo più lavorare, ma vuole aiutarci a vedere che abbiamo abbastanza.
Così, dico di nuovo, si impara l’abbandono, perché un segno che non siamo abbandonati al Signore è che abbiamo bisogno sempre di assicurarci questa vita, avere di più.
Forse qualcuno di voi ha sentito di un libro che è uscito in Germa­nia: « Avere o essere. Questa è l’alternativa ». Molta gente vuole solo avere, senza voler essere, nel senso di diventare uomo, di­ventare cristiano. Qui tramite il digiuno, tramite la preghie­ra, il Signore ci dà una vista giusta sulla nostra vita, su que­sto mondo materiale, sugli altri. Questa è anche la via per la pace: se noi diventiamo più giusti, se viviamo di più la verità, se viviamo di più l’amore per il prossimo, la pace verrà.
La pace non significa solo l’assenza della guerra, ma la pienezza dei beni fisici, psichici e spirituali.
Ma questa è tutta teoria se io parlo così. Questo è un cammino che la Madonna ci ha proposto per avere la pace: si deve vivere, si deve cominciare a vivere, passo per passo. Il Signore e la Madonna sono cauti con noi, ci lasciano tempo, ci lasciano nel nostro ritmo, ma vogliono guidarci.
La Madonna anche nell’ultimo messaggio di quest’anno dice « Abbandonate i vostri cuori a me ». Come tenore di questo ab­bandono la Madonna ha detto di meditare ogni giovedì il brano del Vangelo di Matteo 6,24-34 dove il Signore dice: «Decide­tevi, non si può servire a due padroni, si amerà l’uno o si odierà l’altro ».
E dopo dice: « Guardate gli uccelli, perché le preoccupazioni an­gosciose? Cercate prima il Regno dei Cieli, tutto il resto vi sarà dato ».
Se noi capiamo questa promessa del Signore, molte angosce, molte paure, molte aggressioni andranno via e potremo vivere proprio in pace con noi stessi, con Dio e anche con gli altri.
Quando si fa questa via con la Madonna, si impara anche a rin­graziare. In un messaggio ha detto che dobbiamo ringraziare co­minciando dalle piccole cose per poter ringraziare anche per le grandi.
Ringraziare è un’altra parola per la pace. Pensate come è nelle famiglie se il marito non dice mai grazie a sua moglie anche per le più piccole cose. Come si sentirà la moglie? Male. Non avrà mai la gioia di fare le cose per la famiglia, ma se gli altri vedono che cosa fa, proprio soprattutto queste piccole cose, avrà sempre di più la forza, la gioia di continuare.
Se i bambini non vedono mai che cosa fanno già i loro genitori per loro, domanderanno di più e se domanderanno di più verranno i conflitti. Ma per poter ringraziare si devono imparare molte altre cose che si imparano nella preghiera e nel digiuno.
Una di queste cose è l’umiltà. L’umiltà significa lasciare vivere l’altro, vedere l’altro, conoscerlo e non usarlo come un mezzo, ma prenderlo come una persona. Io dico di nuovo che tutte queste cose si imparano andando passo per passo.
Voi sapete anche che la Madonna ha domandato la confessione. Qualcuno mi ha detto di dire qualche cosa su come dobbiamo con­fessarci. Molta gente quando si confessa dice: « Non ho rubato, non ho fatto del male agli altri, ho pregato un po’, ho frequentato la Messa, sono un cristiano ». Tutto a posto.
Non è bene rubare, non è bene fare del male agli altri, questo è vero e se l’abbiamo fatto dobbiamo confessarlo.
Ma questo è un punto zero della vita cristiana; noi non siamo cristiani per non rubare, per non fare del male. Noi siamo cri­stiani per fare il positivo, per amare, per portare la pace. Vi dico un esempio: noi non abbiamo le gambe per non cadere, noi ab­biamo le gambe per poter andare. Naturalmente può succedere che cadiamo, ma abbiamo le gambe per andare avanti. Così noi siamo cristiani non per non fare del male agli altri, ma per fare po­sitivamente, per amare, per portare la pace. E allora non basta dire che non ho rubato, non ho bestemmiato; positivamente dob­biamo domandarci e riconoscere se abbiamo fatto quello che do­vevamo fare, se abbiamo amato gli altri, se abbiamo portato la pace, la consolazione, se abbiamo condiviso.
Io vi dico che se cominciate una vita spirituale più profonda, senti­rete sempre di più anche le piccole cose che si devono confessare. Non dico che dovete diventare scrupolosi, pieni di scrupoli, no, ma quando si vive una vita più profonda si sentono meglio le cose, si sentono meglio le ingiustizie, si sentono meglio anche le possibilità dove potevamo fare il bene. Così confessatevi sempre su tutto quel­lo che sentite che non era giusto, guardate anche positivamente che cosa qualcuno aspettava da voi.
Se si va avanti si vedono nuove cose. Io ho avuto proprio oggi un caso molto interessante, una ragazza che era qui da quasi tre mesi, viveva una vita proprio intensa di preghiera, ma si sentiva bloccata e ha detto: «Io ho pregato Gesù: dimmi che cosa mi impedisce ancora di essere totalmente aperta? ». La risposta era
« La tua relazione con tua madre ». Non capiva. Ha detto: « Come mai? Io ho perdonato a mia madre ». Ma quando ha cominciato a domandarsi di nuovo ha scoperto un blocco in sé, proprio un bloc­co e io sono sicuro, perché la conosco bene, che questa è l’ultima cosa che deve uscire dal suo cuore per potersi abbandonare to­talmente.
Ma guardate, quando si va avanti, si scoprono le cose e, vi ho già detto, il Signore è cauto con noi. Io so che se questa ragazza aves­se sentito questa cosa forse tre mesi fa, non avrebbe capito tutto, ma nel momento giusto scopre e può andare avanti.
Molti che hanno cominciato a vivere una vita più profonda, sentono spesso queste cose. Un ragazzo che si è convertito qui mi ha detto: « Adesso la mia vita è un po’ più difficile di prima. Io prima ero contento di me stesso, adesso non sono contento, adesso vedo le mie possibilità, anche i miei doveri: non mi fanno paura, ma vedo che devo fare di più ».
Io ho detto: « Guarda, quando si dà al Signore la mano, il Signore guida avanti ». Noi siamo tante volte inerti e ci accontentiamo se diciamo: « Non ho fatto del male ». Questo è un punto zero, lo ripeto. Pensate a S. Francesco, l’ultimo giorno prima di morire ha detto: « Fratelli miei cominciamo di nuovo, non abbiamo fatto ancora niente ». Non era vero che non aveva fatto niente, aveva fatto molto e la Chiesa e tutto il mondo lo riconosce come un gran­de santo, ma lui diceva: « Non abbiamo fatto niente » : questo è il sentimento di un santo.
Io dico ai nostri sacerdoti che quando confessano qui dovrebbero confessare e vedere altre cose. Per esempio, non basta dire: « Io vado alla Messa la domenica ». Qui non basta: se la Madonna do­manda la preparazione alla Messa, ogni sacerdote dovrebbe anche un po’ parlare con questi che si confessano e chiedere se si pre­parano alla Messa.
Se la Madonna domanda anche di ringraziare, si dovrebbe doman­dare anche: « Hai ringraziato dopo la Messa? ».
Solo un esempio, guardate da molte parti, forse da per tutto, che cosa succede? Si viene alla Chiesa quando cominciano a suonare le campane e subito dopo aver ricevuto la benedizione si esce. Se siete arrivati in chiesa un po’ stanchi o nervosi perché avete cercato un posto per la macchina, in una Messa di quaranta, quarantacin­que minuti che cosa potete ricevere? In una cucina dove si fanno i più bei pranzi per mangiare, se non si mangia si muore di fame. Così perché molti non vanno più alla Messa? Perché non si pre­paravano per la Messa, non ricevevano niente, dopo si domanda­vano: « Perché andare? Perché andare se non ricevo niente? ». Allora prepararsi e ringraziare. Cosa significa prepararsi? Per esempio, venire una ventina di minuti prima e pregare un po’, un Rosario per esempio, qualche cosa e riposare vicino al Signore. Ringraziare: per esempio noi diciamo la preghiera per i. malati,
ma questa preghiera è sempre per tutti noi e nell’introduzione ripetiamo a Gesù vivente che abbiamo ricevuto nell’Ostia: «Tu Signore hai la parola per me, Tu puoi guarirmi ». Ma come può guarirci se non lasciamo che Gesù ci guarisca, se usciamo subito, se corriamo via subito? Così allora prendere un po’ più di tem­po prima e dopo la Messa e così si può andare avanti.
(P. Slavko Barbaric – 30 dicembre 1985)
I MESSAGGI DELLA MADONNA ALLA PARROCCHIA DI MEDJUGORJE
ANNO 1984
1° marzo 1984
Cari figli, io ho scelto questa Parrocchia in modo particolare e de­sidero guidarla. La proteggo nell’amore e desidero che tutti mi ap­parteniate. Grazie per aver risposto questa sera alla mia chiamata. Desidero che voi siate sempre più numerosi con me e con mio Figlio. Io darò ogni giovedì un messaggio particolare per voi.
8 marzo 1984
Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Figli cari, convertitevi tutti nella Parrocchia. Questo è il mio secondo desiderio; così aiu­terete a convertire tutti coloro che verranno qui.
15 marzo 1984
Anche questa sera vi sono grata, cari figli, in maniera particolare perché siete venuti. Continuate a fare l’adorazione all’Ostensorio; io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. Questo è il momento di ricevere doni particolari.
22 marzo 1984
Cari figli. Vi invito questa sera particolarmente ad onorare nella Quaresima le piaghe di mio Figlio che gli sono state inflitte a causa dei peccati di questa Parrocchia. Unitevi alle mie preghiere per la Parrocchia affinché la Sua sofferenza sia alleviata.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Cercate di venire sem­pre più numerosi.
29 marzo 1984
Cari figli. In maniera particolare questa sera vi esorto ad essere perseveranti nelle prove. Riflettete come l’Onnipotente oggi soffre per via dei vostri peccati. Offrite la vostra sofferenza a Dio.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
5 aprile 1984
Cari figli. Questa sera vi prego in particolare di onorare il Cuore di mio Figlio Gesù. Pensate alle ferite inferte al Cuore di mio Fi­glio, quel Cuore offeso con tanti peccati.
Grazie per essere venuti anche questa sera.
12 aprile 1984
Cari figli. Oggi vi prego di smettere con i pettegolezzi e di pregare per l’unità della Parrocchia, perché io e mio Figlio abbiamo un pia­no particolare per questa Parrocchia.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
19 aprile 1984
Cari figli. Abbiate compassione di me. Pregate, pregate, pregate.
26 aprile 1984
La Madonna non ha dato alcun messaggio.
3 maggio 1984
La veggente Marija ha chiesto alla Madonna: « Cara Madonna, perché non mi hai dato giovedì scorso il messaggio per la Parroc­chia? ».
Al che la Vergine ha risposto: « Non desidero forzare alcuno a fare ciò che non sente e non desidera, anche se avevo per la Parroc­chia dei messaggi particolari con i quali desideravo risvegliare la fede di ogni fedele. Solo una parte molto piccola ha accettato i messaggi del giovedì. All’inizio erano molti di più. Per tanti di loro purtroppo sembra che si tratti ormai di una cosa del tutto ordinaria, cosicché negli ultimi tempi, alcuni chiedono del messaggio per curiosità e non per fede e devozione verso mio Figlio e me ».
10 maggio 1984
Molti fedeli si sono sentiti colpiti dall’ultimo messaggio della Ma­donna. Alcuni pensavano che la Vergine non avrebbe più dato al­cun messaggio per la Parrocchia, ma questa sera Lei ci ha detto « Io vi parlo perché desidero parlare ancora. Voi cercate di dar retta ai miei consigli ».
17 maggio 1984
Cari figli. Oggi sono molto felice perché ci sono tanti che deside­rano consacrarsi a me. Vi ringrazio. Non vi siete illusi. Mio Figlio Gesù Cristo per mio tramite desidera darvi dei doni particolari, mio Figlio è felice per il vostro abbandono.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
24 maggio 1984
Cari figli. Vi ho già detto che vi ho scelto in maniera particolare così come siete. Io, Madre, vi amo tutti ed in ogni momento quando avete delle difficoltà, non abbiate paura. Io vi amo anche quando siete lontano da me e da mio Figlio. Vi prego, non permettete che il mio Cuore pianga lacrime di sangue per le anime che si perdono nel peccato; per questo, cari figli, pregate, pregate.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
31 maggio 1984 (Festa dell’Ascensione).
Erano presenti tante persone. La Madonna non ha dato il messag­gio per la Parrocchia e ha detto alla veggente Marijà che darà il messaggio sabato venturo affinché venga rivelato di domenica, du­rante la Messa delle undici.
2 giugno 1984
Cari figli. Stasera desidero dirvi che nei giorni di questa novena dovete pregare affinché lo Spirito Santo discenda sulle vostre famiglie e sulla vostra Parrocchia. Pregate, non vi pentirete. Iddio vi elargirà i doni con i quali lo glorificherete fino alla fine della vostra vita terrena.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
9 giugno 1984
Cari figli. Domani sera pregate per lo Spirito di Verità, in partico­lare voi di questa Parrocchia, perché avete bisogno dello Spirito di Verità per poter trasmettere i messaggi così come sono senza né aggiungere, né togliere alcunché: così come io ho detto. Pregate affinché lo Spirito Santo vi ispiri con lo spirito della preghiera affin­ché preghiate di più. Io, vostra Madre, vi dico che voi pregate poco. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
14 giugno 1984
Non è stato dato alcun messaggio particolare.
21 giugno 1984
Pregate, pregate, pregate.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
28 giugno 1984
Non c’era alcun messaggio particolare per la Parrocchia.
5 luglio 1984
Cari figli. Oggi desidero dirvi che dovete pregare prima di ogni la­voro e che dovete terminare il vostro lavoro con la preghiera. Se farete così Dio benedirà voi e il vostro lavoro. In questi giorni voi pregate poco e lavorate molto. Perciò pregate: vi riposerete nella preghiera.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
12 luglio 1984
Cari figli. In questi giorni Satana desidera intralciare i miei piani. Pregate affinché il suo piano non si avveri. Io pregherò mio Figlio
Gesù, che vi dia la grazia di sentire nelle prove inflittevi da Satana, la vittoria di Gesù.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
19 luglio 1984
Cari figli. In questi giorni avete sperimentato l’opera di Satana. Io sono sempre con voi e non abbiate paura delle prove, perché Dio ci sorveglia sempre. Io vi ho donato me stessa e partecipo con voi anche nella più piccola prova.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
26 luglio 1984
Cari figli. Anche oggi desidero invitarvi alla preghiera perseveran­te e alla penitenza, in particolare i giovani di questa Parrocchia dovrebbero essere più attivi nelle loro preghiere. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
2 agosto 1984
Cari figli. Oggi sono felice e vi ringrazio per le preghiere. Pregate ancora di più in questi giorni per la conversione dei peccatori. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
9 agosto 1984
Cari figli. Pregate perché Satana desidera ancora intralciare i miei piani. Pregate con il cuore e abbandonatevi nella preghiera a Gesù.
16 agosto 1984
Cari figli. Prego in particolare voi di questa Parrocchia di vivere i miei messaggi e di trasmetterli a tutti coloro che incontrate.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
23 agosto 1984
Pregate, pregate, pregate (dice Marija che i fedeli, in particolare i giovani, sono stati richiamati all’ordine durante la Messa).
30 agosto 1984
Cari figli. La croce era nel piano divino quando è stata costruita. Andate in questi giorni sul monte e pregate sotto la croce. Ho biso­gno delle vostre preghiere.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
6 settembre 1984
Cari figli. Senza la preghiera non c’è la pace. Per questo vi dico cari figli, pregate sotto la croce per la pace.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
13 settembre 1984
Cari figli. Ho bisogno ancora delle vostre preghiere. Voi vi chie­derete: perché così tante preghiere? Guardatevi attorno, cari figli, e vedrete quanto è grande il peccato che regna in questa terra. Pregate pertanto affinché Gesù vinca.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
20 settembre 1984
Cari figli. Oggi vi esorto a cominciare con il digiuno del cuore. Ci sono tanti che già digiunano, più che altro perché tutti digiunano, questa quindi è diventata un’abitudine che nessuno desidera inter­rompere. Prego la Parrocchia di digiunare per ringraziamento a Dio che mi ha permesso di soffermarmi così a lungo in questa Par­rocchia. Cari figli, digiunate e pregate col cuore.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
27 settembre 1984
Cari figli. Mi avete aiutato con le vostre preghiere affinché si avve­rino i miei piani. Pregate ancora affinché vengano eseguiti tutti i piani. Raccomando alle famiglie della Parrocchia di recitare il Ro­sario. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
4 ottobre 1984
Cari figli. Oggi desidero dirvi che mi fate tante volte felice con la vostra preghiera, anche se ci sono ancora molti nella Parrocchia che ancora non pregano ed il mio cuore è triste. Pregate affinché io possa portare tutti i vostri sacrifici e le preghiere al Signore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
11 ottobre 1984
Cari figli. Vi ringrazio che dedicate a Dio tutta la vostra fatica an­che ora che Lui vi mette alla prova attraverso i frutti che ora state raccogliendo. Dovete sapere, cari figli, che Egli vi ama e vi mette per questo alla prova. Voi dovete sempre affidare tutti i vostri far­delli a Dio e non dovete preoccuparvi di nulla.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
18 ottobre 1984
Cari figli. Oggi vi chiamo affinché nelle vostre case leggiate ogni giorno la Sacra Bibbia, che dovrà trovarsi in un punto dove la si vede sempre e dove vi ricorda che deve « essere letta » e accompa­gnata con la preghiera.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
25 ottobre 1984
Cari figli. Pregate durante questo mese. Dio mi ha permesso di aiutarvi ogni giorno, di difendervi dal male. Questo è il mio mese. Io ve lo voglio dare. Voi dovete solamente pregare Dio e Dio vi darà ciò che desiderate. Ed io vi aiuterò.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
1° novembre 1984
Cari figli. Oggi vi esorto a rinnovare la preghiera nelle vostre case. 1 lavori sono terminati. Ora dovete consacrarvi alla preghiera. La preghiera deve essere al primo posto nelle vostre famiglie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
8 novembre 1984
Cari figli. Voi non siete consapevoli dei messaggi che Dio vi man­da per mio tramite. Vi sta elargendo grandi doni e voi non com­prendete. Pregate affinché lo Spirito Santo vi illumini. Se voi do­veste rendervi conto di quanta misericordia Dio vi dà preghereste senza fine. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
15 novembre 1984
Cari figli. Voi siete il popolo eletto e Dio vi dà tanta misericordia. Non siete in grado di capire ogni messaggio che vi sto dando. Ora desidero dire soltanto: pregate, pregate, pregate. Non so che altro dirvi perché vi amo e desidero che attraverso la preghiera possiate essere in grado di sentire l’amore mio e quello di Dio.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
22 novembre 1984
Cari figli. In questi giorni dovete vivere tutti i messaggi principali e dovete piantarli nei vostri cuori fino al giovedi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
29 novembre 1984
Cari figli. No, non sapete amare e non sapete sentire le parole che vi dico con amore. Dovete essere consci, miei amati, che io sono vostra Madre e che sono venuta sulla terra per insegnarvi ad ascol­tare con amore, a pregare con amore, e non per forza, perché por­tate la croce. Con la croce Dio viene glorificato attraverso ogni uomo.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
6 dicembre 1984
Cari figli. In questi giorni vi chiamo alla preghiera nella famiglia. Nel nome di Dio vi ho dato tante volte i messaggi, ma non avete ascoltato. Questo Natale sarà per voi indimenticabile solo se accettate i messaggi che vi sto dando. Cari figli. Non permettete che il giorno della gioia diventi per me il giorno più triste.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
13 dicembre 1984
Cari figli. Voi sapete che il tempo della gioia è vicino, e che senza l’amore non otterrete nulla. Per questo per prima cosa dovete amare la vostra famiglia, tutti nella Parrocchia, e solo allora sarete in grado di accettare e di amare tutti quelli che arrivano qui. Fate che questa settimana venga dedicata a imparare come bisogna amare. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
20 dicembre 1984
Cari figli. Oggi vi chiamo per fare qualche cosa di concreto per Gesù Cristo. Desidero che ogni famiglia della Parrocchia porti un fiore fino al giorno della Gioia come segno di abbandono a Gesù. Desidero che ogni membro tenga un fiore vicino alla culla affinché Gesù possa venire e vedere il vostro abbandono a Lui.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
27 dicembre 1984
Cari figli. In questo Natale Satana voleva intralciare in maniera particolare i piani di Dio. Voi, cari figli, avete dovuto anche il gior­no di Natale sentire Satana. Ma Dio ha vinto in tutti i vostri cuori. E che regni la felicità nei vostri cuori.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
ANNO 1985
3 gennaio 1985
Cari figli. Durante questi giorni il Signore vi ha dato grandi grazie. Questa settimana vorrei che fosse la settimana del ringraziamento per tutte le grazie che avete avuto dal Signore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
10 gennaio 1985
Cari figli. Anche oggi desidero ringraziarvi per tutti i sacrifici, in particolare grazie a coloro che sono cari al mio cuore e i quali ven­gono qui volentieri. Ci sono tanti parrocchiani che non sentono i messaggi, ma per via di coloro che mi sono particolarmente cari, per loro, continuo a dare i messaggi per la Parrocchia. E li darò an­cora, perché vi amo e perché desidero che voi diffondiate i messag­gi con il cuore.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
7 gennaio 1985
In questi giorni Satana si batte perfidamente contro la vostra Par­rocchia. E voi, cari figli, vi siete addormentati nella preghiera e solo pochi di voi vanno alla S. Messa. Resistete nei giorni della tentazione. Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
24 gennaio 1985
Cari figli. In questi giorni avete provato la grazia di Dio tramite i rinnovamenti accaduti in questa Parrocchia. Satana ancora più fe­roce vuole togliere a ciascuno di voi la gioia. Con la preghiera lo potete completamente disarmare e assicurarvi la felicità.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
31 gennaio 1985
Cari figli. Oggi desidero dire di aprire i vostri cuori a Dio come i fiori di primavera cercano il sole. Io sono vostra Madre e desidero  sempre che voi siate più vicini al Padre e ché Lui offra sempre tanti doni per i vostri cuori.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
7 febbraio 1985
Cari figli. In questi giorni Satana è diventato evidente in modo par­ticolare in questa Parrocchia. Pregate, cari figli, perché la volontà di Dio sia fatta e ogni atto di Satana finisca a gloria di Dio. Io sono rimasta così tanto per aiutarvi a resistere contro le tentazioni. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
14 febbraio 1985
Cari figli. Oggi è il giorno in cui vi do il messaggio per la Parroc­chia, ma non tutta la Parrocchia accetta i messaggi e li vive. Sono triste e desidero che voi, cari figli, li ascoltiate e viviate i miei mes­saggi. Ogni famiglia deve pregare unita e leggere la Bibbia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
21 febbraio 1985
Cari figli. Di giorno in giorno vi sto pregando di rinnovare la pre­ghiera nella Parrocchia, ma non rispondete. Oggi vi sto chiamando per l’ultima volta. Adesso è Quaresima e voi come Parrocchia po­tete aderire ora per amore verso la mia chiamata. Qualora non do­veste fare così non desidero darvi più i messaggi. Ciò mi è con­cesso da Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
28 febbraio 1985
Cari figli. Oggi vi invito a vivere in questa settimana le parole: lo amo Dio. Cari figli. Con l’amore potete fare tutto anche ciò che pensate sia impossibile. Dio vuole che questa Parrocchia apparten­ga tutta a Lui. Anch’io desidero lo stesso.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
7 marzo 1985
Cari figli. Oggi vi invito a rinnovare la preghiera nelle vostre fami­glie. Cari figli. Stimolate gli altri alla preghiera e che anche i più piccoli vadano alla S. Messa.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
14 marzo 1985
Cari figli. Nella vostra vita tutti avete provato la luce e il buio. Dio dà ad ognuno di conoscere il bene e il male. Io vi invito alla luce che dovete portare a tutti coloro che vivono nel buio. Di giorno in giorno giunge nelle vostre case la gente che vive nel buio, date loro, cari figli, la luce. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
21 marzo 1985
Cari figli. Io desidero darvi i messaggi e perciò vi invito anche oggi a vivere e accettare i miei messaggi. Cari figli. lo vi voglio bene e ho scelto questa Parrocchia che mi è prediletta in modo particolare e dove sto con piacere da quando l’Onnipotente Dio mi ha manda­ta. Ecco perché vi invito, cari figli, affinché abbiate più bene anche voi. Ascoltate i miei messaggi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
24 marzo 1985 (Vigilia dell’Annunciazione)
Cari figli. Oggi vi invito alla confessione, anche se avete fatto la confessione alcuni giorni fa. Io desidero che voi possiate vivere la mia festa nel vostro cuore, ma non potete viverla se non vi ab­bandonate al Signore, perciò vi invito: «Riconciliatevi con il Si­gnore ».
28 marzo 1985
Cari figli. Oggi vi voglio invitare: pregate, pregate, pregate. Nella preghiera conoscerete la gioia più sublime e la via d’uscita da ogni situazione che vi sembra impossibile. Grazie perché vi siete mossi con la preghiera.
Ogni uomo è prediletto al mio cuore e ringrazio tutti coloro che nelle loro famiglie hanno dato impulso alla preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
4 aprile 1985 (Giovedì Santo)
Cari figli. Vi ringrazio perché avete cominciato a pensare nei vo­stri cuori di più alla gioia di Dio. Oggi è il giorno quando volevo smettere con i messaggi, perché alcuni tra di voi non mi accettava­no. Ma la Parrocchia si è mossa e allora vi voglio dare i messaggi così come non è mai avvenuto prima nella storia dall’inizio del mondo.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
11 aprile 1985
Cari figli. Oggi desidero dire a tutti i parrocchiani: pregate in mo­do speciale affinché lo Spirito Santo vi illumini. Da oggi Dio desi­dera mettere là Parrocchia particolarmente alla prova affinché la possa fortificare nella fede.
Grazie per avere risposto alla mia chiamata.
18 aprile 1985
Cari figli. Oggi vi ringrazio per ogni apertura dei vostri cuori. Sono piena di gioia a causa di ogni cuore che si apre al Signore, soprat­tutto fra i cuori della Parrocchia. Gioite con me. Pregate tutte le preghiere perché i cuori che sono sotto il peso del peccato si apra­no. Io lo desidero. Il Signore lo vuole tramite me.
Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata.
26 aprile 1985
Cari figli. Oggi desidero dirvi: cominciate a coltivare i vostri cuorì come coltivate i vostri campi. Coltivate e cambiate i vostri cuori perché lo Spirito nuovo di Dio possa abitare nei vostri cuori. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.
2 maggio 1985
Cari figli. Oggi vi invito alla preghiera con il cuore e non di routine. Alcuni vengono e non vogliono muoversi alla preghiera col cuore. Io vi invito come una madre: pregate perché la preghiera prevalga nei vostri cuori in ogni situazione.
Grazie perché avete seguito la mia chiamata.
9 maggio 1985
Cari figli. Voi non sapete quante grazie il Signore dà. Voi non de­siderate muovervi in questi giorni in cui lo Spirito Santo opera in modo speciale. I vostri cuori sono rivolti ai beni terreni e questi beni vi preoccupano. Convertite i vostri cuori verso la preghiera e cercate che lo Spirito Santo si diffonda su di voi.
Grazie perché avete seguito la mia chiamata.
16 maggio 1985
Cari figli. Vi richiamo ad una preghiera più attiva ed anche alla partecipazione alla Santa Messa. Voglio che la Santa Messa diven­ti per voi una esperienza di Dio. Soprattutto voglio dire ai giovani siate aperti allo Spirito Santo perché Dio vi vuole avvicinare a sé in questi giorni in cui Satana è molto attivo.
Vi ringrazio perché avete risposto alla mia chiamata.
23 maggio 1985
Cari figli. Vi invito soprattutto in questi giorni ad aprire i vostri cuori allo Spirito Santo. Soprattutto in questi giorni lo Spirito San­to agisce attraverso voi. Aprite i vostri cuori ed offrite la vostra vita a Gesù perché lui possa agire attraverso i vostri cuori e vi possa fortificare nella fede. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.
30 maggio 1985
Cari figli. Vi invito di nuovo alla preghiera fatta con il cuore. Cari figli, che la preghiera diventi il vostro nutrimento quotidiano, specialmente adesso che il lavoro nei vostri campi viassorbe tanto, che non potete pregare con il cuore. Pregate e supererete ogni stan­chezza. La preghiera sarà per voi gioia e riposo.
Vi ringrazio perché avete risposto alla mia chiamata.
6 giugno 1985
Cari figli. In questi giorni verranno qui in Parrocchia gli uomini di tutte le nazioni. Ed ora vi invito all’amore: innanzitutto amate i vostri familiari, ed allora sì che accetterete ed amerete tutti coloro che vengono da voi. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.
3 giugno 1985
Cari figli. In questo tempo fino al quarto anniversario vi invito a pregare di più nella Parrocchia e ad abbandonarvi di più nella pre­ghiera a Dio. Cari figli, io so che voi siete stanchi, perché non riu­scite ancora ad abbandonarvi a me. Abbandonatevi totalmente in questi giorni a me. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.
20 giugno 1985
Cari figli. Per questa festa vi voglio dire: « Aprite i vostri cuori al Signore di tutti i cuori ». Date a me tutti i vostri sentimenti e tutti i problemi. Vi voglio consolare nelle vostre tentazioni. Voglio riem­pirvi con la pace, la gioia e l’amore di Dio.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
25 giugno 1985
Vi invito tutti a recitare il Rosario. Con il Rosario vincerete tutti i mali che Satana intende infliggere ora alla Chiesa Cattolica. Che i sacerdoti recitino il Rosario. Dedicate il tempo alla recita del Rosario. (La Madonna ha dato questo messaggio alla veggente Marija Pavlovic in seguito alla domanda: « Madonna che cosa de­sideri dire ai Sacerdoti? »).
28 giugno 1985
Cari figli. Con il messaggio di oggi voglio invitarvi all’umiltà. In questi giorni avete sentito una grande gioia per tutta la gente che è venuta e coll’amore avete comunicato le vostre esperienze. Ades­so vi invito a continuare nell’umiltà e con un cuore aperto a parlare a tutti coloro che vengono. Vi ringrazio di aver risposto alla mia chiamata.
4 luglio 1985
Cari figli. Vi ringrazio per ogni sacrificio che avete fatto. Adesso voglio motivarvi di fare ogni sacrificio con amore e abbandono. Io desidero che voi, che siete deboli, cominciate ad aiutare con fiducia ed il Signore vi ricambierà con la sua fiducia.
Vi ringrazio di aver risposto alla mia chiamata.
11 luglio 1985
Cari figli. Io amo questa Parrocchia e la proteggo con il mio man­tello da ogni opera di Satana. Pregate che Satana si allontani da questa Parrocchia e da ogni individuo che viene in questa Parroc­chia. Così sarete capaci di sentire ogni chiamata di Dio e di rispon­dere con la vostra vita. Vi ringrazio di aver risposto alla mia chiamata.
18 luglio 1985
Cari figli. Oggi vi invito di mettere ancora di più degli oggetti be­nedetti nelle vostre case. E che ciascuno porti degli oggetti bene­detti. Benedite tutti gli oggetti perché Satana vi tenti meno, avendo così una corazza contro Satana.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
25 luglio 1985
Cari figli. Desidero guidarvi, ma voi non volete ascoltare i miei messaggi. Oggi vi invito ad ascoltare i messaggi e così potrete vivere tutto quello che Iddio mi dice di trasmettervi. Apritevi a Dio, e Dio potrà agire tramite voi e darvi tutto ciò che avete bisogno. Grazie che avete risposto alla mia chiamata.
1° agosto 1985
Cari figli. Io desidero dirvi che ho scelto questa Parrocchia e la cu­stodirò con le mie mani come il fiore che non desidera morire. Io vi invito « abbandonatevi a me » così che io possa donarvi a Dio puri e immacolati. Satana si è impossessato di una parte del mio pro­getto e vuole farlo suo. Pregate affinché non abbia successo, perché vi voglio tutti per me per poter donarvi a Dio. Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
8 agosto 1985
Cari figli. Oggi vi invito in modo particolare alla lotta contro Sa­tana per mezzo della preghiera. Satana desidera agire più forte­mente adesso quando voi siete consapevoli della sua attività. Cari figli. Armatevi contro Satana e sconfiggetelo con il Rosario in mano. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
15 agosto 1985
Cari figli. Oggi vi benedico e voglio dirvi che vi amo e vi incito a vivere i miei messaggi. Oggi vi benedico tutti con la benedizione solenne la quale mi ha permesso l’Onnipotente. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.
22 agosto 1985
Cari figli. Oggi desidero dirvi che il Signore vuole mettervi alla prova che voi potrete superare con le preghiere. Dio vi mette alla prova tramite i lavori di tutti i giorni. Adesso pregate per vincere con calma ognuna di queste prove. Attraverso tutte queste diffi­coltà che il Signore vi dà voi apritevi ogni giorno di più a Dio e andate incontro a Lui con amore.Vi ringrazio di aver risposto alla mia chiamata.
29 agosto 1985
Cari figli. Vi invito alla preghiera. In modo particolare adesso quando Satana vuole servirsi dell’uva delle vostre vigne. Pregate affinché non ci riesca.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
5 settembre 1985
Cari figli. Oggi vi ringrazio per tutte le preghiere. Pregate ancora di più, così Satana si allontanerà da questo luogo. Cari figli, il pia­no di Satana è fallito. Pregate per la realizzazione di tutto ciò che Dio sta programmando in questa Parrocchia. Ringrazio in modo particolare i giovani per i sacrifici che hanno offerto.
Vi ringrazio perché avete risposto alla mia chiamata.
12 settembre 1985
Cari figli. Voglio dirvi che in questi giorni il centro deve essere la Croce. Pregate in modo particolare davanti alla Croce dalla quale vengono grandi grazie. Adesso fate nelle vostre case una consacra­zione speciale alla Croce. Promettete di non offendere Gesù nella croce e di non bestemmiare. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
20 settembre 1985
Cari figli. Oggi vi invito a vivere nell’umiltà i messaggi che vi dò. Cari figli. Non vi insuperbite per il motivo di vivere i messaggi. Non andate in giro dicendo « noi li viviamo ». Se porterete nei vo­stri cuori i messaggi e li vivrete, tutti si accorgeranno e non ci sarà bisogno di parole che servono soltanto per coloro che non ascolta­no. Per voi non c’è tanto bisogno di dire le parole. Voi, cari figli, dovete soltanto vivere e con la vostra vita testimoniare. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
26 settembre 1985
Cari figli. Vi ringrazio per tutte le preghiere. Vi ringrazio per tutti i sacrifici. Desidero dirvi, cari figli, di rivivere i messaggi che vi sto dando: soprattutto vivete il digiuno perché con il digiuno riu­scirete a realizzare il piano stabilito da Dio qui a Medjugorje. Così mi date una grande gioia. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
3 ottobre 1985
Cari figli. Desidero dirvi di ringraziare Dio per tutte le grazie che Egli vi ha dato. Ringraziate il Signore per tutti i frutti e lodatelo. Cari figli, imparate a ringraziare per le piccole cose e allora potrete ringraziare per le grandi.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
10 ottobre 1985
Cari figli. Anche oggi vorrei invitarvi a vivere i messaggi nella Par­rocchia. In modo particolare invito i giovani della mia cara Par­rocchia di farlo. Cari figli, se vivete i messaggi vivete anche il seme della santità. Da Mamma vi invito tutti alla santità affinché pos­siate trasmetterla agli altri. Voi siete lo specchio agli altri.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
17 ottobre 1985
Cari figli. Tutto ha il suo tempo. Oggi vi invito a cominciare a la­vorare nei vostri cuori. Adesso che sono terminati tutti i lavori nella campagna, voi prendete il tempo per pulire i posti più ab­bandonati, ma tralasciate i vostri cuori. Lavorate di più e pulite ciascun angolo del vostro cuore con amore.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
24 ottobre 1985
Cari figli. Desidero di giorno in giorno vestirvi di santità, di bontà, di obbedienza e di amore divino affinché di giorno in giorno siate più puri e più pronti per il vostro Signore. Cari figli, ascoltate e vivete i miei messaggi, io desidero guidarvi.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
31 ottobre 1985
Cari figli. Oggi vi invito a lavorare nella Chiesa. Io amo tutti in modo uguale e desidero che tutti lavorino secondo le loro capacità. So, cari figli, che potete, ma non lo fate perché non vi sentite in grado di farlo. Dovete essere coraggiosi e offrire piccoli fiori alla Chiesa e a Gesù, affinché tutti siano contenti.
Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.
7 novembre 1985
Cari figli. Vi invito all’amore verso il prossimo, soprattutto al­l’amore verso quelli i quali vi provocano il male, così potrete con l’amore verificare le intenzioni del cuore. Pregate ed amate. Cari figli, con l’amore potete fare anche quello che vi sembrava im­possibile. Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
14 novembre 1985
Cari figli. Io vostra Madre vi amo e desidero incitarvi continua­mente alla preghiera. Io sono, cari figli, instancabile e vi chiamo anche quando siete lontani dal mio cuore. Sento dolore per ognu­no che si va perdendo, ma io sono la vostra Madre e perdono fa­cilmente e sono contenta per ogni figlio che torna a me.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
21 novembre 1985
Cari figli. Desidero dirvi che questo tempo è specialmente per voi della Parrocchia. Durante l’estate, voi dite, che avete da lavorare. Adesso non c’è lavoro nelle campagne e per questa ragione vi in­vito: lavorate su voi stessi, personalmente. Venite alla Messa per­ché questo tempo è regalato a voi. Cari figli, sono molti î quali vengono regolarmente nonostante il brutto tempo, perché mi ama­no e vogliono mostrare il loro amore verso di me. Da voi tutti chie­do di mostrare l’amore verso di me partecipando alla Messa ed il Signore vi ricompenserà generosamente.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
28 novembre 1985
Cari figli. Voglio ringraziare tutti per tutto quello che hanno fatto per me. Vorrei specialmente ringraziare i giovani. Vi supplico, cari figli, di dedicarvi alla preghiera coscientemente e così nella preghiera conoscerete la gloria del Signore.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
5 dicembre 1985
Cari figli. Vi invito di prepararvi alla festa del Natale con la pre­ghiera, la penitenza ed opere di amore. Non preoccupatevi, cari figli, tanto delle cose materiali perché in questo modo non sareste capaci di vivere la festa del Natale.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
12 dicembre 1985
Cari figli. Per il Natale vi invito di glorificare Gesù con me. Quel giorno ve lo dono in modo particolare. Vi invito di glorificare Gesù e la sua nascita in quel giorno. Cari figli, quel giorno pregate di più e pensate di più a Gesù.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
19 dicembre 1985
Cari figli. Oggi vi invito in modo particolare ad amare il vostro prossimo. Se voi amerete il vostro prossimo sentirete di più Gesù in modo particolare per il Natale. Dio vi darà grandi doni se vi ab­bandonerete a Lui. Desidero in modo particolare per il Natale dare alle mamme la mia speciale benedizione. Gesù benedirà gli altri. Grazie di aver risposto alla mia chiamata.
26 dicembre 1985
Cari figli. Desidero ringraziare tutti voi che avete ascoltato i miei messaggi e che avete vissuto il giorno di Natale ciò che vi ho detto. Voglio guidarvi, adesso purificati dei vostri peccati, d’ora avanti, nell’amore. Abbandonate i vostri cuori a me.
Grazie di aver risposto alla mia chiamata.

     

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Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
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come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
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rimani sempre con noi,
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