Piccolo trattato di vita spirituale – III parte
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La trasformazione interiore – Alla purificazione succede allora un progressivo cammino di trasformazione. È l’aspetto positivo della vita spirituale. Bisogna camminare ancora, ma non più per discendere negli abissi della mortificazione, dello spogliamento. Per salire passo passo l’erta che porta all’unione con Dio e alla trasformazione in lui, guidati dalla luce del suo Spirito, in un abbandono docile e crescente alle sue voci, alle sue ispirazioni, alle sue illuminazioni.
Se c’è una cosa che dovrebbe preoccuparci, ormai, è la docilità allo Spirito Santo, che diventa il nostro unico maestro interiore. Egli esercita la sua attrattiva in noi con forza e dolcezza insieme. La sua presenza occupante è tanto più efficace quanto più trova libero il nostro cuore da altri interessi e distrazioni. Ci conduce lentamente a custodirlo in noi stessi, in un silenzio e in un raccoglimento pacifico, che è la condizione del suo operare nascosto. «Pace a voi – dice Gesù ai discepoli dopo la risurrezione -. Ricevete lo Spirito Santo» (Gv 20, 21 s). E lo Spirito nascosto in noi innalza di giorno in giorno la sua lode al Padre, senza strepiti o interruzioni. «Silentium tibi laus»: il silenzio è la tua lode.
Gesù, modello imprescindibile – Il vero modello di questa vita nello Spirito è Gesù. Egli che, in quanto Figlio, era unito al Padre come nessun uomo potrà mai esserlo in forza di quell’Amore che è lo Spirito, ha voluto, però, facendosi uomo, tradurre la sua unione unica con il Padre in termini più comprensibili per noi. Ha voluto farsi modello di ogni via di trasformazione nel Padre.
La sua vita d’amore, di docilità allo Spirito si è espressa come perfetta obbedienza di figlio e di discepolo. È lo Spirito che lo guida in ogni passo della sua vita, dal deserto delle tentazioni alla somma afflizione del Calvario. È l’attenzione alla volontà del Padre che lo rende distaccato da ogni altro interesse umano, indifferente alle suggestioni della ricchezza, della comodità, del successo. L’Amore del Padre incide talmente sulle ragioni del suo vivere e del suo agire da trasformare interamente il mondo dei suoi sentimenti. Gesù è modello di ogni vero amore e amicizia, di ogni generosità e liberalità nei confronti della ricchezza, di perfetto equilibrio nella sottomissione umile all’autorità senza cadere nell’abiezione o rinunciare al senso della propria dignità personale.
La sequela di Gesù consiste nel diventare suoi discepoli in questo cammino che tende all’unione con il Padre, attraverso una trasformazione progressiva e completa, che si attua a diversi livelli: dalla trasformazione dei sentimenti, a quella dell’intelligenza per l’oscuro sentiero della fede, fino a toccare il vertice dell’unione con la trasformazione della nostra volontà, quando giungiamo a volere e desiderare solo ciò che Dio vuole e desidera.
P. Alessandro Scurani S.I.
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