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Pianeta Droga – Anch’io ne sono uscito

17 Dicembre 2010 | Filed under: Dipendenze
     

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Sono Pierangelo, ho ventisei anni, e testimoniando la mia vita vorrei prima di tutto rin­graziare Dio perché sono vivo e felice di poter far parte della fa­miglia del Cenacolo. Vengo da una famiglia semplice, due bra­vissimi genitori, una sorella e un fratello che mi hanno sempre vo­luto bene, anche se certe cose le ho capite solo grazie alla Comu­nità. Da piccolo ero un bambino vivace e ribelle, le regole non mi sono mai piaciute.
I miei non so­no mai andati d’accordo e mio padre aveva i suoi problemi con il bere, cosa che lo rendeva pa­recchio violento. Erano pratica­mente un uomo e una donna che ai miei occhi non si sono mai rispettati, e non vedendoli uniti, vedevo le loro “regole” so­lo come stupide imposizioni pri­ve di senso. Non ho mai pensato però che tutto ciò potesse riper­cuotersi sulla mia vita, infatti cre­scendo pensavo: “Sono cose che capitano… è capitato anche a me, ma non importa, ognuno si fa la sua vita, ed io mi farò la mia”.

È quindi cresciuta in me sempre più la voglia di essere in­dipendente; a scuola ero un di­sastro, non mi interessava, mi impegnavo solo nell’essere diver­so dagli altri per nascondere chi ero davvero. Voglia di trasgredi­re, pensieri deviati e contorti, de­sideri perversi erano gli unici in­teressi che avevo, a parte il gran­de desiderio di realizzarmi nel la­voro: poter tagliare i capelli alle ragazze in un bel negozio era diventato il mio unico obiettivo, e così ho la­sciato la scuo­la.

All’inizio fa­cevo tre lavori per pagarmi i corsi più l’aiuto dei miei, che nonostante tut­to, continuava­no a sostener­mi. Facevo pa­recchi sacrifici; ero ambizioso e sapevo di non essere stu­pido e che po­tevo arrivare dove volevo, ma il mondo super­ficiale che c’era intorno mi ha preso ancora di più del lavoro. A quindici anni non mi bastava più fumarmi “solo” le canne, ma aci­di e pasticche sono diventati il mio divertimento preferito. Mi accorgevo di essere un ragazzo timido, debole e chiuso, che non si fidava di nessuno, e tutti questi problemi ho pensato di averli ri­solti scoprendo l’eroina.

In poco tempo ne ero dipendente, ma pensavo non fosse un gran pro­blema: guadagnavo bene e mi sentivo forte, capace di affronta­re da solo qualsiasi situazione. In sei anni la situazione è peggiora­ta sempre più: indifferenza totale nei confronti della mia famiglia, posti di lavoro persi a causa dei furti, collassi nei parcheggi, amici morti e problemi con la legge mi hanno messo con le spalle al muro. Sono arrivato in Comu­nità grazie a mia sorella che era l’unica persona a cui volevo be­ne.


Entrando ho visto da subito che ero una persona fredda e di­staccata, parecchio spavalda; mi dava fastidio ricevere amore, aiuto e attenzioni; era un modo di difendermi per sembrare più forte. Ma il bene è più forte del male, e così il rispetto dei miei tempi da parte dei ragazzi più “vecchi” e la loro perseveranza nel volermi bene mi hanno aper­to il cuore. Ho trovato amici veri che spesso, in maniera ferma e convinta, mi hanno fatto capire quanto importante fosse essere una persona vera e libera. Ho cominciato a pregare per riuscire ad accettare il mio passato, il male fatto e quello ricevuto.

Non è stato facile, ma così facendo ho tolto tanti pesi dal mio cuore, riu­scendo a riconciliarmi con me stesso e con il mio passato. Dopo aver consegnato la mia vita alla misericordia di Dio mi sono ritor­nati nella memoria anche tutti quei momenti belli vissuti con i miei genitori, tutto quello che hanno fatto per me e che oggi apprezzo. Oggi vivo tutto quello che in fondo ho sempre deside­rato, ed è per me una gioia anco­ra più grande il poter ridonare quanto ricevo a qualcun altro.

Oggi posso dire di essere davve­ro felice! Ringrazio Dio perché ha messo nel mio cuore il desi­derio di creare una famiglia cri­stiana, ringrazio Madre Elvira a cui bastano solo gli occhi per parlare e trasmettere gioia, rin­grazio i miei genitori che mi han­no dato la vita e la Comunità che mi sta insegnando a confida­re sempre nell’aiuto di Dio.

Pierangelo
Comunità Cenacolo

     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
prega per noi.
S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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