Perfetta Letizia – Riflessioni
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Riflessione di don Gaetano
Sentirsi amati da Dio provoca nell’uomo un’infinita gioia e pace. Ci si rende conto di non essere più soli, ma di essere parte di un’immensa vita che con tanta generosità ci è stata donata da Dio. Questa profonda felicità riversata nei nostri cuori ci apre gli occhi su questa vita nuova che splende intorno a noi: il Regno di Dio qui sulla terra.
Ecco la “Perfetta letizia”: Gesù stesso che viene ad ogni uomo e donna, sopratutto nei momenti difficili e disperati, che si fa Dono con il Suo corpo e il Suo Sangue, come “Presenza” consolante e rassicurante. L’Eucaristia è Cristo Stesso che si fa cibo e ci fa toccare con mano la verità che Dio è con noi e ci ama. E’ Gesù in Persona che si incarna, attraverso ciascuno di noi, per aprire l’uomo alla vera conoscenza ed introdurlo in un cammino dove Lui stesso è la Forza e la Potenza di Dio che vive in noi e traccia la strada da seguire per non smarrirci, scrivendo diritto sulle rige storte della vita: la fragilità umana si riempie di divinità. Dio e la creatura si fondono in Cristo diventando un tutt’uno perfetto. Con l’Eucaristia il Cielo e la terra si incontrano in un abbraccio d’amore che permette all’uomo di scoprire che non è più solo, diventando cosciente di Dio che vive in lui e con lui.
Questa Presenza eucaristica, tanto invocata e desiderata dall’uomo, diventa aiuto e sollievo nelle notti insonni causate dalle dure prove del quotidiano, dal vuoto e dalla solitudine generati dall’incomprensione. Spesso l’uomo si sente giudicato, condannato e abbandonato, solo nella sua valle di lacrime, indifeso davanti al maligno, che non gli dà nessuna tregua, che continua a rendere la sua vita un inferno attraverso provocazioni e calunnie mirate solo ad indurlo ad accusare e bestemmiare il Signore: ora non è più solo, però, con lui lotta quel Dio che non gli ha fatto mai mancare nulla. Dio gli ha dona la Sua vita come riscatto e salvezza.
Per questo motivo il diavolo odia l’uomo, perchè è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio. Non riesce a digerire il grande e sconfinato amore che lo stesso Dio nutre verso l’uomo, tanto da averlo creato ” poco meno degli angeli, coronato di gloria e di onore, al quale ha concesso autorità e dominio su tutta la creazione”. Questa grande considerazione di Dio per l’uomo ci rende “signori e amministratori dell’universo. Ecco lo scontro con il maligno che, nella sua arroganza e superbia, crede di possedere la signoria assoluta dell’universo, tanto da divenire geloso ed invidioso di chi è stato scelto da Dio al suo posto. Pretenderebbe la nostra adorazione e venerazione, è per questo motivo che tenta di sottometterci rendendo difficile ed amara la vita di ogni uomo che si converte. Invece noi, infinitamente grati a Dio per il potere che c’è stato donato, non facciamo che tessere le lodi del Signore, rivolgendoci a Lui come Re e Padrone assoluto dell’universo e di tutto ciò che contiene.
Comunque Dio, che vede ogni cosa, non rimane indifferente mentre l’uomo viene oppresso insistentemente dal maligno: viene e versa il Suo olio di letizia e di consolazione nel cuore dell’uomo che incomincia a provare il “Dolce Sentire di Dio”. Possiamo dire che questa percezione è proiezione della vera identità dell’uomo davanti a Dio: “un roveto che arde ma non brucia”. Una vita, quella umana, che pur se incendiata dalla furia del maligno non brucia, perchè Dio è con lui. Questa nuova visione della realtà, che Dio ora presenta all’uomo, viene a manifestarsi come una delicata carezza di Dio nella nostra vita, la “Perfetta letizia” che suscita amore nel cuore dell’uomo: sentendosi amato e visitato dal nostro Padre celeste ricambia l’amore di Dio con il suo amore, rinnova la sua fede nel Signore e rinuncia a satana con tutte le sue opere e seduzioni.
L’uomo ora abbraccia Dio nella Persona di Gesù che gli è venuto incontro e lo ha salvato con l’offerta della Sua vita: ” Prendi e mangia! Questo è il Mio Corpo, offerto in Sacrificio per te. Prendi e bevi! Questo è il Calice del Mio Sangue versato in remissione dei tuoi peccati”. Davanti a questo sacrificio, accampagnato da Parole tanto disarmanti quanto tenere, l’uomo felice ed emozionato si prostra davanti a Dio con inni e cantici di gratitudine, meravigliosamente espressi nel canto “Dolce Sentire” del Poverello di Assisi, San Francesco. Ora l’uomo, abitato da Cristo, sente che umilmente sta nascendo in lui l’amore. E’ dolce per lui capire di non essere più solo ma di fare parte di un’immensa vita, tanto generosa da risplendere non soltanto dentro sè stesso ma anche intorno a lui. Questo sentire non è opera dell’uomo ma dono dell’immenso amore di Dio: il tempo di piangersi adosso pensando al passato inquinato e sconvolto dal male ha ormai fine. Ora è il momento di uscire fuori, all’aria aperta, con la stessa felicità e gioia di un bambino che ha ritrovato il suo Papà, gioca e canta l’amore al Padre riconoscendo i suoi innumerevoli doni: “Ci ha dato il cielo e le chiare stelle, fratello sole e sorella luna, la madre terra con tutti i prati e fiori, il fuoco e il vento, l’aria e l’acqua pura, fonte di vita per le sue creature… Dono di Lui, del Suo immenso Amore….”.
L’uomo che ha visto, sperimentato la grande potenza dell’amore e l’infinita misericordia di Dio verso di lui, riconoscendo la sua stoltezza e debolezza di fronte al male, ora, con certezza afferma: Chi ci separerà dell’amore di Cristo? Chi riuscirà a giudicarci e condannarci? Chi riuscirà a toglierci l’identità e l’appartenenza che Dio stesso ci ha donato? Con la Luce di Dio che ora è accesa in noi, continua ancora l’uomo: “Forse la spada, le persecuzioni, la nudità, il pericolo, la calunnia, la morte….? “. Nessuna vicenda della nostra esistenza vista attraverso la luce e la forza di Dio, che dimora in noi, ci può allontanare dal sommo bene: Cristo. Il male non è più un limite perchè Gesù ha aperto davanti all’uomo uno Spazio sconfinato ed illimitato che finisce direttamente nel Suo Sacro Cuore. Tra l’uomo e Dio non c’è più un confine perchè si è incarnato per fare dell’uomo la sua immagine: ha preso dimora nel cuore dell’uomo affinchè non fossimo più soggetti al peccato e al male, ma diventassimo strumenti per la conoscenza e la diffusione della Vita e dell’Amore del Dio Vivente.
Allora all’uomo, disarmato da tanto amore, non resta che riconoscere: “Il Signore è il mio Pastore e non manco di nulla! Sui pascoli erbosi mi conduce, mi rinfraca e mi guida per il giusto cammino e per amore del Suo Nome. Anche se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male perchè Tu sei con me, con il Tuo bastone e il tuo vincastro mi dai sicurezza….”. Questa diventa la fede incrollabile dell’uomo visitato da Dio e sottratto al male da Lui. Non ricambia più il male con il male perchè sa che il suo vivere è Cristo e il suo morire è assolutamente un guadagno. L’uomo diventa non più portatore del peccato e della morte, ma un’opportunità e strumento di bene che viene da Dio e che riesce a ricavare dal male il bene. L’umanità ora è più forte di prima: “Sà di essere tribolata da tutte le parte ma non si sente schiacciata, di essere sconvolta ma non è disperata, perseguitata ma sà di non essere abbandonata, colpita ma non uccisa, portando la morte di Cristo nella sua vita, così che vi abiti anche la Sua resurrezione.
Ora siamo nuove creature risorte in Cristo, quindi manifestiamo con la nostra vita, per opera dello Spirito Santo, quella “Perfetta Letizia” che è luce per chi incontriamo. Allora, camminando ogni giorno nel mondo, gridiamolo davanti agli uomini ed alle donne di questo tempo che, pur non essendo facile, noi siamo fieri di essere il Popolo di Dio, che Lui stesso ha scelto, radunato ed ammaestrato con la Sua Scienza e Conoscenza, amato e saziato con il Suo Corpo e Sangue, vero Cibo e Bevanda di Salvezza. Un popolo mandato ad annunciare al mondo intero le meraviglie compiute da Dio per noi, le grandi cose realizzate da Lui, così da esaltare il Suo Santo Nome come merita.
Gli vogliamo dire: “Signore, noi siamo il Tuo popolo in cammino, cerchiamo in te la Guida sulla strada verso il Tuo Regno. Tu, con il Tuo Corpo e il Tuo Sangue, Sei il nostro Sostegno. Nel Tuo Corpo e nel Tuo Sangue ci hai riuniti tutti insieme Cristo amore, godiamo esultanti in Te nostro Signore, temiamo ed amiamo Te che sei il Dio vivente e ci amiamo fra noi con cuore sincero”.
Voglio chiudere questa meditazione con la preghiera conclusiva della Litania della Coroncina della Divina Misericordia:
“Dio Eterno, la cui Misericordia è infinita ed il cui tesoro della compassione è inesauribile, rivolgi a noi uno sguardo di bontà e moltiplica in noi la Tua Misericordia, affinchè, nei momenti difficili, non ci perdiamo d’animo e non smarriamo la speranza, ma con la massima fiducia, ci sottomettiamo alla Tua Santa Volontà, la quale è amore e Misericordia. Amen
Don Gaetano
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