Per fede mi unisco al Signore nel suo sacrificio
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La nostra unione con il Signore nell’Eucaristia è straordinaria: io partecipo al Sacrificio di Cristo mentre si sacrifica sul Golgota, dal momento che per Dio non c’è ieri e non c’è domani: sono io che entro in quell’atto, per la fede.
Che fede ci vuole per vivere la Messa! Non si vede nulla e succede tutto: per fede entro in quell’unico atto. Il Sacrificio del Golgota diventa il Sacrificio di oggi. Cristo risorto non ha nè ieri, nè oggi, nè domani. Cristo è uguale ieri, oggi e sempre, sono io che vivo nell’oggi.
Ecco perchè l’altare della mia chiesa, nel quale celebro la Messa, è uguale al Golgota e oggi questo Sacrificio lo raggiungo con il carico dei miei peccati e quindi quando il Signore si sacrifica sull’altare, io vi aggiungo la mia umanità peccatrice, che egli prende su di sè e, presentandosi al Padre, la purifica e la salva.
La liturgia mi aiuta a uscire in qualche modo dal tempo; ecco perchè è ricca di rituali che mi richiamano il mistero e l’eternità: le luci, le candele, incensi, i canti …. Ecco perchè danno fastidio gli applausi in chiesa, ecco perchè bisogna fare attenzione a non trasformare la chiesa in un mercato …
La liturgia della Chiesa orientale è ancora più simbolica, con tutte quelle candele, incensi, icone, penombre. Sono aiuti psicologici, se volete, che non servono a Dio: servono a me! Mi aiutano ad elevare il mio animo e arrivare al momento in cui PER FEDE mi unisco al Signore nel Suo Sacrificio.
Occorre comunque la fede, che mi apre all’incontro con Dio. Tutto avviene anche se io non credo, ma l’atto del Cristo non ha efficacia in me e per me, se io non credo.
Il Sacrificio del Figlio è reale, ma io non lo tocco perchè non ci credo; se invece ci credo, lo tocco. La cosa importante è l’atto di fede. Non importa vedere, non importa udire, l’importante è CREDERE.
Ecco perchè colui che vive meglio la Messa è il contemplativo: egli non ha bisogno di vedere, di udire, fa l’atto di fede – Signore io credo – e vive il sacramento.
La vita dei santi converge tutta in quell’atto di fede. I gesti e la ritualità mi aiutano ad entrare nel mistero, poi quello che occorre è l’atto di fede.
Noi viviamo male la celebrazione eucaristica perchè siamo distratti, siamo fuori dal mistero. Ci crediamo, ma fino a un certo punto, o meglio, il mistero non ci coinvolge.
Padre Pio celebrava la Messa soffermandosi per molto tempo sui momenti dell’offertorio e della consacrazione e la celebrazione poteva durare (solo i primi tempi) anche tre ore. Anche san Filippo Neri celebrava la Messa in tre ore e dicono che san Lorenzo da Brindisi a volte impiegasse dieci o undici ore! Immaginiamo una sua Messa: guarderemmo sempre l’orologio.
P. Serafino Tognetti
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