Papa Francesco conclude il Viaggio Apostolico in Corea.
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A conclusione della sua Visita Apostolica in Corea, lunedì 18 agosto, Papa Francesco ha incontrato i Leader religiosi nel Palazzo della vecchia Curia dell’Arcidiocesi di Seoul. Il Suo è stato un discorso breve ma ricco di significati:
“Voglio ringraziarvi per la gentilezza e l’affetto che avete dimostrato venendo qui ad incontrarmi. La vita è un cammino, un cammino lungo, ma un cammino che non si può percorrere da soli. Bisogna camminare con i fratelli alla presenza di Dio. Per questo vi ringrazio di questo gesto di camminare insieme alla presenza di Dio: è quello che chiese Dio ad Abramo. Siamo fratelli, riconosciamoci come fratelli e camminiamo insieme. Il Signore ci benedica. E, per favore, vi chiedo di pregare per me. Tante grazie!”.
Il Segretario di Stato, Pietro Parolin, ha commentato il viaggio del Papa in Corea con lo sguardo del cuore rivolto all’intero continente asiatico. “L’importanza di questo viaggio — ha specificato il porporato soffermandosi sui motivi che hanno ispirato la visita del Pontefice — è legata essenzialmente a tre fattori: il primo è il fatto che il Papa, per la prima volta, si reca nell’Estremo Oriente, una regione del mondo che acquista una rilevanza sempre più accentuata nella politica e nell’economia mondiale.
Va il Papa per rivolgersi a tutto il continente, non soltanto alla Corea. Certo, il viaggio è per la Corea, però ha come destinatari tutti i Paesi del continente, grazie proprio a questa celebrazione della giornata asiatica della gioventù, che si svolgerà in Corea e alla quale parteciperanno rappresentanze dei giovani dei Paesi vicini». Il terzo aspetto infine, ha precisato il porporato, è «quello del futuro: la gioventù rappresenta il futuro, quindi il Papa si rivolge al futuro di questo continente, si rivolge al futuro dell’Asia”.
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