Padre Cavalcoli e i castighi di Dio
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Sono alcuni anni che la nostra povera Italia è violentemente percossa da alluvioni, trombe d’aria e terremoti che hanno distrutto molti comuni e costretto intere popolazioni a rifugiarsi in tende o container. L’economia di quella povera gente è stata messa in ginocchio e, difficilmente, potrà risollevarsi.
La TV ci presenta innumerevoli immagini di paesi rasi al suolo e di numerose, antiche, chiese devastate dai movimenti sismici. I vigili del fuoco e la Protezione civile lavorano incessantemente per salvare il (poco) salvabile.
Di fronte a questa dolorosa disgrazia, il domenicano Padre Giovanni Cavalcoli proclama, dai microfoni di Radio Maria, che tutto ciò è un castigo di Dio per il peccato delle unioni civili, specialmente di omosessuali. Immediata è stata la reazione del Vaticano che ha condannato le espressioni di padre Cavalcoli e, altrettanto rapida, la censura di Padre Livio – direttore di Radio Maria – che ha provveduto a sospendere il domenicano.
E’ il caso, a questo punto, di chiarire alcuni aspetti teologi. Come insegna il Magistero, Dio è Amore infinito e crea per amore. Crea l’universo e stabilisce le leggi fisiche che devono regolare ogni cosa. Egli ama tutte le sue creature – non il male che esse fanno – diversamente, non le avrebbe create. Dio insegna agli esseri intelligenti le sue leggi di amore, verità e giustizia e diffida le persone dal compiere le opere del Male, che conducono alla perdizione; inoltre, dona ad essi il libero arbitrio e lo rispetta fino alle estreme conseguenze (anche quando le creature giungono ad offendere e respingere il Creatore).
Dio non vuole la morte del peccatore ma che si converta e torni a vivere, per questo Egli attende e manda continui richiami ed esortazioni ai reprobi, usando loro la sua infinita misericordia, grazie al Sangue che Cristo ha versato sulla croce, alla potente intercessione di Maria e alle preghiere dei giusti. Il Signore non manda cataclismi sull’umanità anche quando questa è fredda, materialista, edonista, indifferente; continua a rispettare la libertà dell’uomo che Lo ignora e non lo invoca, lasciando che la natura (che l’uomo ha devastato) faccia il suo corso, rinunciando a intervenire.
Ci sono, per altro, dei casi in cui il Signore agisce nella vita di qualcuno dei suoi figli che si va allontanando dalla retta via, con qualche “scappellotto”, come dice San Paolo: “Figlio mio, non disprezzare il castigo del Signore e non ti scoraggiare quand’Egli ti riprende; perchè il Signore corregge colui che ama …. Qual’è il padre che non corregge il figlio?”( Eb 12, 5-7). Si tratta dunque di correzioni individuali e non di castighi di massa.
Il “silenzio di Dio” che – se invocato – potrebbe anche sospendere le leggi della natura, è il vero “CASTIGO” che l’uomo attira su di sè quando si allontana dal Creatore. Riflettiamo dunque che la distruzione di interi paesi e di oltre un centinaio di chiese non può certamente essere opera del Signore.
Questo è l’Anno della Misericordia” proclamato dal Santo Padre, affinchè i peccatori, pentiti, possano ritrovare la Grazia e l’amicizia di Dio e così salvare la propria anima. Creando l’uomo libero, infatti, Dio lo ha reso responsabile delle sue scelte e delle conseguenze che esse hanno nel bene e nel male. Dobbiamo quindi convertirci tutti e non rischiare di trovarci di fronte alla verità ultima di coloro che hanno rifiutato l’amore di Dio scegliendo il male, perchè allora dovremmo subire le conseguenze eterne del male che noi abbiamo scelto di fare.
E’ necessario quindi che c’impegniamo a vivere cristianamente, mettendo in pratica il precetto dell’amore verso Dio e verso il prossimo, specialmente se sofferente, e i terremotati che hanno perso tutto sono fra i più sofferenti.
don Manlio
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