Oggi si chiude l’Anno liturgico
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Nostro Signore Gesù Cristo
Re dell’universo
Con la solennità di Cristo Re si conclude l’anno liturgico. Questa celebrazione è il giusto riconoscimento della Chiesa per Colui che, con il suo sangue, ha redento l’umanità inquinata dal Peccato e “ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il nostro Dio” (Ap 1,6).
Nella Bibbia leggiamo: “Non hai gradito sacrifici, né olocausti per la colpa: Allora ho detto “Ecco io vengo, o Padre, …”. E così il verbo di Dio si è fatto carne, nascendo in una ben umile dimora, “per proclamare un tempo di grazia da parte del Signore, un giorno di vendetta da parte del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti” (Is 6, 2).
Nel Salmo 71 è scritto di Lui: “Egli libererà il povero che lo invoca ed il misero che non trova aiuto, avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri … Il suo frutto fiorirà come il Libano, la sua messe come l’erba della terra … In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra … Benedetto il Signore Dio di Israele, egli solo compie prodigi … della sua gloria è piena la terra”.
Nel proclamare la Buona Novella, Gesù annuncia: “Il Regno di Dio non è questione di cibo o di bevanda ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (Rm 14, 17). Diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è giunto: convertitevi e credete al vangelo” (Mt, 1,15).
Dice il Signore: “Ecco, sto alla porta e busso. Se uno ascolta la mia voce e mi apre la mia porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”(Ap). Tutti gli uomini di buona volontà possono accoglierlo, infatti coloro che nel, Padre nostro, pregano che venga il Regno di Dio chiedono in realtà che produca i suoi frutti e giunga a compimento quel regno divino che egli ha già in sé. Afferma infatti Origene che Dio regna nell’anima dei giusti e che essi obbediscono alle Sue leggi spirituali.
Va detto però che il Regno di Dio che è in noi giungerà al suo compimento quando Cristo avrà sottomesso tutti i suoi nemici e avrà consegnato il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti. Perciò dobbiamo pregare senza stancarci: “Venga il tuo regno” e “Sia fatta la tua volontà”, tenendo ben presente che il regno di Dio non è compatibile con il regno del peccato.
Da veri cristiani siamo chiamati a vivere alla luce del Vangelo, amando Dio e il prossimo, pregando e facendo penitenza, così che lo Spirito dell’Altissimo abiti sempre in noi. Ricordiamo quanto è grande la promessa di Cristo per coloro che, fino alla fine, sapranno dominare (vincere) le passioni inique di questo mondo: “Al vincitore darò autorità sopra le nazioni … la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino … Lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli … Lo farò sedere accanto a me sul mio trono” (Sal 2).
A Cristo, Signore del tempo e della storia, l’onore, la gloria e il regno per tutti i secoli dei secoli.
don Manlio
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