O Maria, Tu solo puoi illuminarci
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Ogni peccato produce una tempesta interiore spaventosa, eppure ci si cade; ogni degradazione suscita il desiderio della liberazione dai lacci del male, perché sono ritorte dell’anima, eppure si continua a degradarsi; si sente lo spasimo dei ceppi e si ha cura di stringerli, si avverte l’oppressione della prigione e si ha cura di sbarrarla, si ha la soffocazione dell’aura del mondo e la si respira a larghi polmoni asfissiandosi. È terribile!
Le perverse abitudini ci fanno piangere, eppure non ne tronchiamo nessuna; sarebbe facile dire recisamente no alla prepotenza della curiosità, della dissipazione, della gola, dell’ira, eppure non ce ne liberiamo! Condiscendiamo, cediamo, ci diamo prigionieri, cadiamo miseramente dalla pace della grazia di Dio nell’orrore delle passioni, come angeli ribelli precipitati dal Cielo!
Abbiamo lo sguardo dell’anima per esplorare le magnificenze dello spirito, ed esploriamo le fogne; ci accorgiamo che non ci sono stelle nella melma, eppure la fissiamo; che non ci sono gioielli nel greto, eppure lo frughiamo! O Maria, Tu sola puoi spezzare le catene che ci avvincono, Tu solo puoi illuminarci, trarci in alto, renderci novelle creature e ridonarci a Dio nella piena libertà del cuore!
Non è possibile liberarsi dalla schiavitù dei sensi se non si spezzano tutti i legami che essi stringono intorno all’anima; bisogna liberarsi da questo corpo di morte, dal demonio che lo agita, dal mondo che lo lusinga, e santificarsi. La santità è vera e piena liberazione dalla schiavitù; il Santo è l’unico uomo veramente libero di quella libertà che ci ha data il Signore.
Niente è capace di avvincerlo alla terra, ed il suo cuore dilatato dall’amore e ricco di grazia, vola sempre al di sopra dell’atmosfera terrena, quasi areostato, più leggero dell’aria, che sale, sale e si ferma trionfante nel silenzioso e sereno azzurro dei cieli.
don Dolindo Ruotolo
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