Nuova Governance allo IOR
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In Vaticano, già da qualche mese, si parla di “Effetto Bergoglio” e i più anziani dicono, sottovoce, che adesso “chi ha qualcosa da nascondere ha paura”. C’è da aggiungere che Papa Francesco ha dato disposizioni perché sia sempre aperto un rapporto di stretta collaborazione con gli organi di controllo tributario della Repubblica italiana.
Gli effetti del nuovo corso si sono già visti nell’arresto del funzionario IOR Monsignor Nunzio Scarano. Il caso peraltro ha prodotto un autentico terremoto nelle alte gerarchie dell’Istituto: il direttore generale Paolo Cipriani e il vice direttore Massimo Tulli hanno rassegnato le proprie dimissioni che sono state subito accettate dalla commissione interna di vigilanza e dal nuovo presidente Ernest Von Freyberg, uomo di fiducia del Papa, che lo ha nominato al posto di Gotti Tedeschi. E sarà proprio Von Freyberg ad assumere – ad interim – la direzione generale, coadiuvato temporaneamente da Rolando Mancini, in qualità di vice direttore e da Antonio Montaresi, quale Chief Risk Officer, con facoltà di “Compilance e progetti speciali”.
Secondo alcuni vaticanisti, questi “movimenti” erano in qualche modo annunciati, dal momento che Papa Francesco aveva provveduto, appena 15 giorni fa, alla nomina di don Ricca – uomo capace, onesto ed incorruttibile – quale Prelato addetto al controllo dell’attività interna dello IOR; era inoltre avvenuta l’istituzione della Commissione speciale dei cinque saggi, muniti di ampi poteri.
Va ricordato poi, che a maggio scorso, il Promotory Financial Group era stato incaricato di potenziare il programma di antiriciclaggio e, oltre a ciò, l’Istituto per le opere religiose – sotto il profilo della trasparenza operativa – si stava organizzando in base alle ore indicazioni dei valutatori di Moneyal – comitato del consiglio d’Europa – che aveva rilevato un’insufficiente rispetto delle regole imposte alle istituzioni creditizie che operano in Europa sull’antiriciclaggio. Pare inoltre che ci fossero delle inadempienze circa gli obblighi imposti dalla Banca d’Italia sugli scambi di flussi di denaro con le banche italiane.
Sembra che l’Istituto per le opere religiose abbia un movimento di denaro di circa 5 miliardi di Euro, grazie ai 33.000 correntisti. Il bilancio del 2012 è stato chiuso in attivo, con un utile di circa 50 milioni di euro. Queste notizie – un tempo impossibili da conoscere – sono state rivelate grazie al principio della trasparenza adottato dalla nuova Governance, secondo le direttive della Santo Padre.
Don Manlio
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