Nulla è impossibile a Dio – II parte
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“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.” (Gv 14,1) Il turbamento è un momento delicato e prezioso in quanto può essere tempo di più intensa fiducia o di crollo nella sfiducia. “La fede è il più potente ansiolitico, come la sfiducia è il più potente ansiogeno”. (Silvano Fausti)
Quale via seguire, se non quella indicata da Gesù: vivere profondamente uniti a Lui e al Padre. Gesù non ci lascia soli: la fiducia, l’abbandono, l’unione a Lui e al Padre ci fanno superare ogni paura. La paura non viene dall’Amore, ma dal ventre molle del principe delle tenebre e si annida in noi nella misura in cui ci separiamo dall’Amore e viviamo i nostri turbamenti nella solitudine, intrappolati dalla ragnatela del non senso: il vuoto che genera l’antico avversario.
Gesù è la via per giungere a Dio-Abbà-Papà, verità e vita dell’uomo. “Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà! Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo.
Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna”. (Beato Giovanni Paolo II )
Avere fiducia è ascoltare, vedere, conoscere; essere con il cuore dove è Gesù. “Mentre sono in cammino, sono di Cristo; quando arriverò, sarò del Padre: ma ovunque per Cristo, e ovunque sotto Cristo”. (Ambrogio, De fide, V, 12, 150) Apriamo il nostro cuore ad accogliere Gesù Volto, Parola definitiva del Padre, che con la sua morte e risurrezione ha riportato ciascuno di noi figli nel Figlio, a casa, nel cuore del Padre.
Fidiamoci del Padre, abbandoniamoci alle sue cure paterne e materne, diventeremo sempre più noi stessi, persone create a immagine e somiglianza del Padre, nell’attesa di raggiungere la sua casa dove finalmente vedremo Dio-Abbà-Papà così come Egli è, contempleremo il suo volto senza veli e gioiremo per sempre dell’eredità che Gesù ci ha lasciato nel suo testamento. Non sia turbato il nostro cuore, Gesù vive in noi e per sempre con il suo amore, basta dire: Gesù sì.
Don Tiziano Soldavini
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