Nulla è impossibile a Dio – I parte
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“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.” (Gv 14,1) La sollecitudine di Gesù per i suoi discepoli, presi da un senso di abbandono a causa dell’incertezza sul futuro senza di Lui, apre e chiude questo capitolo (cf. v. 27). Essi sono turbati e spaventati e Gesù vuole tranquillizzarli e rasserenarli. Tutta la Sacra Scrittura è attraversata da questa sollecitudine che è propria del cuore di Dio-Abbà-Papà. E’ espressa sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento nell’invito che Egli ripete al popolo e ai suoi: “Non temete”.
Anche Mosè, prima di morire, dice al popolo che Dio aveva liberato dalla schiavitù: “Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà” (Dt 31,6), mentre a Giosuè, Dio dice: “Non aver paura e non spaventarti, perché il Signore, tuo Dio, è con te, dovunque tu vada”.
Gesù stesso ha sperimentato il turbamento: davanti al sepolcro dell’amico Lazzaro Egli rimase turbato (cf Gv 11,33) e al tradimento di Giuda (Gv 13,21s) come anche davanti alla propria morte, quando afferma: “Ora l’anima mia è turbata” (Gv 12,27). Egli ha sperimentato una realtà propriamente nostra, comprende le nostre infermità perché le ha vissute sulla propria pelle e indica come vincerle. Gesù stesso ha superato il turbamento fidandosi del Padre, dal quale è amato e sperimenta di essere con Lui una cosa sola.
Certo è che per i discepoli la partenza di Gesù lascia un vuoto che può essere ricolmato diversamente: “Infatti se la “via” è una, le deviazioni sono numerose; se la “verità” esige ricerca, la menzogna germina spontaneamente; se la “vita” cresce con lentezza, la morte viene improvvisa, provocata da qualunque stoltezza”. (Silvano Fausti)
“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.” (Gv 14,1) Egli non è assente dalla nostra vita, non ci abbandona e le sue parole sono l’invito a non lasciarci intrappolare dalla paura, nel momento presente e riguardo al futuro. Il turbamento causato dalle difficoltà sia interiori che esteriori è un momento di prova che può essere vinto solo con la fiducia in Gesù che concretamente ci ama come lui è amato dal Padre, e non ci abbandona, ma ci dona lo Spirito che ci permette di vivere in lui e in lui noi troviamo la sorgente e la forza della nostra tranquillità.
Il turbamento è un’opportunità di crescita nella fiducia e nell’abbandono, se lo viviamo così è un tempo di fecondità per divenire sempre più figli che dimorano nel cuore del Padre, una cosa sola con lui, come Gesù. Il turbamento non solo è crescita nella fede, ma può essere anche tentazione di caduta nella sfiducia, chiusura del cuore, trappola che avvelena la nostra vita. Il nostro cuore è simile al cuore dei discepoli, conteso da sentimenti opposti, è necessario essere desti, per fare spazio a Colui che lo rende nuovo e capace di amare e di essere amato.
“Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza.” (Is 30,15b) Fede e paura vivono insieme in noi, ma certamente in proporzione inversa, la fede riempie il vuoto, che la paura crea progressivamente, nella misura in cui viviamo con fiducia e nell’abbandono a Gesù e al Padre. (Continua)
Don Tiziano Soldavini
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