Non temete, qui c’è la Madonna
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Padre Jozo Zovko, Parroco di Medjugorje all’epoca delle apparizioni, così ricorda quei giorni: “Le persone si radunavano perché desideravano sentire cosa la Madonna volesse da loro. Ricordo un famoso Mercoledì in cui Jakov ha dovuto cambiare sei auto per arrivare all’ufficio parrocchiale. Ha dovuto nascondersi, e così è arrivato in un bagagliaio. La testimonianza dei bambini era così forte! Ad esempio, dovevano nascondersi, a volte dormire nelle vigne, per poter dire il giorno dopo ciò che la Madonna aveva detto.
Essi un giorno hanno portato un messaggio: “Oggi la Madonna è apparsa ed ha detto di digiunare”. Ho domandato loro quando l’avesse detto, quando l’avessero sentito ed essi hanno detto: “Ora, ora l’abbiamo sentito!”. Quando ho domandato ai fedeli in Chiesa se accoglievano il messaggio della Madonna, se volevamo digiunare, hanno risposto con voce tuonante: “Sì, digiuneremo”. Pensavo si sarebbe alzato il tetto della Chiesa, tanto avevano risposto col cuore. Le persone erano entusiaste, hanno smesso di mangiare.
Il giorno seguente, i veggenti ci hanno trasmesso il messaggio che la Madonna chiedeva la Confessione. Abbiamo digiunato il Mercoledì ed il Venerdì migliaia di persone volevano confessarsi. Erano scene grandiose: l’uomo che lascia il peccato, non vuole il peccato, si trattava di vere conversioni di persone in vere Confessioni penitenziali. Era tutto così evidente. Dopo il ritorno da Zagabria, all’inizio mi incontravo quotidianamente con i veggenti. Conoscevo alcuni di loro dal catechismo.
Quando li ho pregati di informarmi su tutto quello che succedeva, avevo intenzione di annotare tutti gli eventi. Non volevo mettere in primo piano i miei pensieri e la mia posizione, volevo che si sentisse la loro voce ed il loro modo di esprimersi: che tutto fosse di prima mano. Sapevo che si trattava di cose molto delicate nelle quali un uomo può sbagliare molto facilmente. Non volevo in alcun modo legare i bambini a me, ma ogni giorno trovavo il tempo di ascoltarli, di registrare e di riflettere su tutto. Ritenevo che per un giudizio, una valutazione ed uno sguardo sugli eventi questa fosse la cosa migliore.
Di notte riascoltavo le cassette, soprattutto quelle parti che il mio cuore mi diceva che dovevo ascoltare di nuovo. I veggenti non hanno mai cercato di convincermi di nulla. Mentre altri mi invitavano con entusiasmo ad andare sulla collina, essi non mi ricordavano mai questo. Non mi arrischiavo ad andare e non ritenevo neppure necessario andare sulla collina delle apparizioni. Non ho mai sminuito ciò che dicevano i bambini, anche se lo accettavo con difficoltà. Dopo l’ascolto delle cassette cercavo di analizzarle per domandare loro il giorno dopo il come ed il perché di qualcosa.
I bambini sentivano spesso la mia esitazione. Una volta, quando Jakov ha detto che la Madonna l’indomani sarebbe venuta in Chiesa, gli ho domandato: “Ma la Madonna non viene sul monte? Come verrà in Chiesa?”. Ma lui mi ha risposto: “Perché ci chiedi ciò a cui non sappiamo risponderti? Tu ci chiedi ciò che noi non sappiamo. Noi ti diciamo ciò che sappiamo, ciò che ci è stato detto”. Quella risposta è stata piena di luce per me, mi ha aiutato a pormi davanti ai bambini ancora più seriamente e responsabilmente.
Non li risparmiavo con le domande, soprattutto con le domande che in quel momento la Chiesa faceva loro tramite me. Sentivo che i bambini venivano da me con amore e responsabilità e mi confessavamo la loro esperienza quotidiana, sia con la gente che con la polizia, sia con i giornalisti che con la Madonna. Mi informavano giornalmente di tutte le loro esperienze e difficoltà, cosicché sapevo bene tutto. In quei nostri incontri cresceva la fiducia umana ed anche la conoscenza.
Tutto ciò è continuato su un livello umano finché non ho cambiato il mio pensiero e la mia posizione, finché non ho creduto che ciò che i bambini dicevano era la verità. Allora ho cominciato a riascoltare le stesse cose, ho iniziato a riascoltare attentamente le cassette ed ho cominciato a sentire ciò che prima non avevo notato. All’inizio mentre ascoltavo i bambini molte cose mi appesantivano, ed ho poi visto che avevo tralasciato di ascoltare molte cose grandi e significative ed ho chiesto a me stesso come fosse stato possibile. Tutto ciò che i bambini avevano detto acquisiva un nuovo significato, ora aveva una sua profondità, una sua forza, una sua luce. La loro parola era divenuta forte e provvista di contenuto, era divenuta una testimonianza, una verità.
Quando ho creduto che i bambini dicevano la verità, che non erano sotto l’influsso di qualcuno? E’ necessario ricordare più dettagli del mio cammino e della mia crescita fino a questa consapevolezza. Da una parte, quando osservavo i bambini e le loro dichiarazioni ne ottenevo una immagine, e quando ascoltavo le dichiarazioni di altri e dei testimoni che erano stati esauditi ed avevano ricevuto una grazia si completava il mosaico di questa consapevolezza. Quando le persone parlavano dei segni e delle esperienze che avevano vissuto, ciò aveva una forza ed un valore. Tuttavia, non ho mai potuto concludere che ciò fosse soprannaturale, che fosse qualcosa che superasse l’uomo.
Oltre a ciò, temevo di essere avventato, mi sentivo responsabile per la Chiesa: non dovevo correre, dovevo avere una ragione per tutto. Pensavo: il nostro Dio è il Dio dei viventi, il nostro Dio è vivo, risorto ed Egli risponde ai nostri bisogni; noi volevamo davvero scoprire qual’era la volontà di Dio, dove si doveva aprire il nostro “Mar Rosso” per poter passare attraverso esso. Perciò la Domenica ho invitato il popolo di Dio: “Venite, restare, pregheremo. Ci troviamo in una grande prova ed è molto importante che rispondiate all’invito alla preghiera, che preghiamo per ottenere la luce, la grazia.
Poiché noi abbiamo Gesù, abbiamo la Rivelazione e la Fede, abbiamo gli apostoli ed i testimoni, ma se Dio ci parla o ci vuol dire qualcosa, allora noi dobbiamo pregare per non entrare in contesa con questo”. Ed il popolo ha risposto, cosa che è stata ciò che di più piacevole e bello ho potuto vivere in quei primi giorni.
Il gruppo di preghiera si è incontrato nella cameretta di fronte alla sacrestia. Abbiamo cominciato a pregare alle tre del pomeriggio. Quando abbiamo finito, ho aperto la porta e sono entrato in Chiesa per primo e avevo cosa guardare: la Chiesa era gremita. Ero contento e, come delle gocce, ci siamo riversati in quel mare di fedeli in Chiesa ed abbiamo iniziato a pregare. La Chiesa aveva risposto all’invito!
Il gruppo di preghiera si è incontrato nella cameretta di fronte alla sacrestia. Abbiamo cominciato a pregare alle tre del pomeriggio. Quando abbiamo finito, ho aperto la porta e sono entrato in Chiesa per primo e avevo cosa guardare: la Chiesa era gremita. Ero contento e, come delle gocce, ci siamo riversati in quel mare di fedeli in Chiesa ed abbiamo iniziato a pregare. La Chiesa aveva risposto all’invito!
Abbiamo iniziato col Rosario e, più tardi, abbiamo celebrato anche la Messa: che si celebri l’Eucaristia, che le persone sentano la Parola di Dio! Abbiamo iniziato con qualcosa che è stato molto significativo ed importante: con la rinuncia a satana e la professione di fede, col rinnovo delle Promesse Battesimali. Così abbiamo iniziato a celebrare la Messa e a riunire in preghiera il popolo.
Durante la preghiera – i bambini avevano annunciato che la Madonna sarebbe venuta in Chiesa -, mentre stavamo pregando il Rosario, la Madonna è apparsa. Abbiamo interrotto la preghiera del Rosario per salutare la Madonna con un canto. Abbiamo cantato “Maria, o Maria” ed i fedeli si sono uniti con tutta la voce. Dopo il Rosario ho detto: “Sì, la Madonna è qui, non dovete avere paura!”. (Molti testimoni confermano che quella Domenica in Chiesa hanno notato in fra Jozo che anche lui aveva visto la Madonna, fatto per cui ha testimoniato: “Sì, la Madonna è qui, non dovete avere paura!”).
Allora ho confessato la mia fede, il mio dubbio era svanito, ho sperimentato la grazia. Quando ho pregato il popolo di non andare sulla collina ma di venire in Chiesa a pregare, ho sperimentato qualcosa che ha cambiato anche il mio pensiero. Il popolo se n’è andato ed io sono rimasto solo in Chiesa. In precedenza avevo pregato i presenti di continuare a pregare a casa, ma nessuno ha obbedito: mezz’ora prima dell’apparizione sono andati tutti sul monte. Per questo – per la loro disobbedienza – ero addolorato, triste, terribilmente triste. Perché non mi avevano obbedito?
Allora ho confessato la mia fede, il mio dubbio era svanito, ho sperimentato la grazia. Quando ho pregato il popolo di non andare sulla collina ma di venire in Chiesa a pregare, ho sperimentato qualcosa che ha cambiato anche il mio pensiero. Il popolo se n’è andato ed io sono rimasto solo in Chiesa. In precedenza avevo pregato i presenti di continuare a pregare a casa, ma nessuno ha obbedito: mezz’ora prima dell’apparizione sono andati tutti sul monte. Per questo – per la loro disobbedienza – ero addolorato, triste, terribilmente triste. Perché non mi avevano obbedito?
Io li avrei di certo ascoltati se fossero stati in difficoltà. Dopo la preghiera, riposati e felici, invece di andare alle loro case e non tenendo conto della mia richiesta, sono andati sul monte, all’apparizione! Riflettendo su come questo popolo potesse essere così disobbediente, su come potevano essere così, mi sono sentito totalmente sconfitto. E cosa è successo? Avevo la Bibbia in mano, sono tornato in Chiesa e mi sono inginocchiato nel terzo banco a sinistra. In Maggio avevamo messo da quella parte la statua della Madonna, mentre sul lato destro – dove oggi si trova la Madonna – la statua di Sant’Antonio.
Stando in ginocchio, riflettevo sul fatto che ero rimasto solo e non sapevo dove andare. Credevo fortemente in Gesù, nel Dio che ci parla, che si è rivelato nella Parola e per mezzo della Parola. Ho aperto la Bibbia proprio al libro dell’Esodo ed ho letto il passo in cui Dio, per mezzo di Mosé, diede da bere nel deserto a Israele assetato. Pensavo: “O Dio, è stato facile per Mosè poiché sapeva che tu eri con Lui, che tu lo proteggevi, mentre noi qui non abbiamo idea, non sappiano se andare a destra o a sinistra: nessuno sa nulla, come a Ninive”.
Mentre i pensieri, le critiche ed i dialoghi con Dio si intrecciavano in quel modo, è accaduto qualcosa di interessante: ho sentito una voce, normale, umana “Esci e proteggi i bambini!”. Questo mi ha scioccato. Mi sono alzato, ho fatto la genuflessione e sono uscito di Chiesa, mentre la Bibbia è rimasta sul banco.
Quando sono uscito, i bambini stavano correndo verso di me e mi sono affrettato con loro verso la casa parrocchiale. Li ho portati in una camera, ho chiuso a chiave la casa parrocchiale e sono sceso ai piedi della scala. In quel momento due poliziotti correndo mi hanno chiesto se avessi visto i bambini. Ho risposto di sì, e senza domandare oltre, essi sono corsi nella direzione in cui pensavano fossero fuggiti i bambini. Allora la Madonna ha detto ai bambini che sarebbe apparsa loro in Chiesa.
Dopo l’apparizione, sono andato a parlare in camera dai bambini. Sono venuti anche altri frati che hanno parlato anch’essi coi bambini, mentre io li interrogavo uno per uno a quattr’occhi: cosa avevano visto quel giorno? Cosa aveva detto la Madonna ecc … . Ricordo i primi pellegrini: si trattava di alcuni pellegrini da Bologna che erano venuti in autobus. Tra loro c’era anche una donna che gridava che le si spiegasse cosa succedeva qui, che le si traducessero le parole della Madonna … . Aveva letto degli eventi sui giornali mentre si trovava in vacanza al mare. A dire il vero, i nostri primi pellegrini, soprattutto da curiosi, sono venuti dalla Dalmazia.
Dopo l’apparizione, sono andato a parlare in camera dai bambini. Sono venuti anche altri frati che hanno parlato anch’essi coi bambini, mentre io li interrogavo uno per uno a quattr’occhi: cosa avevano visto quel giorno? Cosa aveva detto la Madonna ecc … . Ricordo i primi pellegrini: si trattava di alcuni pellegrini da Bologna che erano venuti in autobus. Tra loro c’era anche una donna che gridava che le si spiegasse cosa succedeva qui, che le si traducessero le parole della Madonna … . Aveva letto degli eventi sui giornali mentre si trovava in vacanza al mare. A dire il vero, i nostri primi pellegrini, soprattutto da curiosi, sono venuti dalla Dalmazia.
All’inizio essi sono arrivati durante la breve preghiera dei sette Padre Nostro e in seguito hanno partecipato a tutto il programma di preghiera in Chiesa: al Rosario, alla Messa … . Poi è stato chiuso l’accesso al monte e tutto si è trasferito in Chiesa, per cui sono seguiti attacchi alla Chiesa perché venisse chiusa – cosa che non sarebbe riuscita – e così quel programma, iniziato allora, continua fino ad oggi. Desidero ricordare che la Madonna aveva chiesto già all’inizio di benedire i malati e di pregare su di loro, e noi abbiamo cominciato a farlo.
I veggenti pregavano con me per i malati e le persone ricevevano grandi grazie, venivano esauditi nelle loro preghiere. La preghiera per i malati, per la guarigione dei malati, per la guarigione del cuore, dello spirito e del corpo è, quindi, cominciata fin dall’inizio. Medjugorje l’ha conservata fino ad oggi. Quando sono andato in prigione, tutto è continuato e, nelle parrocchie in cui ho prestato servizio in seguito, ho cercato sempre di essere al servizio dei pellegrini, di trovare tempo per loro e di parlare loro dei messaggi fondamentali della Madonna: essi sono la strada della nostra conversione.
Fra Jozo Zovko
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