Nessuno osi criticare il sacerdote
Questo articolo è stato già letto899 volte!
Nessuno può ardire di censurare un sacerdote, se non ha la precisa missione di guidarlo e di essergli superiore. Per ogni fedele il sacerdote dev’essere riguardato come ministro di Dio e amministratore dei misteri del Signore. Della sua vita privata egli risponde innanzi a Dio e non innanzi al popolo, benché abbia il gravissimo dovere di essere santo anche innanzi al popolo.
Quando il fedele cerca nel sacerdote unicamente il ministro di Dio, il sacerdote si sente in ciò stesso spronato ad esserlo degnamente, e quando il fedele cerca dal ministro di Dio i tesori dei divini misteri, il sacerdote sente il bisogno e il dovere di esserne egli stesso ricco. Il giudicare i sacerdoti e parlarne male non produce mai alcun bene; distrugge in chi ardisce tanto, la stima per il sacro ministero e per i tesori che esso dispensa, e accredita le calunnie che l’inferno e i perversi lanciano contro i sacerdoti esemplari.
Il sacerdote non deve, poi, egli stesso preoccuparsi del giudizio umano, né deve lusingarsi delle lodi che raccoglie, poiché chi lo deve giudicare è il Signore. Non è uno scherzo comparire innanzi a Dio e quand’anche la coscienza non ci rimorde di nulla, possiamo sempre avere la sorpresa di trovarci responsabili innanzi a Lui se non di colpe nostre, almeno di colpe fatte commettere agli altri, e di gravi deficienze nelle nostre intenzioni.
È così facile lasciarsi sorprendere dalla vanità nel fare il bene, ed è così facile il non dare agli altri tutto il buon esempio che abbiamo il dovere di dare.
don Dolindo Ruotolo
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.