Molte similitudini tra l’omelia del Papa e il messaggio della Gospa a Mirjana
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Un messaggio molto forte quello che Papa Francesco ha lanciato nell’omelia della Messa che ha celebrato Mercoledì 15 in Santa Marta. Prendendo lo spunto dalla lettura del brano degli Atti in cui S. Paolo esorta gli Anziani a vegliare sul gregge loro affidato, ha spiegato che i vescovi e i preti sono al servizio degli altri, per custodire, edificare e difendere il popolo.
Papa Bergoglio ha ricordato che “un vescovo non è vescovo per se stesso, è per il popolo; e un prete non è prete per se stesso, è per il popolo: al servizio di, per far crescere, per pascolare il popolo, il gregge proprio, no? Per difenderlo dai lupi. E’ bello pensare questo! Quando in questa strada il vescovo fa quello è un bel rapporto col popolo, come il vescovo Paolo lo ha fatto col suo popolo, no? E quando il prete fa quel bel rapporto col popolo, ci dà un amore: viene un amore fra di loro, un vero amore, e la Chiesa diventa unita”.
Considerando la debolezza della natura umana di cui sono rivestiti vescovi e preti, essi hanno assoluto bisogno delle preghiere dei fedeli, per riuscire a vincere le tentazioni. Papa Francesco ha poi domandato: “E quali sono le tentazioni del vescovo e del prete?
“Sant’Agostino, commentando il profeta Ezechiele, parla di due: la ricchezza, che può diventare avarizia, e la vanità. E dice: ‘Quando il vescovo, il prete si approfitta delle pecore per se stesso, il movimento cambia: non è il prete, il vescovo per il popolo, ma il prete e il vescovo che prende dal popolo’. Sant’Agostino dice: ‘Prende la carne per mangiarla alla pecorella, si approfitta; fa negozi ed è attaccato ai soldi; diventa avaro e anche tante volte simoniaco. O se ne approfitta della lana per la vanità, per vantarsi”.
Ha poi continuato: “Quando un prete, un vescovo va dietro ai soldi, il popolo non lo ama e quello è un segno. Ma lui stesso finisce male”. San Paolo ricorda di aver lavorato con le sue mani, “non aveva un conto in banca, lavorava. E quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo – e fa tanto male alla Chiesa – fa il ridicolo alla fine, si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente… E il popolo non ama quello!”.
Il papa ha poi citato il brano degli Atti: ”Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue. Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé”.
Il Santo Padre ha quindi esortato ancora a pregare per i vescovi ed i preti: “Ne abbiamo tanto bisogno per rimanere fedeli, per essere uomini che vegliano sul gregge e anche su noi stessi, che fanno la veglia proprio, che il loro cuore sia sempre rivolto al suo gregge. Anche che il Signore ci difenda dalle tentazioni, perché se noi andiamo sulla strada delle ricchezze, se andiamo sulla strada della vanità, diventiamo lupi e non pastori, pastori. Pregate per questo”.
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