MODO DI RECITARE IL ROSARIO
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Per pregare bene non basta esporre le nostre domande con la più bella fra le preghiere qual è il Rosario; occorre anche una grande attenzione perché Dio ascolta la voce del cuore più che la voce della bocca. Pregare Dio con distrazioni volontarie sarebbe una grande irriverenza che renderebbe infruttuosi i nostri Rosari e ci riempirebbe di peccati.
Possiamo noi pretendere che Dio ci ascolti se noi stessi non ci ascoltiamo? Se mentre preghiamo la Maestà tremenda di Dio che fa tutto tremare, ci arrestiamo volontariamente a correre dietro a una farfalla? Ciò significherebbe allontanare da noi la benedizione di questo gran Signore e cambiarla nel disprezzo che Egli sente contro chi adempie con negligenza l’opera di Dio.
Certo, non ti è possibile recitare il Rosario senza qualche distrazione involontaria. Anzi è molto difficile dire anche solo un’Ave Maria senza che la fantasia, sempre irrequieta, non ti tolga un poco della tua attenzione. Puoi però recitarlo senza distrazioni volontarie e devi prendere ogni precauzione per tener ferma l’attenzione e diminuire le distrazioni involontarie.
A tal fine mettiti alla presenza di Dio: pensa che Dio e la sua santa Madre ti guardano, che l’Angelo custode posto alla tua destra coglie le tue Ave Maria, se dette bene, come altrettante rose per farne una corona a Gesù e a Maria; pensa che, invece, alla sinistra il demonio ti gira attorno per divorare le tue Ave Maria e segnarle sul libro della morte, se dette senza attenzione,
devozione e modestia. Soprattutto non dimenticare di offrire le varie decine in onore dei misteri e di rappresentarti nella contemplazione Nostro Signore e la sua santa Madre nel mistero che vuoi onorare.
«Si legge nella vita del beato Ermanno dei Premostratensi che quando egli recitava il Rosario con devota attenzione, meditandone i misteri, la Vergine santa gli appariva splendente di luce, con una bellezza e maestà che rapivano.
Ma in seguito la sua devozione s’era intiepidita, il Rosario era detto frettolosamente e senza attenzione. Allora la Vergine gli apparve con il volto rugoso, triste e sgradevole. Ermanno si meravigliò per tale mutamento, ma la Madre di Dio gli disse: “Mi faccio vedere così come sono attualmente nella tua anima, perché da tempo tu mi tratti da persona vile e spregevole. Dov’è il tempo in cui mi salutavi con rispetto e attenzione, meditando i miei misteri e ammirando le mie grandezze?”» (Rosier mystique, 8ª decina, c. 2).
S. Luigi M. Grignion de Montfort
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