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Messaggio di Madre Elvira

17 Marzo 2011 | Filed under: Catechesi
     

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La Quaresima è il tempo speciale che ci conduce al cuore della Fede Cristiana, al momento della nostra salvezza: il Triduo Pasquale della morte e Risurrezione di Gesù. La Quaresima è anche l’immersione in quel dolore universale che ha vissuto Gesù, un dolore che Lui ha accolto amando e ha così reso strumento di salvezza per tutta l’umanità. È come se il dolore che anche voi avete vissuto, la vostra tristezza, la vostra angoscia… tutto si sia accumulato sulla vita di Gesù.
Lui ha voluto assorbire tutti i nostri dolori, proprio perché ha voluto dargli significato, forza; e quel dolore si è trasformato in amore. Uno l’ha tradito, uno l’ha venduto, gli altri sono scappati, l’hanno lasciato solo. È stato perseguitato fin dal primo giorno della sua nascita e sempre, anche durante la sua vita pubblica, ha vissuto persecuzioni, è dovuto scappare perché lo volevano lapidare… ha dovuto “ingoiare”, tacere, soffrire. Gesù ha assunto tutto il dolore dell’umanità che è scesa sulla terra, che scenderà ancora sulla terra, che vivrà sulla terra. Dobbiamo essere capaci di rispondere a questo amore.


Il vero amore nasce dal dolore. Sono sicura che ciascuno di noi ha pregato di più, ha cercato di più l’amore e la vita proprio quando eravamo in crisi, tristi, quando stavamo soffrendo. Ogni volta che soffriamo nella verità, impariamo ad amare. Ma ad una condizione: che non troviamo subito una “pattumiera”, cioè che non appena abbiamo qualcosa di doloroso dentro, a causa di un rimprovero, un’umiliazione, una correzione… lo andiamo a “scaricare” su qualcun altro.

Quand’è che impareremo ad amare? Quando saremo capaci di soffrire come Gesù. Il dolore, la sofferenza i momenti bui vengono a tutti, ma ricordiamoci che, superata questa prova, noi siamo più liberi, più forti, soprattutto più buoni. L’amore vero non è quando tutti ci vogliono bene, ma quando noi scegliamo di voler bene. Quando ci lamentiamo invece, è come se ci sporcassimo la coscienza, e in più ci indeboliamo, perdiamo quota.
Quando uno si viene a lamentare da te, dovresti avere il coraggio di dirgli: “Va a dirlo a Gesù, io non posso fare niente, posso solo indebolirti”. Perché spesso diciamo a noi stessi che stiamo soffrendo a causa di questo… di quello… e invece no! Soffriamo perché abbiamo sparso del negativo, perché non abbiamo saputo accogliere una situazione, un’osservazione. A casa nostra, lo sapete, si impara a guardarsi negli occhi con la persona interessata, ma prima bisogna pregare per tre giorni per quel fratello, per quella sorella; poi, dopo gli si va incontro, ma con un altro spirito, con un’altra pace, con la consapevolezza che io non sono meno povero e mancante dell’altro!
Pregando per il fratello o la sorella, noi permettiamo a Dio di essere Lui a prendersi cura di quella situazione e se Dio parla al cuore di nostro fratello, allora lui impara molto di più che se gli spieghiamo noi le cose. Quando si prega e si soffre avviene il miracolo, perché c’è il passaggio dal tuo cuore al cuore di Gesù e dal cuore di Gesù a quello del fratello. Viviamo bene questo tempo di Quaresima, come tempo prezioso di preghiera; impariamo a parlare a Gesù nella preghiera senza paura, anche nel dolore, con verità, perché solo così la nostra libertà si apre e diventa spazio infinito.
Se non preghiamo rimane il vuoto, e poi in quel vuoto triste e buio ci cadiamo dentro noi. Invece la preghiera è pace, è nutrimento, è pienezza e ci fa vivere nella luce, ci fa allargare gli orizzonti, ci fa incontrare quel Crocifisso Risorto che il nostro cuore attende e cerca in tutte le gioie della vita.
Buona Quaresima a ciascuno di voi!
Madre Elvira Petrozzi
Comunità Cenacolo


     

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Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
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l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
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S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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