Un messaggio del Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo (per questi tempi e per quelli che verranno)
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Il Servo di Dio, don Dolindo Ruotolo, che Dio aveva arricchito di numerosi doni mistici, lasciò un prezioso messaggio che vogliamo riportare interamente:
Il male ha preso tale sopravvento nel mondo, l’errore e l’ignoranza religiosa dominano talmente gli spiriti, le violenze e le persecuzioni contro la Chiesa sono così sfacciate, che non si vede come si potrà uscire da questo baratro. Eppure il Signore trionferà anche su questa terra in questi momenti, e noi aspettiamo con incrollabile fede la manifestazione del regno di Dio per i due testimoni che attendiamo, e per i quali la bestia sarà piagata a morte.
Dopo un periodo di prosperità spirituale che avrà profonde influenze anche sulla vita materiale e sulla civiltà, il male riprenderà il suo ascendente, gli imperi e i regni ritorneranno all’apostasia, gli errori soffocati dalla luce della verità riprenderanno il loro dominio, le arti della seduzione delle anime raggiungeranno eccessi mai visti, ed ecco su tutta questa marea d’iniquità levarsi l’uomo della perdizione e del peccato, l’anticristo propriamente detto, il servo di satana, che per quarantadue mesi trionferà, tormenterà la Chiesa, vincerà i santi, e poi sarà sconfitto per sempre. (Cfr. cap 13 Ap.)
Padre Dolindo Ruotolo, fa memoria delle apparizioni della Madonna ai tre pastorelli di Fatima e scrive:
Nel 1917, il mondo era sconvolto dalla guerra, e si trovava in una grande desolazione. La Madonna apparve a Fatima, nel Portogallo a tre anime innocenti: Lucia, Giacinta e Francesco, per ammonire il mondo a convertirsi. Anche allora fu come una piccola nube che doveva allargarsi in pioggia. La Madonna mostrò la verità della sua presenza, con un grande prodigio nel sole, visto da tutti. Annunziò una seconda guerra mondiale dopo pochi anni, se gli uomini non si convertivano. E la guerra venne e ne fummo vittime.
La Madonna, poi, a Lucia (†2005) dette un messaggio per il mondo, nel quale preveniva gli uomini dei gravi flagelli che li avrebbero colpiti, se non si fossero convertiti. Il messaggio rimase segreto, ma per indiscrezioni diplomatiche se è potuto conoscere almeno nella sua sostanza: neppure per il messaggio di Fatima il mondo si è convertito, anzi si è enormemente peggiorato, fino allo stato miserando nel quale lo vediamo.
Ma non solo Maria è nube di misericordia nelle grandi sue manifestazioni, lo è anche nelle immagini di ogni suo Santuario. Chi passa nel mondo, che è come deserto sterile e soffocante, ed entra in un Santuario di Maria, vede nella sua immagine una placida luce che lo conforta. Nell’arsura delle tribolazioni, Essa è come una nube di speranza che dà all’anima il refrigerio della pace. Tutto vi era disseccato come i campi al tempo di Elia. Dall’immagine di Maria viene come una rugiada fecondatrice che fa rifiorire la vita soprannaturale. La fede risboccia come fiore nella mente e s’apre nel cuore come confortante profumo. L’anima che nell’arsura del dolore era come colomba giacente al suolo nell’agonia, riapre le ali, ripiglia il volo, prega, e per la preghiera rifiorisce in lei la fiducia, anche se si sentiva sull’orlo della disperazione.
Non si trova innanzi ad un’immagine materiale, perché Maria la illumina, la vivifica con i raggi del suo amore materno, e l’anima sente che le parla. Anche se l’immagine di Maria non è artisticamente bella, dice sempre qualche cosa all’anima: è come un impolverato ricevitore telefonico che pur trasmette la voce. C’è certamente, nelle immagini dei Santuari mariani, un’irradiazione soprannaturale, che può diventare miracolo: e lo diventa se l’anima pregando confida senza esitazione.
Quell’immagine allora si trasfigura, è vivente, è miracolosa, è operante, è come un atomo della bellezza e della grandezza di Maria, ma può avere la potenza dell’atomo: infiamma, è forza che muove, è irradiazione che feconda, è potenza che disinfetta, è scoppio che annienta le insidie diaboliche, è luce che splende fra le tenebre del deserto notturno, dove tutto era caligine ed ombra di morte. La storia mariana nel mondo conferma ciò che diciamo, e nessuno può smentirla.
Innanzi ad un quadro di Maria, la lava irrompente del Vesuvio si fermò e, pur stando sul declivio, retrocesse e salvò Torre del Greco; lo si vede ancora. Dunque non era tela, era un atomo deflagrante della potenza di Maria. Innanzi ad un’immagine della Vergine, la pestilenza cessò: dunque non era una statua, era un tomo della materna cura di Maria per il popolo supplicante, in mezzo alla devastatrice potenza della morte.
Dolorosamente il mondo non ha fatto tesoro degli avvisi di Maria Santissima, ed ha continuato più di prima nella via della perdizione, dell’apostasia, della corruzione e dei delitti. Si parlava di un terzo segreto rivelato dalla Madonna a Fatima, che si sarebbe dovuto conoscere nel 1960, per mezzo del Papa, al quale era stato affidato. Ma il Papa Giovanni XXIII non credette farlo conoscere al mondo, perché nella sua carità, predicando l’amore fra gli uomini con la parola e con l’esempio, sperava che il mondo si sarebbe mutato, e perciò radunò il Concilio Vaticano II, come ultimo tentativo per affratellare tutti gli uomini nell’unità della fede, e da questa unione sperava che a poco a poco si potesse giungere alla riforma dei costumi e della vita. ……. Ma i perversi fraintesero il disegno del Papa, sopra tutti i comunisti, e se ne fecero un’arma per la loro infame propaganda, mettendo a soqquadro il mondo, e dilatando il regno di satana. Dato che il mondo non si è curato di accogliere i precedenti messaggi di Maria Santissima ci pare spiegabile che l’ultimo messaggio la Madonna l’abbia dato per san Michele Arcangelo. Questo ci fa capire l’amore di Maria per il mondo. E l’urgenza del messaggio. È logico, ed è segno di amore che quando si avverte uno del pericolo di una grande sventura, glielo si manda a dire per un altro, urgentemente, dato che non è stato ascoltato, e glielo fa ripetere in forma sintetica, ma per ciò stesso più incisiva.
Riportiamo perciò quello che si è potuto conoscere del segreto di Fatima, trattandosi di cose importantissime che debbono conoscersi affinché la nuvoletta di grazie che ci viene ancora una volta sorgente dal mare della misericordia di Dio, si sciolga in pioggia di grazie per la conversione del mondo, prima che lo colpisca il flagello.
Riporta poi la lettera di Lucia di Fatima (Febbraio 1959) tratto dalla rivista “La Immaculada”, Trasmesso al Reverendissimo Padre Agustino Fuente, postulatore della Causa di Beatificazione di Francesco e Giacinta di Fatima, nel 22 maggio 1958:
“Vi porto un messaggio di grande urgenza da Fatima: il Santo Padre mi ha permesso di visitare Lucia. Mi ricevette piena di tristezza, era dimagrita e molto afflitta, quando mi vide, mi disse: Padre, la Madonna è molto scontenta perché non si è fatto caso del suo messaggio del 1917. Né i buoni né i cattivi vi hanno fatto caso. I buoni vanno per il loro cammino senza preoccuparsi: non seguono le norme celestiali, e di cattivi nella via larga della perdizione. Non tenendo in nessuno conto i castighi che li minacciano. Mi creda, Padre, il Signore castigherà il mondo molto presto.
Il castigo è molto imminente, verrà molto presto; il castigo materiale. Si immagini, Padre, quante anime cadranno all’inferno, e questo succederà se non si prega e non si fa penitenza.
“Questa è la causa della tristezza della Madonna. Lo dica, Padre, lo dica a tutti, che la Madonna me lo ha detto molte volte, che molte nazioni spariranno dalla faccia della terra. La Russia sarà il flagello scelto da Dio per castigare l’umanità, se noi per mezzo dell’orazione e dei Sacramenti, non otterremo la grazia della sua conversione.
Lo dica, Padre, che il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna perché quello che affligge il Cuore Immacolato di Maria e di Gesù è la caduta delle anime religiose e sacerdotali: egli sa che i religiosi e i Sacerdoti, abbandonando la loro eccelsa vocazione, trascinano molte anime all’inferno. Siamo appena in tempo per trattenere il castigo del Cielo. Abbiamo a nostra disposizione due mezzi efficacissimi: l’orazione ed il sacrificio. Il demonio fa di tutto per distrarci e toglierci il gusto della preghiera: ci salveremo o ci danneremo insieme. Però, Padre, bisogna dire alle persone che non devono stare a sperare un richiamo alla penitenza ed alla preghiera né dai Vescovi né dai Parroci né dai Superiori Generali: È già tempo che ognuno di sua iniziativa compia opere sante e riformi la sua vita, secondo i richiami della Madonna!!!
Aggiunse, poi: Il demonio vuole impadronirsi di anime consacrate: tenta di corromperle, per indurre gli altri all’impenitenza finale. Usa tutte le astuzie, e perfino suggerendo di aggiornare la vita religiosa… Ne proviene sterilità alla vita interiore, e freddezza dei secolari. Lo dica, Padre, che due cose furono a santificare Giacinta e Francesco: l’afflizione della Madonna e la visione dell’inferno… La Madonna si trova come fra due spade: da una parte vede l’umanità ostinata ed indifferente davanti ai castighi minacciati; dall’altra vede noi che calpestiamo i Sacramenti, e disprezziamo il castigo che si avvicina, rimanendo increduli, sensuali e materialisti. La Madonna ha detto espressamente: “Ci avviciniamo agli ultimi giorni. Me lo ha detto tre volte:
- a) Prima affermò che il demonio ha ingaggiato la lotta decisiva, cioè finale, dalla quale uno dei due uscirà vittorioso o sconfitto: o siamo con Dio o col demonio.
- b) La seconda volta mi ha ripetuto che gli ultimi rimedi dati al mondo sono il Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Ultimi significa che non ce ne saranno altri.
- c) La terza volta mi disse che, esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci dà con tremore l’ultima ancora di salvezza: la santissima Vergine in persona. (Forse le sue numerose apparizioni, segni di lagrime sue, messaggi di diversi veggenti sparsi in tutte le parti del mondo). Disse la Madonna che se non ascoltiamo, ed offendiamo ancora, non saremo più perdonati.
Padre – mi diceva Lucia – è urgente che ci rendiamo conto della terribile realtà.
Non vogliamo riempire le anime di paura, ma solo è un urgente richiamo alla realtà.
Da quando la Santissima Vergine ha dato grande efficacia al S. Rosario, non c’è problema né materiale né spirituale o nazionale o internazionale che non si possa risolvere col Santo Rosario e con i nostri sacrifici. Recitarlo con amore e devozione sarà consolare Maria, e tergere tante lacrime del suo Cuore Immacolato.
Don Dolindo Ruotolo
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