Messaggio da Medjugorje del 25 maggio 2012
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“Cari figli! Anche oggi vi invito alla conversione e alla santità. Dio desidera darvi la gioia e la pace attraverso la preghiera ma voi, figlioli, siete ancora lontano, attaccati alla terra e alle cose della terra. Perciò vi invito di nuovo: aprite il vostro cuore e il vostro sguardo verso Dio e le cose di Dio e la gioia e la pace regneranno nel vostro cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
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Da migliaia di anni, nel mondo e nella Chiesa, ci sono sempre stati uomini peccatori che hanno offeso Dio e maltrattato il prossimo, ma non si sono mai verificate apparizioni mariane, simili a queste ultime, per sollecitare gli uomini alla conversione.
Trenta anni di apparizioni quotidiane, migliaia di messaggi, guarigioni straordinarie, miracoli e prodigi grandiosi, fanno necessariamente pensare che la situazione del mondo, della Chiesa e dell’uomo sia vicina ad una “svolta”.
Quando la Madre Santa, apparendo ai veggenti, parla con tono accorato, quando giunge a piangere, non si può non comprendere che la sorte dei suoi figli è a rischio grave. Eppure molti di noi, sordi ai richiami della Madonna, continuano a condurre il solito stile di vita, dediti alle cure del mondo e alla ricerca del piacere. Dice la Scrittura: “L’uomo, nella prosperità, non comprende. E’ come gli animali che periscono” (Sal 48, 13).
In uno dei suoi messaggi, la Madonna disse: “In ogni parte del mondo si continua ad offendere Dio”. Nei cosiddetti “Paesi poveri”, si muore per malattie e per fame ma chi potrebbe migliorare tale situazione preferisce lasciare tutto così come è. Ovunque regnano l’egoismo, la corruzione, la prevaricazione. Il grido dei poveri e degli oppressi giunge sempre più forte alle orecchie di Dio che, ad un certo momento, dirà: “Basta!”. E darà sfogo alla sua ira.
Chi può dire quanti “giorni” abbiamo ancora per convertirci e per rimediare al male commesso? E’ tempo di staccarsi dalle cose della terra che ci riempiono la mente e il cuore, lasciando fuori Dio che è l’unico che può darci ciò di cui abbiamo veramente bisogno: la pace, la gioia e tutto ciò che può esserci di bene.
Il Signore ci chiama ripetutamente ma noi continuiamo a fare “orecchio da mercante” così che Egli è costretto a dire: “Il mio popolo non mi ha ascoltato … non ha voluto saperne. Allora li ho abbandonati alla loro ostinazione, ciascuno al proprio capriccio” (Sal 8, 12-13). L’abbandono di Dio – che rispetta il libero arbitrio dell’uomo, fino alle estreme conseguenze – è qualcosa di terribile perché l’uomo, senza un preciso punto di riferimento, è come un cieco che vaga sull’orlo di un abisso.
Noi non vogliamo fare quella fine, perciò affrettiamoci ad accogliere l’invito della Madre celeste, stacchiamoci dall’attaccamento morboso alle cose materiali, rinunciamo a tutte le abitudini peccaminose. E’ ora di aprire il nostro povero cuore a Dio, il Padre amoroso che può liberarci da ogni tristezza, da ogni dipendenza, da ogni falso bisogno e restituirci la grazia santificante che trasforma la vita dell’uomo animale in una vita da figlio di Dio: “Vi darò un cuore nuovo … vi condurrò in una terra dove scorre latte e miele … “.
Affidiamoci alla Vergine Santissima. Lei ha promesso: “Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la strada che ti condurrà a Dio”.
Don Manlio
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