Messaggio da Medjugorje 25.06.2010
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“Cari figli,
con gioia vi invito tutti a vivere i miei messaggi con gioia, soltanto così figlioli, potrete essere più vicini al mio figlio. Io desidero guidarvi tutti soltanto a Lui e in Lui troverete la vera pace e la vera gioia del vostro cuore. Vi benedico tutti e vi amo con amore immenso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
con gioia vi invito tutti a vivere i miei messaggi con gioia, soltanto così figlioli, potrete essere più vicini al mio figlio. Io desidero guidarvi tutti soltanto a Lui e in Lui troverete la vera pace e la vera gioia del vostro cuore. Vi benedico tutti e vi amo con amore immenso. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Ecco un messaggio meraviglioso che può aiutarci a comprendere chi siamo ed a quale sorte siamo chiamati.
Dio, Amore eterno, Bontà infinita, Padre tenero e premuroso, ha creato l’uomo predestinandolo alla beatitudine eterna. Il Sommo Bene offre all’uomo – sua creatura prediletta – ogni grazia e consolazione perché possa vivere felice già sulla terra. Per l’uomo caduto nel peccato Dio Padre offre il Figlio che, immolandosi sulla croce, gli procura la redenzione e con il Battesimo gli restituisce la dignità perduta elevandolo alla figliolanza adottiva di Dio.
Dio, Amore eterno, Bontà infinita, Padre tenero e premuroso, ha creato l’uomo predestinandolo alla beatitudine eterna. Il Sommo Bene offre all’uomo – sua creatura prediletta – ogni grazia e consolazione perché possa vivere felice già sulla terra. Per l’uomo caduto nel peccato Dio Padre offre il Figlio che, immolandosi sulla croce, gli procura la redenzione e con il Battesimo gli restituisce la dignità perduta elevandolo alla figliolanza adottiva di Dio.
Dice l’Apostolo: “Guardate quale grande amore ha dato a noi il Padre: siamo chiamati figli di Dio e lo siamo realmente “(Gv 3, 1). E Paolo: “Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio” (Rm 8, 16). Ma noi purtroppo non siamo veramente consapevoli di questa straordinaria realtà e invece di volgere la mente a Dio che è la fonte della pace e della gioia, cerchiamo la felicità nelle cose terrene.
E’ un grosso errore quello che commettiamo, e San Paolo ce lo spiega benissimo: “La carne ha desideri contrari allo spirito e lo spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda sicchè voi non fate quello che vorreste” (E non potete essere felici) … “Vi dico dunque : camminate secondo lo spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne” (Cfr Gal 5, 16-18) e aggiunge: “ Le aspirazioni della carne conducono alla morte, mentre le aspirazioni dello Spirito sono vita e pace” (Rm 8,6).
Chi può dire quanti sono i desideri della carne? Chi li può contare? San Paolo cita la gola, la fornicazione, l’ impurità, la dissolutezza, che sono peccati da cui scaturiscono innumerevoli altre debolezze: avarizia, menzogna, smania di potere, invidia, gelosia, rancore, odio, irrequietezza e tante altre opere del demonio che logorano la pace e privano di ogni gioia. Anche l’insoddisfazione, la malinconia e la noia sono tentazioni del maligno e, come tali, vanno scacciate con la preghiera del cuore e con i Sacramenti.
Ha ragione quindi il grande Apostolo a raccomandare: “…Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non indulgete alla carne, seguendo i suoi impulsi sfrenati” (Rm 13, 14). Ma “Rallegratevi nel Signore, sempre, ve lo ripeto ancora, rallegratevi…”. La vera gioia non viene dall’avere cose, non è affatto collegata al benessere materiale ma è frutto di quella Grazia che ci viene dalla fede in Dio. Per mezzo della fede e dei sacramenti noi siamo in comunione con Dio che ci ama di un amore infinito e che può colmarci di ogni beatitudine nella misura in cui ci stringiamo a Lui.
Bisogna dunque corrispondere all’amore di Dio e confidare pienamente in Colui che ci invita: “Venite a me voi che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò” (Mt 11,28) ma Gesù raccomanda: “chi mi vuol seguire rinunci a se stesso” perché, fino a quando noi vogliamo gestire la nostra vita a modo nostro, andiamo contro corrente e i nostri sforzi non danno buoni frutti: “Se il Signore non costruisce la casa, invano fatica il costruttore” (Sal 127).
Allora svuotiamo il cuore e la mente da ogni ansia e facciamo spazio allo Spirito della gioia perché “quando Dio è con noi, possiamo forse essere tristi? Possiamo essere amari e disperati? No. La gioia è sempre una prerogativa dell’anima cristiana. Il Risorto ci autorizza a guardare ogni cosa con ottimismo” (Paolo VI).
La pace e la gioia del Signore abitino sempre nel vostro cuore.
La pace e la gioia del Signore abitino sempre nel vostro cuore.
Don Manlio
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