Mese di San Giuseppe – 30 giorno
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30° giorno – GIUSEPPE ESEMPLARE
Guarda e fa secondo l’esempio. Ex., 25, 40.
- Giuseppe è modello nella conoscenza di Dio
S’è votato a Dio e ha vissuto di Dio. Quando ha visto, trasalendo, nascere il Signore, accanto a lui nella misera stalla e seguirlo poi da per tutto, proprio come un bambina, egli non sapeva più trattenere le lacrime. A mano a mano la sua mente si arricchiva di celesti chiarezze: vedeva Gesù, vedeva Dio. Lo studiava con la passione dell’amore. La contemplazione per lui era forma della preghiera. S’era aperto il Cielo, e la gloria di Dio lo inebriava.
- Giuseppe è modello nell’amore di Dio.
Quel che è bello è oggetto d’amore. Nulla può essere più irresistibilmente oggetto d’amore che l’infinita divina Bellezza. Giuseppe non sa più moderare i battiti del suo cuore: sente che il cuore non gli appartiene più. Gesù se l’è rubato tutto, e da buon Figliuolo ne fa parte a Maria, la sua Mamma. È una tenerezza nella casa santa che chiama dal Cielo gli Angeli, i quali non sanno ormai che cosa scegliere tra il Cielo e quella squallida casa. Come sparisce la materia e quanto grandeggia lo spirito! Poiché trionfa l’amore.
- Giuseppe è modello nel servizio di Dio.
Che dolce cosa servire chi si ama! Sembra, il servizio, quasi la concretezza dell’amore. L’amore quaggiù non è pacifico come nel paradiso: è insofferente, è irrequieto. Vorrebbe fare l’impossibile.
Giuseppe, che sente il martirio dell’amore per il divin Figliuolo a lui affidato, si studia d’indovinare i desideri, i pensieri, per prevenirli, per contentarli. Nulla lo arresta, lo scoraggia, lo stanca. E poi, servire Gesù, non è forse regnare?
Più Giuseppe si umilia e più giganteggia. È lo stile di Dio.
Giuseppe santo, esemplare di tutte le virtù, che ti dànno il nome comprensivo di giusto, guarda a me che sono invece così povero di bene e così ricco di male! Conosco tante cose e non conosco che poco e male il Signore; amo tante cose e non so amare l’Amore; son servitore di tanti idoli e mi ribello all’unico Dio. Misericordia, mio dolce Patrono! Prega tu per me il Signore; digli che mi apra la mente, che mi riscaldi il cuore, che mi purifichi e fortifichi la volontà. Io voglio imitarti, per seguirti nella ricchezza del premio!
LETTURA
Leggiamo ancora in S. Francesco di Sales: «Che ci resta da dire ormai se non che questo glorioso Santo ha tanto credito nel Cielo presso Colui che lo ha tanto favorito elevandolo al cielo in corpo ed anima; e ciò è tanto più probabile in quanto noi non abbiamo di lui nessuna reliquia qui in terra: e mi sembra che nessuno possa dubitare di questa verità. Come infatti avrebbe potuto rifiutare questa grazia a S. Giuseppe Colui che gli era stato obbediente tutto il tempo della sua vita? Senza dubbio, quando Nostro Signore discese al Limbo, Giuseppe gli parlò così: «Mio Signore, ricordatevi, per favore, che quando veniste dal cielo in terra, io vi ricevetti nella mia casa, nella mia famiglia; e da quando foste nato, io vi accolsi tra le mie braccia. Ora dunque che voi dovete andare al Cielo, portatemi con voi. Se vi ricevetti nella mia famiglia, ricevetemi nella vostra, poiché voi ci andate. Se vi ho portato nelle mie braccia, ora prendetemi sulle vostre e come ho avuto cura di nutrirvi e condurvi nel corso della vostra vita mortale, abbiate cura di me e conducetemi nella vita immortale».
FIORETTO. Darò alla devozione a san Giuseppe un posto particolare nella mia pietà.
GIACULATORIA. San Giuseppe modello degli amanti del Sacro Cuore di Gesù prega per noi
Tu doni ai trepidi cuori conforto, e guidi gli esuli del Cielo al porto.
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