Mese di maggio – 8° giorno – Il Paradiso
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“Quel che occhio mai vide, né orecchio mai udì, né mai cuore d’uomo ha potuto gustare, questo Dio ha preparato a coloro che lo amano” (1 Cor 2, 9). Il Paradiso è una realtà inimmaginabile, è la pienezza di tutti i beni desiderabili, è l’estasi eterna nella visione beatifica di Dio.
S. Caterina da Siena racconta di essere stata una volta rapita nella gloria dei cieli. Quando, terminata l’estasi, tentò di parlare, non riuscì a fare altro che a piangere. A chi si meravigliava, la Santa disse: “Non vi meravigliate di questo; piuttosto, meravigliatevi che sto ancora sulla terra, dopo aver goduto ineffabili delizie…”.
Ugualmente, S. Roberto Bellarmino, pensando alla felicità suprema del Paradiso, mentre un giorno guardava un quadro che raffigurava i Beati gesuiti, esclamò: “Voglio andar presto con loro! Via, via da questa vita; bisogna volar lassù con questi… “.
“Venite, benedetti…” – “Credetemi — diceva S. Filippo Neri, — il Paradiso non è fatto per i poltroni”. In Paradiso ci vanno gli eroi dell’amore a Dio e ai fratelli. “Il Regno dei deli esige violenza e solo i violenti lo conquistano” (Mt 11,12). Soltanto il cristiano che è un eroe di bontà, di fede, di umiltà, di purezza, di obbedienza, di pazienza, di mortificazione può sperare di sentirsi dire al termine dell’esilio terreno: “Vieni, servo buono e fedele, entra nel gaudio del tuo Signore” (Mt 25,21).Negli “Atti dei Martiri” è descritto il martirio di S. Timoteo. Il santo martire, piagato e torturato nella calce viva, udì gli Angeli che lo confortavano: “Alza il capo, e pensa al Cielo che ti attende! “.
Purtroppo, a noi è così facile lasciarci attrarre e dominare dai beni terreni, lasciarci sedurre dalle creature e dai piaceri carnali. Perciò dobbiamo ricordare con maggiore insistenza il richiamo di S. Paolo: “Cercate le cose di lassù, gustate le cose di lassù, che quelle della terra”(Col 3, 1). Se facciamo come ci dice S. Paolo, sperimenteremo anche noi la verità di questa frase di S. Ignazio: “Oh, quanto mi pare piccola e vile la terra, quando contemplo il cielo! “.
E ci preoccuperemo di spingere anche altri fratelli a distogliere un po’ lo sguardo dalle creature per rivolgerlo al Creatore. Sarebbe follia, imperdonabile perdere i beni celesti ed eterni per i vili piaceri terreni e momentanei. Questo mondo per noi è solo una terra d’esilio, da cui dobbiamo raggiungere la nostra vera patria: “Noi non abbiamo quaggiù una dimora stabile, ma ci muoviamo verso quella futura” (Eb 13, 14).
Basta riflettere un poco su questa verità per comprendere meglio anche un’altra triste realtà di questa terra: l’aborto. Con questo “abominevole delitto” come l’ha definito il Concilio Vaticano II, non solo viene soppressa la vita di un bimbo, ma gli viene negata anche l’entrata in Paradiso: quel bimbo andrà al Limbo eterno, come ha sempre insegnato la Chiesa, perché privo del Battesimo, senza il quale non ci può essere Paradiso: “Chi sarà battezzato sarà salvo” (Me 16,16), “chi non rinasce doli’ acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nelRegno di Dio” (Gv 3,5). •»
Al ciel, al cìel… con Lei – La canzoncina popolare “Andrò a vederla un dì” spinge con forza a desiderare il Paradiso per vedere la Madonna e stare sempre con Lei. S. Bernadetta confidò che la Madonna è talmente bella da desiderare mille volte la morte per poterla rivedere. Una volta il B. Massimiliano M. Kolbe ricevette gli auguri di una rapida morte per raggiungere presto l’Immacolata in Cielo. E il Beato rispose, ringraziando sentitamente.
S. Leonardo da Porto Maurizio, apostolo ardente, arrivava a predicare dal pulpito e a chiedere preghiere ai fedeli per poter morire presto e andare a stare con l’Immacolata. Una volta su dal pulpito disse ai fedeli: “Io bramo morire per vivere con Maria. E voi recitate un’Ave Maria per me. Ottenetemi la grazia di morire adesso su questo pulpito… Voglio andare a vedere Maria”. Quando si ama veramente la Madonna, il pensiero e l’aspirazione al Paradiso non danno tregua, perché è lì che la Madonna ci attende, e ci attende, diceva il S. Curato d’Ars, proprio come una Mamma che aspetta l’arrivo dei figlioli per averli tutti attorno a sé nel gaudio eterno.
Paradiso e penitenza – Ma in Paradiso non si arriva se non ”per la porta stretta e per la via aspra” (Mt 7,14), ossia attraverso la penitenza. Quando si chiedeva al Beato Massimiliano di moderare un pò il suo eroico e spossante apostolato per l’Immacolata, egli rispondeva:“Non è necessario risparmiarsi, mi riposerò in Paradiso! … “. Ugualmente, quando si esortava S. Giuseppe Calasanzio a risparmiarsi qualcuna delle molte penitenze, il Santo rispondeva: “O Paradiso! Paradiso! Quale fortezza e alacrità tu comunichi a chi vuoi entrare in te! “.
Si voleva che prendesse qualche sollievo. Ma egli rispondeva: “Si può andare in Paradiso, anche senza passeggio. Il nostro riposo sarà in Paradiso…”. Si scoprì che portava indosso il cilizio e gli si chiese se faceva male. Rispose: “Sicuro che fa un pò male; ma per andare in Paradiso bisogna fare penitenza… “.
Ci vuole la Madonna – Una cosa però ci deve consolare. Se è vero che in Paradiso non si va senza penitenza, è anche vero che per andarci attraverso una via più sicura e più facile bisogna andarci con Maria. Un piccolo episodio. Una volta un Vescovo si recò da P. Pio da Pietrelcina e gli portò un amico che non era uno stinco di santo. Lo presentò a P. Pio dicendogli: “Padre, questo amico vorrebbe assicurarsi un biglietto d’ingresso in Paradiso, la cosa non è facile, che cosa gli consiglierebbe, Padre? Abbassando e scuotendo un pò la testa, con accento dolcissimo P. Pio rispose: “Eh, ci vuole la Madonna, ci vuole la Madonna”.
Anche a S. Bernardo avvenne una volta che andò a confessarsi da lui un grande peccatore, già sull’orlo della disperazione perché sconvolto da terribili peccati. S. Bernardo gli parlò della divina misericordia e gli aprì il Vangelo al passo dell’Annunciazione, là dove l’Angelo dice:“Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Le 1, 30). E S. Bernardo commentò dicendo che Maria, “piena di grazia”, ha trovato grazia per noi peccatori. Quel povero peccatore si rianimò. Dopo la confessione andò subito all’altare della Madonna, e ritrovò la perfetta pace.
Se noi ameremo molto la Madonna, Ella ci donerà di giorno in giorno le grazie necessarie per vivere in maniera degna del cristiano, disponendoci via via a prepararci al Paradiso nel distacco progressivo da questa terra, fino a farci esclamare con S. Giuseppe Cottolengo:“Brutta terra, bel Paradiso! “.
E’ necessario, però, che noi amiamo la Madonna impegnandoci a far bene i nostri doveri quotidiani. S. Bernardetta aveva avuto dall’Immacolata l’assicurazione del Paradiso. Eppure, si comportava in tutto con la massima perfezione, peiché non presumeva di andare in cielo senza comportarsi bene. Una volta, infatti, ci fu chi le ricordò che ella era al sicuro, perché la Madonna le aveva già garantito il Paradiso. “Sì, — rispose la Santa — ma a condizione che io faccia quanto è necessario per meritarlo”.
Sforziamoci perciò di vivere con gli occhi sempre fissi al Paradiso, con le mani in azione per fare sempre tutti i nostri doveri, con il cuore pieno di amore e di fiducia nella nostra dolce Mamma che ci vuole tutti in Paradiso.
Fioretti
Fare qualche sacrificio per il Paradiso – Recitare i misteri gloriosi del Rosario – Fare un’elemosina a un povero.
Padre Stefano Manelli
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