Mese di maggio – 7° giorno – Il Purgatorio
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IL PURGATORIO
Se si muore in grazia di Dio, ma si hanno debiti di espiazione per i peccati commessi e si hanno ancora difetti di cui liberarsi per entrare puri in Paradiso, si va in Purgatorio a liberarsi dei debiti e dei difetti.
Proprio per questo esiste il Purgatorio, che è un regno temporaneo dell’oltretomba. Tutti coloro che muoiono nell’amicizia con Dio, ma non sono puri e degni per il Paradiso, vanno in quel luogo di dolorosa purificazione per tutto il tempo necessario a purificarsi. Per questo si fanno i suffragi e si prega per i defunti che si trovano in Purgatorio: perché sia affrettato il loro passaggio da quel luogo di pena al regno beato del Paradiso eterno.
E’ verità divina – La S. Scrittura ci parla fin dalle prime pagine dell’uso degli Ebrei di pregare per i morti. Questo uso esprime necessariamente l’esistenza delle anime defunte in un luogo che non sia né l’inferno né il Paradiso, perché né i dannati né i Beati hanno bisogno delle nostre preghiere.
Più espressamente ancora la Bibbia ci parla dei sacrifici per i defunti che gli Ebrei celebravano nel Tempio. Alla morte di Aronne, vennero offerti sacrifici per trenta giorni continui (Dt 34,8; Nm 20,30). E Giuda Maccabeo, dopo le sanguinose battaglie, raccoglieva somme di denari da mandare a Gerusalemme per fare offrire sacrifici per le anime dei soldati caduti in guerra: “E’ cosa santa e salutare pregare per i defunti, affinchè siano sciolti dai loro peccati” (Mac 12, 46). Anche il profeta Malachia ci parla del Signore che purifica con il fuoco le anime dei figli di Levi (Cfr. MI 3, 3).
Gesù, nel Nuovo Testamento, si riferisce più di una volta al Purgatorio. Il più chiaro riferimento èquello sul bisogno di chiudere ogni conto con il nostro nemico, prima di cadere nelle mani del Giudice, che ci getterà in una prigione e non ci farà uscire se non dopo aver saldato il debito “fino ali’ ultimo centesimo” (Mi 5, 25-26). Questa “prigione”, è chiaro, non può essere l’inferno, da cui non si esce “in eterno”, ma è il Purgatorio, come hanno interpretato i Santi Padri.
- Paolo continua l’insegnamento di Gesù dicendo che chi compie opere imperfette si salverà, si, ma passando “per il fuoco” (1 Cor 3, 15).Dopo S. Paolo, possiamo citare i grandi Padri e Dottori della Chiesa, S. Agostino, S. Giovanni Crisostomo, S. Efrem, S. Cipriano, S. Tommaso d’ Aquino, e così via. Il Magistero della Chiesa, infine, ha presentato la verità del Purgatorio come dogma di fede. Si soffre terribilmente
In Purgatorio si soffrono le pene della purificazione secondo il bisogno di ciascuno. C’è chi ha più debiti e difetti, e chi ne ha di meno. L’intensità e la durata sono su misura perfetta. Ma la qualità della sofferenza è terribile. Pena del senso e pena del danno costituiscono una sofferenza di cui sulla terra non è dato pensare l’uguale.
- Tonimaso d’Aquino insegna: “La più piccola pena del Purgatorio sorpassa le più grandi pene della terra”; e ancora: “Il medesimo fuoco tormenta i dannati nell’inferno’ e i giusti nel Purgatorio”.
Là si capirà quale cosa tremenda è l’offesa a Dio e quale riparazione esige la Sua giustizia. Per questo i Santi erano così attenti a espiare sulla terra ogni minima mancanza, anche le “parole oziose” (Mt 12, 36). S. Monica, sul letto di morte, a quelli che circondavano il suo letto diceva:“Pregate per me! Non vi prendete cura del mio corpo, ma soltanto dell’anima mia”.
Non lagrime, ma suffragi – I defunti non hanno bisogno delle nostre lagrime, ma dei nostri suffragi. -Tanto meno hanno bisogno di corone di fiori e cortei per il funerale. Quanta stoltezza, a volte, in certi cristiani! Si preoccupano e spendono senza risparmi per le solennità esterne del funerale, e non si curano o misurano la lira per far celebrare una S. Messa! Se potessimo vedere le sofferenze delle anime purganti, con quale cura le aiuteremmo facendo soprattutto celebrare le SS. Messe, facendo Comunioni, recitando Rosari, praticando penitenze!
Una notte S. Nicola da Tolentino vide l’anima del confratello defunto, fra’ Pellegrino da Osimo, che lo pregò di celebrare subito una S. Messa per lui e per le anime Purganti. Ma il Santo rispose che non poteva perché doveva celebrare la Messa di turno. Allora il defunto condusse S. Nicola in Purgatorio. Alla vista delle pene terribili che soffrono quelle anime, S. Nicola si spaventò, andò subito dal Padre Superiore e lo pregò di fargli celebrare Messe per fra’ Pellegrino e per le anime purganti. Ottenuto il permesso, la celebrazione delle SS. Messe fu il suffragio più potente e salutare per quelle care anime.
Un confratello una mattina chiese a P. Pio da Pietrelcina un ricordo per il papa defunto, durante la S. Messa. P. Pio invece volle applicare la S. Messa per l’anima del papa di quel confratello. Subito dopo la Messa, P. Pio chiamò il confratello e gli disse: “Questa mattina, tuo papa è entrato in Paradiso”. Il confratello rimase sbalordito e felice, tuttavia non potè fare a meno di esclamare: “Ma P. Pio, mio papa è morto trenta anni fa! “. P. Pio gli rispose con voce grave: “Eh, figlio mio, davanti a Dio tutto si paga! “.
La Madonna libera dal Purgatorio – S. Bernardino ha chiamato la Madonna “Plenipotenziaria” del Purgatorio, perché ha nelle sue mani tutte le grazie e i poteri per liberare dal Purgatorio chi vuole.Essere devoti della Madonna, quindi, e ricorrere a Lei per ottenere il sollievo e la liberazione delle anime purganti deve starci davvero a cuore se vogliamo offrire efficaci preghiere e suffragi. La Madonna stessa rivelò al B. Alano: “Io sono Madre delle anime del Purgatorio, ed ogni ora per le mie preghiere sono alleggerite le pene dei miei devoti”.
Specialmente il S. Rosario è di una efficacia particolarissima. S. Alfonso de’ Liguori ci insegna: “Se vogliamo aiutare le anime del Purgatorio, recitiamo per loro il Rosario, che arreca loro grande sollievo”. Un Santo che consolò molto le anime purganti con U S. Rosario fu S. Pompilio Pirrotti. Egli ebbe il dono di recitare il S. Rosario con le anime del Purgatorio, che rispondevano ad alta voce alle Ave Maria, dimostrandosi serene e liete durante tutto il Rosario. Anche nelle nostre mani il Rosario sia una corona di carità verso le care anime del Purgatorio.
Fioretti
Offrire tutta la giornata per le anime Purganti – S. Messa e Comunione per le anime più sofferenti –Un rosario in più per le anime purganti più peccatrici.
Padre Stefano
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