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Mese di Maggio – 5°

4 Maggio 2013 | Filed under: Devozioni, Meditazione P. Muzzarelli, Mese di Maggio
     

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Quinto giorno


L’IMPORTANZA DEL TEMPO – Il tempo passa, e insieme al tempo passiamo anche noi. Sono già passati venti, trenta, quaranta, cinquant’anni della nostra vita e non tornano più. E quanti ce ne rimangono? Non lo sappiamo; ma sap­piamo con certezza che sono pochi. Il tempo è bre­ve: spesso diciamo che i giorni volano, perché arri­vano alla fine senza che ce ne accorgiamo. Rispetto all’eternità, poi, il tempo non solo è breve, ma quasi un niente.

Se è vero che il tempo è breve, è altrettanto vero che il tempo è prezioso. E proprio in questo tempo che fugge così velocemente, possiamo con­quistarci una felicità eterna. Ogni momento speso bene è una assicurazione per la gloria del paradiso. Un po’ di tempo ben impiegato nell’esaminare la nostra anima, può toglierci dalla via della perdizione e avviarci tra le braccia di Dio. Un po’ di tempo dedicato ogni giorno alla preghiera, all’esame della nostra coscienza, a una messa, a un buon libro, può tenerci lontano dal male e assicurarci la salvezza.

Il tempo è breve ma rischioso. In ogni momento possiamo fare del male a noi stessi o agli altri, possiamo morire e possiamo perderci per sempre. Poveri noi che in un tempo così limitato potevamo diventare dei santi e invece siamo rimasti dei pecca­tori! Abbiamo sprecato il tempo occupandoci di cose inutili. Ci sentiamo soddisfatti di come abbiamo im­piegato il tempo passato? Se non decidiamo di occu­parlo meglio, arriverà il giorno in cui supplicheremo il Signore di concederci un solo momento in più per chiedere perdono, ma quel momento non ci sarà dato per tutta l’eternità.

Impieghiamo bene il tempo che ci è dato, occu­piamolo nel far bene i nostri doveri quotidiani ma anche in opere buone. Ricordiamo ciò che diceva san Paolo ai primi cristiani: Mentre abbiamo tempo, facciamo il bene. Noi siamo fatti per la felicità del paradiso, verso cui tendono le nostre aspirazioni, ma non saremo degni di entrarvi, se non useremo bene il tempo che Dio ci concede. Maria, nostra madre celeste, ci da l’esempio di come santificare il tempo. Lei lo ha usato veramente bene, dedicandolo tutto al suo Signore, santificandolo tutto, riempien­do ogni giorno di opere buone.

Dal primo istante, nel seno di sant’Anna, fino all’ultimo momento della sua vita, Maria ha vissuto solo di Dio, si è occupata solo di Dio, ha agito solo per Dio, ed è cresciuta continuamente in meriti e in grazia. I suoi giorni sono stati belli e santi. Ispiria­moci dunque al suo esempio e adoperiamo il dono prezioso del tempo che Dio ci concede ancora per riparare il male commesso in passato, per santifica­re il presente e prepararci al futuro con serenità.

Se siamo giovani, non sprechiamo questi anni me­ravigliosi nel raccontentare le nostre passioni, ma approfittiamone per arricchirci delle virtù cristiane. Se siamo anziani, utilizziamo attentamente il tempo che ci rimane per orientare decisamente la nostra vita verso Dio, con una conversione sincera, profon­da, costante. Chiediamo a Maria che ci ottenga il perdono per il tempo male speso e la grazia di riparare con una degna penitenza.

ESEMPIO.

Sant’lgnazio di Loyola – II 25 marzo del 1522, nel famoso santuario di Monserrato, si poteva vedere un misterioso pellegri­no di circa 30 anni, inginocchiato davanti all’altare dedicato alla Madonna. Quell’uomo, dopo aver fat­to una confessione generale della sua vita e dopo aver passato una notte intera in preghiera, appese la sua spada accanto all’immagine di Maria, di cui si dichiarò cavaliere.

Il singolare pellegrino era il nobile Ignazio di Loyola, che era cresciuto alla corte del re Ferdinando d’Aragona, e che poi era entrato nella carriera mi­litare, distinguendosi per il grande valore. Aveva tra­scorso gli anni giovanili trascurando i doveri cristia­ni, conservando dell’educazione religiosa solo qual­che breve preghiera alla Madonna e all’apostolo san Pietro.

Aveva già 29 anni. Durante la guerra tra la Spa­gna e la Francia, gli era stata affidata la difesa del castello di Pamplona. Combattè con coraggio, ma nonostante il suo valore e quello delle sue truppe, il castello fu occupato dal nemico e lui fu ferito abba­stanza gravemente.

Trasportato a Loyola e curato amorevolmente, durante la convalescenza chiese qualche libro diver­tente che lo aiutasse a passare il tempo. In casa non c’erano romanzi, ma solo libri sulla vita di Gesù e sulle vite dei santi. Da principio Ignazio rifiutò quei libri, ma poi cominciò a leggerli con curiosità. Im­pressionato dall’austerità della morale evangelica, e dal coraggio dimostrato dai santi e dai martiri. Si rese conto che la sua vita era vuota, e supplicò la Madonna di ottenergli il perdono di Dio, promet­tendo di riparare al tempo passato con una vita di

rinunce. Era notte. Ignazio si alzò da letto, andò a inginoc­chiarsi davanti a una immagine della Madonna, la pregò perché gli ottenesse il perdono e le promise di dedicare al suo servizio tutto il resto della vita. A un certo punto, in un riquadro di luce, gli apparve la Madonna con il Bambino tra le braccia, che lo guar­dò con amore, lo consolò e lo incoraggiò a perseve­rare nella risoluzione presa.

Appena guarito, Ignazio salì a cavallo e andò in pellegrinaggio al santuario di Monserrato, dove si accostò ai sacramenti e fece il voto di castità. Da quel giorno dedicò tutta la vita al servizio di Dio e della Chiesa. Fondò la Compagnia di Gesù che ha sempre operato strenuamente per la difesa della fede e del Papa.

Se abbiamo imitato Ignazio di Loyola nel perdere il nostro tempo, senza curarci dell’anima, imitiamo­lo adesso anche nella conversione e nella vita dedi­cata al Signore che poi condusse.

FIORETTO

Facciamo un atto di gentilezza verso qualcuno che ci pare antipatico, e che forse abbiamo offeso.

GIACULATORIA

O Madre, donami – un’anima pura del ciclo mostrami – la via sicura.

PREGHIERA

O Maria, abbiamo impiegato male il nostro tem­po; ma ora, in ginocchio davanti a te, decidiamo di usare bene il tempo che il Signore ci concede anco­ra, per riparare il male passato e farci santi. Ti sup­plichiamo di essere la nostra guida, il nostro aiuto in questi anni del nostro pellegrinaggio terreno, perché i nostri giorni siano tutti pieni di opere buone. Lo speriamo dalla tua bontà, o madre di Dio e madre nostra. Amen.


     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
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specialmente nelle loro difficoltà.
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rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
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S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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