Mese di Maggio – 29° giorno
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MEDITAZIONE SU GESÙ CROCIFISSO – Guardiamo la bontà di Dio. Contempliamo la bontà del nostro Dio in Gesù crocifisso. Il Padre sacrifica suo Figlio, e il Figlio sacrifica se stesso per la nostra salvezza. Bastava una sola goccia di quel sangue divino per salvarci; la sua infinita bontà ha voluto che fosse versato tutto. In più, accetta di essere imprigionato, insultato, inchiodato alla croce. Ha amato più di tutti, e per questo è il più disprezzato di tutti.
Guardiamo la giustizia di Dio. Consideriamo la giustizia severa del nostro Dio in Gesù crocifisso. Il Figlio di Dio è condannato a morte, e a una morte ignominiosa, per i peccati del mondo. Lui è senza peccato, ma deve pagare perché ha voluto mettere su di sé tutti i peccati. Lui è innocente, ma deve essere crocifisso perché si è fatto volontariamente colpevole dei peccati degli altri. Lui è il Figlio di Dio, ma muore tra due ladri, abbandonato dal Padre, perché ha voluto presentarsi come il peccatore. Il peccato è davvero una cosa grave.
Guardiamo la giustizia, ma anche la bontà del nostro Dio. Impariamo due grandi verità. Bisogna dire allora che la nostra salvezza è molto importante, se per essa il Figlio di Dio arriva a morire in un modo così vergognoso. Facciamo quindi attenzione. Se Gesù è stato così duramente colpito dalla giustizia divina per i peccati degli uomini, come saremo noi per i nostri peccati? Chiediamo il perdono dei peccati e la salvezza, per il sangue di Gesù versato per noi.
Non dimentichiamo mai il Calvario. La nostra rovina sì è consumata in un paradiso terrestre; il Calvario è il luogo dove si è compiuta la nostra redenzione. Il Crocifisso ha restaurato con la sua passione e morte ciò che Adamo ha rovinato con la sua disubbidienza. Nel paradiso terrestre Èva ha partecipato alla nostra condanna, sul Calvario Maria ha partecipato alla nostra riabilitazione. Nel paradiso terrestre abbiamo avuto una madre che ci ha traditi, dall’alto della croce Gesù ci ha affidati a Maria come madre.
Maria è dunque l’ultimo dono, dono grande e prezioso, del Salvatore agonizzante sulla croce. Apprezziamo tale dono e siamo figli devoti di Maria, conservando un cuore puro e sincero. Non addoloriamo il cuore di una Madre, offendendo suo Figlio e rendendo inutile la sua morte con la nostra vita di peccato. Imitiamo la santità della vita della Madonna, onoriamola nelle sue immagini, diffondiamo il suo culto e le sue devozioni. Se sapremo confortarci da figli, avremo al fianco una Mamma nell’ora della morte.
ESEMPIO
San Paolo della Croce – Fra i santi che più degli altri hanno meditato e predicato il mistero della croce, si è distinto san Paolo della Croce. Fin da ragazzo, rimaneva ore e ore a riflettere sui misteri della passione e ogni venerdì praticava delle dure penitenze.
Ordinato sacerdote dal papa Benedetto XIII, andò sul monte Argentario, dove gli apparve la Madonna che gli mostrò un abito nero ornato con i segni della passione di Gesù e lo invitò a fondare una congregazione che avesse come scopo di venerare proprio la passione di suo Figlio e i suoi dolori. Ubbidendo all’invito di Maria, Paolo radunò sul monte Argentario alcuni compagni, dando così vita alla congregazione dei Passionisti.
È difficile dire con quanto amore il santo propagò la devozione alla passione del Salvatore e quantepersone in questo modo riuscì a portare al Signore. Soprattutto però, la passione gli ispirò quella vita di grande austerità e quella pratica eroica delle virtù che furono le caratteristiche della sua vita cristiana. E Gesù volle premiare il suo servo fedele anche sulla terra. Un giorno, mentre Paolo meditava davanti al Crocifisso, Gesù staccò le braccia dalla croce e l’attirò vicino al petto ferito.
Quel momento di straordinaria comunione con Gesù fu solo il preludio della comunione eterna che gli verrà donata il giorno della morte. Imitiamo anche noi san Paolo della Croce, meditando spesso le sofferenze del Calvario; prendiamo il suo esempio di una vita austera, per ottenere quella grande forza spirituale necessaria all’imitazione di Cristo.
FIORETTO
Recitiamo cinque Padre nostro, Ave Maria e Gloria ricordando le cinque piaghe del Signore.
GIACULATORIA
O Madre, stampami – in fondo al cuore le dure piaghe – del mio Signore.
PREGHIERA
O Madre addolorata, regina dei dolori, una spada acuta ti ha trafitto il cuore, quando hai guardato Gesù in
croce, sul Calvario. O Maria, imprimi nel nostro cuore il ricordo e il segno di Gesù crocifisso, perché possiamo approfittare del sacrifìcio della sua passione e morte. Amen.
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