Mese di Maggio – 22° giorno
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IL SACRAMENTO DELL’EUCARESTIA – Gesù, venuta l’ora, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Mentre cenava con loro, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: «Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi». Poi prese il calice del vino, rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli e disse: «Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me».
In questo sacramento, Gesù Cristo dona il suo corpo immolato perché sia per noi nutrimento e forza, offre il suo sangue versato perché diventi per noi bevanda che ci lava da ogni colpa. Nell’Eucarestia si realizza per davvero la nostra unione perfetta con Gesù e la Trinità santissima. Il nostro corpo intero diventa allora più sacro delle chiese, degli altari, dei calici: abbiamo in noi il re della gloria e noi diventiamo suoi, come sarà in paradiso.
Nell’Eucarestia Gesù ci mette a disposizione tutte le grazie necessarie per vincere il demonio, perdominare le passioni, per distaccarci dalla vanità della gloria del mondo. Questi cibo di vita fa i santi. Se noi siamo così deboli, se non progrediamo nella vita cristiana, è perché non riconosciamo davvero il Signore nell’Eucarestia, non ci accostiamo a lui con sufficiente comprensione e rispetto, non ci prepariamo a riceverlo con un comportamento quotidiano da veri figli di Dio. Dobbiamo sapere che l’incontro e la comunione con Gesù è la sola strada utile per la nostra salvezza.
La carne di Cristo è la stessa carne di Maria. Quel Gesù che riceviamo nell’Eucarestia è infatti lo stesso che è nato da lei. Se Gesù si da a noi per diventare la nostra forza e la nostra salvezza, dobbiamo essere riconoscenti anche alla Madonna che gli ha dato il corpo e il sangue, che non lo ha mai abbandonato e lo ha seguito fin sul Calvario dove si è compiuto l’estremo sacrificio.
Maria ci insegna che non dobbiamo mai abbandonare Gesù, dobbiamo visitarlo spesso nelle chiese, parlare e confidarci con lui nella preghiera, partecipare al sacrificio della Messa e riceverlo nella santa Comunione. «Se non mangiate la mia carne e non bevete il mio sangue» ha detto un giorno Gesù «non avrete in voi la vita».
La Madonna può essere contenta per il poco rispetto che abbiamo in chiesa dove c’è l’Eucarestia, per l’abbandono in cui lasciamo Gesù sugli altari, per la poca frequenza e lo scarso fervore con cui ci accostiamo alla Comunione? Chiediamo perdono per la nostra ingratitudine e indifferenza verso questo sacramento, e facciamo il proposito di essere più rispettosi e attenti verso Gesù eucaristico.
ESEMPIO.
San Giustino De Jacobis – Tra gli uomini della Congregazione della Missione di san Vincenzo dÈ Paoli che si sono distinti per santità e doni celesti, ricordiamo Giustino De Jacobis, un napoletano che morì il 31 luglio 1860 in Etiopia, dove aveva svolto per venti anni la sua missione apostolica.
Si comprende il segreto della santità di Giustino conoscendo i suoi due grandi amori: l’amore a Maria e l’amore all’Eucarestia. Ha sempre mostrato il suo amore a Maria non solo onorandola e venerandola, ma anche propagandone il culto per mezzo della Medaglia miracolosa. La Madonna ha sempre benedetto le fatiche del suo servo fedele e spesso si è servito di lui per donare le grazie a chi riceveva dalle sue mani la Medaglia miracolosa.
Si può dire che l’Eucarestia sia stata la calamità del suo cuore. Da giovane, da sacerdote e da vescovo si è sempre costantemente preoccupato di approfondire l’amore per Gesù sacramentato e di promuoverne il culto con la comunione e le visite in chiesa. Spesso sfogava le sue pene di apostolo ai piedi dell’altare, dove passava tante notti insonni. E il Signore ha voluto mostrare pubblicamente quanto gradisse la pietà di Giustino con due fatti eccezionali.
Una volta si trovava ad Erchie, un paesino vicino ad Oria, dove predicava sull’Eucarestia. Ad un certo punto si racconta che tutti i presenti lo videro volare dal pulpito all’altare dov’era il tabernacolo, rimanere lì sospeso e assorto in contemplazione, tra la commozione del pubblico, e poi ritornare sul pulpito per continuare la predica. Un’altra volta, mentre celebrava la Messa nella chiesa di san Giovanni a Malta, appena pronunciate le parole della consacrazione, tutti i presenti hanno visto apparire sopra di lui il bambino Gesù, e rimanervi fino alla comunione.
Anche noi dobbiamo introdurre nella nostra vita quotidiana i due segreti della santità di De Jacobis: l’amore a Maria e l’amore all’Eucarestia. Due amori che sono fonte di grazia, alimento di pietà, forza nei pericoli e conforto nell’ora della fine.
FIORETTO
Non mangiamo e non beviamo fuori pasto.
GIACULATORIA
Vero corpo di Dio – vero nato da Maria ti saluto e ti adoro – con tutta l’anima mia.
PREGHIERA
O santissima madre di Dio, fa’ che troviamo la nostra gioia nell’accostarci alla mensa eucaristica, in cui Gesù si è dato tutto a noi. O Maria, fa’ che possiamo nutrirci di questo cibo celeste in vita e in morte affinchè, dopo aver adorato Gesù nel mistero dell’Eucarestia sulla terra, possiamo godere la divina presenza nella gloria dei santi. Amen.
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