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Mese di Maggio – 14° giorno

13 Maggio 2013 | Filed under: Devozioni, Meditazione P. Muzzarelli, Mese di Maggio
     

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IL RISPETTO UMANO – Certamente noi desideriamo convertirci, ma non lo facciamo. Il motivoè spesso il rispetto uma­no. Se non andiamo più in quella casa, si dirà che qualcuno ce l’ha proibito e che non siamo liberi; se evitiamo quelle persone, si penserà che non siamo normali; se non guardiamo quegli spettacoli, ride­ranno perché siamo pieni di scrupoli; se non ci stia­mo a pensarla come tutti gli altri, si dirà che non stanno al passo con i tempi nuovi… E per tutte que­ste povere ragioni, per rispetto umano, corriamo il rischio di perdere il nostro vero bene.

Proviamo il desiderio di un’autentica e coeren­te vita cristiana, ma non ci decidiamo mai a compor­tarci di conseguenza. Se mostriamo pubblicamente le nostre convinzioni religiose, diranno che siamo retrogradi. Se ci vestiamo modestamente, diranno che siamo trascurati. Se andiamo in chiesa e ci ac­costiamo ai sacramenti, diranno che siamo degli ipo­criti. Vogliamo essere come tutti gli altri, e avere la compiacenza degli uomini. E non ci rendiamo conto che queste sono preoccupazioni inutili.

Se noi ci vergogniamo del Crocifisso, il Signore si vergognerà di noi. L’ha detto lui stesso. «Chiun­que si vergognerà di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui» (Le. 9,26). Nel gior­no del giudizio avremo un bel dire che siamo cristia­ni! Gesù ci risponderà che non ci conosce, perché non abbiamo avuto il coraggio di inginocchiarci pub­blicamente davanti all’Eucarestia, di fare il segno della croce, di proclamare il suo Vangelo, di com­portarci come suoi seguaci, non solo nell’intimità dei nostri pensieri e desideri ma davanti a tutti e nelle scelte di tutti i giorni.

Sono i paurosi e i vigliacchi ad avere il rispetto umano. Non fare il bene che ci insegna la chiesa, per paura dei commenti della gente, vuoi dire vergo­gnarsi di appartenere al Signore. E chi si vergogna di Gesù non può certo gloriarsi di Maria: chi offende il figlio offende anche sua madre. Non serve assolu­tamente a niente onorare e pregare in privato la Madre di Dio, anche con tutte le devozioni possibili e immaginabili, e poi nascondere pubblicamente la propria fede.

Maria ha accettato, per fede e davanti a tutti, di rimanere vergine e di diventare madre del Salvatore; non l’ha certo tenuto segreto per evitare il pregiudi­zio e il pubblico disprezzo del popolo davanti a un così grande e incomprensibile mistero.

Andiamo dunque a Maria, senza paura e davanti a tutti; avviciniamoci a lei, che è la donna forte, perché ci ottenga la forza di confessare il vangelo senza vergogna e di vivere sempre, in casa e fuori casa, secondo le regole cristiane.

ESEMPIO

San Pellegrino Laziosi – Era l’anno 1283 e Forlì, come tante altre città d’Italia, era dilaniata dalla rivalità tra Guelfi e Ghibellini.

Per riportare un po’ di pace in quella città, vi andò san Filippo Benizi, un uomo che aveva già svol­to una intensa attività di bene in Toscana. Il sant’uo­mo però non ottenne alcun risultato; anzi, fu pesan­temente insultato e percosso. Tra i giovani più scalmanati c’era un certo Pellegrino Laziosi, che però si pentì poi del suo comportamento violento e andò a scusarsi con Filippo Benizi. Questi ne fu profonda­mente commosso e disse al giovane:

– Ringrazia il Signore che. ti ha toccato il cuore, e prega la Madonna che te lo conservi sincero.

Pellegrino, toccato dalla personalità e dalle paro­le del santo, andò nella cattedrale di Forlì dove sivenerava una immagine della Madonna, e pregò chie­dendo aiuto e guida. Decise di cominciare a vivere secondo i principii cristiani, senza lasciarsi intimidi­re dalle risa e dagli insulti dei suoi vecchi compagni. Più tardi, non ancora soddisfatto, chiese a Maria di indicargli un luogo dove potesse vivere solo di Dio e per Dio. Un giorno, mentre Pellegrino era inginocchiato davanti alla sua statua nella cattedra­le, la Vergine gli disse: “Va’ a Siena da padre Filippo, digli che ti mando

10  e pregalo che ti accetti nell’ordine dei  Servi di Maria”.

Pellegrino andò a Siena da Filippo Benizi, allora superiore generale dei Serviti, che lo accettò subito come novizio. Il giovane divenne sempre più un mo­dello di vita cristiana. Ritornato a Forlì per ordine dei superiori, si preoccupò solo del bene degli uomi­ni, e dopo una lunga vita impiegata pubblicamente nella pratica delle opere buone, morì nella pace del Signore all’età di ottant’anni.

Imitiamo anche noi Pellegrino Laziosi nel vincere il rispetto umano e nel tagliare decisamente i legami che ci impediscono di mostrarci veri cristiani anche nelle opere.

FIORÉTTO

Impariamo a piegare la testa davanti ad ogni immagine della Madonna e a salutarla con le parole«Ave, Maria», superando così ogni rispetto umano.

GIACULATORIA

Siam peccatori – e lo sono anch’io – prega per noi, Madre di Dio.

PREGHIERA

O Maria, non vogliamo mai più tradire la nostra fede. Sempre e comunque vogliamo mostrarci cri­stiani, per testimoniare la fede del tuo Figlio con la parola e con il comportamento, e far parte degli eletti nel giorno del giudizio. O Maria, ottieni per noi la grazia di essere fedeli a questa promessa. Amen.

     

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Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
prega per noi.
S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

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