Mese di Maggio – 14° giorno
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IL RISPETTO UMANO – Certamente noi desideriamo convertirci, ma non lo facciamo. Il motivoè spesso il rispetto umano. Se non andiamo più in quella casa, si dirà che qualcuno ce l’ha proibito e che non siamo liberi; se evitiamo quelle persone, si penserà che non siamo normali; se non guardiamo quegli spettacoli, rideranno perché siamo pieni di scrupoli; se non ci stiamo a pensarla come tutti gli altri, si dirà che non stanno al passo con i tempi nuovi… E per tutte queste povere ragioni, per rispetto umano, corriamo il rischio di perdere il nostro vero bene.
Proviamo il desiderio di un’autentica e coerente vita cristiana, ma non ci decidiamo mai a comportarci di conseguenza. Se mostriamo pubblicamente le nostre convinzioni religiose, diranno che siamo retrogradi. Se ci vestiamo modestamente, diranno che siamo trascurati. Se andiamo in chiesa e ci accostiamo ai sacramenti, diranno che siamo degli ipocriti. Vogliamo essere come tutti gli altri, e avere la compiacenza degli uomini. E non ci rendiamo conto che queste sono preoccupazioni inutili.
Se noi ci vergogniamo del Crocifisso, il Signore si vergognerà di noi. L’ha detto lui stesso. «Chiunque si vergognerà di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui» (Le. 9,26). Nel giorno del giudizio avremo un bel dire che siamo cristiani! Gesù ci risponderà che non ci conosce, perché non abbiamo avuto il coraggio di inginocchiarci pubblicamente davanti all’Eucarestia, di fare il segno della croce, di proclamare il suo Vangelo, di comportarci come suoi seguaci, non solo nell’intimità dei nostri pensieri e desideri ma davanti a tutti e nelle scelte di tutti i giorni.
Sono i paurosi e i vigliacchi ad avere il rispetto umano. Non fare il bene che ci insegna la chiesa, per paura dei commenti della gente, vuoi dire vergognarsi di appartenere al Signore. E chi si vergogna di Gesù non può certo gloriarsi di Maria: chi offende il figlio offende anche sua madre. Non serve assolutamente a niente onorare e pregare in privato la Madre di Dio, anche con tutte le devozioni possibili e immaginabili, e poi nascondere pubblicamente la propria fede.
Maria ha accettato, per fede e davanti a tutti, di rimanere vergine e di diventare madre del Salvatore; non l’ha certo tenuto segreto per evitare il pregiudizio e il pubblico disprezzo del popolo davanti a un così grande e incomprensibile mistero.
Andiamo dunque a Maria, senza paura e davanti a tutti; avviciniamoci a lei, che è la donna forte, perché ci ottenga la forza di confessare il vangelo senza vergogna e di vivere sempre, in casa e fuori casa, secondo le regole cristiane.
ESEMPIO
San Pellegrino Laziosi – Era l’anno 1283 e Forlì, come tante altre città d’Italia, era dilaniata dalla rivalità tra Guelfi e Ghibellini.
Per riportare un po’ di pace in quella città, vi andò san Filippo Benizi, un uomo che aveva già svolto una intensa attività di bene in Toscana. Il sant’uomo però non ottenne alcun risultato; anzi, fu pesantemente insultato e percosso. Tra i giovani più scalmanati c’era un certo Pellegrino Laziosi, che però si pentì poi del suo comportamento violento e andò a scusarsi con Filippo Benizi. Questi ne fu profondamente commosso e disse al giovane:
– Ringrazia il Signore che. ti ha toccato il cuore, e prega la Madonna che te lo conservi sincero.
Pellegrino, toccato dalla personalità e dalle parole del santo, andò nella cattedrale di Forlì dove sivenerava una immagine della Madonna, e pregò chiedendo aiuto e guida. Decise di cominciare a vivere secondo i principii cristiani, senza lasciarsi intimidire dalle risa e dagli insulti dei suoi vecchi compagni. Più tardi, non ancora soddisfatto, chiese a Maria di indicargli un luogo dove potesse vivere solo di Dio e per Dio. Un giorno, mentre Pellegrino era inginocchiato davanti alla sua statua nella cattedrale, la Vergine gli disse: “Va’ a Siena da padre Filippo, digli che ti mando
10 e pregalo che ti accetti nell’ordine dei Servi di Maria”.
Pellegrino andò a Siena da Filippo Benizi, allora superiore generale dei Serviti, che lo accettò subito come novizio. Il giovane divenne sempre più un modello di vita cristiana. Ritornato a Forlì per ordine dei superiori, si preoccupò solo del bene degli uomini, e dopo una lunga vita impiegata pubblicamente nella pratica delle opere buone, morì nella pace del Signore all’età di ottant’anni.
Imitiamo anche noi Pellegrino Laziosi nel vincere il rispetto umano e nel tagliare decisamente i legami che ci impediscono di mostrarci veri cristiani anche nelle opere.
FIORÉTTO
Impariamo a piegare la testa davanti ad ogni immagine della Madonna e a salutarla con le parole«Ave, Maria», superando così ogni rispetto umano.
GIACULATORIA
Siam peccatori – e lo sono anch’io – prega per noi, Madre di Dio.
PREGHIERA
O Maria, non vogliamo mai più tradire la nostra fede. Sempre e comunque vogliamo mostrarci cristiani, per testimoniare la fede del tuo Figlio con la parola e con il comportamento, e far parte degli eletti nel giorno del giudizio. O Maria, ottieni per noi la grazia di essere fedeli a questa promessa. Amen.
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