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Mese di Maggio – 11° giorno – Il grande nemico

10 Maggio 2012 | Filed under: Devozioni, Meditazione P. Manelli, Mese di Maggio
     

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IL GRANDE NEMICO

II demonio è il grande nemico dell’uomo. E’ il ”nemico numero uno”, dice il Papa Paolo VI. Satana appare agli inizi del genere umano, e si presenta “fin da principio omicida, mentitore e padre della menzogna” (Gv 8, 44-5). Riesce a far cadere i nostri progenitori Adamo ed Èva, e diventa “il principe di questo mondo” (2 Cor 4,4), “l’accu­satore dei nostri fratelli” (Ap 12, 10). Con il peccato originale, quindi, “tutto il mondo è stato posto sotto il maligno” (I Gv 5, 19) e i demoni sono “i dominatori di questo mondo tenebroso” (Ef 6,12).

Come appaiono tenebrosi i primi eventi dell’ umanità novella, a causa di questo infernale assassi­no, che ha “l’impero delle tenebre”(Lc 22, 53)! Padre Pio da Pietrelcina, in una lettera al suo Padre Spirituale ha accennato alla figura mostruosa di satana, visto in una visione come un essere orren­do e gigantesco, alto come una montagna nera… S. Pietro ce lo presenta con l’immagine di un leone ruggente sempre pronto a sbranarci (1 Pt 5, 8-9). Come lo tortura l’invidia, perché noi possia­mo salvarci! Egli ci vuole tutti con sé all’inferno. “L’aurora che sorge…”

Anche una scena stupenda, però, ci appare a-gli inizi dell’umanità soggiogata da satana e oppres­sa dal peccato. Una Donna sublime, con il suo Fi­glio, “schiaccia la testa” (Gn 3, 15) al serpente tentatore. L’Immacolata, vincitrice di satana, splen­de nelle tenebre del peccato, con il suo Divin Fi­glio. L’Immacolata è la disfatta di satana.

La pagina del Genesi in cui Dio stesso presen­ta l’Immacolata è simile a un’aurora che si alza meravigliosa sulla notte dell’umanità peccatrice. L’ autore ispirato del Cantico dei cantici così esclama, rapito: “Chi è costei che s’avanza come l’aurora, bella come la luna, eletta come il sole, tremenda come esercito schierato? ” (Ct 6, 9). Questa è l’Immacolata, la Guerriera invincibi­le, la Signora delle Vittorie, il terrore dei demoni.

Ci basti qui ricordare un particolare narrato da S. Bernadetta Soubirous dell’Immacolata a Lourdes. La piccola veggente vide” da un lato della grotta una torma di demoni scalmanati che le urla­vano grida infernali. Spaventata, S. Bernadetta alzò subito gli occhi all’Immacolata. E bastò che l’Im­macolata volgesse un solo sguardo severo verso i demoni, perché questi si dessero a precipitosa fuga.

Così il demonio, di fronte all’Immacolata, di­mostra di essere davvero ciò che significa il suo nome Beelzebul: un “dio delle mosche”!

Tentatori in guanti gialli – La tattica del demonio è quella di allettare i sensi e l’immaginazione dell’uomo per far prevari­care lo spirito. Si presenta come un consigliere e un servitore in guanti gialli, con offerte di beni e piace­ri seducenti da guadagnare. Così fece con Èva (Gn 3,  1-7). Così tentò anche con Gesù nel deserto (Mt 4,  1-11) e con tanti Santi di ogni tempo: S. Bene­detto, S. Francesco d’Assisi, S. Teresa d’Avila, il S. Curato d’Ars, S. Giovanni Bosco, Padre Pio…

Abilissimo e scaltro com’è, egli sa servirsi di tutto per rovinarci: gli basta un’occhiata immode­sta di David che guarda Betsabea (2 San 11, 2-26), una golosità di Esaù che vuole un piatto di lentic­chie (Gn 25, 29-34), un attaccamento al denaro di Anania e Saffira che nascondono dei soldi (At 5, 1-10). Egli tenta persine di proporre cose apparente­mente utili per le anime. Si sa che il Santo Curato d’Ars predicava in maniera semplicissima, feconda di grazie per le anime. Ebbene, il demonio andò da lui tutto premuroso e lo esortò a predicare in ma­niera dotta e difficile, assicurandogli la fama di grande predicatore.

Il Santo avvertì l’inganno, respinse l’insidia e continuò con la sua predicazione facile ed efficace. Dovette pagarla, però, con molti dispetti furiosi che il demonio gli fece di giorno e di notte.“Quattro stupidi…” Il capolavoro dell’arte di Satana è arrivare a convincere gli uomini che egli non esiste. A questo punto, è chiaro, il demonio può trattare gli uomini da veri burattini. Una volta P. Pio da Pietrelcina ascoltò una predica in cui l’oratore non faceva che chiedersi se veramente il demonio non esiste, come dicono al­cuni. Soltanto alla fine, l’oratore concluse affer­mando l’esistenza del demonio.

Dopo la predica, P. Pio ammonì il predicatore dicendogli che quando si parla del demonio bisogna parlare subito della sua esistenza e della sua azione nefasta nel mondo; soltanto alla fine si può aggiun­gere: “Ci sono, poi, quattro stupidi che osano nega­re l’esistenza del demonio… “. Questi“quattro stupidi” oggi sono diventati molti, persino nella Chiesa. Tanto è vero che il Pa­pa Paolo VI è dovuto intervenire espressamente con un discorso (il 15-XI-1972) per ribadire la ve­rità di Fede sull’esistenza di Satana come persona, e per costatare amaramente come il “fumo di Sata­na” stia affumicando la Chiesa.

Un’altra volta, P. Pio da Pietrelcina disse a una figlia spirituale: “Se si potesse vedere con gli occhi del corpo quanti demoni hanno invaso la terra, non si vedrebbe più il sole! “. Contro questi“impuri apostati”, come li chia­mava lo stesso P. Pio, quale non deve essere la no­stra difesa? “Vigilate e pregate” Gesù ci ha messo in guardia contro le insidie del diavolo. Egli ci ha insegnato le parole del Padre nostro: “…non ci indurre in tentazione” (Le 11,4). Egli ci ha raccomandato con cura: “Vigilate e pregate per non cadere nella tentazione” (Me 14, 38).

La vigilanza e la preghiera sono le due grandi forze dell’uomo contro il demonio. Facciamo no­stra questa raccomandazione paterna di P. Pio da Pietrelcina: “Figlio mio, il nemico non dorme; aW erta con la vigilanza e la preghiera. Con la prima lo avvistiamo, con la seconda abbiamo l’arma per di­fenderci”. La vigilanza ci fa avvistare le occasioni perico­lose (una lettura, uno spettacolo, una persona, un luogo, una voglia…); la preghiera ci da la forza di evitare i pericoli, di fuggire le occasioni, come rac­comandava S. Filippo Neri.

Anche S. Agostino insegna che il demonio è solo un cane legato, e può mordere solo chi si avvi­cina a lui. Alla larga, quindi! Se il demonio si fa insolente, ascoltiamo la parola di S. Giovanni Bosco che diceva ai suoi giovani: “Rompete le corna al demonio con la Confessio­ne e la Comunione”.

Gli schiaccia la testa – II B. Massimiliano M. Kolbe ha scritto che og­gi “il serpente alza la testa in tutto il mondo, ma l’Immacolata gliela schiaccia in vittorie strepitose”. Per battere il demonio nel modo più umiliante bisogna ricorrere all’Immacolata. Il demonio ha let­teralmente terrore di Colei, che, da sola, “è terribi­le come un esercito schierato” (Ct 6, 9). Quando S. Veronica Giuliani veniva assalita fisicamente dal demonio, non appena riusciva ad invocare la Madonna, il demonio fuggiva precipito­samente urlando: “Non invocare la mia nemica”.

La preghiera mariana più forte contro il de­monio è il Rosario. Una volta gli fu chiesto durante un esorcismo, quale preghiera egli temesse di più. Rispose: “Il Rosario è il mio flagello! “. Se i cristiani portassero addosso e usassero spesso questo “flagello dei demoni”, quante rovine, sventure e peccati in meno sulla terra!

Fioretti

Portare indosso il Rosario, e recitarlo nella tentazione. Offrire oggi una mortificazione della gola. Leggere e meditare la pagina del Vangelo sulle tentazioni di Gesù nel deserto (Mt 4, 1-11).

Padre Stefano Manelli

     

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