Mercoledì 4 Gennaio – T. Natale – S. Angela da Foligno
Questo articolo è stato già letto242 volte!
+ Gv 1, 35 – 42
Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: « Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
***************************************************************************************
Chi cammina per le strade del mondo può incrociare gente sconosciuta, che passa e se ne va, senza lasciare traccia di sé. Può anche capitare però di imbattersi in qualcuno capace di lasciare un solco profondo nella propria vita. È quanto avviene ad Andrea e Giovanni, i due discepoli del Battista, che, alla vista di Gesù, si mettono subito a seguirlo. Il Signore li nota e domanda: “Che cercate?”. E’ una domanda importante che dovremmo porci tutti noi: che cerchiamo dal nostro incontro con Dio? Aiuti e grazie per i nostri interessi terreni o la forza dello Spirito Santo per conoscere, amare e fare la volontà di Dio?
Andrea e Giovanni, giovani e pieni di fede, sanno bene quello che vogliono: cercano il Cristo e sanno che un Maestro bisogna frequentarlo, ascoltarlo, dimorare con lui e, se necessario, accettare anche i momenti negativi, sempre presenti nella vita.
L’accoglienza di Gesù: “Venite e vedete”, dà la possibilità di aprire gli occhi, di conoscere la Verità, di farsi riempire dallo Spirito di Dio per affrontare una vita tutta alla luce e al servizio del Vangelo. Seguire Cristo significa avviare una progressiva trasformazione interiore che condurrà il discepolo ad una vera conformazione a Cristo Gesù, fino a poter dire: “Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”. Allora, l’Amore del Padre sarà tutto nel buon discepolo e la sua gioia sarà piena.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.