Meraviglioso racconto di un missionario
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«Conoscevo bene il sentiero che attraverso la foresta giunge a uno dei miei villaggi – racconta un missionario – ma quella sera, per un caso strano, persi l’orientamento e non riuscivo più a raccapezzarmi nell’intrico delle liane e delle piante. Il sole era già molto basso e tra breve sarebbe rapidamente scomparso, fasciando di tenebre la foresta.
Mi sarei trovato in un grave pericolo, perché di notte le belve escono dai nascondigli a cercare cibo e mi sarebbe stato impossibile difendermi. Innalzai un’invocazione alla Madonna e ritornai sui miei passi. Scorsi una debole pista e la seguii con passo svelto, per portarmi fuori del folto della foresta su cui calavano le prime ombre. Ed eccomi ad una piccola capanna. Non l’avevo mai notata.
Chiamo a voce alta. Dall’interno risponde una voce debole e rauca: “Non ti avvicinare, sono lebbroso!”. Non riesco ad obbedire ed entro. Nella penombra riesco appena a intravedere un uomo, steso su un giaciglio. L’osservo attentamente: avrà 40 anni. Il corpo non è ancora nel completo sfacelo della lebbra. Lo prego d’indicarmi la strada del villaggio e mi sento dire, con sorpresa, che si trova solo a 300 metri, in capo a un sentiero molto facile.
Non mi preoccupo quindi di arrivarvi e mi interesso di quell’anima. Eppure mi sembrava strano tutto questo! Per ben tre volte ero stato in quel villaggio, avevo chiesto se c’erano ammalati nei dintorni e nessuno mi aveva mai parlato di quel lebbroso, isolato a poche centinaia di metri. “Da quanto tempo ti trovi qui con questo male?”, chiesi amorevolmente. “Da quattro anni”, rispose il lebbroso.
“Sei pagano o protestante?”, domandai ancora. “Pagano. Sacrificavo ai nostri dèi e al diavolo, ed ero bevitore di chu (una specie di alcool di riso)”, disse l’indigeno. “Conosci Gesù?”, chiesi ancora. Il lebbroso mi guardò con occhi interrogativi. Incominciai allora a narrare al pover’uomo la vita del Signore. D’un tratto m’interruppe.
“Anch’io, Padre, riceverò il Battesimo”, disse con una strana sicurezza, che mi sorprese. “Perché?”, gli chiesi. “Perché due mesi fa, in sogno, mi apparve una bellissima Signora, che mi disse queste parole: ‘Non aver paura, prima di morire, riceverai il Battesimo. Io manderò un Padre’. Quella Signora… sì, è Lei!”. E accennava con commozione alla Madonna raffigurata su un’immagine che mi era sfuggita dal breviario.
A stento frenai le lacrime! Prima di me, era giunta la Madonna al capezzale di quel suo figlio abbandonato!».
P. Meher
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