Medjugorje – Storia – La reazione del Regime
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Il Regime, frattanto, resosi conto di non essere riuscito ad arginare il fenomeno, preoccupato del fatto che possa crescere oltre il controllabile e, forse, uscire dai confini della Confederazione, decide di sferrare un attacco massiccio contro tutti i Medjugorjani, accusati di clericalismo e nazionalismo.
Oggetto di gravi intimidazioni diventa anche il Vescovo di Mostar , Diocesi cui appartiene Medjugorje. Il povero Vescovo viene insultato e minacciato di severe sanzioni. La polizia segreta, presente in misura sempre maggiore sul posto, con numerose camionette ed anche unità cinofile, provvede a sorvegliare ogni raggruppamento di persone, vieta tassativamente l’accesso al Podbrdo, ascolta qualsiasi cosa possa essere detta dai veggenti o dai loro congiunti e parenti e, inoltre, registra scrupolosamente tutte le prediche dei frati per poterle analizzare, parola per parola, nell’intento di trovare qualche frase che possa servire ad una incriminazione.
L’atmosfera è pesante, sembra di vivere un assedio. I veggenti se ne stanno chiusi in casa con i loro familiari. Anche il piccolo Jacov è a casa, quando gli appare la Madonna e gli chiede di recarsi in Chiesa per avvertire i parrocchiani che la S. Vergine chiede loro di recitare tutti insieme il S. Rosario. Il bambino obietta che è impossibile andar fuori e avvicinarsi alla chiesa con tutta la polizia che c’è in giro. La Madonna però, sorridendo, lo invita a pregare e ad avere fiducia.
Jacov obbedisce e, sbirciando dalla finestra, si accorge che il poliziotto di guardia si è addormentato (dopo la guerra, si convertirà). Immediatamente salta dalla finestra e comincia a correre per i campi, nascondendosi, come può, ogni volta che scorge un pericolo. Arriva finalmente in chiesa, scalzo e col fiatone, dove molta gente è radunata. P. Jozo celebra l’Eucaristia ma non è molto soddisfatto dall’atteggiamento dei fedeli perché ha l’impressione che quella gente sia mossa più da curiosità che non da desiderio di conversione. Finita la Messa, Jacov si avvicina a P. Jozo e lo informa di avere un messaggio della Madonna per i fedeli. Il Parroco, dal momento che Jacov è piccolino, lo prende in braccio e lo pone sull’altare, avvertendo il popolo del messaggio. Sono poche parole: «La Madonna vuole che preghiate il S. Rosario tutti i giorni e che lo preghiate tutti insieme».
A P. Jozo quelle parole sembrano troppo semplici ma, quando si volge a guardare i fedeli, vede che tutti sono commossi e piangono. Ognuno tira fuori il proprio rosario con un’espressione del volto che indica chiaramente il desiderio di voler pregare. E infatti tutti pregano e pregano con fervore.
Poco prima che finisca il Rosario, P. Jozo si ferma improvvisamente. Il suo sguardo si rivolge in direzione del centro della chiesa ed il suo volto diventa luminoso ed estatico. Dopo un po’ si scuote e intona il canto “tutta bella tu sei, o Maria”. A questo punto i veggenti lo circondano e gli domandano gioiosamente: «L’hai vista anche tu, è vero? ». P. Jozo, sorridendo, fa cenno di si. «E cosa ti ha detto?». Il messaggio è lo stesso che ha dato a Jacov: «Grazie, continuate a recitare il Rosario ogni giorno. Pregando insieme».
La Madonna, avendo trovato un terreno fertile nel cuore di molti medjugorjani, opera in loro meravigliosamente per cui i fedeli si sentono così straordinariamente attratti verso la loro chiesa che cercano di trascorrervi il maggior tempo possibile.
Don Manlio
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