Medjugorje – Riflessioni sul Messaggio della Regina della pace, del 25 settembre
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“Cari figli!
Quando nella natura guardate la ricchezza dei colori che l’Altissimo vi dona, aprite il cuore e con gratitudine pregate per tutto il bene che avete e dite: sono creato per l’eternità e bramate le cose celesti perché Dio vi ama con immenso amore. Perciò vi ha dato anche me per dirvi: soltanto in Dio è la vostra pace e la vostra speranza, cari figli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
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Recentemente ho guidato un pellegrinaggio in una località dell’alto Sannio, per venerare la Madonna delle grazie. Usciti dal santuario, abbiamo preso la strada che conduce al lago. Quando siamo giunti sul luogo, la bellezza dell’ambiente ci ha lasciati senza fiato. Davanti ai nostri occhi apparivano distese di prati e, tutt’intorno, alberi fronzuti dalle mille sfumature di verde. Dai costoni intorno al lago, si affacciavano dei graziosi fiorellini variopinti, sbocciati spontaneamente.
Nel cielo, di un azzurro intenso, si vedeva qualche vaga nuvoletta bianca. Di fronte a questo spettacolo siamo rimasti ammirati e commossi e ci è venuto spontaneo ringraziare il Verbo Santo di Dio “per mezzo del Quale tutte le cose sono state fatte e, senza di lui, nulla è stato fatto di ciò che esiste…”. Abbiamo intonato il Cantico delle creature, di San Francesco, “Laudato sii mi Signore, per tutte le tue creature…”.
Seduti sull’erba, siamo rimasti per ore a cantare, pregare e meditare, fino a quando “ messer lo frate sole” è tramontato dietro il lago lanciando raggi infuocati tutt’intorno: altro meraviglioso spettacolo! Di fronte a tanta bellezza abbiamo scelto di restare ancora, raccolti in preghiera ed in meditazione. Quando è scesa la notte, ci siamo distesi sull’erba a contemplare il cielo sopra di noi. Nell’aria limpida, le stelle sembravano più luminose e più vicine.
Di fronte allo spettacolo grandioso di miliardi e miliardi di stelle che si muovono ordinatamente nello spazio “infinito”, abbiamo avuto la chiara percezione della nostra piccolezza, come pure abbiamo “compreso” l’infinta sapienza e onnipotenza di Dio ed il suo amore straordinario per l’uomo: “O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza … Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli…” (Sal 8, 2-6 ).
Quando ci siamo alzati, eravamo tutti commossi perché veramente “I cieli narrano la gloria di Dio, e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento …” (Sal 18A). Penso che, di tanto in tanto, tutti noi dovremmo cercare e trovare il tempo per contemplare il cielo, così da ricordare che qui non abbiamo “una città stabile” ma che la nostra patria è nei cieli. La Madonna ce lo ricorda: siamo stati creati per l’eternità …!
La nostra vita terrena, con le sue fatiche, sofferenze, ansie, deve essere vissuta come un trampolino di lancio verso il Regno dei Cieli. Il nostro desiderio più grande deve essere il Paradiso dove, con un corpo trasfigurato, simile a quello di Cristo risorto, godremo di una beatitudine totale.
Ringraziamo Il Padre buono che ci ha concesso la grazia incommensurabile della presenza di Maria fra di noi e lasciamoci guidare da Lei che, con immenso amore, ci sostiene nel cammino verso la salvezza. Se glielo chiederemo e ci sforzeremo, con buona volontà, di staccarci dalle troppe cure terrene, lei potrà aiutarci ad innamorarci della vita eterna ed a gustarne le primizie.
don Manlio
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