Medjugorje – Riflessioni dei teologi sui messaggi
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La Pace è dono di Dio all’uomo che accetta la sua alleanza e rispetta i suoi comandamenti. Essa è frutto di conversione, è superamento del proprio egoismo, è comunque una decisione che va presa e continuamente rinnovata. La pace è fedeltà perché, chi si decide per Dio, deve accoglierlo nel proprio cuore ma anche nel proprio stile di vita (pensiero, cultura, rapporti familiari, sociali, professionali).
Pace significa incontrare l’altro uomo e vederlo come “prossimo” come fratello – figlio dell’unico Padre – da amare “anche quando provoca”«amate i vostri nemici e fate del bene a coloro che vi odiano». Così si spezzerà la spirale del rancore. La pace, dunque, è frutto della conversione che si ottiene attraverso la preghiera, il digiuno e la carità che fa superare l’egoismo. Ma la conversione, purtroppo, difficilmente avviene una volta per sempre, anzi necessita di una continua revisione e riconciliazione perché ognuno di noi è continuamente distratto dalle cose del mondo e sempre rischiamo di perdere di vista il vero scopo della nostra esistenza.
Nella maggior parte dei messaggi la Madonna invita alla preghiera e ne ha tutte le ragioni perché la preghiera è la linfa vitale del credente. C’è da dire, però, che l’essere umano finisce spesso con il concentrarsi su se stesso e sui problemi che lo assillano, così che si dimentica del prossimo e, quel che è peggio, comincia a trascurare il suo rapporto con Dio. A questo punto comincia a chiudersi, isolarsi e ad avvertire un freddo senso di abbandono.
In genere, però, è proprio il suo stile di vita che lo porta a vivere in questa condizione: Solitamente, quando la persona si sveglia al mattino, tende ad accendere la radio o la Tv per sentire le notizie, magari legge il quotidiano. Magari litiga con un familiare per qualche faccenda. In questo modo, ha già riempito il contenitore della sua mente ed ha lasciato fuori proprio la Fonte della Grazia.
Cosa ne è poi della sua giornata? Questo povero essere umano, tra attività varie, impegni di vario genere, imprevisti, preoccupazioni, stress, non riesce più a ritrovare se stesso. Alla fine della giornata, stanco e nervoso, difficilmente è più in grado di comunicare con qualcuno: cerca il riposo e nulla più. La Madonna ci ricorda che non si vive solo di lavoro e, tra l’altro, non è neanche il caso di preoccuparsi di dover rinunciare a guadagnare alcune decine di euro in più perché la S. Provvidenza potrebbe farceli guadagnare, o risparmiare, diversamente, magari anche di più, perché Dio è generoso.
L’uomo deve rendersi conto di non essere un’ape, né una bestia da soma o un altro animale da fatica, egli è un essere intelligente e spirituale e la Madonna si sforza di ricordarcelo, per il nostro bene. Per questo ci invita a rivolgere il nostro cuore a Dio, fin dal mattino. Appena aperti gli occhi , ringraziamo Dio per il nuovo giorno, invochiamolo nel nostro cuore e nella nostra vita, abbandoniamoci con fiducia a Lui, domandiamo sempre il suo aiuto e la sua protezione.
Impariamo a chiedergli che ogni nostra azione abbia da Lui origine ed in Lui il compimento. Non dimentichiamo di invocare lo Spirito Santo, affinchè ci illumini nelle scelte, ancora, raccomandiamoci all’Angelo custode. La S. Vergine raccomanda molto la recita dell’Angelus, in famiglia, come pure invita a fare, ogni giorno, la Consacrazione della famiglia al suo Cuore Immacolato ed a quello di Gesù.
Don Manlio
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