Medjugorje – Messaggio del 25 settembre
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“Cari figli,
oggi sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna di pace e vi esorto a vivere ancora di più la vostra vita religiosa perchè siete ancora deboli e non siete umili. Vi esorto figlioli, a parlare di meno e a lavorare di più sulla vostra conversione personale affinchè il vostro testimoniare sia fruttuoso. E la vostra vita sia una preghiera incessante. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
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In quasi tutte le famiglie succede che i figli cadano in disaccordo, litighino e, magari, vengano addirittura alle mani. Le cause possono essere le più svariate ma, in genere, il torto non sta mai da una sola parte. E’ difficile comunque che uno dei contendenti riconosca il proprio torto e così la contesa si può prolungare nel tempo.
oggi sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna di pace e vi esorto a vivere ancora di più la vostra vita religiosa perchè siete ancora deboli e non siete umili. Vi esorto figlioli, a parlare di meno e a lavorare di più sulla vostra conversione personale affinchè il vostro testimoniare sia fruttuoso. E la vostra vita sia una preghiera incessante. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
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In quasi tutte le famiglie succede che i figli cadano in disaccordo, litighino e, magari, vengano addirittura alle mani. Le cause possono essere le più svariate ma, in genere, il torto non sta mai da una sola parte. E’ difficile comunque che uno dei contendenti riconosca il proprio torto e così la contesa si può prolungare nel tempo.
Nella nostra società (comunità, aziende, gruppi parrocchiali …) capita continuamente che avvengano dissapori, attriti, contrasti da cui non si riesce a venirne fuori.
Purtroppo il diavolo”colui che divide” non cessa mai di svolgere il suo turpe mestiere e le conseguenze si vedono.
Grazie a Dio “oggi” interviene la Madonna che, come ogni buona madre, si prodiga per mettere pace fra i figli che la amano e perciò la ascoltano. La sua benedizione è molto preziosa perché, donandoci la pace del cuore, permette al nostro spirito di elevarsi verso il cielo (mentre dove il cuore è travagliato, l’anima resta imbrigliata).
Tocca a noi adesso impegnarci a vivere la nostra fede che, poi, è il dono più bello e pregiato che possa avere un uomo: La comunione con Dio, con la Madonna e i Santi dà la luce che ci permette di vedere dove andare, la forza per affrontare e superare ogni difficoltà, la gioia di sentire “dentro” l’Amore del Signore, avere la benedizione che ci accompagna sempre.
Dobbiamo innanzitutto imparare ad esercitare la virtù dell’umiltà (la stupenda virtù con cui l’immacolata ha vinto la superbia di Satana) che fra noi non è particolarmente diffusa: Siamo tutti – chi più e chi meno – orgogliosi, difficilmente ci facciamo passare la mosca sotto il naso, ancor più difficilmente sopportiamo le “mancanze di rispetto”. Sicuramente abbiamo molto da imparare da san Francesco, “il poverello di Assisi”, da Sant’Antonio di Padova che, da nobile e dotto qual’era, si fece frate e accettò perfino di andare a fare il cuoco. E che diremo di certe principesse che, con grande umiltà si misero a servire i poveri?
Ricordiamo le parole della Scrittura “Dio resiste ai superbi e dà la grazia agli umili” (Gc 4, 6). Gesù fu molto chiaro: “chi vuol essere mio discepolo rinneghi se stesso…” (Lc 14, 33). Per seguire Cristo bisogna rinunciare ai propri egoismi, alla presunzione, all’orgoglio e, perchè no? Alla superbia. “Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli”(Mt 5, 3).
Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo lasciare che lo Spirito Santo ci “rimodelli” come un vasaio fa con la creta e questo può avvenire facilmente se ci decidiamo a fare la pratica dei “cinque sassi”: La preghiera fatta con il cuore (pregare, ogni giorno, il Rosario completo) – Ascoltare la S. Messa ogni giorno (o, se è impossibile, fare la Comunione spirituale) – Leggere, ogni giorno un passo della Bibbia, meditarlo e cercare di trasportarlo nella propria vita – Praticare il digiuno (mercoledì e venerdì) – Confessarsi, almeno una volta al mese. E ricordiamo l’esortazione: “La vostra vita sia una preghiera incessante”. Questo non significa voler “diventare monaci” ma semplicemente ricordarsi di essere Figli di Dio e discepoli di Gesù Cristo.
don Manlio
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