Medjugorje – Messaggio del 25 dicembre – Commento
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oggi io e mio Figlio Gesù desideriamo darvi l’abbondanza della gioia e della pace affinchè ciascuno di voi sia gioioso portatore e testimone della pace e della gioia nei luoghi dove vivete. Figlioli siate benedizione e siate pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
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E’ Natale e la Madonna, come ogni 25 dicembre, è apparsa ai veggenti con il Bambino Gesù fra le braccia. Ella indossava uno splendido abito d’oro ed il suo volto era pieno di gioia, una gioia che si trasmetteva ai veggenti ed a quanti erano presenti all’apparizione.
Il messaggio della Madre Celeste verte proprio sulla gioia: La Regina della pace e il suo diletto Figlio Gesù, Re della pace, Dio della gioia, desiderano effondere su tutti noi pace e gioia in abbondanza. D’altra parte, Il Signore non ci ha forse creati per vivere nella gioia? Le anime sante, nei loro intimi colloqui con il Signore, lo ringraziavano di frequente per questi suoi doni: “Mi immersi in una profonda preghiera di ringraziamento per quella grande pace che mi pervadeva e per la gioia ineffabile che fluiva dentro di me … ” (Suor M.F.K.).
Attenzione, la gioia di cui parla la Santa Vergine è talmente grande da essere addirittura traboccante; ricordiamo le parole del Vangelo: “… la mia gioia sia in voi e la vostra gioia giunga alla pienezza” (Gv 15, 11). Sentirsi amati da Dio, godere della sua pace, trasmette una gioia che esce da tutti i pori e può facilmente contagiare quelli che ci stanno intorno. Ed è questo che ci chiede la Madonna, così come vuole Gesù: “Consolatevi gli uni gli altri con la consolazione con cui voi stessi venite consolati”.
Per ricevere questa consolazione però bisogna mettersi in sintonia con Gesù, udire la sua parola, farla scendere in fondo al cuore. E’ necessario che la spiritualità del Natale ci penetri e ci trasporti in quella stalla, povera e fredda, ma piena di luce, di amore, di quella pace che viene dal cielo.
Pace (e gioia) agli uomini di buona volontà, proclamava l’Angelo santo di Dio e noi siamo chiamati ad essere uomini e donne di buona volontà nell’amare gli altri, nel servirli, nel consolarli. Buona volontà nell’indicare la via che porta al Signore, a tanti poveri fratelli nostri che si sono lasciati accecare dalle false luci di questo mondo che sta dimenticando Cristo, che cerca di sostituire il Bene con i beni, che cerca la propria soddisfazione nei piaceri di un’ora che, alla fine, lascia il vuoto e l’amaro in bocca.
Buona volontà nel ricordare che Dio c’è e che ama infinitamente i suoi figli, che è pronto a guarirli, a sostenerli, a beneficarli, solo che si ricordino di Lui e che ritornino alla casa del Padre. Gesù è venuto proprio per salvare i peccatori: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una gran luce, sopra coloro che abitavano nell’oscura regione di morte, la luce è spuntata … Ecco, ci è stato dato un pargolo, il Principe della pace” e, ancora: “… Egli non condannerà per sentito dire, ma giudicherà i poveri con giustizia e prenderà le giuste difese degli umili della terra” (Cfr. Is 10.11).
Andiamo dunque, in spirito, a Betlemme, riceviamo la benedizione del Principe della pace e, a nostra volta, trasmettiamo questo dono di grazia ai nostri vicini. Anche per questo siamo stati chiamati. Buon Natale.
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