Medjugorje – Fonte di grazia e di pace

Un numero sempre crescente di persone, tornando da Medjugorje, afferma di avere ricevuto grazie e, soprattutto di aver ritrovato la pace interiore. Tra queste, molte donne ammettono di aver fatto uno o più aborti e quanto siano devastate d’aver compiuto questo atto. Prese dalla cultura di morte che ci circonda, erano convinte di poter liberamente abortire senza conseguenze… Ci raccontano invece l’amarezza e la depressione che spesso non riescono a superare, portandosi questa sofferenza in una grande solitudine. Contemplando la Vergine Maria Immacolata molte si decidono a cercare un sacerdote per confessare questo peccato e ritrovare pace e serenità.

La Madonna, negli anni ’80 ha istruito i giovani del gruppo di preghiera su quest’argomento, raccomandando a tutti di non giudicare queste madri, ma di pregare perché si convertano. Ha domandato di fare tutto il possibile per permettere a queste madri di riconciliarsi con Dio attraverso la confessione, aiutandole con molto amore e delicatezza.

È bello vedere come la Madonna includa il padre del bambino in questa materia così delicata. Difficilmente gli uomini vanno a confessare di essere stati consenzienti ad un aborto. La responsabilità è di tutti e due: molti aborti sono dovuti al rifiuto del padre di far nascere il bambino, spesso sotto la minaccia “o lui o io!”.

Le madri allora devono sapere che non è possibile assicurare l’unità di una coppia sul sangue di un bambino! È una illusione che porta ad un grande disinganno. Al contrario, resistere a tali minacce non può che attirare la benedizione di Dio su questa madre che ha scelto la vita. Non se ne pentirà mai!

Bisogna dire ai giovani la verità! Spiegando loro dolcemente che scegliendo la vita eviteranno non solo di perdere lo stato di grazia (e la possibilità di fare la Comunione), ma anche di portarsi dietro per il futuro pesanti conseguenze, come depressione e l’ossessione della morte.
La Madonna ha detto dei bambini mai-nati: “Sono con me”. Il bambino mai nato può ricevere un nome, visto che è un essere umano, fa parte della famiglia e i genitori possono invocarlo nella preghiera. Un giorno lo ritroveranno!