Medjugorje – Commissione medica per lo studio delle guarigioni
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Il Dottor Giacomo Mattalia è autore, assieme al Dottor Luigi Frigerio e a Don Luigi Bianchi del “Dossier scientifico su Medjugorje” edito nel marzo del 1986 dall’A.R.P.A (Associazione Regina della Pace) di Milano. Questo “Dossier” è stato esaminato, per incarico del Bureau Medical di Lourdes, dal Prof. Cherubino Trabucchi, di Verona, e una sua relazione è stata presentata agli interessati nel settembre del 1986.
Il Dottor Mattalia afferma che: “Il nostro Interesse, dal punto di vista professionale, si è spostato dallo studio puramente dei veggenti alla raccolta, e all’analisi approfondita di quelle che vengono chiamate “guarigioni inspiegabili” e che a Medjugorje avvengono, direi con una certa frequenza. Per questo abbiamo iniziato a Medjugorje una specie di ufficio di costatazioni mediche per le guarigioni straordinarie.
Medici della nostra equipe, organizzata dall’A.R.P.A che è stata fondata precisamente per lo studio scientifico di queste cose, medici soprattutto Italiani, ma adesso anche francesi, belgi, austriaci, polacchi, ecc, si recano periodicamente a Medjugorje, schedando i casi di guarigione nel momento stesso in cui avvengono e poi iniziano quello che è lo studio più difficoltoso: seguire nel corso degli anni l’atteggiamento di questo pregresso ammalato, cioè se continua ad essere in completa remissione oppure no. E solo dopo 5 o 6 anni, 10 anni a volte, a seconda della patologia, si può dare un giudizio definitivo.
Quindi questo è un campo molto difficile perchè spesso si cozza contro l’omertà delle persone che non vogliono parlare, contro la difficoltà di reperire documenti soprattutto quando queste guarigioni sono a carico di persone jugoslave (gli ospedali jugoslavi sono molto reticenti in tutto ciò). Ma il lavoro, pure in mezzo a molte difficoltà, sta andando avanti.
La parrocchia di Medjugorje, che ha raccolto in un dossier tutti questi casi, ne conta più di 325. Tuttavia, quelle veramente inspiegabili, che meritano uno studio approfondito e continuato nel tempo sono poco più di una cinquantina. Anche perchè di queste 325 di segnalazioni che abbiamo ricevuto molte erano incomplete e non è stato possibile reperire le persone o, comunque, queste, anche reperite, non hanno voluto collaborare.
Questo lavoro va avanti sia da parte nostra, come commissione privata, non ufficializzata, sia del Vaticano che della terza commissione jugoslava. Una volta studiati questi casi li sottoponiamo, ovviamente, alla terza commissione jugoslava, ma anche al Bureau Medical di Lourdes e anche a quella che si chiama Commissione Internazionale che sovraintende a tutti i vari “Bureaux medlcals” che ci sono -nei vari santuari mariani. La Commissione Internazionale è formata da medici di tutte le nazioni, fra i quali tre italiani”.
Il Dottor Mario Botta, membro del Bureau Medical e dell’èquipe A.R.P.A., riferisce sui criteri adottati per verificare la straordinarietà delle guarigioni avvenute a Medjugorje:“Senza, per il momento, voler fare alcuna affermazione di straordinarietà in tema di guarigioni, ci sembra razionale un attento ascolto dei fatti relativi a persone che asseriscono di essere guarite da uno stato di malattia da cui precedentemente erano affette, auspicando di poter in seguito mettere in cantiere un lavoro di verifica di tali casi, lavoro che richiede tempo, e che presenta difficoltà legate, ad esempio, alla diversità di lingua.
Vorrei ora ricordare brevemente i momenti in cui si articola il controllo delle guarigioni di Lourdes, in quanto, ancor oggi, la metodica di indagine del «Bureau Medicai» sembra essere la più circostanziata e seria. In primo luogo si procede alla compilazione di un dossier, usando le certificazioni dei medici curanti dei pazienti, in cui sono indicate le condizioni del malato al momento della partenza per Lourdes, la natura, la durata dei trattamenti praticati ecc., cartelle che vengono consegnate ai medici accompagnatori del pellegrinaggio. Il secondo momento è l’esame presso il bureau medical de Lourdes: i medici presenti a Lourdes al momento della guarigione vengono convocati per esaminare il «guarito» e sono invitati a rispondere alle seguenti domande:
La malattia descritta nei certificati esisteva veramente al momento del pellegrinaggio a Lourdes?La malattia si è immediatamente arrestata nel suo decorso quando nulla faceva prevedere un miglioramento?Vi è stata guarigione? E’ avvenuta questa senza l’uso di medicine, o comunque queste si sono rivelate sicuramente inefficaci?E’ bene prender tempo prima di dare una risposta?E’ possibile dare una spiegazione medica di questa guarigione?La guarigione sfugge totalmente alle leggi della natura?
Il primo esame ha luogo di solito all’indomani della guarigione ed è ovviamente insufficiente. L’«ex malato» è riesaminato successivamente ogni anno, soprattutto nei casi in cui la malattia è suscettibile di presentare, nella sua normale evoluzione, dei lunghi periodi di remissione, cioè di diminuzione temporanea dei sintomi. Ciò allo scopo di accertare la autenticità della guarigione e la sua stabilità nel tempo.
Va detto che il medico deve comportarsi in sede di discussione dei fatti di Lourdes, come nella pratica medica quotidiana (nel suo studio, nell’ospedale), non deve perdersi in cavilli, e a Lourdes come altrove, deve lasciarsi guidare dai fatti, senza nulla aggiungere né togliere, e discutere di fronte al «malato di Lourdes» come davanti ad un malato ordinario.
Il terzo momento è rappresentato dal comitato medico internazionale di Lourdes. Comprende una trentina di medici di varia nazionalità, in maggioranza specialisti in campo medico e chirurgico. Esso si riunisce a Parigi circa una volta all’anno per pronunciarsi collegialmente su casi di guarigioni precedentemente riconosciute dal Bureau Medicai. Ogni caso è affidato all’esame di un esperto che ha il tempo che desidera per giudicare e completare il dossier che gli è sottoposto.
La sua relazione viene poi discussa dal Comitato, che può accettare, aggiornare o respingere le conclusioni del relatore. Quarto ed ultimo momento è l’intervento della commissione canonica. Essa è incaricata di esaminare il caso sia sul piano medico che religioso.
Questa Commissione costituita dal Vescovo della diocesi di cui è originaria la persona guarita, propone a Lui le sue conclusioni, riguardanti il carattere soprannaturale di questa guarigione e ne riconosce la paternità divina. La decisione finale spetta al Vescovo che solo può pronunciare il giudizio canonico riconoscendo «miracolosa» la guarigione”.
La Redazione
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