Medjugorje – Commento al messaggio del 25 novembre 2013
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“Cari figli! Oggi vi invito tutti alla preghiera. Aprite profondamente la porta del cuore, figlioli, alla preghiera, preghiera del cuore e allora l’Altissimo potrà operare nella vostra libertà e inizierà la vostra conversione. La fede diventerà forte così che potrete dire con tutto il cuore: ‘Mio Dio e mio tutto’. Comprenderete, figlioli, che qui sulla Terra tutto è passeggero. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
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Un messaggio speciale per il tempo di Avvento con un rinnovato invito alla preghiera. Questa volta però la Madonna dà una nuova chiave di lettura a questa attività spirituale: “Aprite la porta del cuore”.
Quella porta purtroppo non siamo mai riusciti ad aprirla completamente ma solo a socchiuderla perché i suoi cardini sono troppo incrostati dalla ruggine del nostro egoismo, dall’interesse per le cose materiali che questa terra ci offre: dalle illusorie ideologie e da tutte le altre cose (magari, pubblicizzate), che sembrano luccicanti come l’oro ma sono assolutamente false.
Bisogna partire, allora, da un buon esame di coscienza (se qualcuno lo vuole, ci sono dei fascicoli, presso le librerie cattoliche, che aiutano a guardarsi dentro) e, soprattutto, una bella confessione fatta con un sacerdote che sappia ascoltare e che sappia consigliare. La purificazione interiore, la benedizione del sacerdote e l’Eucaristia sono il miglior viatico per iniziare a pregare sul serio.
E’ giusto precisare che quando la Madonna ci chiede di “pregare con il cuore”, non vuole certamente dire di affaticarci ad inanellare preghiere su preghiere pronunciate, quasi automaticamente, con le labbra. Lei desidera che la preghiera sia una sincera invocazione che scaturisca dal cuore, come una sorgente.
Cominciamo a guardarci ”dentro”, riconosciamo le nostre debolezze, i nostri limiti, le nostre innumerevoli miserie e volgiamoci alla misericordia di Gesù e di Maria, cominciando con qualche preghiera spontanea e poi pensando ogni parola che pronunciamo nella preghiera, sempre tenendo davanti agli occhi della mente la Santissima immagine.
Gesù e la Madonna vogliono aiutarci in tutti i modi ma non possono fare nulla se noi non lo vogliamo e non glielo chiediamo espressamente e sinceramente, con il cuore in mano. Nostro Signore Gesù Cristo sa bene che, senza di lui, non possiamo fare nulla ma è tenuto rispettare il nostro libero arbitrio, perciò aspetta che siamo noi ad implorarlo, aprendogli il cuore. Allora, quando Gli avremo spalancato la porta del nostro povero cuore, Egli potrà entrare e, con la potenza del suo Spirito, potrà guarire quei lati della nostra libertà che sono divenuti fragili e inclini al male. Egli potrà illuminare le nostre menti perché possiamo conoscere le verità autentiche, infondere un dolce calore nei nostri cuori e darci la consapevolezza che, mentre qui, sulla terra, tutto è vacuo e assolutamente passeggero (Lassù non ci porteremo nulla di ciò che abbiamo accumulato quaggiù), chi ha Dio in sé non manca di nulla.
E’ necessario quindi pregare, tanto, come ci raccomanda insistentemente la Madonna, ponendoci con le migliori disposizioni della mente, del cuore e anche del corpo, alla preghiera. Persone, popoli e intere nazioni, quando hanno voluto avvicinarsi a Dio ed incontrarlo, si sono sempre preparate con digiuni (dal peccato, dal cibo, dalla televisione, ecc.), così da accostarsi al Santo dei Santi “con cuore puro”, in spirito di umiltà e di fede. La preghiera unita al digiuno, infatti, aumenta notevolmente la nostra fede; la accresce così tanto che il credente si sente strettamente unito a Dio: cuore, mente, anima. Perfino il corpo, invece di sentirlo come materia pesante, ci dà la consapevolezza di essere tempio vivo dello Spirito Santo. Allora chiunque potrà dire: “Mio Dio e mio tutto”.
don Manlio
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