Medjugorje – Commento al Messaggio del 25 marzo
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“Cari figli!
Anche oggi con gioia desidero darvi la mia benedizione materna e invitarvi alla preghiera. Che la preghiera diventi per voi bisogno affinché ogni giorno cresciate di più nella santità.
Lavorate di più sulla vostra conversione perché siete lontani, figlioli. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
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La nostra Madre Santissima si riempie di gioia quando incontra i suoi figli devoti che l’attendono, con ansia e desiderio, per dimostrarle il proprio amore e la grande speranza che ripongono nella sua potente intercessione.
E’ proprio l’amore e la fiducia di questi figli a consolarla ed a spingerla a benedirli con materno amore. Nel contempo, lei ci raccomanda di impegnarci di più nella preghiera perché è nella preghiera che noi rimaniamo in dialogo/comunione con lei e possiamo trasmetterle i palpiti del nostro cuore, per poi avvertire quell’onda di amore e di grazia che sgorga dal suo dolce, immacolato Cuore.
La preghiera è molto, molto importante per noi uomini: è questa la via dritta che ci conduce a Dio, perciò dobbiamo elevarla continuamente, fino a farla diventare una dolce abitudine, fino al punto che diventi un bisogno vitale come l’acqua e, più ancora, come l’aria che dobbiamo respirare per poter vivere. Non è un’esagerazione, perché la preghiera può introdurci nella vita eterna.
Non dobbiamo neppure dimenticare che la nostra vocazione è per la santità:“Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo” (Lev 19, 2). Non dobbiamo dimenticare che molti nostri fratelli che ci hanno preceduti, nel cammino della fede, hanno raggiunto quel traguardo, eppure non avevano nulla di diverso da noi, a parte un grande amore per Gesù e la Madonna ed un forte senso di carità verso il prossimo.
Anche noi possiamo – e dobbiamo – diventare santi ma dobbiamo prima convertirci e tener presente che la conversione è una fatica quotidiana. Giorno dopo giorno, infatti, dobbiamo imparare a scrollarci di dosso le ansie e le paure (motivi economici, lavoro, salute, figli, ecc.) perché il Signore ha detto: ”getta nel mio cuore il tuo affanno ed io ti consolerò”. Dobbiamo anche mettere da parte tutti quegli impegni che ci sembrano importanti ma che – in realtà – non lo sono davvero e però ci portano via molto tempo e molte energie. Ricordiamo le parole di Gesù: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Lc 10, 41.42).
Parimenti dobbiamo rinunciare a tutti quegli attaccamenti alle cose materiali, che riteniamo importanti o che pensiamo possano gratificarci (troppa TV, internet, fumo, sesso, divertimenti, ecc.), ma che ci allontanano dal vero obiettivo del cristiano e potrebbero addirittura danneggiarci seriamente: legarsi a certi piaceri è come bere acqua di mare: più ne bevi e più ti cresce la sete … fino a morire.
Allora, rinunciamo a certe abitudini, raccomandiamoci all’Angelo custode, invochiamo spesso lo Spirito Santo, dedichiamoci MOLTO alle Letture Sacre, accresciamo e miglioriamo la nostra preghiera (“chiuditi nella tua stanza…”) e non abbiamo paura di fare il digiuno (non è mai morto nessuno …). Diamoci da fare, dunque, così non saremo più “lontani” come ora ma, non la benedizione della Madonna, riusciremo a crescere nella santità e diventare “luce del mondo e sale della terra”.
Don Manlio
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