Medjugorje – Commento al Messaggio del 25 Marzo 2012
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“Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito a prendere fra le mani la croce del mio amato Figlio Gesù e a contemplare la Sua passione e morte. Le vostre sofferenze siano unite alla Sua sofferenza e l’amore vincerà, perché, Lui che è l’Amore, ha dato se stesso per amore per salvare ciascuno di voi.Pregate, pregate, pregate affinché l’amore e la pace comincino a regnare nei vostri cuori. Grazie per aver risposto alla mia chiamata“.
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Indubbiamente, è un tempo di grazia questo che ci concede il Signore per poter godere della presenza della Regina della pace in mezzo a noi, per illuminarci, guidarci e stimolarci.
Questa volta la Madonna ci invita a prendere fra le mani un crocifisso e a contemplarlo meditando la sua atroce passione subita per tutti e per ciascuno di noi. Ci chiede di guardare le sue terribili ferite alla mani – che pure hanno tanto beneficato – ai suoi piedi – che tanto hanno camminato per portare ovunque la Buona novella, il conforto, la speranza – e al suo costato squarciato fino a raggiungere il cuore. Vuole che guardiamo il suo capo, coronato da pungentissime spine, reclinato sulla spalla ed i suoi occhi chiusi per la morte.
Quante terribili sofferenze ha accettato di patire Gesù per liberarci dal peso della “colpa” e dal potere del principe delle tenebre. Quante umiliazioni, offese, delusioni, tradimenti… Come deve essere stata pesante e terribile la sua passione! Ebbene, perché Gesù ha accettato quelle terribili sofferenze? La risposta è una sola: per amore! “Dio ha tanto amato il mondo, da dare Suo Figlio per la nostra salvezza”.
Quando un cristiano si sofferma a contemplare quelle membra straziate, quel volto sfigurato dal dolore, ci potrà vedere tutti i suoi tradimenti, le menzogne, le concupiscenze, le superbie, i suoi errori del passato. Egli potrà rendersi conto che i suoi peccati sono stati la causa di quelle piaghe. E allora dovrà pensare a quanto è stato grande l’amore di Gesù per sopportare un tale sacrificio.
“Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi”, per questo ci mostra la croce di Cristo quale unica strada per giungere alla salvezza. La croce è un faro luminoso nella vita di ciascuno di noi ed è un esempio forte di amore che si fa dono fino al sacrificio.
Dice San Pietro: “Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce,perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti”(1Pt 2, 21-25).
Ricordiamo dunque con quale prezzo siamo stati riscattati e impariamo ad astenerci dal peccato e da ogni desiderio di vendetta. Impariamo per altro ad accettare con amore le nostre piccole o grandi croci perché la croce appartiene alla nostra missione di seguaci di Cristo “altri Cristi”.
Il cammino dell’Amore crocifisso potrà ben sostenerci nelle nostre sofferenze e nelle nostre miserie. Ovviamente, l’amore va sostenuto dalla preghiera continua “Pregate, pregate, pregate”, per non cadere in tentazione e perché la pace e l’amore regnino sempre nei vostri cuori.
Don Manlio
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