Meditiamo 348
Questo articolo è stato già letto1131 volte!
CASTITÀ’. VIRTÙ’ DA RISCOPRIRE, OGGI
II mondo di oggi è pazzo d’impurità. Innumerevoli sono i giovani, gli adolescenti e gli adulti che sono immersi in questa pazzia e arrivano perfino a gloriarsi di sconcezze, di adulteri, di omosessualità, ecc.
S. Paolo grida: “Mentre si dichiarano sapienti, sono diventati stolti… Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità…, a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini” (Rom. 1,22-27). “Quanto alla fornicazione e ad ogni specie d’impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra di voi… Lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità… Nessun fornicatore o impuro… avrà parte al regno di Cristo” (Efes. 5,3ss). “Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore… Glorificate dunque Dio nel vostro Corpo” (cf. 1 Corinzi 6,13-20).
Tra tanta pazzia d’impurità, oggi c’è chi riscopre la bellezza della castità. Ci sono numerosi sposi che, di comune accordo, vivono come fratelli e sorelle, fidanzati che rimangono puri e illibati.
Un giornale laico scrive: “Negli Stati Uniti cresce il numero di chi giura di restare casto. In un grande raduno a Washinton, oltre 200 mila giovanotti e signorine hanno fatto voto di castità fino al matrimonio per convinzione morale, non per timore di Aids.
Urlano il loro voto in 211 mila cartelloni sottoscritti, nei quali si legge: ‘II vero amore sa aspettare. Faccio un giuramento davanti a Dio e a me stesso, alla mia famiglia, a colui (o a colei) con cui mi accompagnerò e ai miei futuri bambini, di mantenermi sessualmente puro fino al giorno in cui mi sarò sposato’. Firmato” (II Resto del Carlino 31-7-1994).
Dalla pazzia d’impurità si deve risorgere. Lo Spirito dice: “Per gl’increduli, gli omicidi, gl’immorali (o impuri)… è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo” (Apocal. 21,8). “Beati coloro che (con il pentimento e la Confessione) lavano le loro vesti: avranno parte all’albero della vita e potranno entrare per la porta della città” che è la celeste Gerusalemme (Apoc. 22,14).
P. Crispino Lanzi
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.