Meditiamo – 343
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POVERTÀ’: VOTO MOLTO VANTAGGIOSO
E SANTIFICANTE
Gesù rivolge questo invito alle persone da Lui predilette: “Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi” (Marco 10,21). Gesù alla B. Angela da Foligno confida: “Se la povertà non fosse un grande bene non l’avrei adottata come porzione per me e per i miei prescelti”.
Con il voto di povertà si rinuncia alla proprietà dei beni o all’uso indipendente di essi o ad ambedue (secondo i diversi Istituti) e se ne ritiene l’uso soltanto nella dipendenza dai Superiori e nei casi di vera necessità.
Gesù ci ha dato l’esempio di altissima povertà. Lui pur essendo ricchissimo si è fatto estremamente povero, dalla nascita in una stalla fino alla morte sulla nuda croce. E’ soprattutto l’esempio di Gesù che ha spinto il ricco Francesco, la nobile Chiara di Assisi e innumerevoli altri Santi e Sante, a fare la scelta della più estrema povertà.
Francesco di Assisi fu poverissimo nel cibo, nel vestito, in tutto. S. Bonaventura afferma: “Nessuno fu tanto avido di oro quanto costui della povertà… Non avendo assolutamente nulla di proprio tra le cose del mondo, sembrava il possessore di tutti i beni, poiché possedeva l’Autore stesso di questo mondo” (ff. I352s). Chesterton afferma: “Francesco si nutrì peggio di un mendicante poiché il povero si cibava del meglio che poteva, mentre lui, di quanto di peggio gli si dava. Visse di rifiuti. E come fu povero per il cibo, lo fu anche per il vestiario”.
L’osservanza del voto di povertà ci aiuta grandemente a osservare la virtù della povertà, e la piena pratica di questa virtù ci fa crescere tanto nell’amore a Gesù fino a diventare veramente innamorati di Cristo crocifisso e povero. Il Salmista assicura che il povero in spirito sarà innalzato ossia diventerà ricco di meriti sulla terra e straricco di gloria nell’eternità: “Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto e si china a guardare nei cieli e sulla terra? Solleva l’indigente dalla polvere e dall’immondizia rialza il povero per farlo seder tra i principi, del Suo popolo” (Salmo 112,5-8).
P. Crispino Lanzi
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